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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Meitantei Conan (Detective Conan)
Titolo Fanfic: TROPPO BUONO PER ODIARE
Genere: Sentimentale, Commedia, Giallo, Azione, Drammatico
Rating: Per Tutte le età
Autore: willow87 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 09/09/2007 16:51:57 (ultimo inserimento: 10/11/07)

Una vecchia conoscenza di Takagi sbarca in giappone,portando con sè l'ombra dell'organizzazione in nero.
 
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L'INIZIO
- Capitolo 1° -

Questa fic mi è nata così, quasi per caso. Non so quanto sarà lunga, ma spero che verrà apprezzata. La coppia principale sarà Takagi/Sato, con altre di contorno. Spero di ricevere molti commenti e/o consigli.

Capitolo 1

-L'inizio-

Avrebbe dovuto prevederlo. I trafficanti di droga non vanno in giro disarmati. Probabilmente la pistola se la portano dietro anche al cesso. E lui che aveva fatto? Ma era ovvio, da bravo poliziotto era saltato su, e pistola d’ordinanza in mano, aveva intimato ai tre spacciatori di arrendersi. E figurati se gli avevano dato retta! Neppure i bambini facevano quello che lui ordinava, figuriamoci tre squilibrati fatti fino al midollo?! Ed a proposito di bambini … Era proprio a causa di una delle sue solite mascotte (ma forse è meglio dire che lui era la loro mascotte) che si trovava in quel guaio. Se Conan non fosse spuntato all’improvviso, attirando su di sé l’attenzione dei tre malviventi, lui non sarebbe intervenuto, se non con almeno una macchina di rinforzi, e uno dei tipi non lo avrebbe usato come tiro a segno.
Premette più forte la mano sulla spalla, lasciandosi sfuggire un sospiro di dolore. Il sangue non accennava a smettere di uscire, rendendolo più debole ad ogni secondo che passava.
<Takagi …> Il piccolo Conan lo fissava preoccupato. Con uno sforzo, l’agente tirò le labbra in un debole sorriso.
<Stai tranquillo. È solo brutto a vedersi. È meno peggio di quel che sembra …> Cercò di sdrammatizzare. Non avrebbe mai voluto che un bambino vedesse quello spettacolo. Stava perdendo molto sangue. Tanto che si faceva impressione da solo. Sorrise amaramente. Ancora non si capacitava che in realtà il piccolo Conan aveva almeno dieci anni di più di quelli che dimostrava.
Gli spacciatori dovevano essere lì attorno. Cercò ancora di tamponare l’emorragia, la poca lucidità mentale all’opera per trovare un modo per mettere in salvo il bambino. Non la vedeva bene. In nessun modo.

Conan si morse il labbro. Non credeva ad una sola parola del poliziotto. Stava perdendo troppo sangue. Troppo sangue. E quel che era peggio, lo stava perdendo per colpa sua. Se non fosse spuntato al momento giusto, il piccolo Conan sarebbe finito abbandonato senza vita in qualche discarica, o lasciato alla corrente del fiume.
Tentando di cercare qualche indizio sull’organizzazione degli uomini in nero, si era imbattuto in un traffico di droga. Pensando di poter risalire a Gin e Vodka, si era intrufolato nel covo degli spacciatori, dove tre di loro si stavano tranquillamente facendo. Peccato che non fossero così fuori da non accorgersi della sua presenza.
E meno male che Takagi non aveva rispettato l‘ordine di Megure e si era occupato lo stesso del caso. In qualche modo era riuscito a trovare la base dei trafficanti di droga, ma invece che la ghenga di tagliagole, si era trovato davanti il piccolo Conan, con il coltello di uno dei tre tizi davanti alla gola. Il suo intervento improvviso aveva distratto i tre quel tanto che bastava a Conan per liberarsi dalla presa ferrea di uno di loro, e sgattaiolare accanto al poliziotto. Ma i tizi si erano ripresi subito, ed una pioggia di proiettili si è abbattuta sul poliziotto, che solo grazie alla sua buona stella era riuscito a rimanere ferito solo alla spalla.
Questo non toglieva che al momento si trovavano nei guai fino al collo.
Ed un colpo di fortuna non sarebbe bastato a salvarli.
<Spero proprio che tu abbia in mente un piano, Kudo …>

Tutto aveva avuto inizio un paio di settimane prima.

L’intera area era in subbuglio. Da tempo gli abitanti del quartiere attendevano quella manifestazione. Una lunga sfilata con tanto di banda, che avrebbe dovuto attraversare, a tappe, l’intera città. Alcuni agenti, compresi quelli del reparto investigativo, erano stati assegnati alla sicurezza pubblica. Alcune strade dovevano essere chiuse al traffico, almeno per il tempo necessario a far passare la manifestazione.
Con uno sbadiglio annoiato, l’agente Miwako Sato si appoggiò all’auto d’ordinanza, il fedele cellulare all’orecchio.
<È un’ingiustizia, ti dico!> La voce metallica di Yumi la raggiunse, divertita.
<Avanti, Sato! È solo per un giorno, lo sai …>
<È che io sono un’investigatrice, non un vigile urbano! Dovrei essere in giro a dare la caccia ai criminali, e non qui a dirigere il traffico!>
<Bhe, almeno sei in buona compagnia! A proposito … Dov’è Takagi?> Sato sospirò, amareggiata.
<Diciamo che è finito … “Sotto sequestro”.> A poca distanza da lei, il collega era impegnato a tentare (inutilmente) di convincere la banda dei Giovani Detective al gran completo di allontanarsi dalla strada.
<Ve l’ho già detto. Non potete stare qui!>
<Ma Takagi! Questo è il posto migliore per vedere la sfilata!> Piagnucolò Ayumi.
<È vero! C‘è poca gente, e la visuale è perfetta!> Continuò Mitsuhiko.
<Sentite, bambini …> Wataru si passò una mano sul volto, esasperato. <Questo è un posto di blocco, non un palco per vedere la sfilata …> Le parole dell’agente ebbero solo il risultato di sollevare un coro di proteste infantili. Conan, leggermente in disparte, cercava disperatamente di apparire il più estraneo possibile a quel gruppetto. Ai faceva lo stesso, guardando però la scena divertita.
<Mi vergogno per loro!> Mormorò il mini detective. Ai ridacchiò.
<Credo che l’agente Takagi abbia fatto qualcosa di veramente terribile, nella sua scorsa vita, per dover subire tutto questo …> Forse era un po’ esagerato, ma paragonare quei tre pestiferi bambini ad una punizione divina, agli occhi di Conan, non sembrava troppo lontano dalla realtà.
<Bambini, per favore …> Mormorò Takagi, inascoltato come non mai.
<È inutile. È troppo buono e gentile, per farsi rispettare …> Commentò Ai, mentre Conan sospirava, esasperato quasi quanto l’agente.
Le macchine, intanto, cominciavano a fermarsi, bloccate dal posto di blocco. Alcuni suoni sparsi di clacson si levarono in aria, in particolare quello di un taxi giallo. Ben presto l’autista uscì con la testa fuori dal finestrino, furioso.
<Allora, vi volete sbrigare?! Qui c’è gente che lavora, accidenti!> Quasi felice di doversi confrontare con un tassista isterico, invece che con un trio di bambini, Takagi si volse verso l’uomo.
<Ci scusi, ma a minuti passerà la manifestazione, e questo tratto di strada dovrà restare chiuso. Se ha la pazienza di aspettare, tra non molto verrà riaperta …>
<Ma quale pazienza e pazienza!> Sbraitò il tassista, agitando un pugno chiuso. <La mia cliente deve essere all’aeroporto tra pochi minuti, non posso di certo aspettare i comodi della banda!>
<Ha ragione … ma vede, io eseguo solo degli ordini …>
<Ma quali ordini! Io …> Una voce femminile, proveniente dal retro della vettura interruppe il tassista.
<Non fa niente. Prenderò il prossimo volo.>
<Ma … Signorina …>
<Ho detto che prenderò il volo successivo. Non è un problema. Eco i suoi soldi, e grazie di tutto.>
<Bhe … Se lo dite voi … Arrivederci, signorina.> Fece l’uomo, alzando le spalle. La donna pagò ed uscì dal taxi. Tacchi alti, corpo sensuale, gonna corta e maglietta scollata. Lunghi capelli neri raccolti in una morbida coda laterale. Il volto semi coperto da un paio di grossi occhiali da sole. La labbra rosse si piegarono in un sorriso, mentre guardava Takagi.
<Ciao, Wataru …> Salutò la donna, rivelando un lieve accento straniero. L’agente restò per un momento pensieroso. La giovane donna rise, togliendosi gli occhiali. <Non dirmi che non mi riconosci!> Due grandi occhi verdi contornati da lunghe ciglia fissavano il volto del poliziotto. Un sorriso illuminò il volto di Takagi.
<Kairi! Non ci posso credere! È un sacco di tempo che non ci vediamo! Come te la passi? Sento che gli Stati Uniti ti hanno lasciato un bell‘accento …> I due intavolarono una fitta conversazione. Un momento di sconcerto attraversò la banda dei Giovani Detective. La nuova arrivata aveva assorbito totalmente l’attenzione dei maschietti della banda, ovviamente.
<Accidenti, quanto è carina!> Esclamò Mitsuhiko, dando voce anche ai pensieri di Genta e Conan, che annuirono convinti.
<Hai capito Takagi …> Ridacchiò Ai, rivolgendosi ad Ayumi, che si unì alla risata.
<Sarà anche un imbranato, ma ha gusto …> Sorrise il piccolo detective, per nulla indifferente alle grazie della nuova arrivata. Ai gli tirò un orecchio. <AHIA!!!>
<Devo ricordarti che non dovresti avere neanche dieci anni? Cerca di tenere gli ormoni a posto.> Gli sibilò a bassa voce. Il resto dei Giovani Detective era troppo impegnata ad origliare la conversazione tra i due adulti, per pensare a loro due. Conan sbuffò, massaggiandosi l’orecchio arrossato.
<Sì, sì … Non ti preoccupare …> Kairi passò lo sguardo sul gruppetto di bambini.
<Fiù! Ma sono tutti tuoi? Ti sei dato da fare, mentre non c‘ero …> Takagi rise, facendo cenni di diniego con la testa, il volto rosso come un geranio.
<No, no! Loro sono solo degli … Assidui frequentatori della centrale di polizia …> Conan ringraziò il buon cuore dell’agente. Un altro avrebbe tranquillamente detto “un gruppo di mocciosi rompiscatole”. E probabilmente sarebbe stato molto più vicino alla realtà.
Dalla sua postazione, Sato aveva spostato tutta la sua attenzione dal cellulare alla nuova arrivata ed al collega.
<Sato? Hey, Sato-Chan! Mi stai ascoltando? Sei ancora in linea?>
<Eh? Ah, sì, scusa, Yumi, adesso ti lascio …> Senza neppure dare il tempo all’amica di chiederle cosa stesse succedendo, Miwako chiuse la telefonata. Senza dare troppo nell’occhio, si avvicinò di qualche metro alla coppia, quel tanto da sentire cosa si stessero dicendo.
<Ma lo sai che sei diventato ancora più carino? Accidenti, mi sto pentendo di averti lasciato …> Rise Kairi, mentre le guance di Takagi assumevano una colorazione rossastra.
<Ma dai, che dici …>
<Sul serio! E poi, sei molto più alto … Quanti centimetri hai messo su? Dieci? Quindici? Ah, rimpiango di essere andata in America …>
<Tu, piuttosto, sei rimasta … Bassa come allora, anche se sei davvero bellissima!> Anche con quei tacchi vertiginosi, la figura snella di Kairi era più bassa di tutta la testa dell‘agente, con qualche centimetro d’avanzo.
<Spiritoso! Però sei rimasto il solito adulatore! Ma perché non parliamo dei vecchi tempi davanti ad un caffè? Ho visto un bel bar qua vicino, passando col taxi …> Basta. Sato aveva sentito abbastanza. Ed il sorriso un po’ ebete stampato sulla faccia di Takagi, era stato un motivo più che ottimo per partire all’attacco. Con una velocità ed una totale assenza di rumori, tanto da far invidia ad una volpe, arrivò alle spalle del poliziotto.
<Mi scusi, ma adesso l’agente Takagi è in servizio …> Sibilò, facendo venire un infarto al collega, che si era completamente dimenticato della sua presenza. Kairi sembrò non fare caso al tono velenoso dell’agente Sato.
<Capisco … Allora vorrà dire che ci vediamo più tardi … Ciao, Wataru …>
<C … Ciao …> Riuscì a malapena a bofonchiare il poveruomo, trascinato via per la cravatta da una Sato stranamente seccata. Kairi fece segno di saluto con una mano, e come se nulla fosse, imboccò una via piena di negozi.
<Poi mi spieghi perché ti chiama per nome …> Ringhiò Miwako all‘orecchio di Takagi, più simile ad una moglie gelosa che ad una collega che richiama il suo sottoposto all’ordine. Conan, Ai, ed i Giovani Detective rimasero ad osservare la scena, incuriositi ed allibiti.
<Dite … Un po’ …> Fece Ayumi, non appena tutti e tre gli adulti si furono allontanati. <Non vi sembrava che l’agente Sato fosse … Come dire …>
<Un po’ gelosa?> Completò Ai. La bambina annuì.
<Esatto.>
<Voi dite?> Fece Genta, poco convinto. “Lo avrebbe notato anche uno sordo e ceco …” Pensò Conan, ben attento a non dar fiato ai suoi pensieri. Mitsuhiko annuì a sua volta.
<Sono d’accordo con le ragazze …>
<Quei due sono senza speranze …> Commentò Conan. I quattro bambini annuirono convinti.

-Fine capitolo 1-

Prometto già da adesso che i prossimi saranno più lunghi ...
ciao ciao
Will
 
Continua nel capitolo:


 
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VOTO: (1 voto, 1 commento)
 
COMMENTI:
Trovato 1 commento
babysherry - Voto: 07/09/11 00:17
ff stupenda, mamma mia mi hai fatto incuriosire parecchio..
ma quando la continui?
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