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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Garo
Titolo Fanfic: UNA VITA SENZA DI TE NON POTRÀ FAR ALTRO CHE SANARMI
Genere: Sentimentale, Romantico, Azione, Drammatico, Dark
Rating: Per Tutte le età
Avviso: What if? (E se...)
Autore: maja-chan2 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 06/10/2007 20:00:15 (ultimo inserimento: 26/10/07)

Perché è sempre troppo tardi per accorgersi che quello che si è costruito insieme con tanta armonia,sacrifici,pianti si stia sgretolando in un attimo.
 
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VITA NUOVA
- Capitolo 1° -

Perché è sempre troppo tardi per accorgersi che quello che si è costruito insieme con tanta armonia,gioia, sacrifici,pianti e sofferenze si stia sgretolando mano a mano come un fragile sasso nelle sue ruvide e possenti mani.

Lei: è vero quello che ha detto?.....RISPONDIMI!
Lui: ti sei macchiata del sangue di un’orrore, loro ti inseguono per questo, quell’odore li attira.
Lei: ed è per questo che non mi hai uccisa, ti serviva un’ esca giusto? Dimmelo!
Lui: è così.
Lei: mi avevi fatto una promessa,mi avevi detto che mi avresti protetta in eterno…
Toglimelo, Koga ti prego toglimi questo anello!

………………………………………………………………………………………………………

Quei giorni senza Koga passarono in fretta. Sembrava che il tempo volesse asciugare tutte quelle lacrime che risiedevano ancora nel mio cuore.
Ero sicura che solo lui, Koga, l’artefice di quella ferita, sarebbe stato l’unico in grado di risanarla e chiuderla per sempre.
Ero sola, dominata dal senso dell’incoscienza e dalla voglia irrefrenabile di nuove esperienze. Non riuscivo più a disegnare come prima, ero arrivata ad odiare quell’ arte che fino a poco tempo fa era la mia unica ragione di vita e pensandoci bene non era una vera e propria perdita.
Incominciavo a voler pensare solo a me stessa e al mio benessere fisico e di conseguenza accettai la proposta di Rei di andare a vivere per un po’ da lui. Mi ero completamente dimenticata del male che mi fece in passato, delle volte che ha tentato di violentarmi, di baciarmi…cose che messe a confronto con il mio stato d’animo erano pari a zero. Fin’ ora era stata l’ unica persona che mi aveva proposto un letto caldo, un tetto dove rifugiarmi e una spalla su cui piangere. Quando andai a prendere la mia roba da Koga, ricordo, che nessuno mi degnava di uno sguardo o di un’ ultimo saluto e questo non mi fece sentire affatto a mio agio.
Il padrone di casa era troppo fragile per darmi delle spiegazione o forse quello sarebbe stato un comportamento poco virile alla quale Koga non si sarebbe fatto tentare.
Salii le scale di legno ancora lucide e scricchiolanti come sempre e procedendo verso la mia camera cercavo di dare uno sguardo in giro per non dimenticare nemmeno il più piccolo centimetro di quel nido che mi aveva ospitato per molto tempo. Finalmente arrivai di fronte alla porta della mia camera e a quel punto aprendola non potei più trattenere quelle lacrime che avevano fatto moltissimi sforzi per non scendere in un momento poco opportuno. Alla vista di Koga per esempio.
Ancora più freddo del solito e notavo con piacere che sapeva benissimo mantenere la sua bellezza anche in momenti come questi. Improvvisamente le gambe non reggevano più il mio peso, mi tremavano le mani e fremevo dalla voglia di avvicinarmi a lui, stringerlo e convincermi che quella sera era stata soltanto frutto della mia immaginazione o un brutto sogno che da sola non riuscivo di certo a reprimere.
Ignorai tutti quei bei pensieri e avanzai verso la mia camera. Ci avrei messo davvero molto tempo ad impacchettare tutte le mie cianfrusaglie divise in quadri, pennelli, colori e qualche vestito.
Finii dopo due ore ed ancora una volta senza il suo aiuto portai tutti i bagagli vicino alla porta principale e non vedendo nessuno aprii la porta e me ne andai piangendo disperata.
“se solo Koga potesse sentire un minimo di quello che provo io adesso mi avrebbe sicuramente stretta forte, talmente forte da farmi mancare il respiro”Questo era uno dei miei desideri proma di partire e andare via lontano da lui.
Fortunatamente Rei era fuori ad aspettarmi fuori al cortile e la sua presenza mi diede una forza che ancora oggi non riuscirei a descrivere. Mi stampai un sorriso fino dietro la nuca anche se ero certa che Rei non avrebbe mai creduto ad un espressione così poco credibile.
<<Come stai?>> disse lui con una voce soffice e vellutata.
<<io…non lo so. Ma ti prego andiamo via da qui!>>
Detto, fatto.
In meno di dieci minuti mi ritrovai di nuovo a casa sua, lieta e fiera di dormire in un….bhè come dire….FIANILE!. Ero sicuramente abituata troppo bene. C’era polvere da per tutto, bottiglie rotte, carte e riviste sparse sul pavimento. Ma a me piaceva, un po di anticonformismo non avrebbe fatto altro che sanare.
<<Dolcezza io vado a fare una passeggiata, tu rimani qui, mettiti a tuo agio e mi raccomando non-aprire-a-nessuno>>Scandì bene queste ultime parole, come per farmi capire che quella era legge e andava rispettata. Un attimo dopo sentii sbattere la porta e il suono melodico del portachiavi che vi era attaccato.















 
Continua nel capitolo:


 
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