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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Gundam
Titolo Fanfic: SPIRIT OF FREEDOM
Genere: Azione
Rating: Per Tutte le età
Autore: war galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 18/03/2003 19:06:16 (ultimo inserimento: 12/10/03)

nuovo esperimento su un manga che conosco solo attraverso le ffe un paio di puntate viste in tv... orrore!!!!
 
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PROLOGO
- Capitolo 1° -


SPAZIO PROFONDO

BASE X-01 12 L

Lanciai uno sguardo in tralice al ragazzo dalla spettinata capigliatura rossa e portai di nuovo la mia attenzione sulla pistola automatica, smontandola con pochi e rapidissimi gesti precisi. Ormai caricare e disarmare quell'arma era un automatismo. Non avevo bisogno di guardare o di rilettere si quello che le mie mani facevano. Le dita si muovevano da sole. Dopotutto ero stata creata per essere la migliore macchina da guerra esistente nello spazio. Alzai una mano a giocherellare con l'orecchino dalla strana forma che mi pendeva dal lobo sinistro. Dispositivo di controllo, così lo aveva definito Micon, il ragazzo dai capelli rossi che era tutto concentrato nel tentativo di decifrare quel messaggio radio che aveva intercettato ma che ancora era criptato. Sorrisi appena, pensando a quanto avevo DESIDERATO la libertà e di qunato invece ero stata disposta a limitarmi dopo aver conosciuto Micon. Quando si interagisce con altre persone, con altri elementi, non si era mai completamente liberi. Tuttavia, avere queste non libertà ci permetteva di definirci come individui e di identificarci... Era proprio vero, non esistevano uomini e situazioni perfette, solo ideali perfetti... Sorrisi alle spalle di Micon e osservai divertita le sue dita agili e sottili danzare sui comandi del pannello di controllo. Micon aveva un carattere indefinibile. Scontroso, scorbutico, menefreghista... Generoso, leale e pieno di buoni propositi... Una scorza dura che copriva un cuore candido... Occhi suadenti lo avevo soprannominato io scherzosamente. Micon era la classica persona che poteva piantarti una pallottola al centro del cuore con il sorriso gentile sul volto. Per quanto fosse pericolosamente letale quei suoi capelli rossi come il fuoco gli davano un che di crudelmente allegro.
"Non è dei nostri!" esclamò ad un tratto, come se avesse fatto una grande scoperta. °Bene, una seccatura in meno. Se era dei nostri avrei dovuto andare a salvarlo...° pensai soffocando uno sbadiglio. "E' un S.O.S." annunciò di nuovo aggrottando le sopracciglia e voltandosi verso di me per un momento fugace. "Dov'è?" chiesi con scarso interesse. "Quadrante 6 L, non è lontano da qui... Vuoi andare a vedere?" chiese il ragazzo con aria di sfida. "Non è dei nostri" risposi atona mentre lucidavo il cane della mia pistola. "Siamo ribelli e le guerre fra la Terra e le Colonie non ci riguardano. Siamo stati scacciati dalla prima e siamo stati dichiarati visitatori non graditi dalle altre... Però..." quando faceva così Micon aveva già deciso. "Che ce frega se muore uno di quei cani?" chiesi aspra. "Il tuo cinismo è disgustoso." mi rimproverò Micon. "Occhi suadenti..." sospirai alzandomi in piedi. "Ho montato un paio di aggeggini sul tuo Hybrid. Potresti collaudarli, no?" Gonfiai le gote in uno sbuffo. "Un giorno o l'altro mi spiegherai perchè questi lavori sporchi toccano sempre a me!" Micon sorrise. "Se quello là fuori è ferito e mi sporca di sangue il mio Hybrid sarai tu a ripulirmelo come uno specchio!" minacciai. Il sorriso del ragazzo si allargò di più. "Se lo curi prima di caricarlo a bordo non ti sporcherà niente" fece notare. "Hai una faccia da angelo ma sei capace delle più nefande bassezze! Sai che non sono capace nemmeno di applicare un cerotto!" sbottai risentita. Micon rise apertamente, di gusto. "So che muori dalla voglia di provare il contact. Non fare tanto la sostenuta, adesso. Stai attenta, ho cambiato l'interfaccia, settandolo su quello neurale, la lingua base è l'inglese ma puoi modificarla in una a te più congeniale. Se raggiungi una buona curva di sincronia divresti avere una sensibilità quasi uguale a quella che il tuo cervello ha con il tuo corpo, e la reazione dovrebbe essere immediata. Per come era l'Hybrid prima, potresti rilevare un'ipersensibilità dei comandi... a proposito, l'ho ridipinto di verde acqua, spero questo colore ti piaccia!" "Micon, le stesse cose non me le puoi dire con parole SEMPLICI?!?!" sbottai seccata prima di lasciare la stanza.

QUADRANTE 6 L

Il cielo, lo spazio infinito trapunto di stelle... Puntini luminosi che i miei occhi percepivano, luci nel blu più profondo... Luci magari provenienti da pianeti già estinti... L'immensità del Cielo. Casa mia. Il gelo siderale, la pace assoluta, la divina ed incomprensibile giustizia... Minuscolo microframmento in un mondo che corre precipitosamente verso il suo collasso... Eppure bellissimo. Il radar segnalò la presenza di qualcosa di metallico. Aguzzai la vista e vidi un robot, alla deriva nello spazio. Mi avvicinai, con cautela. Poteva essere una trappola.
Sentii le pupille dilatarsi per lo stupore.
UN GUNDAM !?!?!
Avevamo intercettato la richiesta di aiuto di un Gundam! Boccheggiai sentendo la bocca improvvisamente inaridirsi. Prestare soccorso a chiunque ci fosse lì dentro voleva dire solo una cosa. Grossi, grossissimi guai in arrivo! Aiutare un Gundam equivaleva a prendere una posizione, dichiararsi da una parte o dall' altra... Con Oz, contro di esso, con l' Alleanza o con qualsiasi altra fondazione guerrafondaia o rivestita di falsi ideali di pacifismo... Che dovevo fare? Noi eravamo gli Spirit of Freedom, non parteggiavamo per nessuno! Vivevamo sotto la nostra bandiera pirata... Che dovevo fare?!? Aiutare quello lì significava mettere tutti noi in pericolo. Accesi la radio e comunicai la notizia a Micon. "Lia Fail, da quando in qua ci preoccupiamo della fazione di appartenenza di qualcuno che sta chiedendo aiuto?" mi disse Micon con un sorriso. "Potrebbe essere la nostra distruzione." dissi seria. Micon sorrise di nuovo. "Nessuno mai potrà ucciderci. Forse moriremo noi, ma ci sarà sempre qualcun'altro a raccogliere la nostra eredità. Salvalo, Lia Fail. Sei stata inviata per quello." Spensi la comunicazione e lanciai il tentacolo di comunicazione tra il mio Hybrid e il Gundam. Poco dopo il mio Hybrid si disattivò, giacendo sospeso nel mare delle stelle.
Il Gundam era troppo danneggiato per poter essere salvato ed in ogni caso, la sua mole, tripla rispetto a quella del mio Hybrid non mi permetteva di trascinarmelo dietro. Meglio mollarlo nello spazio. Il pilota era svenuto e ferito non sapevo quanto gravemente. Il rosso del suo sangue imbrattava l'interno del casco, la visiera di materiale trasparente e la tuta spaziale era lacerata sul braccio dal quale stillavano gocce di sangue che cadevano sul pavimento della sala comandi. Aggrottai la fronte. Il sangue era denso, ma non per via del processo di coagulazione ed essicazione. Era il freddo siderale a farlo cristallizzare, infatti, a contatto col calore della mia tuta spaziale tornò quasi immediatamente liquido. °Che schifo. Ho sempre odiato il sangue e il rosso e adesso mi ci devo imbrattare, non solo la tuta spaziale ma anche il mio Hybrid. 'Fanculo!° ringhiò la mia mente indignata mentre il mio corpo, agiva da perfetto soldato e si issava quell'ammasso di carne svenuta e sanguinante sulle spalle. °Non so chi tu sia, ma dopo questo vedi bene di non morire o troverò il modo di resuscitarti e riammazzarti con le mie stesse mani!° Pensai di nuovo mentre rientravo nel mio veicolo spaziale e constatavo quanto la cabina di pilotaggio fosse angusta. Osservai il tentacolo dell'Hybrid come se fosse una strana appendice del mio corpo, un cordone ombelicale, e sospirai. Curve armoniche, tasso di sincronia... Contatti neurali, interfaccia settabile su diverse lingue... Ma perchè Micon non parlava come mangiava?!?! Sorrisi riflettendo che per quel ragazzo i libri di matematica, cibernetica, biotecnologia erano stati come le fiabe della buonanotte. Cosa mi potevo mai aspettare da un tale, brillante genio? Scossi di nuovo il capo, ritirando il tentacolo dell'Hybrid e lascinado andare alla deriva il Gundam. Era ora di rientrare alla base, e dovevo farlo in fretta, prima che quel pilota tirasse le cuoia, dato che nel caldo della mia cabina aveva iniziato a sanguinare abbondantemente....


BASE X-01 12 L

La mia espressione saltellava dal perplesso al confuso mentre osservavo il volto pallido ed esanime del pilota di Gundam. Doveva avere forse la mia età, sicuramente non passava i vent'anni, e i suoi capelli erano leggermente mossi di un biondo stupefacente, tanto che sotto la luce artificiale del neon parevano avere ciocche bianche. Gli occhi erano chiusi, ma il loro taglio era gentile e leggermente allungato. Doveva avere degli occhi grandi. La fronte era nascosta uno spesso bendaggio bianco, il volto era fine e ben cesellato, aristocratico. Svenuto e steso in quel letto mi pareva davvero un bambino e non un guerriero e uno spietato killer. Le labbra erano rosee e piene, appena socchiuse. Il torace si alzava e abbassava lentamente, nel ritmo del suo respiro lento e regolare, forse un pochino faticoso... No, erano i farmaci ad indurlo in quello stato di... lentezza onirica. Forse Micon gli aveva dato del valium o qualche altro trnaquillante-sonnifero. °Una macchina da guerra. Un assassino senza coscienza.Un soldato perfetto. Non lo si direbbe mai...° pensai e sollevai lo sgurado sul vetro della finestra. Là fuori, lo spazio continuava la sua esistenza e la sua corsa verso la non esistenza, verso il suo collassare e rattrappirsi e... Vidi il mio viso. Capelli castano scuro, quasi neri, la lunga ciocca che spioveva al lato del viso, fisico sottile e curvilineo... Bhe nessuno avrebbe detto nemmeno di me che ero un'essere geneticamente modificato, che avevo bisogno di un dispositivo di controllo per non sterminare chiunque mi venisse vicino, che ero stata creata in vitro per essere il soldato perfetto da quel gran bastardo del Dottor J e che un giorno, non ero stata più tanto perfetta ed ero fuggita dal laboratorio di ricerca seminando morte e distruzione su L1.
Notai le pelpebre del giovane tremolare e poco dopo i suoi occhi si aprirono. Occhi grandi, confusi e spaventati. Occhi verdi come i prati della Terra che sognavo di rivedere, un giorno. "Hi!" salutai in ingelse perfetto. Sperai che lui capisse quella lingua dato che era la mia preferita. Parlavo correttamente ben sette lingue però... L'inglese era perfetto. Asettico, impersonale e senza sbavature. Il tedesco era troppo duro. Il francese era troppo dolce. L'italiano troppo grammaticalmente complesso. Il giapponese troppo musicale e idem per il cinese. L'arabo mi dava l'impressone di dover sputacchiare da un momento all'altro.
"D-Dove..." "Questo non te lo posso dire. E' un segreto! Però sei fra amici!" gli dissi strizzandogli l'occhio. "C-Chi...?" "Lia Fail. Ma puoi chiamarmi Lia." "C-come...?" "No, a questo non ci arrivo. Se vuoi sapere come sei arrivato qui, ti ci ho portato io dopo averti tirato fuori dal rottame in cui hai ridotto il tuo Gundam. Certo che per conciarlo in quel modo devi aver visto l'Inferno... Il gundanium è la lega più resistente dell'universo conosciuto! Mi spiace per il tuo robot, ma ormai è spazzatura stellare e per poco non lo diventavi pure tu. A quanto pare ho fatto appena appena in tempo... Se invece vuoi sapere come faccio ad anticipare le tue domande chiamala magia!" esclamai allegra. SBONK! "Quante volte ti ho detto che non si tratta di magia ma di empatia?!? Chiama le cose col loro corretto nome! Razza di somaro!" La voce di Micon e ancora di più il suo programma dell'emittenza si abbattè sulla mia testa. "Ahia! Occhi suadenti, mi hai fatto male!" protestai vivamente portando le mani sopra la testa. "Allora impara a parlare, cosa sei, un rozzo scimpanzè?" chiese lui seccato. "Le scimmie sono i progenitori degli uomini..." Dissi con fare saputo alzando il dito indice al cielo. Di nuovo il programma si abbattè sulla mia testa. "Ma che ho detto di male?!?" chiesi con aria afflitta. "Stupida oca!" ringhiò Micon.
Con la coda dell'occhio notai che il pilota di Gundam, si stava rilassando e il suo sguardo diffidente ed impaurito si stava tranquillizzando. "Guarda che se mi tratti così questo ragazzo ti prenderà per un Oni..." sogghignai in direzione del ragazzo dai capelli rossi. "Chiudi il becco!" mi tacitò Micon e le labbra del ragazo ferito si incurvarono ad un timido sorriso. "Ehi biondino! Non ridere di me!| Non è carino!" protestai indignata "I-io..." "Non badarle, quella stupida parla sempre a sproposito e dice una sacco di cazzate ma non è cattiva. E' solo una stupida oca!" disse Micon prima di spostare le coperte dal corpo del ragazzo e iniziare a controllare le ferite. Mi avvicinai con la curiosità dipinta in viso e Micon smise di scioglere le bende dal torace del ragazzo e si mise a fissarmi duramente. "Che c'è, Micon?" chiesi perplessa mentre corrugavo la fronte e cercavo di capire che genere di ferita celassero quelle spesse bende bianche macchiate di sangue. "Ma allora sei DAVVERO stupida!" sbottò il giovane dai capelli di fiamma. "Perchè?" chiesi perplessa. "Questo è un ragazzo." annunciò Micon come se mi stesse svelando una grande verità. "Lo so." dissi sempre più spaesata. "Tu sei una femmina" proseguì il ragazzo come se questo risolvesse l'arcano. In me non si accese nessuna scintilla. "E allora?" chiesi sempre in attesa. "LUI E' NUDO!" " Quindi?" ribattei inarcando un sopracciglio. Il biondo pilota di Gundam arrossì fino dietro le orecchie. "LIA FAIL!!!! ESCI IMMEDIATAMENTE!!!!!" ringhiò Micon mentre la sua dentatura sembrava quella di una sega. "Ooohhh..." dissi come se avessi scoperto una meraviglia del mondo, facendo un paio di passi indietro. "Qui sono abbastanza lontana?" chiesi serissima. "Allora lo fai apposta!!! Ti ho detto di andartene fuori! Non sta bene che una ragazza veda un ragazzo nudo! FUORI!" Mi voltai battendo le palpebre e raggiunsi la porta. Esitai ancora un secondo. "Micon?" "Che c'è?" chiese lui mentre mi dava le spalle e ricominciava a sciogliere il bendaggio. "Davvero sei convinto che in 18 anni di vita non ho ancora visto un cazzo?" Le orecchie di Micon divennero dello stesso colore dei suoi capelli "Stupida oca!!! Che modo di parlare è questo qua?!?!" gridò lanciandomi contro il programma che evitai solo grazie ai miei riflessi. "Come lo devo chiamare? Uccellino? Banana? Pisellino? Pene?" "AAAHHHHH!!!!! ESCI IMMEDIATATAMENTE O TI AMMAZZO!!!!!!" urlò Micon scattando in piedi mentre il suo volto era viola di rabbia. Mi strinsi nelle spalle e con un allegro "A dopo biondino!" mi chiusi la porta alle spalle.

NDWar:
Eccomi qui, alle prese con un altro esperimento letterario. Cambio di genere, decisamente incentrato sull'azione e l'avventura! Speriamo in bene... A proposito, Gundam, insieme a Capitan Harlock è un mito della mia infanzia! Ma Gundam Wing lo conosco poco... Mi sto informando, sopratutto leggendo le altre ff, quindi se scriverò qualche enorme cazzata... Accetto i morsi sulle orecchie! Non so se ci sarà dllo yaoi o no, non so chi tirerò in ballo...
NdTutti : Ma qualcosa la sai?!?!
NDWar : ^______^'
Tutti i diritti per Gundam Wing sono riservati... Ho solo arbitrariamente sgraffignato qualcuno di questi personaggi per il mio divertimento... Ok, ok, più avanti faccio la rinuncia e il disclaimer o come accidenti si chiama, più seriamente... Avete riconosciuto il biondino? Vi state divertendo? E Lia Fail chi è in realtà?

TO BE CONTINUED...
 
Continua nel capitolo:


 
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