UNIKO
- Capitolo 1° -
Nella vita, le amicizie sono essenziali. Importanti.
Un dono prezioso.
Per me poi, da sempre isolato, denigrato aver trovato loro è stato un regalo immenso.
Sango, con il suo carattere scontroso, ma allo stesso tempo dolce e sensibile.
Miroku, che ogni volta che inizia a parlare di donne mi sfinisce e a cui devo fare da balia, quando usciamo altrimenti Sango lo uccide e poi lei. Kagome, la prima ad essersi avvicinata a me. La prima ad aver sciolto le mie difese e ad essere entrata nel mio cuore. La mia migliore amica.
La mia unica ragione di vita.
Il mio unico vero amore.
Già!
Sono stato stupido, mi sono innamorato di lei, ma come potevo non farlo. Lei è un angelo, un vero e proprio angelo. Però… io per lei sono solo un amico.
Per anni, ho sperato che si accorgesse di questo mio sentimento, ma…. Non è mai successo.
Naturalmente io non ho mai varcato la soglia dell’amicizia, non avrei potuto perché se lei mi avesse respinto ne sarei morto, ma se così facendo avessi perso anche la sua amicizia, la vita per me non avrebbe avuto più senso.
E così sono passati gli anni, per la precisione sei. Tanti, ma pochi.
L’ho vista saltare da una relazione all’altra soffrendo e vedendola soffrire. Non che io abbia vissuto in convento, ho provato a dimenticarla con un’infida copia, ma non è durato, lei non era lei. Nessuno potrà essere lei.
Così, dopo mesi di riflessioni, ho preso la mia decisione, la voglio nella mia vita certo, ma non posso più restare fisso al suo fianco. Devo allontanarmi da lei, devo allontanarmi da quegli occhi color del cioccolato e dai quei capelli neri come la notte. Adesso, dopo la fine della sua storia con Koga è da sola e ci vediamo più frequentemente e sono felice, ma lei è bellissima e non resterà sola ancora per molto e se dovessi vederla ancora tra le braccia di un altro impazzirei. Devo dirti addio, certo solo per un po’ Kagome, ma devo o non sopravvivrò.
Adesso seduta al tavolo di una pizzeria vedo le espressioni di Sango e Miroku alla notizia della mia partenza, mi fissano increduli a bocca aperta. “Sei sicuro Inuyasha!” mi chiede Sango e io annuisco “Sì, è un progetto importante e sei mesi a Parigi saranno interessanti!” “Quando parti?” chiede Miroku e io respiro, in effetti, ho avuto il coraggio di dire tutto a loro solo all’ultimo “Io… ecco… tra due giorni!” “Che cosa!!!!” esclamano i due mentre Kagome è ancora immobile con la testa bassa, ma appena la alza sento il mio cuore cedere. “Due giorni!” mi urla contro alzandosi di botto e facendo cadere la sedia mentre vedo le lacrime solcare il suo viso. “Due giorni e lo dici solo adesso?” e appoggia i palmi delle mani sul tavolo “Tu lo sapevi da molto vero?” annuisco “Bhè potevi dircelo dall’aeroporto! Ma come… cosa…. Come hai potuto!”
“Kagome!” sussurro e cerco di afferrarle un braccio ma lei arretra “non mi toccare!” urla e io mi blocco impaurito. “Credevo…. Credevo che fossimo amici Inuyasha! Che per te contassimo qualcosa, ma mi sbagliavo! Hai deciso di andartene lasciandoci così… come sacchi vecchi. Ce lo comunichi due giorni prima della partenza per cosa Inuyasha! Cos’è un contentino?” e si allontana dal tavolo “Bene! Allora parti e non tornare neanche! Non m’interessa un amico così!” E corre via lasciandomi lì spiazzato.
Osservo Sango e Miroku, ma anche loro…. Sono allibiti dalla sua reazione.
Sango si alza e mi guarda “Io…. Vado ha cercarla!” ma io la fermo “NO! Vado io solo…. Perché ha reagito così?” Miroku mi si avvicina “Bhè Inuyasha… la notizia è stata scioccante! Inoltre lei… lei ti vuole bene, forse credeva che ti saresti confidato con lei!” annuisco ed esco fuori.
Devo trovarla!
La mia ricerca però non sarà difficile, mi giro verso un panchina della piazza e lei è lì, rannicchiata su se stessa in lacrime. Mi avvicino lentamente, ma lei mi vede “Vai via!” urla senza neanche alzare la testa mentre io stringo i pugni.
Non doveva andare così.
Lei… non doveva piangere per me!
Mi siedo il più lontano possibile e abbasso la testa osservando la ghiaia. “Kagome… ti prego non fare così! Già sarà difficile partire, ma con te così…. Non farmelo!”
“E allora perché parti!” alzo la testa fissando il vuoto “devo Kagome! Io…. Non posso restare!” ma la sua reazione mi spiazza “Allora mi abbandoni!” mi giro di scatto e in un movimento rapido l’abbraccio “NO! Mai Kagome! Io… non potrei mai vivere senza rivederti!”
La sento adagiarsi sul mio petto “Inuyasha…. Mi dispiace!” sussurra e io la scosto leggermente da me “Di cosa!”
La vedo asciugarsi gli occhi e alzarsi “Di questo! Sono un egoista. Tu hai la tua vita, il tuo lavoro e io non posso pretendere che tu mi resti al fianco. Scusa! Solo…. Ci ero abituata sai! Ad averti sempre accanto, che non ho mai pensato di perderti. Io…. Ho fatto un grosso errore e adesso è tardi!” mi si avvicina e mi bacia su una guancia “Sì felice Inuyasha! E perdonami di essere stata un amica egoista. Ma più di tutto…. Perdonami… di essermi innamorata di te!”
Si gira di scatto e corre via, sparendo dalla mia vista e io la osservo sentendo il cuore fermarsi.
Lei l’ha detto.
Lei ha detto…..
Lei ha detto che mi ama?!?!
No! Non può essere io… lei… mi ama?
Mi alzo e inizio a correre, correndo verso casa di Kagome, lei deve essere lì.
Salgo le scale di corsa e busso alla porta.
La sua voce, strozzata arriva da dietro la porta. “Vattene Inuyasha!” “NO! Kagome, apri la porta! Devo parlarti!” “Ti prego! Va via. Già… abbiamo detto troppo!” Inizio a battere sulla porta “Maledizione Kagome! Apri o la sfondo!” Dopo alcuni interminabili secondo vedo la porta socchiudersi ma io la spalanco immediatamente entrando in casa con lei che arretra “Ridillo!” esclamo mentre lei mi fissa non capendo “Cosa?” “Quello che mi hi detto sulla panchina!” la vedo scuotere la testa “Ridillo Kagome!!!” e le stringo le spalle osservandola dritta negli occhi “Io… io… io…. Ti amo!” e appena lo dice, sento il mio cuore prima schiacciato dal dolore, esplodere di gioia. Non rispondo, non ha parole, ma la bacio in tre secondi.
Sento le sue labbra morbide contro le mie. All’inizio sono serrate, chiuse, ma piano piano le sento cedere e lasciarsi andare. La sua lingua rincorre la mia e il bacio diventa più profondo, più bollente. La schiaccio contro il muro e mi scosto leggermente vedendo Kagome ansimare mentre io non riesco ha non fissarla negli occhi. “Perché?… perché non me lo hai mai detto?” Lei abbassa la testa “io… io non volevo rovinare la nostra amicizia!” poi la rialza di scatto fissandomi seria “Preferisco averti come amico che non averti proprio!” e vede le lacrime rigarle il volto, mentre senza rendermene conto sento i miei occhi punzecchiare. Mi chino verso di lei, adagiando la mia fronte con la sua “Stupida!” sussurro e lei mi spinge via, ma io la afferro per le spalle stringendola a me mentre lei cerca di divincolarsi urlandomi contro di non denigrare i suoi sentimenti. “Stupida!” esclamo di nuovo e la stringo più forte. “Perché non me lo hai mai detto? Perché hai tenuto per te questo segreto, io…. Io…. Oh Kagome aspettavo questo momento da anni! Non sai cosa voleva dire per me vederti tra le braccia di un altro, vederti sorridere ad un altro mentre…. Mentre io in silenzio ti amavo!” Kagome si stacca da me e mi fissa“Tu…. Tu…. Mi Ami?” e io annuisco “Ma…. Ci hai appena confessato di partire! Inuyasha cosa significa?” Sorrido sornione “Volevo partire per allontanarmi da te Kagome!” la vedo sgranare gli occhi e gettarsi tra le mie braccia “Ti prego Inuyasha non andartene! Non lasciarmi sola!” afferro la sua testa tra le mani e sorrido. “Kagome… se tu mi Ami io non mi schioderò più dal tuo fianco!” lei annuisce e si alza sulle punte e mi bacia e in quel momento, Parigi, l’aereo, il viaggio spariscono tutti in un istante. L’unica cosa che voglio sono le sue labbra sulle mie. Le sue mani addosso a me e la sua pelle sfiorare la mia e mentre arretro stendendola sul letto solo adesso so cosa vuol dire felicità, la vera felicità, perché stringere tra le braccia la persona amata e che ti ama è il regalo più bello del mondo!!!!
Una nuova piccola storia!!!!
Che ve ne pare??????
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