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Categoria: Videogiochi
Dalla Serie: Kingdom Hearts
Titolo Fanfic: SOGNO DI UNA MATTINA DI FINE ESTATE
Genere: Romantico, Comico, Avventura, Fantasy
Rating: Per Tutte le età
Autore: erica93 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 16/09/2007 18:03:14 (ultimo inserimento: 31/12/07)

E se veniste rapiti dai personaggi del vostro videogioco preferito?La mia esperienza tratta da un sogno concepito in una mattina di fine estate...
 
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RAPIMENTO INATTESO...
- Capitolo 1° -

<<Federica?>>
Venni svegliata dalla voce di mia mamma. Malvolentieri aprii un occhio, il sinistro, vedendo così il suo viso sfocato.
<<Devo andare a lavoro, tra un po’ ti alzi e fai colazione, ok?>>
Ricevuto come risposta un grugnito, la vidi allontanarsi in divisa da cassiera. Richiusi gli occhi e mi girai dall’altra parte, ignorando le unghie della mia cagnolina Luna abbattersi sul mio povero letto. Il suo tentativo di farmi alzare fu inutile e mi riaddormentai.

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Un brusio di sottofondo, voci conosciute ma che non riuscivo a identificare.
“Possibile che mamma sia già tornata? Oppure ho dormito fino alle quattro del pomeriggio?!?” Questo fu il mio primo pensiero, mentre un altro, molto più preoccupante, si insinuò nella mia mente. “…E se fossero dei ladri?”
Decisi di porre fine ai miei dubbi e aprii gli occhi, impaurita dall’idea di chi o cosa avrei potuto ritrovarmi davanti. Appena vidi Sora e Riku, i due protagonisti del videogioco Kingdom Hearts II, osservarmi incuriositi, quasi mi prese un colpo.
<<Ahhh… Aaaaahhhhhhh!!!!!!!>> Il mio urlo li fece sobbalzare.
<<Porca… Ti avevo detto che era meglio fare da soli!!>> esordì Sora, tappandosi le orecchie.
<<Ma no, con lei saremo più forti, vedrai… Tu, smettila di urlare, mi hai quasi spaccato i timpani! E non guardarmi in quel modo, non sono mica un fantasma!>> esclamò Riku, rivolgendosi infine a me. In effetti non dovevo avere una bella cera…
Il campanello suonò, costringendomi ad alzarmi e a dirigermi verso la porta, barcollante, con quei due che mi seguivano da lontano.
Era la mia vicina, Maria Teresa, che mi aveva sentita urlare e si voleva accertare che fosse tutto apposto.
<<Sto bene, non preoccuparti… Ho fatto solo un brutto sogno.>> le dissi, sperando di apparire convincente nonostante il mio aspetto. Chiusa la porta alle spalle, vidi Riku e Sora arrossire, specialmente quest’ultimo, a causa del mio precario abbigliamento, composto da mutande e reggiseno bianchi.
<<E voi cosa guardate!!>> sbottai, cercando di coprirmi con le braccia e stando ben attenta a non farmi sentire dalla vicina.
<<Scusa…>> iniziò Sora <<…Ehm, dovresti vestirti e venire con noi, ci serve una mano per combattere contro Xemnas…>>
La mia espressione, dapprima scandalizzata, divenne allibita e strani pensieri cominciarono a danzarmi per la testa.
<<Ma io… Insomma, già vi do una mano giocando con la play. A cosa serve entrare nel gioco? Mi sembra un po’ esagerato…>> Quella situazione era assurda, pensai mentre mi avviavo in camera mia. Mi misi addosso una vestaglia, anch’essa bianca, e presi il numero dell’accoglienza clienti dell’Ipercity insieme al telefono. Mamma mi aveva detto che a lavoro potevo chiamarla solo per le emergenze e quale occasione era migliore di quella? Composi il numero e mi rispose una voce femminile.
<<Box Accoglienza dell’Ipercity, desidera?>>
<<Vorrei parlare con la cassiera Antonella D’Alfonso se possibile. Sono sua figlia…Ditele che è un’emergenza.>>
Attesi un po’, mentre Sora e Riku continuavano a discutere su come portarmi nel loro mondo.
<<Smettetela voi due!Non vedete che sono al telefono?Prima devo parlare con mamma…>>
<<…Pronto?>> la voce di mia madre rispose affannosa, come se avesse fatto una corsa. <<Che è successo?>>
<<Io…Mamma, aiutami!!Sono usciti da un gioco della Play Station Sora e Riku. Vogliono portarmi via con loro…Oddio, credo di avere le visioni, aiuto!!>>
<<…>> breve pausa di silenzio <<Sicura di non aver sniffato polverina bianca? Hai guardato se il latte è andato a male?>>
<<Ma va, non ho fatto nemmeno colazione…Adesso che mi ci fai pensare, ho una fame…Cosa devo fare?>>
<<Non so, se vuoi chiama la Neuro, chiedi se hanno posto...>>
<<…Mamma!!Non sto scherzando, che devo fare?>>
<<Beh, non andare con loro…Ma non farli nemmeno uscire dalla porta, che sennò potrebbero portarti via…Dà loro qualcosa da mangiare, intrattienili! Poverini, non deve essere stato un viaggio facile…Comunque non uscire di casa fino a quando non sarò ritornata, poi potrai andare dove vuoi.>>
Con questa frase, mia madre interruppe il collegamento mettendo giù la cornetta. Rimasi col telefono in mano e un’espressione inebetita: proprio in una situazione simile mia mamma doveva farsi prendere dalla sua solita paranoia da rapimento…
<<Allora che ha detto?>>mi chiese Riku, scuotendomi una mano davanti agli occhi per svegliarmi dalla mia trance.
<<Non posso venire…Mi dispiace…Volete qualcosa da mangiare?>> chiesi, cercando di apparire normale, anche se ero ancora scossa dalla risposta ricevuta. In effetti anche io, se avessi ricevuto una telefonata simile, avrei risposto come mia mamma, o probabilmente avrei chiamato direttamente la Neuro ma…Cosa potevo fare?
<<Tu DEVI venire!!Non puoi abbandonarci proprio nella battaglia finale!!>> disse ad un certo punto Sora, prendendomi deciso per la mano e dirigendosi verso la camera dei miei, dove si trovava la Play.
<<Iiiihhhh…Ti prego, non è colpa mia…Non posso!!>> piagnucolai io, cercando di divincolarmi. Riku osservò il mio disperato tentativo di fuggire e, prima di spingermi anche lui, disse:
<<Se questo è l’unico modo…>>
Quando capii che niente avrebbe fatto loro cambiare idea, li pregai di aspettare che mi vestissi, perché per nulla al mondo avrei combattuto in vestaglia da notte. Così aprii il mio armadio e mi misi dei jeans cortissimi strappati, una maglietta bianca senza maniche, degli scaldamuscoli sulle braccia, delle calze autoreggenti nere, scarpe bianche e il mio ciondolo Yin Yang portafortuna, regalatomi dalla mia migliore amica. Così abbigliata mi presentai davanti alla play station. Prima di venire risucchiata dal vortice che si sprigionava dalla tivù, ebbi il tempo di dire:
<<A noi due, Xemnas!!>>

 
Continua nel capitolo:


 
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