LUNA ROSSA
- Capitolo 1° -
27 giugno
La luna quella sera era rossa, emanava un bagliore che sapeva di morte. Quando c’ era la luna rossa nessuno usciva, gli esseri umani avevano paura di ciò che non veniva mostrato da quella luce, ma soprattutto avevano paura di quello che era mostrato.
Due figure solitarie camminavano avvolti da quella luce mortifera, erano entrambi tanto belli quanto letali, perché loro erano gli esseri di cui gli umani avevano paura, perché loro erano demoni.
Il primo aveva i capelli rossi come il fuoco che risplendevano alla luce rossa della luna, la pelle era così chiara che sembrava ci si potesse vedere in trasparenza, sembrava fatto di vetro, o un illusione del vento, ma lui stesso era il vento.
Camminava con fluida eleganza e guardava tutto con disprezzo con quei suoi splendidi occhi color acquamarina cerchiati di nero, ma quegli splendidi occhi si trasformavano quando trovava una preda che fosse di suo gusto e diventavano ocra come la sabbia.
L’ altro ragazzo invece camminava orgoglioso e regale, era il principe dei demoni, il figlio della potentissima e bellissima Kyubi no yoko.
Aveva i capelli biondi come l’ oro che alla luce della luna sembravano quasi color rame, o bè non solo alla luce della luna.
Gli occhi erano grandi laghi azzurri, tanto belli quanto letali perché quando diventavano rossi uccidevano, era questa l’ abilità del suo clan ed era questo che li aveva portati al potere.
La pelle ambrata come l’ oro rosso esaltava i suoi occhi, sia quando erano belli come il cielo che quando erano letali come il fuoco, materiale di cui era fatto.
In quel momento il ragazzo con i capelli rossi parlò, bisbigliò all’ orecchio del ragazzo biondo e poi improvvisamente sparirono, la caccia era iniziata.
Una bella ragazza con i capelli neri camminava spedita attraverso la foresta, si guardava continuamente intorno, aveva paura, una paura tremenda che traspariva dal tremolio delle mani e dagli occhi spalancati.
Quel giorno si era attardata troppo, era l’ unico giorno libero del mese che aveva, e ne aveva voluto approfittare per andare dalla madre che si trovava dall’ altra parte del paese, ma si era attardata troppo ed adesso era tardi, troppo tardi.
Anche lei aveva paura di uscire durante la luna rossa,ma aveva molta più paura all’ idea di quello che le sarebbe spettato una volta che fosse tornata al castello, gli uchiha l’ avrebbero sicuramente punita duramente, lei aveva molta più paura dei suoi padroni che dei demoni, per lei erano loro i demoni.
Ricordava quando da bambina la vecchia Bernarda aveva tardato ad arrivare, gli uchiha l’ avevano portata via, e quando era tornata il giorno dopo aveva il volto sfregiato il braccio sinistro completamente rotto e il piede fratturato, ma la cosa più spaventosa era la pazzia.
Era diventata completamente pazza, terrorizzata non si muoveva più, urlava non appena qualcuno le parlava e diceva che persino i demoni avevano paura degli uchiha, che erano pazzi, folli., e le aveva sempre detto: Kin scappa finche sei in tempo, gli uchiha sono pazzi, scappa prima che ti distruggano.
Ancora oggi ripensandoci a Kin venivano i brividi, ma non sapeva che non si sarebbe dovuta preoccupare degli uchiha, non sapeva che presto avrebbe incontrato veramente dei demoni, non sapeva che la sua vita stava per finire.
Le apparsero davanti all’ improvviso, bellissimi e mortali.
Il ragazzo rosso la guardò e disse al ragazzo biondo: Naruto, ma perché proprio lei? Cos’ ha di speciale?
Naruto: non ha niente Gaara, ma era la prossima preda degli uchiha, e visto che loro ci disturbano, noi disturbiamo loro.
Volevano torturare la ragazza? Volevano divertirsi? E noi glielo impediamo disse sorridendo macabro per poi rivolgersi a Kin che lo guardava terrorizzata: niente di personale sai, ma pensa che sei stata fortunata, perché noi ti renderemo la cosa indolore, mentre gli uchiha ti avrebbero fatta soffrire parecchio
Kin lo guardo orripilata, che cosa intendeva, chi erano quei due? Che c’ entravano con i padroni? E cos’ erano quelle scuse? Non capiva affatto, osservava il ragazzo con gli occhi azzurri che la guardava sorridendo, improvvisamente quegli occhi diventarono rossi e poi il vuoto.
Due giorni dopo Sasuke e Itachi che passeggiavano nel bosco trovarono il suo cadavere, poi l’ emblema lasciato su di esso: nove code, ognuna di un colore diverso.
Itachi osservo il cadavere e disse: peccato ci saremmo divertiti parecchio a torturarla Sasuke, però il messaggio dei demoni è un chiara sfida, e quando mai gli uchiha non ne accettano una?
spazio autrice:
ciao, me vimanda anche questa ficcy nella speranza che vi piaccia, vi prego fatemi sapere che ne pensate ( accetto le critiche più che volentieri *_* )
premetto che potrei anche scrivere una lemon se la storia piace ( ne dubito un pò ), ma ne farò uno spin-off così da non cambiare il rating all' imporvviso ^__^
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igniflia - Voto: