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Categoria: Originali (inventate)
Titolo Fanfic: RIFLESSIONI SULLA VITA
Genere: Sentimentale, Autobiografico, Introspettivo
Rating: Per Tutte le età
Autore: lady-satana galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 06/10/2007 13:20:40 (ultimo inserimento: 06/08/09)

chi sono io? perchè esisto? io non sono altro che polvere. ma non voglio essere così. e allora chi sono io?
 
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UN BACIO
- Capitolo 1° -

Scritto in preda alla depressione, di notte. Vi avviso già che non so quando continuerò con le riflessioni, perchè non sono io a decidere i miei stati d'animo, devo aspettare..
Spero che questo capitolo vi piaccia, ma, in fondo, quello che importa, è che piace a me. Piace a me perchè svelo ciò che sono/ che voglio veramente.
lady-satana

Un bacio. Una semplice dimostrazione d’affetto. Chiedo molto? Non mi sembra che sia così tanto difficile riceverne una. Per me si. Non mi sento amata e non voglio ammettere di amare. Gli altri sanno solamente sfottermi, nessuno mi capisce veramente, nessuno può immaginare quanto io soffra. Piango. Fuori rido e dentro piango. Una maschera, questo è quello che gli altri vedono di me. Chi conosce la vera Sara? Nessuno. Neppure io mi conosco a fondo. Forse non è così, forse sì. Io non voglio accettare i sentimenti che provo. Sono fragile. Sono debole. No, io non voglio essere così, devo nascondere questi miei aspetti. Creo qualcosa che mi protegga dal mondo, dalle offese, o semplicemente da tutto quello che vorrei ma che so che non avrò.
Un bacio. Un abbraccio. Vorrei poter piangere sulla spalla di un vero amico. Piangere? No, è una cosa da deboli. Io non posso piangere. Io sono forte: questo è quello che devono credere gli altri, questo è quello di cui ogni istante della mia vita provo a convincermi. Non è così. Io sono una delle persone più deboli che conosco.
Ma provare sentimenti è da deboli? Non lo so. So solo che se mostro le mie emozioni, è la fine. L’unica cosa che posso fare è aggrapparmi agli amici.
Gli amici. C’è forse un amico vero in questo mondo? Non lo so. Molte volte mi ritrovo a dubitare persino di loro. Ma forse è normale, visto che non credo neppure in me stessa. Allora a cosa servo io? Non lo so.
Io vorrei cambiare questo mondo, ma come posso farlo? Come può farlo un essere insignificante come me?
Non sono amata e non sono odiata. Sono solamente un passatempo. Un gioco. Come i bambini giocano con i peluches, i miei falsi amici giocano con me. Ma i peluches dopo un po’ si rovinano e a lungo andare si rompono. Il cotone al loro interno esce e tutto è da buttare nel bidone. A quel punto, basta comprare un giocattolo nuovo.
Bene. Io non voglio essere così. Io voglio essere semplicemente me stessa e fare quello che mi dice la mia testa. Perché agire secondo il piacere altrui? Cosa fanno gli altri per me? Niente. Allora perché io farei di tutto per gli altri. Forse è vero, sono una pazza, una psicopatica molto pericolosa.
Un bacio. Non lo avrò mai. Non lo darò mai. Se non posso essere amata, allora non amerò. Ma io non posso non amare, posso solo fingere di non farlo. E allora fingerò. Fingerò e odierò, perché è questo che fanno gli altri.
Occhio per occhio, dente per dente: questa è la mia filosofia di vita. E mi dispiace. Ma perché mi dispiace? Per chi mi dispiace? Per i miei amici? Io non ho amici. So che prima o poi mi abbandoneranno tutti, perché io non ho veri amici.
Come può essere apprezzata una persona come me? Non lo so. Non ne ho idea. Non lo voglio sapere.
Un bacio. Quello che terrò sempre serrato tra le mie labbra. Un abbraccio, dimostrazione di amore. Non amerò, non lo farò. Occhio per occhio, dente per dente. Non vengo amata, non amo. Vengo odiata, odio. Questa è la mia filosofia di vita. Così funziona la maschera che mi sono costruita. E sono pericolosa. So di esserlo. Sono fiera di essere un pericolo. Sono contenta che la gente mi eviti. Così riesco a rimanere distaccata da tutte le sofferenze che provoca l’amore. Ma soffro lo stesso. Infondo io amo. Io nascondo solamente il mio amore. E allora perché? Perché non posso ricevere una minima dose di affetto? Sono stanca. Sono stanca di nascondermi. Sono stanca di capire che sono debole. Sono triste. Piango.
Le lacrime scendono soffici sulle mie labbra ed è come un magico bacio, l’unico che riceverò, l’unico che sarò in grado di dare. Piango e bacio perché amo la mia sofferenza.

 
Continua nel capitolo:


 
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