INSEGNAMI A VOLARE...INSIEME A TE
- Capitolo 1° -
Hinata cadde ansimante a terra.
<<Anf...anf...anf.>>
<<Rialzati! Abbiamo appena iniziato l'allenamento non puoi mollare adesso!>>
<<Sì...anf...perdonatemi padre...anf.>>
La giovane Hyuga si rimise in piedi.
<<Forza attaccami!>>
<<V-Va bene.>>
Hinata si lanciò all'attacco dell'uomo, ma prima ancora che potesse sferragli un pugno, quest'ultimo la ribaltò a terra facendole fermare per un momento il respiro.
La schiena sembrò spezzarsi sopra quel legno troppo duro del pavimento.
Le sue ossa sembrarono rimbombarle e sul punto di rompersi.
Ma nonostante tutto si rialzò.
Barcollava e tremava ed era certa che le sarebbe venuto un ematoma enorme sulla schiena, ma doveva continuare.
Perchè si era ripromessa di dover dimostrare a tutti una cosa.
Il suo vero valore.
Per tanto non si sarebbe più arresa, ma avrebbe provato a stringere i denti e a guardare avanti.
Dopotutto aveva ereditato il Byakugan, era l'erede dopo Hanabi della casata principale, doveva pur valere qualcosa!
O per lo meno... doveva solo illudere gli altri che valeva qualcosa.
Altrimenti Neji-San non l'avrebbe mai rispettata e suo padre non l'avrebbe mai considerata davvero sua figlia come invece faceva con Hanabi.
In effetti lei e Hanabi erano molto diverse.
Anche se sorelle, non s'assomigliavano affatto.
Una calma e delicata, l'altra un perfetto prototipo di ninja.
Eh no.
A Hinata non erano mai state offerte tutte quelle occasioni di poter dimostrare il suo valore.
Non erano mai state offerto calore e carezze dal padre.
Ma ora forse le cose sarebbero cambiate.
Perchè ora suo padre l'aveva ricominciata ad allenare, e lei non l'avrebbe deluso.
No, non l'avrebbe fatto mai più.
Anche a costo di rompersi le ossa, avrebbe stretto i denti e si sarebbe rialzata ogni volta...
Si sfilò i vestiti e si mise sotto il getto d'acqua caldo della doccia.
Sulle sue braccia innumerevoli lividi.
La schiena in fiamme ed un dolore lancinante alle gambe.
Ma nonostante tutto aveva completato l'allenamento.
Aveva dimostrato la sua forza di volontà.
Per ottenere alla fine dal padre solamente quattro parole.
<<Ci alleneremo anche domani.>>
Non un sorriso, ne un apprezzamento.
Ma una promessa.
La promessa di allenarsi di nuovo insieme.
E questo per lei era già abbastanza.
Così anche se dolorante, era estremamente felice.
Uscì dalla doccia.
Si asciugò e si infilò uno yukata blu e azzurro.
Se lo legò poi con un obi di color bianco.
Le piaceva quel kimono primaverile, perchè aveva gli stessi colori del cielo e delle nuvole.
S'infilò i sandali di legno ed uscì di casa per fare una passeggiata nel bosco.
Camminava da circa un ora in mezzo alle foglie cadute ed all'erba ancora umida dalla pioggia della sera precedente.
<<Ehilà Hinata!>>
Una voce familiare alle sue spalle.
Si voltò.
<<C-Ciao Naruto.>>
<<Che ci fai da queste parti??>>
<<Una passeggiata.>>
<<Capisco... posso venire con te??>>
<<C-Certo!>>
Hinata divenne rossa in volto.
<<Che hai? Stai male??>>
<<N-No! Tranquillo.>>
Così i due ripresero la camminata.
Ed iniziarono a parlare del più e del meno.
Hinata non aveva mai parlato così tranquillamente ed apertamente con Naruto.
<<...Sai Naruto? Io ti invidio ed allo stesso tempo ti ammiro profondamente.>>
<<Mi invidi e mi ammiri??>>
<<Sì, perchè tu sei l'unica persona che io conosca che è veramente libera. Che non finge di essere qualcun altro. Che sa volare.>>
<<Volare?>>
Hinata annuì.
<<Naruto... m'insegneresti a volare con te?>>
<<Io non ti capisco Hinata. Io non so volare.>>
<<E invece sì. Forse tu non lo dici come me, ma... Naruto, tu come diresti se una persona non deve portare maschere, non deve fingere di essere qualcun altro? Io dico volare. Perchè si è liberi.>>
<<Io dico essere se stessi. Perchè si è liberi di essere ciò che davvero siamo.>>
<<M'insegneresti Naruto? Insegnami. Come posso fare per essere davvero me stessa?>>
<<Beh, non devi fingere con te stessa in primo luogo e nemmeno con gli altri.>>
<<...Allora temo che io non potrò mai essere libera come te.>>
Hinata sospirò abbattuta.
Ed i suoi occhi prima speranzosi divennero tristi.
<<Senti Hinata, vieni con me.>>
<<Dove?>>
<<Fidati di me.>>
Naruto le afferrò la mano e la trascinò lungo il bosco.
Poi ad un certo punto si fermò.
Le mise le mani sugli occhi e la condusse alla cieca ancora per un tratto di sentiero.
Poi le levò le mani dagli occhi, e lei si ritrovò un paio di occhi azzurri intenti ad osservare i suoi lilla.
<<Hinata, io purtroppo non so volare. Per tanto non posso insegnartelo, però quì... dove il cielo sembra meno irraggiungibile...>>
Naruto si spostò da davanti a lei.
E la ragazza si ritrovò in cima alla montagna di Konoha.
Il villaggio da lassù non sembrava poi così grande come lei pensava.
Le nuvole che sempre aveva agognato di toccare, sembravano essere a pochissima distanza dalla sua mano.
E sembravano essere molto più soffici di quel che sembravano da laggiù.
L'aria fresca e frizzantina di montagna le sferzava i capelli.
E le maniche del suo yukata ondeggiavano contro vento.
Una sensazione nuova s'impadronì di Hinata.
Libertà.
Ecco cos'era.
Finalmente anche lei lo capiva.
Finalmente anche lei avrebbe avuto un luogo in cui avrebbe potuto gettar via per un pò la sua maschera e tornare ad essere se stessa.
<<Naruto.>>
<<?>>
<<Grazie.>>
Naruto le sorrise dolcemente.
<<Grazie... per avermi insegnato a volare.>>
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PS: NARUHINA FOREVER!!!