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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: InuYasha
Titolo Fanfic: CRONACHE DI UNA VOLPE
Genere: Romantico, Azione, Avventura, Drammatico, Fantasy
Rating: Per Tutte le età
Autore: rumicfan galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 09/10/2007 09:34:33

Siete stufi di trovare le solite fanfiction incentrate si Inuyasha e company? Beh leggete e commentate c’è una premessa che spiega^___^
 
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TRA I MIEI RICORDI
- Capitolo 1° -

Salve a tutti gente! Questa fanfiction è una mia idea nata dopo un paio di disegni che avevo fatto su Shippo adulto, questa storia sarà ambientata dopo circa 100 anni. Shippo si ritroverà a vivere in un epoca sanguinolenta in cui una nuova razza nata dopo la distruzione della sfera, combattono i demoni temuti per la loro malvagità. Sarà una storia di genere fantasy, azione, humour, e romanticismo.


Tra i miei ricordi


Il vento primaverile profumato di fiori e dell’acqua delle risaie, accarezzava il viso di un giovane avvenente demone. I suoi lunghi capelli rossicci ondeggiavano attorno a lui accarezzando le spalle nude, il collo virile ed elegante e alcune sottili ciocche si andavano adagiando delicatamente sulle labbra carnose. I suoi grandi occhi verdi e malinconici dal taglio orientale, osservavano delle lapidi. Due pietre tagliate e levigate con inciso due nomi:
Miroku
Sango
Erano stati sepolti assieme come loro desideravano. Più in là altre lapidi che portavano i nomi dei loro figli.
Il demone volpe se ne stava li a farsi cullare dalla malinconia, ripensando a tutti i bei momenti che aveva passato con quei due esseri umani. A cui voleva un mondo di bene.
Posò sul suolo accanto al marmo, dei fiori di garofano.
“è passato un po’ di tempo, lo so. Ma ho avuto così tanto da fare…”
Shippo il giovane demone volpe prese dalle tasche quei strani ritratti istantanei, che gli aveva regalato Kagome e che lei li chiamava con quel nome buffo Fotografie.
Ne aveva tre nella prima c’erano Miroku e Sango immortalati in un momento romantico, stavano per baciari, Miroku poggiava la sua fronte su quella di Sango, aveva gli occhi chiusi e sorrideva dolcemente. Poi ce ne era una con Kagome che poggiava la testa sulla spalla di Inuyasha, lei sorrideva verso l’obiettivo, mentre Inuyasha guardava lei con le sopracciglia alzate in un espressione curiosa che lo rendeva buffo. Poi c’era la sua preferita lui da cucciolo in mezzo e le due ragazze che gli baciavano le guance, lui sorrideva felice e imbarazzato allo stesso tempo. Quelle foto erano un po’ logore e sgualcita, ma erano il suo tesoro più grande. Era il ricordo di un tempo sereno. Il tempo delle risate e delle feste.
Passò a quella successiva e li c’erano ritratti tutti più grandi, Sango con il pancione con Miroku che le reggeva una mano, Inuyasha umano con i capelli neri lunghi fino al giro vita. Kagome più grande più donna. E lui Shippo che sembrava un ragazzino di 9 anni.
Quando finalmente Naraku morì. Miroku sposò Sango, con la quale diede alla luce 4 eredi 3 maschi e una femmina. Shippo aveva vissuto assieme Miroku e Sango come se fosse un componente della famiglia, era cresciuto con loro anche se poco dato che i demoni invecchiano molto lentamente.
Quando loro morirono lui aveva l’aspetto di un quindicenne. Mentre i figli di Miroku e Sango erano già adulti, tranne la piccola Hinamori, che aveva 15 anni. Hinamori l’avevano concepita quando Sango aveva ormai 50 anni, Miroku l’aveva amata intensamente. E faceva di tutto per non farle sentire la mancanza del povero Kohaku che morì per proteggere lei e i suoi amici.
La battaglia contro Naraku era stata terribile, anche il giovane capo dei lupi era morto.
Ma alla fine Naraku fu sconfitto e cancellato dalla terra. Seguirono giorni di lutto, in cui Kagome e Inuyasha rimasero tra loro piangendo i morti. La sfera nonostante tutto era rimasta intera. E Sango in un impeto di rabbia aveva provato a distruggerla con il suo boomerang. Ma non ci fu nulla da fare rimase intatta. La sfera non si poteva distruggere fisicamente, e neanche il fuoco poteva fare nulla. Alla fine Kaede trovò delle pergamene scritte da Kikyo in cui c’era iscritta una formula con cui rendere Inuyasha umano e far sparire la sfera. Kagome chiese a Inuyasha di diventare umano e di andare a vivere con lei nel mondo moderno. All’inizio non voleva accettare e aveva scelto di seguire Kikyo nella tomba per saldare il suo debito con lei.
Allora Shippo rivelandosi più saggio che mai lo picchiò rimproverandolo di essere egoista. E gli disse una cosa a cui nessuno aveva pensato.
“Kagome è la reincarnazione di Kikyo e se lei è stata capace di tornare qui nel passato vuol dire che Kikyo non voleva che la seguissi nella morte ma nella vita, perché lei si è reincarnata per te. Per realizzare ciò che desiderava realmente e cioè vivere con l’uomo che amava, e se non poteva farlo da sacerdotessa ha scelto di farlo come una comune ragazza cioè sotto forma di Kagome. E non negare che tu non ami Kagome, ormai lo sappiamo tutti, perciò invece di farla soffrire rendila felice, e rimedia al tuo peccato!”
Shippo aveva detto quelle parole piangendo, non voleva veder morire Inuyasha inutilmente.
Inuyasha per la prima volta in vita sua abbracciò Shippo e lo ringraziò. Accettò la situazione e divenne essere umano completo. Si trasferì nel mondo di Kagome. Gli ci volle un po prima di riuscire ad abituarsi alla città e a tutte le novità tecnologiche, eppure sembrava portato per imparare a vivere laggiù in fondo al pozzo nel futuro.
Ogni tanto li andavano a trovare, e raccontavano le loro imprese domestiche.
Inuyasha dopo aver imparato a leggere e scrivere nel giapponese moderno si iscrisse a scuola assieme a Kagome. Ebbe successo con le ragazze, venne corteggiato senza ritegno, trovava milioni di lettere d’amore nel suo armadietto. Era divertente sentire le loro storie raccontate da Kagome.
Crescendo si sposarono ed ebbero dei figli. Che chiamarono Kohaku, Kikyo, e Koga. Kikyo era la più grande, mentre Shippo il più piccolo. Naturalmente loro non erano in grado di attraversare il pozzo. Inuyasha riceveva un sacco di offerte di lavoro come fotomodello. Ma conoscendo il suo carattere era ovvio che si rifiutava categoricamente, lui pensava che era un lavoro per gay. E lui di certo non lo era. Finalmente dopo tanti anni Inuyasha era felice assieme a Kagome.
Poi con il passare del tempo lui cresceva e i suoi amici invecchiavano sempre più fino a morire per vecchiaia. E lui si era ritrovato da solo. Aveva vissuto con i figli di Miroku e Sango. Ed ebbe delle complicazioni con Hinamori, che si era innamorata di lui. Lei era bellissima come sua madre, aveva gli occhi viola di suo padre, e i capelli neri. Era aggraziata come una principessa.
Ma lui la vedeva come una sorella e si sentiva molto più grande di lei, nonostante entrambi avevano l’aspetto di adolescenti.
A poco a poco Hinamori si mise il cuore in pace capendo che loro due erano di razze differenti. E come si usava ai tempi si sposò con un bravo uomo. Imparò ad amarlo ed ebbero dei figli.
Gli anni passavano e anche Hinamori invecchiò mentre Shippo divenne un adulto.
“Shippo sei così bello che sembri un Dio!” le disse una volta Hinamori. I suoi occhi erano ancora pieni di amore nei suoi confronti. Non lo aveva mai dimenticato. E per non allontanarlo da lei finse di essersi dimenticata di quelle cotta. Lo amò in silenzio per tutta la sua vita.
Un giorno quando Hinamori morì, Shippo straziato dal dolore decise di allontanarsi dagli esseri umani, perché mentre lui continuava a vivere le persone che amava invecchiavano e morivano lasciandolo solo. Si rifugiò nei boschi e fu li che conobbe la verità su se stesso…….

Era seduto sotto un pino mentre mangiava un frutto svogliatamente. Lanciò il torsolo lontano da se colpendo un uomo che si era appisolato li vicino. Lui non se ne era neanche accorto, tanto era preso dai suoi ricordi. Quel uomo si alzò adirato e sbraitò contro di lui ogni ingiuria possibile chiamandolo dannato pel di carota, e idiota di una talpa.
Shippo non resisté alle provocazioni rispondendo per le rime.
“senti dannato pelato, dalla faccia da triglia, dammi ancora dell’idiota e ti pesto a dovere!”
“idiota!” rispose l’uomo e mise mano sulla sua katana pronto a combattere.
Shippo accecato dalla rabbia si lanciò contro il suo nemico. L’uomo provò a colpirlo con la sua spada. Ma Shippo saltò in alto agilmente, dandogli un calcio sulla nuca. L’uomo cascò come una pera cotta a terra e per il potente calcio strisciò sul suolo per qualche metro, battendo la testa contro il tronco di un albero.
In quel momento Shippo gli vide una coda vaporosa e marrone, come la sua. Era un suo simile.
L’uomo si alzò barcollando e lo vide bene, notando la sua coda rossiccia con la punta bianca. L’uomo lo guardò in viso e balbettò “no-non può essere!” disse. Si avvicinò a Shippo studiandone i tratti del viso. Si inginocchiò ai suoi piedi quasi urlando “bentornato principe Shippo-sama!”
“cosa?!” esclamò lui sorpreso.
“si non ci sono dubbi i suoi occhi la sua coda, siete identico a vostro padre, il Re delle volpi, il signore incontrastato della nostra razza!”
Cominciò ad abbassare il viso sempre di più sul suolo implorando perdono per l’insolenza.
Da quel incontro iniziò la sua avventura, la sua vita turbolenta e piena di novità.
Lui era il principe ereditario e lo confermava non solo il suo aspetto e il suo colore rosso d’orato o la coda dalla punta bianca che era un segno di nobiltà, ma un ciondolo che portava al collo, lasciatogli da suo padre, uno smeraldo verde a forma di foglia.
“mio signore lasciate che vi conduca al vostro palazzo che gli appartiene di diritto!”
Aveva detto quel demone volpe.
Shippo non credeva alle sue orecchie, non poteva essere vero, per tutti quegli anni aveva vissuto senza sapere. Niente gli aveva mai suggerito che potesse essere di origini nobili. Eccetto quella volta quando Sango gli lavò i vestiti, gli aveva detto che erano di ottima qualità, e per scherzare aveva chiesto se li avesse rubati a qualche piccolo principino delle loro terre. Ma quei vestiti erano sempre appartenuti a lui, dal giorno in cui suo padre fu ucciso.
“mio signore mi segua!” la voce di quel essere lo fece tornare al presente.
“ma tu chi sei?” chiese Shippo riprendendosi dallo sciock.
Il demone volpe sorrise mostrando una fila di bianchi denti perfetti. Era alto quanto Shippo, e aveva grandi occhi marroni dall’espressione dolce, i suoi capelli erano corti dal taglio sbarazzino.
Fece una riverenza “il mio nome è Rihomaru, sono una guardia reale, il mio compito è proteggere la nobile famiglia reale! Vi ho cercato per lunghi anni ma finalmente vi ho trovato mio signore!”


Continua……



 
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