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Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: InuYasha
Titolo Fanfic: KISS FROM A ROSE
Genere: Sentimentale, Avventura, Drammatico
Rating: Per Tutte le età
Autore: marta92 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 20/09/2007 13:07:31 (ultimo inserimento: 20/06/08)

una ragzza che ha perso tutti. potrà ricominciare a volere bene senza soffrire grazie a un demone dal cuore di ghiaccio??
 
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IL CAMBIAMENTO
- Capitolo 1° -

questa è la mia prima ff siate buoni :) questo cap è solo per far capire a cosa è successa a questa ragazza, quindi non c'è nessuno dei personaggi di inuyasha ma nei prossimi si vedranno anche loro...
"" parlato
-- pensato


buona lettura




È il primo giorno di scuola…, una sveglia suona e una ragazza si lamenta e dopo un pò si alza e la va a spegnere.
Rosaly una ragazza di 17 dal fisico asciutto e allenato, dal tanto ed estenuante allenamento per rimanere con i legamenti molto elastici, ma anche se è magra non le mancano le forme.
Dopo essersi alzata ed aver spento la sveglia, sente il proprio cellulare squillare “me chi diavolo è che rompe di prima mattina???”, legge sul display il nome della sua migliore amica, Nancy, e subito un sorsetto le si stampa sulla faccia,
R “pronto, ciao Nancy!!! Sei già in ansia per il primo giorno di scuola???”
N “no, no, mi chiedevo se eri già sveglia, visto che sei puntuale per tutto… maggiormente per la scuola… ihihi…”
R “sai che non mi perderei mai il giorno in cui i primaioli vengono derisi… sono troppo cattiva!!!”
N “già. In ogni caso ci vediamo tra 20 minuti davanti alla scuola, va bene??”
R “ok!. A tra poco”.
Nel frattempo nel resto della casa sua mamma e suo papà si preparano per andare a lavoro, mentre la sua adorata e dolcissima sorellina si mette in tiro per andare al suo primo giorno di scuole superiori; già anche lei quel giorno di tre anni prima si era messa tutta in tiro per attirare l’attenzione di qualche ragazzo; ma non era riuscita nel suo intento; in compenso aveva trovato la sua migliore amica; tutte e due la passione per la danza… comunque andiamo avanti; lei sarebbe arrivata in bici a scuola mentre i suoi avrebbero accompagnato la sorellina in macchina; e siccome era in bici si doveva muovere per arrivare puntuale all’appuntamento con Nancy; dopo aver salutato i suoi si mise in bici e pedalò come una furia; pfu era riuscita ad arrivare puntuale per un pelo, però era preoccupata…
R “ciao Margaret, hai visto Nancy? È sempre puntuale e questo suo ritardo mi preoccupa non poco”
M “tranquilla Rosy, vedrai che tra poco arriverà con la sua auto nuova fiammante”
R “lo spero; ciao ci vediamo dopo a lezione”
Intanto nella testa di Rosaly la preoccupazione non diminuiva, - chissà dov’è Nancy, e maggiormente perché non arrivano i miei con mia sorella??? Accidenti stà suonando la campanella devo andare.-
- che casino!!! Deve essere la mia classe. La più casinara di tutto il liceo, e meno male se no io morivo con quegli altri pesci lessi…-
R “ ciao Luca come va” si abbracciano.
L “ ciao Rosy!!! La tua inseparabile amica Nancy dov’è???”
R “tranquillo, arriva tra poco… almeno la spero…”
Segretaria “ ehi ragazzi!!! Smettetela di fare tutta stà confusione!!!! Rosaly la preside ti deve parlare vai nel suo ufficio.”
R – oddio… io non ho fatto niente perché la preside mi deve parlare???? Aiuto!!!!- “ si arrivo subito”.
E mentre percorreva un corridoio un brutto pensiero le si addentrò nella testa : - i suoi in macchina, Nancy in macchina, lo stesso incrocio da fare… entrambi in ritardo-.
R “ signora preside mi avete chiamato??? sono Rosaly.”
P “ si Rosaly entra pure…”
R “ cos’è successo???”
P “ Rosaly siediti la notizia che ho da darti è molto brutta… se vorrai per oggi potrai ritornare a casa…”
R – ma che diavolo stà succedendo la preside non manda a casa qualcuno neanche se ha la febbre a 40…”
P “ ci è appena arrivata la notizia da degli agenti di polizia stradale… che la auto dei tuoi genitori si è schiantata contro quella di una nostra studentessa… Nancy”
R “ …”
P “ purtroppo per i tuoi non c’è stato nulla da fare tua sorella è morta poco dopo l’impatto e Nancy ora è in ospedale… non sanno se ce la farà… vuoi che ti accompagni a casa??? Immagino che tu non voglia stare qui dopo tutto questo…”
R “s…si , la ringrazio”
P “ mando qualcuno ad accompagnarti??”
R “ no,no ce la faccio grazie”
P – quella ragazza mi preoccupa… è appena venuta a conoscenza della perdita della sua famiglia è del pericolo che corre la sua migliore amica… e non ha ancora versato una lacrima…-.
R – la preside stava scherzando… adesso torno in classe e vedrò Nancy sorridere… mia sorella e i miei all’entrata che mi salutano… sono sicura non possono essere morti in questa maniera… le uniche persone a cui io tenevo veramente non possono essere morte così!”.
Intanto era passata per i corridoi le parevano molto più scuri di prima… si soffermò un attimo guardando l’entrata e non vide i suoi sorridenti insieme alla sorellina… arrivata in classe la sua espressione era cambiata da quella mattina; la mattina era sorridente, aperta come sempre gli occhi che trasmettevano allegria… invece ora era l’inverso, non voleva parlare con nessuno, gli occhi tristi e cupi ma non lucidi come se stesse per piangere; entrata in classe il primo ad accorgersi di questo suo radicale cambiamento fu proprio Luca. Si guardò intorno, non vide l’amichevole Nancy che la chiamava per sedersi affianco a lei… vedeva solamente due banchi vuoti, il suo e quello di Nancy; si avvicinò prese la borsa e se ne andò via, lasciando tutti a bocca aperta, Margaret anche se non era proprio una sua amica o almeno non quanto Nancy, la conosceva abbastanza bene per dire che era successo qualcosa di grave di estremamente grave, così decise che era il caso di telefonarla il pomeriggio stesso.
Rosaly, intanto era salita sulla bici, sapeva che per tornare a casa doveva passare per quel incrocio… li avrebbe scoperto se era vero o falso… se la sua auto blu si era scontrata con quella rossa di Nancy, passando vide due auto una blu e una rossa accartocciate, distrutte; senza dubbio era no la sua blu quel blu non c’è l’aveva nessun altro nell’isolato, come era sicura che quella rossa era di Nancy, gli aveva regalato un adesivo con la foto di una ballerina mentre danzava, la passione per la danza, la passione che le univa, i tanti allenamenti fatti insieme, le competizioni finite alla pari e le risate quando si cadeva mentre si cercava di fare una piroetta sulle punte, già la piroetta, l’unica volta in cui Nancy era riuscita a compiere in una maniera perfetta un esercizio prima che lo facesse lei, e ora mentre pensava questo non si accorse di aver cominciato a piangere, un pianto silenzioso non isterico, nessun singhiozzo , solo il respiro un po’ più affannato del solito e le lacrime che scendevano inesorabili dai suoi occhi, una poliziotta vedendole in quello stato aveva capito che lei doveva centrare con qualcuno in quel incidente così le si avvicinò;
P “ buongiorno. Lei per caso centra qualcosa con questo incidente?” glielo aveva chiesto nel modo più pacato, dolce e caldo possibile per non peggiorare la situazione, ma il modo in cui le arrivò la risposta la sconvolse…
R “ sì, c’entravo con quelle persone…”
P “chi erano per lei???”
R “ i miei genitori e mia sorella nell’auto blu… Nancy la mia migliore amica nell’auto rossa…lei ora è in ospedale” il tutto detto con una voce fredda quasi indifferente come se non la toccassero minimamente, ma quelle lacrime che scendevano copiosamente la smentivano, era chiaro che soffriva e non poco, la poliziotta si sentì prima gelare ma poi stringere il cuore quando capì che quella ragazza non sapeva ancora che anche l’amica era morta poco dopo essere arrivata in ospedale, così decise di darle la trista notizia.
P “ ragazza mi dispiace dirtelo… ma… ecco… la signorina di nome Nancy è morta poco fa in ospedale…” si attendeva che il pianto disperato arrivasse e invece no… niente di niente… era rimasta con la stessa espressione… anzi nel frattempo aveva smesso di piangere… gli occhi senza nessuna espressione velati di una tristezza profonda; le arrivò come una doccia fredda la risposta
R “ mmm… grazie per la notizia… sono stati avvisati i genitori???
P “ s…si”
R “Bene” si girò e se ne andò via pedalando il più velocemente possibile, mentre la poliziotta era rimasta lì immobilizzata a guardarla, sconvolta dal comportamento di quella ragazza… ma dopo un po’ non ci pensò più; però qualcun altro si che ci stava pensando…eccome. Era rimasta sconvolta dalla freddezza inusuale della sua voce dal fatto che avevo solo pianto così silenziosamente senza mai singhiozzare… come se non le importasse niente di quelle persone, e invece le importava.

 
Continua nel capitolo:


 
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