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Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: D.N.Angel
Titolo Fanfic: PERFECT - IL GHIACCIO ED IL FUOCO, LA LUCE ED IL BUIO
Genere: Sentimentale, Romantico, Giallo, Drammatico, Soprannaturale
Rating: Per Tutte le età
Avviso: Shounen Ai
Autore: anyu galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 27/09/2007 15:01:31 (ultimo inserimento: 12/10/07)

'Perchè badate bene a quello che le dico: ciò che si desidera, non sempre assomiglia a ciò che si vuole...' (SatXDai/KradXDark)
 
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PROLOGO
- Capitolo 1° -

PROLOGO

-Gli esseri umani sono avidi. Loro ricercano la perfezione in qualsiasi cosa... e quando la trovano non vogliono per nulla al mondo perderla- ripetè il ragazzo facendo scivolare lentamente il pennello sul dipinto.
La dolce curva del viso stava prendendo forma sulla tela di proporzioni enormi. L'intricato gioco di ornamenti e stoffe che il pittore era riuscito a creare rendeva l' opera un capolavoro unico nel suo genere.
Sembrava che quel quadro potesse davvero vedere attraverso gli occhi della persona ritratta, che le vesti si muovessero ritmicamente al respiro del loro indossatore. Eppure davanti all'artista non c' era nessuno, solo un letto sfatto e una misera finistrella. Nessuna persona da ritrarre, nessun essere umano da poter imprimere sul quel pezzo di stoffa. Quella figura esisteva solo nei suoi ricordi, marchiata a fuoco nella sua mente.
Perchè quella persona era stata la sua perfezione e gli uomini non dimenticano ciò che li ha resi perfetti, completi.
-con queste mani, posso disegnarti tutte le volte che voglio, ma tu non ritornerai mai da me. Nonostante tu sia la mia perfezione.
disse spappolando il pennello sulla tavolozza dei colori, imbevendolo di un nuovo colore da poter usare sul suo dipinto.
Sorrise triste al quadro.
Sembrava vivo, ma non lo era.
Perchè anche se gli avesse dato la vita, non sarebbe mai stato ciò che cercava, ciò che aveva perso.
Ciò che gli avevano tolto.
-Ti hanno distrutto. Ti hanno lacerato, fatto a pezzi, umiliato e ucciso senza pietà.
A quel ricordo una rabbia paragonabile solo alla sua tristezza gli salì provocandogli una forte scossa di tremore. Per poco non gli cadde il pennello dalle mani. Poi come la rabbia era venuta sparì, lasciando spazio ad una calma insolita e pericolosa. Una calma che ha il sapore di vendetta.
Quelli non si meritavano la morte, troppo facile e insaziabile per la sua sete di giustizia.
La morte non era niente in compenso a quello che aveva in mente.
- Ma non ti preoccupare. Io li distruggerò. Li farò a pezzi come loro hanno fatto con te. Gli farò avere tutto quello che vogliono, gli mostrerò la perfezione finchè non se ne innamoreranno, ma poi, gli e la toglierò dalle mani. Gli e la strapperò senza pietà, senza rimorso. Mentre il loro animo sarà corrotto e corroso dalla loro stessa avidità maligna che ti ha portato via me. Non rimarrà niente di loro, del loro orgoglio, della loro bellezza, della loro importanza. Perchè tutto quello che creranno lo perderanno. Tutto quello che creranno sarà d' ora in poi sempre e solo tuo.
Concluse appoggiando per l' ultima volta il pennello sulla sua opera, come se avesse recitato una preghiera.
Una preghiera amara molto più simile a una maledizione.
-Sei la mia opera suprema. In te ripongo l'amore che non ho potuto donare a lui e l' odio che provo nei loro confronti.
aggiunse guardandola e scrivendo il suo nome sul quadro appena realizzato.
-'Ali Nere'così ti chiamerai.




 
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