- Capitolo 1° -
I AM HERE:
Un giorno qualcuno mi disse che gli amici non si cercano. Si trovano.
Un giorno tu mi dissi che il vero amore era vicino a me. Che era sempre stato con me dal momento della mia nascita.
Ma io non avevo capito niente. Non avevo capito che il vero amore era così vicino.
In quella piccola stradina ci sono troppi ricordi.
In quel piccolo parchetto,il nostro parchetto,abbiamo un sacco di ricordi.
Io e te,seduti sotto un albero. Abbracciati.
Tu che mi pronunci queste parole.
Io che non ti capisco.
Quanto tornerei indietro per rivivere quelle emozioni che ora sono state perdute...
Due mesi prima:
Bip-bip.
Apro gli occhi molto lentamente. Non li voglio aprire. Non voglio tornare alla vita reale. La mia vita schifosa,senza amici,senza qualcuno che mi accetti per quello che sono.
Io sono io. Punto e basta. Perchè nessuno lo capisce? io sono solo un piccolo bambino che ha bisogno di affetto,di amicizia,di sincerità.
Non chiedo molto. Solo un amico su cui contare.
Ma io non sono nessuno. Io sono solo una checca. Una checca a cui è stata riservata una vita infelice,schifosa. Perchè non mi uccido? perchè non lascio questo mondo? perchè sono costretto a subire provocazioni?
Io sono un semplice bambino. Cosa ho di diverso dagli altri?
Gli occhi sono ancora chiusi. Non li voglio aprire. Non voglio. Perchè DIO mi hai messo al mondo?
Sono agitato. Piango. E' la prima volta che mi succede. Solitamente sono felice. Felice di avere una famiglia meravigliosa. Felice di avere un fratellone stupendo che mi aiuta sempre,che non mi abbandona mai.
Ma oggi è diverso. Oggi ho perso la voglia di vivere...
**
-Bill,Bill coraggio,è tardi-
Una voce dolce e calma mi sta chiamando. Mi scuote la spalla nella speranza che io mi svegli. Ma io non mi voglio svegliare. Perchè devo? per assistere ad un'altra giornata piena di sofferenza? no.
Io voglio morire da solo. In pace.
Ma dopo non sarei felice. Non avrei fatto felice nessuno.
Apro gli occhi controvoglia. Un faccione gigantesco è pronto ad accogliermi. Quello di mio fratello.
Mi sorride e mi da un bacio sulla fronte.
- Buongiorno fratellino-
Sei così dolce con me. Così comprensivo. Così amico. Così gentile. Così fratello.
Mi alzo e ti vengo più incontro. Ti abbraccio. Non so come mai. Piango di nuovo.
- Hey piccolino,cosa c'è?-
-Niente- dico io asciugandomi in fretta le lacrime e andando verso l'armadio per prendere qualcosa da vestire.
- Bill,con me puoi parlare di tutto lo sai. Cosa c'è?-
Perchè sei così gentile con me? perchè mi vuoi così bene? Tomi,anche io ti voglio bene. Sono felice che almeno tu mi accetti per quello che sono.
-Tomi,io non ne posso più. Perchè sono destinato a questa schifo di vita? perchè sono considerato un gay? perchè? cazzo Tomi,sono solo un bambino! non sono un mostro!-
Sto piangendo di nuovo. Ormai è una cosa normale piangere. Piangere mi aiuta a non pensare. Piangere mi fa sfogare. Piangere mi fa sentire meglio.
Piangere forse è l'unica cosa che so fare...
Non mi rispondi. Ti avvicini di più a me e mi abbracci. Sussurri tre piccole parole " Ti voglio bene". Le sento. Mi sento improvvisamente meglio. Non so perchè. Ma quando sei accanto a me tutto scivola via. Il mondo intorno si ferma. Voglio stare abbracciato a te per sempre. Tomi,Ti voglio bene.
-Tomi,perchè io non ho amici? io voglio cercare un amico-
Stiamo camminando mano nella mano per la strada verso la scuola. Oggi non abbiamo voluto prendere il bus,non ne avevamo voglia. Volevamo camminare e stare da soli per un pò.
Volevamo stare insieme.
Ti giri verso di me. Mi guardi con aria triste. Ma poi la tua bocca sorride.
Non so perchè sorridi. Però mi contagi. Mi fai sorridere anche a me.
- Gli amici non si cercano. Si trovano-
Questa frase sono sicuro che rimarrà con me per sempre. E' piena di significato Tomi. Grazie. Le tue parole mi fanno sentire meglio. Lo so,gli amici non si cercano. Si trovano quando meno te lo aspetti. Con te è successa la stessa cosa. Tu avevi bisogno di un amico,di un'anima gemella su cui poter contare. Dieci minuti dopo l'hai avuta. Ora è qui con te. Lo sarà per sempre...
Dopo circa dieci minuti mi ritrovo davanti a quei volti. Quei volti che mi insultano. Quei volti così sprezzanti. Quei volti senza un espressione.
Mi attacco al braccio di mio fratello. Ho paura. Paura di quella gente. Sono agitato. Mio fratello lo sente. Inizia a camminare più forte. Entriamo nella scuola. Arriviamo davanti alla classe ma lui va oltre. Si dirige verso i bagni.
Apre la porta, entriamo e chiude a chiave. Mi guarda con aria dolce ma forte. Vuole farmi capire di affrontare quelle persone. Che nascondersi non serve a niente.
- Tom, non è facile. Io non sono forte come te-
Mi guarda stranito. Subito non riesce a capire come io abbia fatto a scoprire quello che stava pensando. Ci riflette un pò su con la faccia da mongolo. Quanto è carino.
-Tom,siamo gemelli-
Dico io ridendo. Sobbalza un pò. Poi mi guarda. Mi indica e poi mi dice: - Bravo fratellino. Non ci ero arrivato-
Io continuo a ridere. Tom è un medico. Deve diventare medico. Glielo dirò prima o poi. Riesce sempre a farmi ridere anche quando non voglio.
Mi sorride.
- Bill,ti voglio bene. Ricordatelo sempre. Quando sei in difficoltà pensa che io ti sono vicino. Che ti incoraggio-
Ti corro incontro e ti abbraccio.
-Grazie Tom-
Ti do un bacio sulla guancia. Tu arrossisci. Ti stacchi da me.
Ti guardo incuriosito. Perchè questa reazione Tomi? Sto per parlare,ma tu mi anticipi.
-Dai piccolo,andiamo in classe-
Mi riprendi per mano e mi riconduci alla nostra classe.
Io e te.
Insieme per sempre...
Penso ancora a questo piccolo avvenimento.
Peccato che li io non abbia capito niente.
Tomi,ero solo un bambino.
Non potevo capire.
O forse potevo.
Ma non volevo. Io non volevo capire.
Ho sempre pensato di sbagliarmi.
Ho sempre cercato di sopprimere tutto quello che provavo.
Quello che provavi.
Ho sbagliato tutto.
Ho mai fatto qualcosa di giusto nella mia vita?
Ti prego dimmelo...
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