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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Originali (inventate)
Titolo Fanfic: ETERNO DOLORE
Genere: Sentimentale, Drammatico, Poesia
Rating: Per Tutte le età
Avviso: One Shot
Autore: ki-san galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 04/11/2007 19:55:37

2 persone.......2 passati diversi.........1 destino indistruttibile....o forse no?.....fate voi.....
 
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- Capitolo 1° -

Mi lacera il cuore questo eterno dolore.
Queste parole oramai sono incise dentro di me come pietra e tra loro scorre solo sangue;più le ripeto e più queste parole diventano infinite,più le ripeto e più scorre il mio e il dolce sangue delle mie vittime.
Oramai ci sono così abituato che non desidero più morire anzi,più vivo e più sento dolore,più sento dolore e più godo.
E’ così estasiante sentire il sangue impuro scorrerti dentro,il tuo e il sangue di tutta quella gente che hai ucciso ingiustamente e tuttora le vedo dolcemente soffrire,ma una,e più di mille,volte che soffri tu senti la rabbia salirti al cervello quando vedi i loro odiosi sguardi carichi di compassione che ti bruciano il cuore di ira!!
E’ semplicemente disgustoso e orribile vedere quegli sguardi falsi,quegli odiosi sorrisi nel quale loro si nascondono e nel quale loro nascondono il proprio disgusto nei tuoi confronti,il che fa più male di un cazzotto in piena faccia.

Mi lacera il cuore questo eterno dolore.
Questa frase è come un eco che rimbomba dentro di me,come una dolce melodia che non smette mai di suonare,che inconsciamente vorresti che ti faccia addormentare ma invece è così dolce che non puoi fare a meno di suonarla,come una deliziosa droga che ti emoziona,ti esalta,ti rapisce in un turbinio di qualcosa di ignoto;sei perfettamente consapevole che ciò ti fa solo male,che ti uccide solamente ma comunque quella dannata melodia continua ad eccitarti e tu continui a godere delle eterne e brucianti domande che hai dentro e alle quali,di tanto in tanto,dai una risposta,tanto per alleviare un po’ il dolore;come una medicina cattiva,che sa di marcio.

Mi lacera il cuore questo eterno dolore.
Ogni giorno questa poesia mi fa vedere il mondo completamente rosso,completamente inutile;ma comunque non vuoi lasciarlo perché vuoi davvero vedere come va a finire,tanto tu in questo mondo non ci hai nulla a che fare,questo non è,e non lo è mai stato,un posto per te.
“Nel caso tu morissi le cose rimarrebbero immutate,se invece tu decidessi di vivere qualcosa potrebbe cambiare”,parole dette da un uomo che la pensa esattamente come me,un uomo così lontano da questo mondo,che lo odia a tal punto da esserne legato da un filo sottile quanto la sua stessa vita ma lo stesso indistruttibile.






Mi lacera il cuore questo eterno dolore.
Io sono un angelo.
Che voi ci crediate o no,io lo sono.
Più precisamente sono un demone-angelo,ed ora vi racconterò,a malincuore,la mia e la sua triste storia;ma cominciamo dalle presentazioni,io mi chiamo Sean ho 18 anni sono un bravo studente,il tipico ragazzo ben educato e diligente che tutte le mamme e professori vorrebbero avere;la gente mi reputa un bellissimo e raro ragazzo Irlandese in quanto ho lunghi capelli neri fino alle spalle e occhi altrettanto scuri come la notte.
Per quanto riguarda l’amore,io non sono mai stato veramente innamorato,anzi,tutte le persone con cui sono stato non le ho mai amate veramente,si può forse dire che io sia un predatore che appena avvista la sua preda lo ammalia,lo persuade,lo seduce,poi gli sbrana il cuore e come una bambola lo butta via...sono davvero crudele con le persone...ma come si suol dire,chi la fa l’aspetti,ed infatti,quel dannato giorno,non me l’aspettavo davvero!!
Dovete sapere che a Dublino non è molto facile perdersi,anzi,dovresti essere proprio scemo per farlo,eppure quel giorno del 1998 lo feci e fu la mia più completa rovina.
A quei tempi ero piccolo,avevo si e no 6 anni,mia madre era appena morta e mio padre era andato a prende le sigarette ed è da allora che non lo vedo più, ora vivo insieme ad una sottospecie di vegetale che un tempo era mia nonna.
Un giorno stavo tornando a casa dopo 5 ore di occhiatine da maledetti professori pervertiti e per tornare dovevo passare per forza da un boschetto e passandoci tutti i giorni non mi è mai capitato di perdermi;ma quel giorno quel bosco mi sembrò più profondo che mai,dopo quasi un quarto d’ora compresi di essermi perso ed impaurito mi fermai,il bosco stranamente non emetteva alcun suono,ma ad un certo punto sentii degli strani rumori provenire dall’albero su cui mi ero appoggiato e poi... il nulla.
“Hei ragazzo mi senti?”.
Non so quanto tempo fosse passato,penso un ora,sta di fatto che sentii un forte odore di whisky che mi svegliò quel tanto per capire di chi fosse quella voce roca e dove diavolo mi trovavo.
“Finalmente ti sei svegliato!!come ti senti ragazzo?”.
Aprendo gli occhi vidi quell’orrendo lampadario a pois di mia nonna e capii di essere a casa,ma ciò che ancora non capivo era di chi fosse quell’alito orrendo,mi alzai a sedere,mi sentivo più o meno come sempre,non avevo nulla di rotto e vidi un signore sui cinquant’anni con orrendi capelli color rame tutti attorcigliati e unti in quella che doveva essere una coda,con due occhi vecchi e stanchi che ancora luccicavano di un verde oliva molto bello,ciò che non mi piaceva invece era che quei suoi occhi mi guadavano troppo insistentemente e che quella rinsecchita lingua continuava a bagnare labbra oramai consumate dal freddo e dal tempo.
“Che cosa mi è successo?e lei chi è?”dissi con la voce e l’espressione più fredda e tagliente che potevo.
A quelle domande l’uomo sembrò riprendersi dai suoi strani pensieri e mi guardò con un’aria quasi impaziente,ma non rispose,si limitò invece a sorridere e a accendersi un sigaro,poi prese una sedia e si sedette appoggiando le mani allo schienale e mi fissò.
“Mi chiamo Smith,vengo da Bray,mi trovavo qui per andare a Dublino e vedendoti appoggiato su quell’albero ho pensato che fossi morto,così ti ho portato nella casa più vicina,allora questa è casa tua?e quella è tua nonna giusto?ma come mai……?”.
“Secondo me lei fa troppe domande,la ringrazio per l’aiuto Sig.Smith,ora può andarsene.”
“Non sei troppo arrogante per la tua età ragazzo?Senti,puoi essere grazioso quanto vuoi ma non posso lasciarti solo con una nonna ridotta così;sono costretto a rimanere con te fin quando non saprai cavartela da solo…mi dispiace”
Ero così furioso con quel maledetto vecchiaccio che gli sarei saltato addosso se solo ne avessi avuta la forza,ma l’unica cosa che feci fu ricadere supino sul divano sbuffando rumorosamente pensando all’estate d’inferno che mi aspettava.
Il tempo trascorso con il nuovo arrivato fu davvero un inferno come pensavo:tutte le mattine alle 8.00 me lo ritrovavo seduto sul mio letto che mi fissava con quell’odioso sguardo da pervertito e ogni mattina mi diceva una frase diversa,una più disgustosa dell’altra,come “hai un delizioso profumo Sean” oppure “sei bellissimo quando dormi,sembri un angelo”,all’inizio mi faceva davvero paura perché si avvicinava così tanto che sentivo il suo fetido alito,fresco di whisky nelle orecchie;ma adesso non ci faccio più molto caso,anzi cerco il più possibile di esasperarlo usando il mio fascino come arma,lanciandogli occhiate suadenti così che quando cercherà di toccarmi,e so che lo farà,quel giorno,sarà la sua rovina;perché io lo ucciderò.
Questi erano i miei unici pensieri da quando Smith era arrivato,ripeto,erano i miei pensieri,perché capitò non una volta che cercò di farmi del male ed io continuavo a fissarlo e urlavo sperando che qualcuno venisse in mio soccorso;ma urlavo invano,perché io ero completamente solo,non potevo nemmeno fare affidamento su mia nonna;come poteva aiutarmi una donna di 93 anni che non sente non vede nulla e che sta perennemente a letto!
Passarono 10 anni da quando Smith entrò nella mia vita,ed in quei 10 lunghi anni non avevo fatto altro che stuzzicare ancora la sua pazienza sperando che facesse qualche mossa falsa,ma stranamente lui non perdeva più la pazienza,anzi,si limitava a fissarmi con uno sguardo compiaciuto ma allo stesso tempo desideroso di qualcosa che riuscivo distintamente a capire:voleva che io diventassi suo,completamente!
Oramai avevo 16 anni e non sprecavo più il tempo in giochi o uscite con gli amici,il tempo io lo usavo per allenarmi,giornalmente,costantemente facevo esercizi su esercizi,dal mattino alla sera,senza mai fermarmi;un giorno decisi di finire prima perché volevo farmi una doccia perché ero fradicio di sudore,così rientrai a casa e come sempre Smith era vicino alla finestra con un bicchierino di superalcolico in mano e appena mi vide il bicchiere che aveva in mano cadde andando in mille pezzi mentre lui continuò a guardarmi fin quando non entrai nel bagno con un’espressione tra l’estasiato e il rapito dato che avevo la maglietta appiccicata al corpo che faceva intravedere i pettorali,i capelli legati in una spettinata e lunga coda con tante piccole goccioline di sudore che mi scendevano giù per il collo…
-così devo averlo fatto proprio impazzire quel vecchiaccio!-pensai sorridendo.
Quando entrai in bagno pensai che fossi al sicuro,che lui sarebbe rimasto imbambolato in salotto;così fu finché io non ebbi finito la doccia e uscendo dalla vasca scorsi ad un certo punto una figura tra il vapore che mi sbatté contro il muro.
Una grossa mano mi prese tutte e due i polsi e li portò sopra la mia testa, avevo sbattuto così forte la testa che non riuscivo nemmeno e reagire,così per un po’ lo lasciai fare aspettando che mi riprendessi dalla botta,l’altra mano intanto mi tirò su il mento e sussurrò:
“sto cominciando a perdere la pazienza…Sean…”.
“Lasciami…stare…maledetto pervertito…”dissi con voce strozzata
“ma come,sarei io il pervertito ora?”rispose”eppure io avrei detto il contrario!”
Aveva ragione,sapevo che avevo ragione,ma non volevo dargliela vinta,non a lui dannazione!!Continuavo a dimenarmi disperato con il terrore che mi si leggeva negli occhi insieme alle lacrime;e più io mi dimenavo tra le sue braccia,più lui si avvicinava al mio corpo e più lui si avvicinava più sentivo qualcosa di schifosamente duro premermi sull’inguine.
“Lo senti…Sean?”sussurrò”riesci ad immaginare cosa ti potrei fare?ed è solo colpa tua…mio caro Sean”
Le sue marce labbra si stavano lentamente spostando dal mio orecchio alle mie labbra e a quel punto non ce la feci più,urlai con tutto il fiato che avevo in gola e con tutta la forza che avevo gli morsi le labbra e con un calcio ben assestato in mezzo alle gambe lo allontanai da me.
Con le lacrime che mi rigavano ancora il viso mi precipitai fuori da quella maledetta casa e cominciai a correre nel bosco fino a che,come quel giorno di 10 anni fa,mi persi in quella boscaglia che mi sembrava eterna,ma questa volta mi persi in un posto magnifico:una radura,con in mezzo una cascata ed un laghetto cristallino e fresco con intorno un prato di primavera morbido e soffice come bianche piume di ali,scosso da così tanta bellezza avanzai titubante verso la piccola cascata che magicamente sorgeva al di sopra di una roccia biancastra in mezzo al bosco;rimasi attonito davanti alla cascata finché una strana voce mi fece trasalire.
“Finalmente ci vediamo Sean…”
“e tu chi diavolo sei?”dissi girandomi di scatto
“quanta arroganza in un così piccolo corpo!”disse la strana figura oscurata dagli alberi
“vieni fuori e fatti vedere maledetto!”urlai ancora spaventato;intanto la figura si era fatta avanti e finalmente riuscii a distinguerne le sue fattezze…capelli del colore dell’oro più puro,occhi del cielo più immacolato,fattezze di angelo ma sguardo di demone,era alto come me e portava una veste bianca che faceva intravedere il suo fisico perfetto…era bellissimo,ma ad un certo punto cominciò a correre verso di me,era estremamente veloce ed infatti non mi accorsi nemmeno che mi aveva tirato un pugno in pieno stomaco,con uno strano suono soffocato caddi a terra in ginocchio proprio davanti a lui che intanto mi guardava con una tale freddezza che mi fece rabbrividire a tal punto da non riuscire a togliergli gli occhi di dosso,ma nonostante questo la sua crudeltà era al pari della sua bellezza,infatti non si limitò a fissarmi ma non contento mi diede un calcio in piena faccia che mi fece volare dritto nel lago.
Ancora frastornato mi alzai,ero tutto bagnato,aprii gli occhi e magicamente me lo ritrovai davanti,sempre con quel maledetto sguardo
“p-perché…”chiesi senza fiato
“perché…?”rispose prendendomi per il collo e sbattendomi contro la parete liscia e fredda della perlacea roccia dietro di noi”…oggi mi va così”
“ch-che cosa?”chiesi allibito da quella risposta,ma non resistetti a lungo per sentire la risposta perché caddi,come corpo morto cade,tra le sue braccia.
Non so quanto tempo passò,ma mi sentii esattamente come quel giorno nel bosco,quando incontrai per la prima volta Smith:affaticato ma sano.
Aprii gli occhi e mi ritrovai disteso vicino ad una grande quercia più o meno vicino al lago,alzandomi a fatica mi appoggiai ad essa per vedere bene il bellissimo lago e dentro di esso scorsi qualcuno,feci qualche passo avanti per vedere bene chi fosse,anche se dentro di me sapevo bene chi era,ed infatti era lui,quello strano ragazzo di cui non sapevo ne il nome ne se tanto meno fosse di questa stessa terra e che qualche tempo prima mi aveva picchiato fino a farmi svenire.
Mi feci coraggio e mi avvicinai di più al lago,fortunatamente non era nudo,ma portava semplicemente dei pantaloni di un bianco candido e l’unica cosa che ricopriva il resto del corpo erano i suoi stupendi capelli biondi lunghi fino al basso-ventre;appena mi vide uscì dall’acqua con passi quasi calcolati e appena fu a due passi da me,sorrise,da quando lo avevo visto non mi aveva mai sorriso prima ed infatti questo suo primo sorriso non me lo scorderò mai purtroppo!!
“Finalmente ti sei svegliato piccolo!pensavo di averti ucciso!!”disse divertito
“dimmi chi sei,ti prego!”dissi quasi straziato
a quella richiesta il suo sorriso sparì dalle sue labbra e divenne tutto un tratto serio
“è strano che tu non sappia chi sono”disse alzando un sopracciglio”ma d'altronde dovevo aspettarmelo”ci fu un minuto di silenzio nel quale io aspettavo una risposta da lui,mentre lui rimuginava sulla mia ignoranza,poi finalmente parlò
”mi chiamo Hamish”disse
“Hamish?”domandai dubbioso – l ’ho già sentito-pensai”Hamish…”sussurrai
“ebbene,non ti viene in mente nulla…?”disse”Himerish?”
a quel nome sussultai”c-come mi hai chiamato?”
“Himerish,è questo il tuo vero nome e direi che mi piace di più che Sean!”
“n-non è vero”sussurrai impaurito”non è vero,il mio nome è Sean,SEAN HAI CAPITO?”urlai con le lacrime che mi bruciavano gli occhi
“non pensavo che la reazione sarebbe stata questa ma era quello che speravo”disse con una inspiegabile punta di crudeltà”perché il bello deve ancora venire…Himerish”a quelle parole,inspiegabilmente mi venne da pensare alla nonna e a Smith…e allora capii.
Cominciai a correre per il bosco con la paura che mi annebbiava la mente e le orribili risa di Hamish che mi tappavano le orecchie,poi mi fermai in mezzo al bosco e sentii un orribile odore di fumo che proveniva da un punto al di là del bosco;sperando che non fosse la mia casa a bruciare ricominciai a correre più che potevo finché non mi trovai davanti lo spettacolo più orribile che io avessi mai assistito,la mia casa stava bruciando e dentro c’erano Smith e mia nonna.
“no…”sussurrai in lacrime”non è possibile”
caddi in ginocchio straziato pensando hai bei momenti passati insieme alla nonna e Smith –è colpa mia-pensai
“è tutta colpa mia”singhiozzai”mi dispiace tanto”
“oh ma non ti devi dispiacere,in fondo era meglio così no?”era lui,quel…
“…maledetto…”
“non eri tu che li odiavi?che odiavi questa vita e questo mondo?ebbene fratellino,io sono venuto a salvarti”
“SEI SOLO UN MALEDETTO BASTARDO!!!”
con tutta la forza che possedevo mi scaraventai su di lui,ma il dolore era così tanto che andai a finire tra le sue braccia cominciando a piangere a dirotto e per finire,svenni,mentre lui mi sussurrava
“non preoccuparti fratellino ora nessuno potrà più dividerci;ora staremo insieme…per sempre”.
Quella fu una notte d’inferno,continuavo a fare strani incubi nella quale vedevo le facce mutilate di mia nonna e Smith che urlavano straziati divorati dalle fiamme e io mi ritrovavo nell’oscurità singhiozzando e gemendo l’aiuto di qualcuno che però non arrivò,fino a che vidi una luce argentea intensa ma che non dava fastidio,anzi era rilassante a tal punto che mi venne voglia di raggiungerla ma appena mi alzai per avvicinarmi la luce cominciò ad allontanarsi e quando,disperatamente,cominciai a correre dietro quella luce cominciai ad intravedere qualcosa…o meglio qualcuno,una persona bellissima con capelli biondi lunghi fino al basso ventre che mi guardava e…rideva…si rideva!Intanto la luce si allontanava sempre di più e fu allora che io capii che quel qualcuno che io inseguivo disperatamente era…era…mio fratello…Hamish!!
Mi svegliai di soprassalto nel posto stupendo nella quale malauguratamente mi ero perso e dove conobbi il mio presunto fratello Hamish…”Hamish…”mi ritrovai a sussurrare”Hamish…”cominciò a figurarmi nella testa la sua snella figura,i suoi biondi capelli che ondeggiavano dolcemente sull’acqua,il suo ambiguo sorriso ed i suoi occhi azzurri maliziosi e con quel pizzico di crudeltà che mi fissavano…”Hamish…”.
Appoggiai sfinito la testa sull’albero su cui ero steso e fissando un punto ignoto della radura cominciai a riflettere e cercare nella mia mente qualche ricordo del mio passato o di mio fratello,ma più ci pensavo più mi veniva un senso stano di nausea al sol pensiero che,ora che la nonna e Smith erano morti,dovevo dividere con lui il resto della mia vita dato che non potevo andare da nessuna parte
“mio dio…”gemetti portandomi le mani sui capelli
“cosa ti succede fratellino…?”disse all’improvviso Hamish con aria stranamente seria
“nulla”dissi”sono solamente stanco…”
“ah allora…”
“…di stare qui”finii alzandomi”stanco di stare con te”continuai”dal primo momento che ti vidi mi hai rovinato la vita e oltretutto scopro che tu sei mio fratello!!NON SOPPORTERO' OLTRE!!”
feci per andarmene ma una voce dolce mi raggiunse il cuore tanto da farmi fermare
“perdonami Himerish…davvero,piccolo…”disse raggiungendomi e abbracciandomi da dietro”..perdonami,non volevo trattarti così,prometto che ti spiegherò tutto…ma…ti prego non andartene proprio ora che ti ho ritrovato…” delle lacrime cominciarono a bagnarmi il collo.
A quelle parole rimasi davvero sorpreso e toccato,così,commosso,mi girai nel suo abbraccio appoggiando la testa nell’incavo della sua spalla.
Finalmente arrivò quell’agoniato momento che aspettavo da giorni,finalmente avrei saputo chi ero io in realtà e avrei risposto alle altre mille domande che mi frullavano nella testa da tutta una vita.
“come avrai ben capito tu non vieni dall’Irlanda”cominciò mio fratello”basta guardarti per capirlo;capelli scuri,occhi scuri,fisico asciutto…”
“se per questo non assomiglio nemmeno a te,tu hai i capelli biondi,gli occhi azzurri,sei più alto e più bello di me!!”dissi”come fai a dire che io e te siamo fratelli!!”
“sinceramente nemmeno io lo capisco bene…”disse incerto”so per certo che i nostri genitori ci hanno abbandonato e che la nonnina che ieri è morta tra le fiamme…”scandendo queste parole scorsi un gelido ghigno maligno nei suoi occhi che mi fece trattenere il fiato”…quando eravamo piccoli ci prese con se”
“e perché te ne sei andato di casa?”
“per lo stesso motivo per cui lo hai fatto tu,ero profondamente disgustato per il mondo in cui ero costretto a vivere e quindi scappai”
“e perché mi lasciasti li con quella donna?”dissi scaldandomi”perché non mi hai portato con te?!”
“perché eri troppo piccolo”rispose calmo”ma mi promisi che sarei tornato a prenderti…”disse sorridendo”…sperando di vederti crescere forte….”sospirò
“ecco…”dissi abbassando gli occhi”ecco perché mi trattasti così male…”
“si”disse serio”comunque quando me ne andai rimasi sempre nel bosco circostante per vedere ogni tua mossa e quando fu il momento ti riportai da me “
“mmm”dissi sovrappensiero”quindi tu dei nostri genitori non sai nulla…e la vecchietta?non ti disse nulla?”
“mi disse solo che due fagotti le si presentarono davanti a casa,senza nessuna lettera”disse”l’unica cosa che prova il nostro legame è la collana che abbiamo al collo”disse toccando la collana che gli penzolava dalla camicia bianca leggermente aperta.
-la collana-pensai sbalordito,abbassando lo sguardo lo vidi;il ciondolo con due mani,simbolo dell’amicizia,che si congiungono intorno ad un cuore,simbolo dell’amore,con una corona sopra di essa,simbolo della lealtà…e sotto scritto…
“Himerish…”finì lui”questo ti convince delle tue origini?”disse lui sorridendomi benevolmente.
Senza dire una parola,mi avvicinai a lui e con lo sguardo rigato di lacrime lo abbracciai,come se lui fosse stato il mio unico appiglio,come se lui mi fosse l’unica cosa che mi poteva salvare.
“sei l’unica cosa che mi rimane”sussurrai tra una lacrima e l’altra”ti prego dimmi cosa devo fare…..farò qualsiasi cosa….ma….non mi lasciare!!”alzai lo sguardo per vederlo,e lui era li,bellissimo,come quando lo vidi la prima volta.
“non temere fratellino”disse con un sorriso che tuttora ricordo distintamente”io non ti lascerò più….nulla ci potrà separare…”
ci sedemmo vicino ad un albero,guardando il sole scendere piano piano;fu così che per la prima,ed ultima,volta mi addormentai placidamente tra le braccia…di mio fratello.
Il risveglio fu altrettanto magnifico,l’odore della fonte,la freschezza dei fiori di campo e…mio fratello.
“svegliati”
“mmm…”ancora molto assonnato aprii piano gli occhi” ’giorno fratello”quando misi a fuoco vidi che c’era qualcosa di strano nello sguardo di mio fratello”fratello…cosa c’è…”
“vattene…”
“come scusa?”
“te ne devi andare….e subito anche”
“ma….non capisco…perché mi mandi via?”
“non sono tenuto a dare delle spiegazioni”disse dandomi le spalle”menchemeno a te”
-no…non è possibile…ora che ci siamo ritrovati….no non mi arrendo…andrò a fondo a questa storia!!-
“fratello…dimmi perché….ti prego”dissi avvicinandomi a lui quel tanto da vedere i suoi occhi.
I suoi occhi…
Anche se cercava di nasconderlo,vedevo che lui era semplicemente terrorizzato da qualcosa…
“Hamish…ma cosa…?!”
“VATTENE HO DETTO!!”disse dandomi un forte spintone tanto da farmi sbattere contro un albero.
Ad un certo punto i suoi occhi si dilatarono di terrore puro e urlò”SCAPPA PRESTO E’ UNA TRAPPOLA!!!!”…ma fu troppo tardi……sentii due mani che mi presero le braccia e me le legarono saldamente all’albero mentre altre due mi imbavagliarono per non farmi urlare
“MALEDETTI LASCIATELO AND…”non fece in tempo a finire la frase che subito altri due uomini lo atterrarono bloccandogli mani e gambe…invano cercai di urlare di lasciarlo andare…invano cercavo di liberarmi…più mi dimenavo e più le corde si facevano strette ai polsi facendomeli sanguinare copiosamente.
Poi mi fermai…colpito da un brivido freddo lungo la schiena e dalla penombra dello stesso albero in cui per la prima volta incontrai Hamish scorsi una figura terrorizzante,tanto da far fermare mio fratello di colpo…
Poi l’ombra parlò…”ci rivediamo…Hamish…”disse in un sussurro”…pensavi forse di esserti liberato di me tanto facilmente?..illuso…”
-quella voce…io la conosco…-
poi un odore lancinante di whisky
-no…non è possibile…non lui….!!-
la figura dell’uomo venne finalmente rischiarata dalla luce e lo vidi…SMITH!!
Anche se mio fratello era di spalle,dalla paura che aveva negli occhi sapevo che aveva capito chi fosse l’uomo dietro di lui…ma subito tornò in sé…
“maledetto pensavo di averti eliminato per sempre…Smith”sibilò
“appunto…”rispose mettendosi di fronte a lui”…pensavi…”e gli assestò un fragoroso calcio sotto il mento
“MMMM”con tutta la forza che avevo cercai di liberarmi,ma il dolore fu così forte che dovetti desistere.
Poi Smith,accorgendosi di me,mi guardò con quel odiosissimo sguardo con cui soleva spesso guardarmi e disse sorridendomi”bendatelo…”
-NO COSA VOLETE FARGLI!!-il mio cervello scoppiava,dai miei occhi scendevano lacrime amare e il mio corpo oramai non rispondeva più.
E buio fu…
Sentii dei rumori fin troppo familiari…e fin troppo orribili da ricordare…
“LASCIAMI VECCHIO PERVERTITO!!”
“pensavo di avertelo già spiegato anni fa caro il mio Hamish…”disse cattivo”e lo dissi anche al tuo fratellino….il pervertito non sono io…MA TU!!”
“AAAAAH LASCIAMI…LASCIAMIIIIIIII……”
all’urlo di mio fratello cominciai a dimenarmi ancora più disperatamente
-lasciatelo…vi prego lasciatelo..prendete me….-per due ore abbondanti furono questi i miei pensieri,ma più mi dimenavo e più sentivo gli urli disperati di mio fratello…che piano piano…si dissolsero nell’aria.
Sentii Smith alzarsi lentamente e tirando un sospiro di sollievo si allacciò i pantaloni tirandosi su la zip…a quel suono…ricominciai a dimenarmi cercando di urlare qualcosa
“MMMMM”
sentendo che si avvicinava smisi di muovermi trattenendo il fiato terrorizzato
“ora…caro Himerish…ti spiegherò chi in realtà sono….te le sei proprio guadagnate…”disse ad un certo punto accarezzandomi il viso bagnato dalle lacrime
“ti domanderai come faccia io a conoscere tuo fratello…ma soprattutto come io abbia fatto a sopravvivere all’incendio…ebbene…allo stesso modo in conobbi te…così conobbi Hamish.
Mentre tu eri ancora nella culla io già avevo adocchiato tuo fratello nel bosco che si allenava,e appostatomi sopra ad un albero lo tramortii….proprio come feci con te..e dato che tua nonna a quel tempo era già abbastanza vecchia e stanca…decisi di rimanere con lui….e gli feci passare la stessa estate che feci passare a te…lui non incassava come facevi tu…anzi….era deliziosamente vendicativo…fino a che…decise di scappare di casa e per un po’ di tempo decisi di andare a cercarlo…ma alla fine ci rinunciai,aspettando il tempo in cui tu saresti cresciuto bello e forte….e una volta cresciuto….riservai lo stesso trattamento…hihihihihi.
Sapevo che un giorno tuo fratello sarebbe ritornato per vendicarsi di me…figurati se ti lasciava da solo…e così aspettai….finché un giorno…lo vidi al limite del bosco con una tanica di benzina in mano e capii….una volta che tu scappasti scappai anche io…ed ora sono qui”
-ora capivo…ora capivo tutto….ecco perché Hamish nel vedere Smith si impaurì a tal punto!!-
“bene…liberatelo..e andiamocene”
finalmente con le mani libere cercai velocemente di togliermi la benda dagli occhi e dalla bocca…ma loro già non c’erano più…e quello che vidi…fu orribile.
Nudo…la pelle liscia e candida della schiena che risplendeva al sole…e sangue…sangue ovunque!!!
“NO HAMIIIIIISH!!!!!!!”mi precipitai immediatamente sul corpo riverso sperando che fosse ancora vivo
-no…non può essere…deve essere ancora vivo…ti prego!!-
ma le mie preghiere furono vane…il cuore di mio fratello non batteva più…ed io…ero di nuovo…solo.
-MI AVEVI PROMESSO CHE SARESTI RIMASTO CON ME PER SEMPRE!!!
CHE NON MI AVRESTI Più LASCIATO SOLO!!!-


Ancora non ci credevo.
Ancora non capivo come fosse successo;lui,l'unica persona che avessi mai amato,era lì...davanti a me....morta.
Non so per quanto tempo rimasi a fissare il suo corpo esanime,sta di fatto che volevo stare con lui,volevo raggiungerlo al più presto.....l'agonizzante perdita mi opprimeva il cuore fino a farlo scoppiare.
Mi guardai intorno cercando qualcosa,qualunque cosa che mi avrebbe permesso di raggiungere l'unico scopo della mia vita.
Tastai a carponi il terreno circostante ,disperatamente.
Alla fine arrivai al ruscello,dove mille volte ci siamo bagnati insieme,dove mille volte abbiamo lottato insieme.
Non capivo più nulla,la mia mente era completamente annebbiata dalle lacrime,non riuscivo a ragionare razionalmente,non potevo!!!
Urlai.
Con quanto fiato avevo in gola,con tutta la rabbia e il dolore che avevo nel cuore urlai,fino a che non stramazzai al suolo esausto e,rannicchiatomi su me stesso,mi addormentai.
Mi svegliai che era notte inoltrata,avevo fatto un sonno senza incubi ne sogni,
mi alzai assaporando l'odore della notte e delle stelle,mi girai per vedere il corpo di mio fratello,mi avvicinai a lui,lo presi tra le mie braccia e lo portai alla fonte,dove lo lavai con cura sotto gli occhi amorevoli della luna.
Gli lavai i capelli e le gambe incrostate di sangue e gli pulii le numerose ferite sul resto del corpo,poi presi le sue vesti bianche e lo vestii,come farebbe una madre con proprio figlio e lo posai vicino alla quercia dove mille volte siamo rimasti ore e ore abbracciati.
Lo baciai sugli occhi,sulle guance ed infine sulle labbra morbide e fresche,che altre mille volte avevo baciato come se fossero state le ultime risorse per salvare la mia vita,le baciai come se una farfalla si posasse su un prelibato fiore e,sazio,me ne andai.
Rimasi in mezzo alla radura per molto tempo osservando lo strano fenomeno delle belle di notte che si schiudevano al chiarore della luna,alzai lo sguardo sulla luna e mentre la osservavo mi accesi una sigaretta,l'ultima del pacchetto:
-tzk.....devo comprare le sigarette-dissi accartocciando il pacchetto vuoto e scomparendo nel buio della mia foresta incantata.

Mi lacera il cuore questo eterno dolore.
E sono ancora qui,immerso nell' ombra,attendendo un miracolo forse...oppure una qualche rivelazione magari.......chi lo sa.
Le sigarette le ho comprate alla fine.
E sono seduto sul tronco di questo albero morto,pensando ancora a dove avrei potuto buttare questa testa schifosa che puzza di whisky.
 
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