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Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Naruto
Titolo Fanfic: COME UNA PRINCIPESSA
Genere: Sentimentale, Commedia, Azione, Drammatico
Rating: Per Tutte le età
Autore: rumicfan galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 24/09/2007 13:28:29 (ultimo inserimento: 05/02/09)

La protagonista in assoluto è Hinata per maggior informazioni leggete c'è una premessa!
 
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PROLOGO IL RIMORSO
- Capitolo 1° -

Questo Fanfiction è ambientato dopo la sconfitta di Neji, quando suo zio si prostra ai suoi piedi chiedendogli perdono. Eravamo rimasti a lui che ripensava al suo destino e al suo sogno di diventare invincibile, io ho immaginato cosa poteva essere successo dopo. Mentre la telecamera per cosi dire si rivolge altrove.
In questa storia ci sarà un triangolo composto da Hinata, Naruto e Neji .Chi tra i due sceglierà il cuore di Hinata?

Spero che questa storia possa piacere.

Prologo
Il rimorso


“Perdonami!”
Il capo clan degli Hyuga dicendo così si inginocchiò proprio davanti a lui: il figlio della casata cadetta. Colui che per etica gli era inferiore; il padrone che si inginocchia di fronte al suo servo, era assurdo inaccettabile per il resto degli Hyuga, ma in quel momento a Hiashi non importava nulla dell’etica o delle tradizioni.
Neji sapeva che se lo zio voleva solo riferirgli le parole che gli aveva mandato suo padre, Hiashi si sarebbe limitato a dirlo e basta. Ma quel uomo si era prostrato di fronte a lui.
Tutto ad un tratto, tutta la rabbia che prima sentiva, tutto l’odio covato in quei lunghi anni, gli erano sembrati qualcosa di sbagliato. Un illusione che lo hanno portato nel abisso dei sentimenti più oscuri; Una rabbia che all’improvviso gli era sembrato senza senso, adesso che sapeva la verità.
Le lacrime gli sgorgarono dagli occhi senza che lui potesse fermarli.
“Vi prego alzatevi!” disse Neji abbassando lo sguardo.
Nella mente rivedeva quei sguardi tristi che avvolte gli rivolgeva suo zio, e che lui cercava di evitare perché gli ricordavano suo padre. Rivedeva quelle giornate passate assieme alla sua famiglia, con la scusa degli allenamenti. Solo in quel momento si rese conto che quell’uomo che adesso stava in ginocchio non era altri che suo zio. Vide in quel viso lo stesso volto di suo padre. E non lo odiò più come prima.
Hiashi Hyuga si rialzò lentamente. Avrebbe potuto abbracciare quel ragazzo, ma Neji non era il tipo da smancerie, e nemmeno lui.
“Stammi bene Neji!” disse il capo clan e poi sparì dietro la porta di quella stanza.
Neji fece una smorfia di dolore nel cercare di sollevarsi. Le ferite dell’ultimo combattimento facevano ancora male. Si fermò e ripensò a quello che era successo: era stato sconfitto! Dal ragazzino che tutti credevano il peggiore ninja di tutta Konoha. Eppure lo aveva vinto, non solo fisicamente ma anche moralmente.
“Hai ragione tu Naruto.” mormorò sicuro di essere solo nella stanza.
Adesso il suo obbiettivo era unicamente diventare il ninja più forte, nonostante il sigillo. Avrebbe fatto capire che le regole del clan Hyuga erano assurde.
Si guardò attorno: che ci faceva lì? Non c’era tempo da perdere, doveva tornare subito ad allenarsi.
Una fitta al braccio lo fece imprecare. No, lui non era da meno di Naruto, anche lui avrebbe continuato ad allenarsi, e poi avrebbe chiesto una rivincita.
Attivò il byakugan per essere sicuro che non sarebbe arrivato nessun dottore o infermiere, e uscì dalla stanza sforzandosi di sembrare in perfetta salute. Più che altro per non destare sospetti se mai avesse incontrato qualcuno.
Mentre camminava in quel lungo corridoio, una brezza fresca e violenta gli sferzò il volto. Con un cigolio sinistro, accanto a lui, si aprì una porta.
Si voltò di scatto, e vide una figura sdraiata su un lettino da visite. Quei vestiti che indossava la paziente, gli sembrarono famigliari. Fece un passo indietro e vide il volto del paziente.
Era Hinata Hyuga. Sua cugina. Non capiva cosa ci facesse lì eppure non sembrava ferita, la controllò con il byakugan, e vide la ferita all’interno del suo corpo.
Si avvicinò alla barella, e gli venne in mente ciò che una volta gli disse suo padre:
“Ascolta Neji, tu vivi per proteggere Hinata della casata principale e per proteggere le abilità degli Hyuga.”
Quelle ferite le aveva procurate lui. Era stato lui a farle del male. Con quelle mani aveva fatto sanguinare Hinata, e aveva provato piacere nel farlo. Anzi quando avevano combattuto voleva ucciderla accecato dal proprio odio. Stava andando contro le regole.
…..
“il Bunke dovrebbe proteggere il Souke!”
“la verità è che anche tu stavi cercando di andare contro il tuo destino! Vero?!”
Così gli aveva detto Naruto. E ci aveva azzeccato in pieno. Se Hinata moriva, lui era libero.
Però Hinata non aveva mai preteso niente da lui, si sforzava tutti i giorni ad allenarsi e a cambiare se stessa.
Sorrise amaramente.
Sapeva che Hinata non era adatta a fare la ninja, e soprattutto non era adatta per il ruolo dell’erede della casata principale.
Lei era troppo gentile, il suo animo non era adatto ad essere un combattente.
Lo aveva chiamato fratello neji nonostante lui l’aveva sempre fatta soffrire, continuava a chiamarlo così. Era stato uno sciocco, come aveva potuto fare tutto quel male a sua cugina?
Per alcuni anni avevano vissuto come fratelli. Lei gli rivolgeva sempre sorrisi timidi ma pieni d’affetto. Essendo figlio unico, Neji si era avvicinato a lei affettivamente. Anche lui infondo le voleva bene. Quando si chiamavano con il suffisso chan, che è l’appellativo di un rapporto intimo, venivano sgridati.
Hinata perse quel fratello il giorno in cui Hizashi Hyuga morì. Poi, era stata affidata all’accademia perché non era all’altezza delle aspettative di Hiashi Hyuga.
Hinata cercava di cambiare se stessa per poter rendere suo padre fiero di lei. Era riuscita ad avere degli amici, e poi si era presa una cotta per quel ragazzino biondo, che tutti consideravano un perdente. Lui la vedeva la sofferenza d’animo di Hinata. Quando capitava che le loro strade si incrociavano, i suoi occhi urlavano di disperazione, ma anche della speranza che si potesse tornare indietro. Ma Neji ricambiava lo sguardo con disprezzo.
La verità è che era geloso. Di lei, della sua vita.
Si avvicinò di più al lettino. Osservando la cugina notò un rivoletto di sangue che si era asciugato all’angolo della sua bocca.
- che cosa ho fatto?-
In quel momento sul lettino non ci vide più la causa del suo destino avverso. Ci vide solo Hinata, la ragazza dolce e gentile che lo chiamava fratello.
La scrutò attentamente, studiandone i tratti del viso: le labbra rosa, i capelli corvini che avevano quei riflessi violetti, sembravano accentuare la bellezza dei suoi occhi. In quel momento erano chiusi, ma vide le sue folte ciglia nere. Si accorse che era diventata ancora più bella.
“Hinata è come te! Anche lei sta soffrendo!”
Le parole di Naruto riecheggiavano nella sua mente torturandolo di dispiacere.
“Mi dispiace!” bisbigliò per poi mordersi il labbro.
Non aveva detto "perdonami", perché sapeva che non lo meritava. Si voltò e lasciò la stanza con l’amarezza nel cuore.
Hinata aspettò che lui sparisse dietro la porta per aprire gli occhi. Una lacrima le rigò il viso e un sorriso le increspò le labbra. Sapeva che niente sarebbe tornato come prima, ma a lei bastava che Neji non la odiasse più.




Continua…….



commentiiiiiii!!!! non so se può piacere quindi se vedo che non interessa non continuerò anche perchè ne ho un'altra in corso ^_^
 
Continua nel capitolo:


 
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VOTO: (1 voto, 2 commenti)
 
COMMENTI:
Trovati 2 commenti
Rif.Capitolo: 1
rumicfan
10/02/09 16:47
grazie sei molto gentile
D'accordo con il commento: 0, e Tu? / No   |   Segnala abuso Rispondi

Rif.Capitolo: 1
didichan - Voto:
03/01/09 21:58
Continuala al più presto, la storia è davvero coinvolgente!!! anche se non passo spesso su questo sito, tengo la storia nei preferiti e non vedo l'ora di leggere il continuo!
D'accordo con il commento: 0, e Tu? / No   |   Segnala abuso Rispondi

 
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