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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Naruto
Titolo Fanfic: FRAMMENTI DI CIELO
Genere: Romantico
Rating: Per Tutte le età
Avviso: One Shot, AU
Autore: momiko galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 12/10/2007 14:57:36

ATTENZIONE: La coppia principale non verrà svelata,ma questa storia contiene tracce di InoXSasu e NejiXTen.
 
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IT WAS HAPPEN... LIKE IN A TALE
- Capitolo 1° -

Frammenti di cielo.
By Momiko =^^=



Naruto...do you remember the day we met?


Era il primo giorno di scuola del mio ultimo anno alle superiori, lo ricordo come se fosse ieri.
Inutile dire che avrei voluto che il tempo volasse...non vedevo l'ora di poter frequentare l'Università.
Mi sarei iscritta alla facoltà di medicina, su questo non c'erano dubbi.
Ero a conoscenza dell'enorme disappunto che la mia scelta aveva suscitato nei miei parenti. Persone estremamente classiche, fermamente convinte che le giovani donne dovessero partecipare attivamente alla mondanità, allo scopo di trovare un buon partito.
Ma io non avevo intenzione di sposarmi, tutt'altro.
Le questioni di cuore erano per me un argomento tabù. Tutte le storie che avevo avuto si erano fermate a qualche bacio, niente di più.
Ricordo ancora Gaara, per cui mi ero presa una cotta quando ero una primina. Mi aveva dato un secco due di picche, chiarendo sul fatto di volere una relazione solo fisica.
Fu un'umiliazione terribile, avvampai mentre Ino, che era al mio fianco,r ideva a crepapelle.
"Ma chi si crede di essere?!? Non sa che questa è la vita vera e non una soap-opera?" esclamò la mia amica, ancora in preda all'ilarità.
Notando la mia espressione mortificata mi si avvicinò, cingendomi in un dolce abbraccio.
"Hey...nee-chan,non devi prendertela così. Quel tipo non si rende conto di cosa ha perso."
Non so cosa avrei fatto senza di lei in tutti questi anni, grazie ai quali si è instaurato un rapporto bellissimo. Molto più solido di una semplice amicizia. Devo ammettere che la considero un pò come la mia sorella maggiore.
Alta e slanciata, Ino attirava le occhiate di tutti. Simpatica e spigliata affascinava chiunque con il suo carisma.
I ragazzi che passavano in macchina le lanciavano baci, al quale lei ricambiava giocosamente o alzava il dito medio, a seconda dell'umore.
Mi fu sempre accanto anche quando finì la mia relazione con Itachi, un ragazzo di buona famiglia, ma del tutto sprezzante delle regole.
Ci conoscemmo ad una festa a casa dei suoi genitori, mentre io ero incastrata nella poltroncina di vimini della terrazza. Soffocata in quelle insulse chiacchiere, stritolata in quella fastidiosa gonna che ero stata costretta a mettere da mia madre, cercavo disperatamente di riemergere da quel mare di insulsa frivolezza.
Fu allora che lo vidi arrivare, il pirata che mi avrebbe rapita da quelle inutili restrizioni. Bello e dannato, così lo vedevo.
"Vieni"mi disse con voce suadente, tendendomi la mano con un gesto elegante.
D'impulso afferrai quell'ancora di salvezza con cui sarei potuta salpare sulla nave di divertimento e sfrenata libertà di cui Itachi era il capitano.
Dalla strada corremmo chissà per quanto e per quale meta. Le mani allacciate, la risata risuonava all'unisono per essere complici della stessa follia.
Mi prese per i fianchi e mi attirò a se,il suo bacio sapeva di fumo e di vino.
Scacciai quei sapori acri abbandonandomi completamente alla dolcezza di quel contatto.
Il giorno dopo ero già completamente infatuata, ne parlai ad Ino, gli inviai messaggi e squilli ai quali rispondeva raramente.
Alla fine acconsentì di vedermi, uscimmo insieme e le cose sembravano andare bene tanto da far continuare la nostra relazione per un'altro paio di mesi.
Poi quelle fatidiche parole "Senti, noi non stiamo più insieme".
Fu solo mia la delusione, la tristezza e le lacrime che avrei versato.
Corsi a casa della mia nuova amica, Tenten e poco dopo Ino ci raggiunse.
Rimasi da loro tutta la notte, sapevo che se fossi rientrata a casa sconvolta, con naso e occhi rossi avrei rischiato l'interrogatorio.
Mi sfogai e piansi, con la sua dolcezza Ten mi consolò e mi coccolò mentre la nostra amica mi preparò una camomilla e si premurò di avvisare i miei, le scappò anche qualche terribile epiteto quando le spiegai il motivo della rottura. Ero troppo ingenua, gentile e candida, acqua fresca, insomma.
Come si fa ad accusare una persona di essere un'anima candida? Mentre spedivo questo pensiero pieno di rancore all'indirizzo di quel bastardo, le lacrime sopraggiunsero di nuovo. Mi pentii di non essere stata abbastanza subdola e sensuale da tenerlo legato a me.
Nonostante il mio dolore le cose sarebbero potute andare molto peggio, senza i miei due angeli custodi.
Mi buttai a capofitto nello studio, recuperando il periodo in cui l'avevo trascurato per colpa della relazione con Itachi.
Passarono sei mesi e i miei risultati accademici furono strabilianti, ma non vennero tenuti in considerazione dalla superficialità dei miei familiari.
Fu allora che piena di nuovi sentimenti di amore e di speranza mi buttai capofitto nella relazione con Kiba.
Era un ragazzo della mia stessa età, dolce e gioviale. Ci conoscevamo già da un pò e ci intendevamo bene. La nostra passione per la medicina ci accomunava, anche se lui voleva specializzarsi in veterinaria. Il suo sogno era prendersi cura degli animali, anche se stranamente prediligeva i cani. Mi raccontava la sua ambizione pieno di entusiasmo e gli occhi che brillavano.
Lo ricordo come un bel periodo fatto di uscite interessanti, passeggiate romantiche e dolci parole sussurrate all'orecchio.
Si comportò splendidamente, dimostrandosi sensibile e gentile, nonostante con gli altri fosse un grande spaccone.
Un particolare, forse sciocco, che adoravo di lui erano i tatuaggi scarlatti che aveva sulle gote. Li trovavo davvero singolari.
Devo ammettere che se quell'iddilio finì fu solo per colpa mia.
Era un ragazzo eccezionale, ma nei suoi confronti nutrivo una sconfinata amicizia, nulla di più. Non lo amavo.
Ci rimase molto male e mi sentii una stronza.
Beh...era dir poco! Credevo di essere la creatura più disgustosa sulla faccia del pianeta.
Sta di fatto che la nostra amicizia fu destinata a durare, infatti insieme alle mie amiche e altra gente che lui conosceva, organizzammo un vacanza su un'isola.
Tra disperati tentativi riuscì ad insegnarmi a fare Surf. Quante risate!
Fu proprio su una di quelle spiagge che conobbi Sai, un ragazzo molto attraente e imprevedibile.
Era un'artista e amava dipingere. Si guadagnava vitto e alloggio vendendo i suoi quadri. Devo ammettere che erano molto apprezzati e nel giro di poco tempo si costruì una reputazione sull'isola nel sud d'Italia.
Forse fu merito della sua indole artistica se mi fece vivere dei momenti fantastici, chissà.
Il nostro rapporto si basava su dolcezza e passione, grazie ai quali trascorsi una vacanza meravigliosa.
L'ultimo giorno di villeggiatura mi disse che sarebbe dovuto andare a Parigi perché c'era la possibilità che aprisse una galleria.
Dolcemente, bisbigliandomi graziosi nomignoli all'orecchio mi promise di chiamarmi e di scrivermi. Per cui lo lasciai con il cuore colmo di speranza.
Solo poco dopo seppi che aveva una ragazza in Francia e stava tornando da lei, capii che ero stata un piacevole diversivo per quei giorni di vacanza imprevista.
Mi aveva coccolata e vezzeggiata come un cucciolo, per sparire senza lasciare traccia,abbandonandomi ai bordi di un'autostrada, insomma.
Se non altro quell'estate fu propizia per Ino e Tenen,la prima si ritrovò ad essere ricambiata da Sasuke Uchiha, il ragazzo che amava segretamente dalla notte dei tempi. Aveva smesso di fingere, per poi mostrarsi in tutta la bellezza. Il moro se ne era innamorato perdutamente.
Uscii dal nostro bungalow per prendere un pò d'aria, ma trovai la battigia già occupata. La loro posizione era inequivocabile e avvampando di vergogna ritornai di corsa nella casetta.
Anche a Tenten le cose erano andate bene, dopo una struggente cotta durata mesi, Neji l'aveva finalmente notata (cosa a cui avevo contribuito un pochetto anche io, modestamente) .I due facevano coppia fissa adesso.
Erano tenerissimi quando lei, con la sua dolcezza e la sua allegria riusciva a sciogliere il gelido compagno.
Lo si vedeva arrossire, mentre sulla faccia gli si dipingeva un'espressione insofferente.
Ero felicissima per le mie amiche,ma avevo preso una decisione irrevocabile.
Un anno sabbatico dai ragazzi. Era quello che mi ci voleva. A giugno avevo gli esami di maturità, quindi tanto meglio. Non sarei incappata in futili distrazioni.
Come se non bastasse decisi di rivoluzionare il mio aspetto esteriore.
Avevo sempre tenuto i capelli lunghi, divertendomi ad acconciarli elegantemente, ma adesso gli avevo tagliati. Molto corti con due ciocche un poco più lunghe che incorniciavano il viso.
Indossavo abiti sobri che non le mettessero particolarmente in mostra le forme, iniziai a portare la divisa in modo impeccabile senza i miei soliti stravaganti adattamenti.
Come ultimo gesto di rifiuto avevo iniziato a portare gli occhiali.
Mi era chiusa in me stessa, sia nel carattere che nell'aspetto. Adesso passavo inosservata.
Parlavo poco in generale e soltanto con gli amici più stretti, con gli altri mi limitavo ad un atteggiamento di assoluta indifferenza.
Ma non sapevo, che quello primo giorno dell'ultimo anno, tutte le barriere che avevo innalzato intorno a me sarebbero destinate a crollare.
Appena varcai il cancello scolastico vidi un ciclone biondo venire verso di me."Nee-chan mi sei mancata!!!" urlò.
Soffocata dalla tua stretta riuscii a soffiare "Anche tu...Ino-chan"
Vedevo Sasuke che ci fissava con una smorfia lievemente divertita, stampata sul volto. Le sue labbra mi sillabarono un saluto per poi sorridermi.
è un tipo apposto, col tempo siamo diventati ottimi amici.
Sciolto l'abbraccio, la mia amica mi inondò di informazioni. Parlò di cose divertenti e interessanti, ma io non riuscii a prestarle attenzione. Nonostante Sasuke sia un mio caro amico non potei far altro che sentirmi a disagio in mezzo ai due.
Con una scusa qualsiasi mi defilai, mi piaceva arrivare presto per trovare l'aula deserta e godermi un pò di pace.
Sapevo che non vi avrei trovato Neji e TenTen, di sicuro erano andati ad appartarsi sulla terrazza. Ci saremmo salutate dopo.
Con calma feci scorrere la porta per rimanere immobile.
Gli occhi sgranati, la bocca dischiusa, la cartella mi scivolò dalla mano tremante, cadendo a terra con un tonfo.
Non mi chinai a raccoglierla, ma rimasi in contemplazione di quell'angelo piovuto giù dal cielo.
Un ragazzo della mia età si godeva il tepore degli ultimi raggi solari della stagione.
I gomiti appoggiati leggermente al davanzale della finestra, gli occhi chiusi e l'espressione beata. Le labbra seducenti erano dischiuse in un vago sorriso.
Osservai rapita il suo volto abbronzato, i lineamenti erano gradevoli e virili.
Notai che aveva tre curiosi graffi su ciascuna guancia. Stranamente non stonavano. Le palpebre erano abbassate e le sopracciglia chiare riprendevano il colore dei capelli sparati in tutte le direzioni.
Grano maturo. Quel colore incredibile faceva sembrare le piccole ciocche che gli coprivano la fronte delle spighe piegate dal vento.
Indossava la divisa maschile anche se in modo piuttosto trasandato, a dire il vero .I primi due bottoni della camicia erano slacciati e la cravatta scura allentata.
Vedevo i muscoli tonici tendersi sotto la sua posa, le gambe atletiche, leggermente divaricate, seguivano perfettamente la linea dei pantaloni.
"Non c'erano dubbi" mi ritrovai a pensare, "è un angelo".
In quel momento avrei voluto che il tempo si fermasse e che quell'iddilio continuasse in eterno, mi sarebbe bastato poterlo osservare per sempre per essere felice. Solo quello.
Ma tutto è destinato a cessare, come accadde alla mia muta contemplazione.
Lui si voltò e mi vide.
Chissà che impressione patetica che gli feci. Ma sinceramente non mi importava.
Le sue iridi mi avevano catturata. Rapita da quella prigionia terrestre per portarmi nell'immensità del limpido cielo estivo. Decisamente quello era il colore dei suoi occhi.
Un'altra cosa che mi stupì fu la sconfinata allegria e la gioia di vivere che vi lessi. Tutto in lui sembrava gioire, ogni cosa era ammiccante.
Per fare compagnia alla luce gaia che gli balenava negli occhi, anche le labbra si distesero in uno splendido sorriso.
Spontaneo e genuino, scopriva leggermente i denti bianchissimi. Notai che aveva delle piccole fossette.
Tutto in lui era perfetto.
Con passo sicuro mi si avvicinò, chinandosi per raccogliermi la cartella per poi porgermela.
"Arigatou" sussurrai.
Il suo sorriso si ampliò.
"I'm Naruto Uzumaki. It's a pleasure to meet a nice girl like you"
Ricordai che il mio antico rossore affiorò tingendomi le guance di carminio.


Un mugolio sommesso mi raggiunge.
Sospiro, appoggiandomi dolcemente sul petto nudo e abbronzato dell'uomo che mi è accanto.
Lui mi cinge dolcemente,catturando le mie labbra con le sue, all'angolo della bocca mi sussurra "Eri bellissima".
"Allora mi ascoltavi" soffio io, vicino al suo orecchio.
"Naturalmente" borbotta.
La sua bocca raggiunge la pelle morbida nell'incavo del mio collo, "Ti conoscevo da mezzo minuto ed ero già follemente innamorato di te".
In tutti questi anni non sono cambiata affatto e mi ritrovo ad arrossire inevitabilmente.
Lui sorride alla mia vergogna, accarezzandomi i capelli, che ormai mi arrivano alla vita. A detta sua gli piacciono tantissimo.
Si rigira una ciocca intorno al dito, osservandola, giocandoci ed annusandola.
Poi la sua mano si posa sulla mia schiena nuda, ci osserviamo senza pudore o traccia di vergogna. Ormai apparteniamo completamente l'una all'altra.
Sposta la sua gamba abbronzata tra le mie, portandosi sopra di me ,fissandomi negli occhi.
Se c'é una cosa che non è mutata con il tempo è l'effetto che le sue iridi fanno su di me.
Ogni volta che incontro il suo sguardo mi sembra di contemplare l'azzurro terso del limpido cielo estivo.
Non mi stancherò mai di guardarlo.
Mi accarezza dolcemente una guancia chiara, osservandomi con intensità e passione. Inizia a baciarmi dolcemente, strappandomi un gemito.
"Piano...o Misaki si sveglierà."
"Hai ragione.." ridacchia sommessamente.
Prima di abbandonarmi completamente a lui, tra le lenzuola profumate di lavanda del nostro letto, guardo la foto che abbiamo sul comodino.
Ci ritrae insieme-lui bello come il sole- il giorno in cui diventai

Uzumaki...Hinata.



Konnichiwa, mi presento: sono Momiko, scrittrice esordiente che ha deciso di pubblicare anche su questo sito ^///^
O.O Non ho idea di come mi sia venuta in mente una cosa simile O.O
Hinata è abbastanza OOC,a dire il vero,ma spero che vi piaccia ugualmente.
Non ho scritto questa storia con uno scopo preciso,ma ci terrei che mi faceste sapere che cosa ne pensate.
Informandomi delle vostre impressioni personali.Sia positive che negative.
Inoltre....è la mia prima NaruHina!Bisogna festeggiare *me che apre lo champagne*

Ja ne _Ellis_ =^^=
 
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VOTO: (1 voto, 1 commento)
 
COMMENTI:
Trovato 1 commento
miriam-naruhina - Voto: 07/07/13 12:04
Bellissima! Davvero meravigliosa. Ti sei appena guadagnata il mio completo consenso
D'accordo con il commento: 0, e Tu? / No   |   Segnala abuso Rispondi

 
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