SESSHOMARU E INUYASHA
- Capitolo 1° -
L’ennesimo colpo di spade, un’onda d’energia colpi il terreno erboso, ed ecco che i due fratelli scesero giù, pronti a colpire di nuovo, uno scontro all’ultimo sangue.
-è solo colpa tua sesshomaru!-
-zitto stupido mezzo demone, adesso ti ucciderò, non meriti di vivere!-
correndo uno verso l’altro si scontrarono di nuovo con forza maggiore a prima, da quando erano morte nessuno era riuscito a placare la loro rabbia.
Il demone completo, sesshomaru, non ammettè mai il dolore per la perdita della piccola Rin, riuscì il modo di farsi ricrescere il braccio mozzo, e, divenuto un mostro per uccidere, iniziò a cacciare il fratello minore, insieme a sango e miroku, divenuti marito e moglie esattamente il giorno della scomparsa delle due ragazze.
Allo stesso modo inuyasha perse ogni bontà d’animo verso il fratello, dandogli la colpa per la scomparsa dell’amata trovò nuove tecniche di combattimento, si allenò giorno dopo giorno, solo per riuscire ad uccidere colui che gli aveva tolto la cosa più importante.
-non sei mai stato degno di vivere su questa terra, e mi fa ribrezzo la sola idea che sei mio fratello!-
-sta zitto assassino!-
sotto di loro, vicino ad un albero i due sposini stavano tristemente assistendo alla scena, pronti a soccorrere il mezzo demone in caso di bisogno
-non se l’è mai perdonato inuyasha…continua a dare la colpa al fratello perché la divina kagome si è sacrificata per salvare la ragazzina, Rin-
-lo so miroku, è stato orribile…ancora adesso non riesco a cancellarmi le grida dalla mente, eppure non riesco a spiegarmi l’odio di sesshomaru, era così legato alla piccola umana?-
-a quanto pare si!-
-attenta!-
i due combattenti con un colpo abbatterono l’albero, facendolo crollare vicino alla coppia, poi sfiniti si fermarono qualche secondo, uno di fronte all’altro, la distanza di pochi metri.
Il gruppo era talmente intento a seguire il combattimento che non si accorsero delle piccole crepe che si crearono sotto i loro piedi, pian piano l’erba si sgretolò, lasciando posto alla sabbia, scura, e infine con un sonore croak, crollo di colpo
Urlando nella caduta sango cercò la mano del marito, mentre inuyasha cercava di rallentare la caduta, nel buoi, il demone invece, senza espressione, scese lentamente, come consapevole del fatto che non sarebbe potuto risalire, nemmeno con i poteri demoniaci.
Poi il nulla.
Buio.
- che male! Non mi sento più la schiena…- alzandosi la ex sterminatrice di demoni si guardò attorno, cercando di ricordare, passando le mani a terra sentì della soffice erba, e un profumo lieve
-fiori! Siamo in un campo fiorito!-
inuyasha alzandosi si guardò attorno, non badò nemmeno al fratello comodamente seduto a terra, con la spada nel fodere, gli occhi di ghiaccio puntati davanti a se
-ma dove diamine siamo finiti!?-
-sembrerebbe una dimensione parallela, guardate, il cielo è finto, è come una barriera, e la luce è emanata da qualcosa d’altro-
-cosa intendi dire bonzo depravato?-
-guardati attorno inuyasha, non noti niente di strano?-
seguendo il consiglio di miroku fece girare le iridi attorno a se, fin quando stupito non lasciò cadere la tessaiga
l’acqua di quel ruscello cade dal cielo! E gli alberi non si muovo, non c’è vento, è come se non esistesse l’aria!-
-come può non esistere l’aria se respiriamo!-
-non lo so sango, ma la cosa mi preoccupa!-
-io sarei più preoccupato ora, se fossi in voi, miseri umani-
.cosa intendi sessh…-
inuyasha si bloccò di colpo, con delle lunghe lance puntate al collo, attorno a loro stavano tanti piccoli omettini tozzi e barbuti, gli occhi dei colori più strani, dal rosso al bianco, li guardavano torvi, studiandoli.
Quello che doveva esser il capo, un po’ più alto e dai lunghi capelli grigi, intrecciati dietro fece cenno ad alcuni, che li legarono, senza troppa fatica.
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