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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: InuYasha
Titolo Fanfic: PERCHÉ?
Genere: Introspettivo
Rating: Per Tutte le età
Avviso: One Shot
Autore: marmottina galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 03/11/2007 22:10:39

Vi siete mai chiesti come sia stata l'infanzia di Inuyasha?Il suo primo incontro con il fratello, il suo allontanamento dal villaggio?
 
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- Capitolo 1° -

Perché?

Quand’ero piccolo spesso mi sono chiesto perché.
Non un perché preciso...ma tanti.
Mi chiedevo perché tutti mi sfuggissero.
Perché le persone mi deridevano.
Perché mi chiamassero mezzo-demone e cosa voleva dire?
Mi chiedevo perché anche mia madre veniva scansata...Era forse per colpa mia?
Ma io cosa avevo fatto di tanto brutto?
Doveva essere qualcosa di terribile ma io nn capivo proprio cosa potesse essere.
Allora cominciai a fare attenzione a cosa facevo e alle reazioni delle persone ma mi accorgevo che non era importante cosa facevo...quello che contava era che ero io a farlo.
Perché?
Perché se un bambino raccoglieva una mela da terra e la riportava a ki l’aveva persa veniva elogiato mentre se lo facevo io la mela non la toccavano neanche?
Perché quando i bambini giocavano alla palla corda e chiedevo di unirmi a loro mi guardavano con disprezzo?
Cos’avevo io di diverso da loro?
Cercavo di capire ma non ci riuscivo.
Allora un giorno andai al fiume vicino al villaggio osservai il mio riflesso...ma non ci trovai nulla di spaventoso.
Cosa poteva esserci di spaventoso in un bambino?
Mi si avvicinò un altro bambino che doveva prendere l’acqua e sebbene stesse attento a non avvicinarmisi, io lo osservai attentamente per capire cosa c’era d tanto sbagliato in me.
Poi capii...e tutti i pezzi si unirono a formare un puzzle...
I bambini non avevano i capelli bianchi.
I bambini non avevano gli occhi gialli.
I bambini non avevano artigli e canini affilati.
I bambini non erano in grado di saltare giù da un albero alto 20 metri senza neanche un graffio, loro non potevano neanche arrivarci su un albero di 20 metri!!
Il giorno dopo gli adulti mi presero ancora in giro e mi chiamarono ancora mezzo-demone...corsi da mia madre e le chiesi cosa mai volesse dire e lei...lei pianse...fu la prima volta che la vidi piangere a la cosa che mi fece più male, non era il fatto di non sapere il perché piangesse...ma il terribile dubbio che le lacrime che versava erano causa mia.
Mi spiegò che un mezzo-demone non è nulla di male.
Mi disse che io ero un mezzo-demone ovvero una creatura nata dall’unione di un demone e di un umano.
-Sono sbagliato?-le chiesi
- No amore mio, no certo che non sei sbagliato...cosa te lo ha fatto credere?
Le dissi le scoperte fatte al fiume, le mie diversità e dissi che erano la mia e la sua condanna.
Lei mi strinse forte e mi disse:
-Inuyasha non pensare mai più una cosa del genere. I tuoi capelli color dell’argento e i tuoi occhi color dell’oro, sono un tesoro prezioso, ricordatelo. Sono gli stessi che aveva tuo padre e non ascoltare quello che la gente dice sui demoni. Non sono tutti orribili bestie senza cuore. Tuo padre era un nobile demone, rispettoso, coraggioso, forte e devo ammettere anche terribilmente testardo e orgoglioso...in questo gli sei uguale- rise, mio dio com’era bella quando rideva.
- E i miei artigli? E tutto il resto?- chiesi ancora
- Quelli sono e saranno la tua salvezza tesoro mio. Quello in cui viviamo è un mondo duro, crudele e senza pietà. Quelli saranno la tua protezione. – vedendo tuttavia che non ero ancora convinto continuò- Ora ascoltami bene Inuyasha perché è molto importante.
Annuii.
- Non devi e non dovrai mai vergognarti di quello che sei. Cammina in questo modo a testa alta e sii fiero di te stesso poiché sei figlio del grande demone maggiore Inu no Taisho, signore delle terre dell’ovest e di una principessa. Quanti altri in questo mondo, demoni o umani, possono vantare una tale discendenza? Dovrai essere forte perchè purtroppo io non potrò proteggerti per sempre e quando non ci sarò più voglio che tu viva la tua vita serenamente, come lo voglio tutt’ora. Porta con orgoglio il tuo nome, poiché è il nome che tuo padre scelse per te. Soffrirai lo so, è inevitabile, tutti soffrono ma tu soffrirai più degli altri in quanto la tua natura spaventa le persone e i demoni non ti ritengono al loro livello. Ignorando però che i mezzo-demoni sono le creature perfette, poiché hanno in loro la spiritualità e la forza dei sentimenti degli umani unita alla forza e alla resistenza dei demoni. Amerai e sarai amato e quando questo avverrà non avere paura di un rifiuto voltandogli le spalle, bensì accoglilo con un sorriso perchè l’amore, figlio mio, è la cosa più bella di questo mondo...senza di lui tu non saresti nato e io sarei stata data in sposa a un certo Takemaru Setsuna, inoltre non avrei avuto l’onore di stare al fianco di tuo padre. Capito ora?-concluse con un sorriso.
Io le dissi di si e nei giorni successivi continuavo a ripetermi le sue parole fissandomele bene a mente.
Poi un giorno, sempre al fiume, sembrò che le previsioni si avverassero.
Era un po’ di tempo che vedevo come un ombra aggirarsi per il villaggio e osservarmi, così anche quel giorno al fiume la vidi e le dissi di uscire allo scoperto e di farsi vedere. Ma non accadde nulla.
Allora tornai a guardare il mio riflesso e mi guardai le orecchie, le toccai...ed ero talmente assorto nei miei pensieri che mi prese letteralmente un colpo quando sentii una vocina alle mie spalle.
-Scusa?
Mi girai a guardarla stupito. Una bambina con un grazioso kimono blu con dei fiocchi di neve mi stava fissando e cosa ancora più incredibile, mi aveva parlato.
- Hei sto parlando cn te!- rise
- Si?-domandai ancora perplesso
- Perché te ne stai qui tutto solo?
- Perché mi va- “ecco bravo Inuyasha fai tutto il contrario di quello che ti ha detto la mamma”pensai, quindi aggiunsi in tono più cordiale- e tu come mai sei qui?
Sembrò sollevata del fatto che il mio tono fosse cambiato ed era a dir poco entusiasta del fatto che le avessi parlato.
- Perché mi piaci!- mi disse arrossendo; io dal canto mio rimasi senza parole- Vorrei diventare tua amica se per te va bene!
-Ma perché proprio amica mia?- le chiesi
- Perché c’è qualcosa di sbagliato?- chiese con aria ingenua
- Per me no, ma sono un mezzo-demone...la cosa non ti crea problemi?
- E perchè dovrebbe? Che c’è di male? Non sei forse un bambino come me?- chiese stupita
- Non c’è niente di male!! Ma gli abitanti del villaggio mi trattano con indifferenza...la cosa potrebbe causarti problemi...
- Ma no!! La mamma è tanto buona sai? Conosce tua mamma, è una sua amica e anche il papà spesso l’aiuta. La mamma dice che sei proprio un bel bambino e che quando crescerai diventerai ancora più bello!!- disse sognante, io la guardavo sempre più sbalordito.- Come ti chiami?
- Inuyasha e tu?
- Yukino^^. Quanti anni hai?
- 8
- Io 7!
Da quel giorno passammo ogni pomeriggio insieme ma poi suo padre morì e la madre si dovette trasferire.
Fu proprio in quel periodo che incontrai per la prima volta mio fratello Sesshomaru.
Mia madre me ne aveva parlato spesso, usando le più belle parole del mondo. Tuttavia la mia prima impressione non fu delle migliori e l’unica cosa che riuscii a pensare dopo che se ne andò fu: SERPE.
Ero nella foresta che saltavo di ramo in ramo, mi piaceva e mi piace tutt’ora farlo. Adoro la velocità e il vento che mi accarezza...a quel tempo mi sembrava come se sferzandomi il viso cancellasse anche i miei problemi.
Saltavo veloce, senza esitazione ma misi un piede in fallo e persi l’equilibrio, durante la caduta lo recuperai quindi riuscii ad atterrare in piedi e sentii un odore particolare, mi piaceva era confortante...come se lo conoscessi da una vita e come se non bastasse la stessa identica sensazione di quando percepivo quella presenza seguirmi e osservarmi. Avevo davanti l’ombra che tanto mi incuriosiva.
Quando alzai lo sguardo lo vidi davanti a me, fiero come non mai, aveva i miei stessi capelli e i miei stessi occhi, anche lui aveva artigli e canini affilati...ma non le orecchie...la mamma mi aveva spiegato perché le avevo così e quindi ne dedussi che quello che avevo davanti era un demone completo.
-Chi sei? – chiesi gentilmente
- ...
- Hai un buon profumo sai?- chiesi ansioso di sapere qualcosa di più sul demone che avevo davanti e che mi faceva sentire bene, a casa come mi sentivo solo con mia madre, ma lui non mi rispose ancora una volta.
- Ti senti poco bene?- domandai pensando che fosse quello il motivo per il quale non parlasse, però imperterrito, visto che non aveva risposto di nuovo, insistetti- Come ti chiami?
-Sesshomaru- breve, conciso...ma mi aveva risposto e la sua voce mi piaceva.
- Piacere-risposi felice- io mi chiamo Inuyasha! Sai che hai un bel nome? Anche mio fratello si chiama così, lo sapevi?-chiesi sorridendogli
- Lo avevo sentito dire...- ci rimasi un po’ male perchè non capivo come potesse saperlo poi però mi venne un idea e decisi subito di verificare- come si chiama la tua mamma?
- Non me lo ricordo. È morta quando sono nato.
-E tuo padre?- eccoci al punto
- Inu no Taisho- persi un battito, mi ero fatto l’idea che potesse essere lui...ma non credevo potesse essere vero!
- Anche il mio si chiamava così...-dissi un po’ con meno entusiasmo, mi stavo scervellando per capire come andare sul discorso senza essere maleducati...ma il problema fu presto risolto. Ci pensò lui.
-Siamo fratelli...anzi fratellastri- disse gelido come il ghiaccio calcando sull’ultima parola
- La mamma mi ha parlato del papà e anche di te...volevo conoscerti sai?
- A si?
- Si...la mamma dice che somigli a papà e io non avendolo mai visto ero curioso e poi volevo conoscere da tanto mio fratello –sorrisi, ero davvero felice di averlo conosciuto. Pensai che sarebbe rimasto con me e mi avrebbe voluto bene...ma le mie speranze furono spazzate via e distrutte come un petalo di ciliegio portato via con forza da un uragano.
- Non vedo cosa ci sia da sorridere. Mio padre è morto a causa tua. Lui meritava di vivere e non tu. Un misero e insulso mezzo-demone senza alcuna importanza. A che scopo vivi!? Nessuno ti accetta. Tutti ti scansano. Gli umani troppo stupidi e idioti dietro la loro paura e i demoni troppo superiori anche solo per riconoscere una nullità come te. Volevo vedere con i miei occhi la tua faccia e rendermi conto di quale fratello mi fosse toccato...ma ora che ti ho visto...posso dire di essere stato fin troppo ottimista...
- Perché mi dici tutte queste cose?- chiesi disperato. Lo avevo visto come un raggio di luna nell’oscurità più profonde della notte e ora invece, la solitudine che mi cresceva dentro da quando Yukino era partita si stava impadronendo di me con una velocità e una facilità che mai avrei pensato.
Proprio in quel momento dei ragazzi più grandi di me, che si divertivano a prendermi in giro e a tirarmi le cose, iniziarono a deridermi proprio davanti a lui e io ero talmente shockato da quello che mi aveva detto Sesshomaru che non solo non li degnai di uno sguardo facendoli irritare ancora di più, ma non mi accorsi delle pietre che mi lanciarono se non prima che una mi avesse colpito la schiena con una tale forza da farmi sbilanciare in avanti, facendomi finire tra le braccia di Sesshomaru che istintivamente mi aveva afferrato, stupendo sia me che lui.
Visto che i ragazzi non smettevano di lanciare pietre, credendo che mio fratello fosse umano, non notando le orecchie a punta, io ancora in quella posizione, mi aggrappai a lui con tutte le mie forze stringendogli la vita e chiudendo gli occhi, dopo averlo guardato con aria terrorizzata; ora che ci penso devo averlo sorpreso parecchio...
Poi non so bene cosa accadde di preciso ma sentii un gran vento alzarli e una grande aura demoniaca venire de Sesshomaru, che dopo qualche secondo mi staccò bruscamente da se e anche se per poco, cadendo a terra per lo sbilanciamento, notai i suoi occhi rossi e prima di andarsene, mi guardò sprezzante dicendomi-Come pensavo non mi ero sbagliato. Tu non meriti di vivere ne tanto meno meriti di essere figlio di mio padre e di avere il suo sangue nelle vene.- E detto questo se ne andò.
Io non capivo, in quel momento. In quel preciso istante in cui mi aveva afferrato e quando mi gli ero stretto contro, sono scuro di aver sentito il suo braccio sinistro sulla mia schiena come in una tenera stretta per rassicurarmi e poi invece così, di punto in bianco mi butta a terra e se na va dicendo delle cose orribili.
Poi tutto avvenne troppo in fretta.
L’episodio del bosco fece presto il giro del villaggio, i ragazzi avevano detto che li avevo attaccato aiutati da un demone mio amico senza motivo. Così tutto il villaggio marciò contro di noi, contro me e la mamma.
Lei cercò di difendermi, cercò di farli ragionare ma tutto ciò che ottenne fu uno schiaffo in pieno viso e io in quel momento non so cosa sia scattato in me, ma non potevo accettare che qualcuno mettesse le mani addosso a mia madre, quindi scattai verso l’uomo dandogli un potente pugno che lo fece volare per diversi metri...o almeno io credevo fosse un pugno, invece istintivamente avevo usato gli artigli, graffiandogli il petto. Tutti erano ammutoliti e stupefatti, io per primo. Non credevo a quello che avevo fatto.
Poi mentre gli uomini e le donne del villaggio aiutavano l’uomo a riprendersi, la mamma mi riportò nella capanna e il giorno dopo mi portò nel bosco per raccogliere funghi. Ci fermammo abbastanza lontani dal villaggio, mi si inginocchiò davanti e mi disse le sue ultime parole. Parole che non avrei mai e poi mai dimenticato:
- Inuyasha ascoltami bene piccolo mio. Son fiera di quello che sei diventato. Forte, coraggioso e sono sicura che non hai attaccato tu quei ragazzi nel bosco. Ma non possiamo tornare al villaggio. Non insieme.- ricordo perfettamente che piangeva e tremava mentre mi abbracciava stretto a se- Tu devi scappare lontano e non voltarti mai indietro capito? Se torni al villaggio ti faranno del male e io non voglio che ti accada niente. Sei il mio tesoro più prezioso e per quanto mi dispiaccia e mi si spezzi il cuore nel lasciarti così piccolo e proprio quando hai più bisogno di me(avevo 9 anni), non possiamo fare altrimenti. Tornerò al villaggio e dirò che sei scappato. Ma tu, figlio mio, non dovrai tornare per nessuna ragione chiaro?
Ricorda quello che ti ho detto quella volta. Sii fiero di quello che sei, cammina a testa alta e non vergognarti di te stesso. Sii coraggioso, leale e forte soprattutto quando ti sentirai solo e perso. Non permettere alla solitudine, al rancore di prendere il sopravvento. Vivi serenamente...è tutto quello che mi auguro per te!- mi diede un bacio e sparì correndo nella boscaglia.
Io non ebbi né il tempo né la forza di dirle niente. Sapevo quanto le era costata quella decisione. Mi ripeteva sempre che se ci fossimo separati sarebbe stato perché non c’erano altre soluzioni. E questa volta era così. Se fossi tornato al villaggio probabilmente mi avrebbero linciato e avrei messo nei guai la mamma un altra volta.
Così non potei fare altro che girarmi, voltare le spalle a quello che era il mio mondo e avventurami per una strada che non conoscevo e che mi spaventava.
E ora eccomi qui...ne ho passate tante...ma ora ho di nuovo una famiglia. Sango, Miroku, Kirara, Shippo e la mia Kagome. Sento di nuovo di avere una casa. Qualcosa per cui vale la pena combattere e rischiare la vita.
Tuttavia non ho ancora smesso di chiedermi il perché di tutto quello che è successo...anzi si sono aggiunti...con la storia di Kikyo e Naraku sono raddoppiati!
E in oltre, nonostante sia passato molto, davvero tanto tempo e nonostante ci siamo scontrati spesso, abbiamo combattuto cercando di ucciderci a vicenda, io continuo a sperare in quella lieve e rassicurante stretta dietro la schiena che un giorno mio fratello mi accetti del tutto...in fondo il fatto stesso che combatte contro di me, reagisce e mi parla conferma che riconosce la mia esistenza, quindi c’è anche la possibilità che in futuro mi accetti del tutto. No? Mah chi lo sa? In ogni caso io continuo a sperare, non si dice forse che la speranza è l’ultima a morire?
Nel frattempo mi godo la mia nuova famiglia e spesso mi ritrovo a pensare:”Mamma avevi ragione, Amare ed essere amati. Non c’è niente di più bello al mondo...guardali e proteggili perché è solo grazie a loro se la solitudine, la tristezza, il rimorso e la rabbia non mi hanno sopraffatto...guardali e proteggili perché con loro tuo figlio è tornato a vivere.”


Ok, ok....l’ho scritta poco fa quindi non so assolutamente come possa essere venuta fuori... e scusate gli errori..mi andava di scrivere qualcosa e visto che non ho mai scritto su Inuyasha mi sono detta...Perché non provare? E allora eccola qui! Ora speriamo che sia almeno decente!!^^

 
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VOTO: (1 voto, 1 commento)
 
COMMENTI:
Trovato 1 commento
angel206 - Voto: 28/12/11 00:17
davvero molto toccante, ma di certo le ultime parole sono le più commuoventi!!! brava
D'accordo con il commento: 0, e Tu? / No   |   Segnala abuso Rispondi

 
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