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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Magic Kaito
CrossOver: Meitantei Conan
Titolo Fanfic: LEGEND
Genere: Drammatico
Rating: Per Tutte le età
Avviso: CrossOver, One Shot, OOC, Shounen Ai
Autore: rei-murai galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 08/09/2007 04:54:55

Altro sclero scritto verso le 4 del mattino...tanto quelli sono sempre i peggiori e mal scritti però è bello pubblicarli per sapere che ne pensate. XD
 
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UNICO
- Capitolo 1° -

Quel giorno ci sarebbe dovuto essere il funerale di Kid.
Quel giorno in cui pioveva forte e la gente correva all'impazzata sotto impermeabili e ombrelli colorati
Quel giorno in cui nulla avrebbe potuto toccare i cittadini di Tokyo o dell'intero Giappone come la morte di uno dei più grandi maghi di tutti i tempi.
Kaito Kuroba fissava la città dall'alto di quel grattacielo in cui era stato rinchiuso.
Porte anti proiettile, finestre con il doppio vetro, un lungo tavolo poggiato contro pareti in cemento armato.
Una fortezza .
Qualcuno avrebbe potuto chiamarla prigione e avrebbe trovato un segno d'assenso da parte di Kaito.
Ma era da stupidi vederla così.
Quella “prigione” era stata creata per proteggerlo.
Quella “prigione” era stata pensata da due dei tre più grandi detective dell'intero oriente per proteggere LUI.
Fissò il portatile poggiato sul tavolo in legno di ciliegio con lo schermo acceso e il foglio di word aperto.
Appoggiato al calorifero, unica fonte di calore della stanza, aspettava pazientemente chiunque sarebbe venuto a prendere la sua deposizione dei fatti.
Eppure era passato così poco tempo....



L'ennesimo colpo era andato a segno, stava lasciando in quel momento la gioielleria in cui aveva rubato quello stupido gingillo.
L'ennesima sfida.
Sapeva che l'organizzazione, pensando che suo padre non fosse morto e, che Toichi Kuroba fosse lui, aveva cominciato a muoversi per cercarlo.
Li avrebbe uccisi.
Li avrebbe uccisi tutti.
Come era facile pensare a cosa sarebbe riuscito a fare con quella 9mm che si portava sempre appresso assieme alla sua arma speciale.
La notte era pulita, nessuna nuvola in cielo
Uno stormo di passerotti volava poco distante nonostante l'ora tarda e l'aria frizzante della sera.
I primi inizi di settembre erano, a parer suo, il periodo più freddo dell'anno.
Gli piaceva fissare le foglie che si rinsecchivano sopra gli alberi, cadendo e formando quel lieve tappeto rosso e oro che scricchiolava sotto i piedi.
Odore di pioggia.
Probabilmente il giorno dopo sarebbe dovuto andare a scuola con l'ombrello.
Sotto di lui le macchine della polizia sfrecciavano velocemente a sirene spianate.
Nakamori Kebu gridava con il megafono intimandogli di scendere.
Sorrise.
Ripetere tutte le sere le stesse azioni, sentire tutte le volte le stesse parole.
Quella monotonia lo faceva sentire vivo.
Personificare Kid, lo faceva sentire vivo.
Planò dolcemente sul tetto del palazzo sul quale aveva lasciato il proprio ricambio.
Lo zaino, abilmente nascosto dietro un comignolo, serviva anche a nascondere la refurtiva nella seconda tasca nascosta della fodera.
Ma non aveva fatto i conti con l'astuzia che contraddistingue ogni buon detective che si rispetti.

Quello di Hakuba doveva essere uno sparo, di striscio, come quelli che arrivavano di solito e che riusciva sempre a scansare.
Saguru era convinto ke Kid sarebbe riuscito a scansarlo....se solo lui avesse fatto notare al giovane Kaito la sua presenza.
Lo sparo era arrivato ancora prima che potesse rendersi conto di cosa fosse successo.
Poco dopo un ambulanza lo stava portando in ospedale.

Shinichi apprese la notizia solo qualche ora dopo e, dopo aver chiamato un Taxi, si era fiondato per le vie di Tokyo diretto all'ospedale di Ginza.
Erano due mesi che lui e Kaito stavano assieme.
Un amore che era nato quando lui era ancora Conan e il castano il semplice ladro che tutti conoscevano
Non avevano avuto bisogno di dirsi molto.
Una sera Kaito si era presentato alla sua finestra, si era congratulato con lui per aver catturato i bastardi che lo avevano rimpicciolito e poi l'aveva baciato.
Un bacio lento, intenso.
Da allora avevano preso a frequentarsi regolarmente, passando del tempo assieme anche se Kuroba si presentava a lui solo come Kid.
Sapeva chi era il ragazzo, lo aveva scoperto una di quelle sere mentre parlavano seduti sul davanzale.
Kaito aveva creduto che una volta scoperta la sua identità lo avrebbe arrestato.
Anche lui credeva sarebbe finita così, invece si era limitato a sorridergli e a scompigliargli i capelli.
Naturalmente il rapporto tra di loro non era tra i migliori ma....non si sarebbe mai perdonato di non avergli detto nemmeno una volta “ti amo” prima che fosse morto.


Si era già risvegliato dall'anestesia quando Shinichi era entrato nella stanza dove lo tenevano rinchiuso.
L'operazione era stata piuttosto veloce, i dottori efficienti come ci si aspettava da uno dei migliori ospedali di Tokyo.
Il moro gli si era sdraiato accanto e l'aveva stretto a se
Hakuba era rimasto a fissarli con una nota di rammarico negli occhi.
Quando il biondo era uscito era scoppiato in una vera e propria dimostrazione di affetto verso il detective.
Aveva avuto paura.
Aveva avuto seriamente paura.
Quando gli aveva detto “ti amo” non si aspettava nulla in cambio.
Avrebbe preferito non sentire nulla.
Quell' “io no” secco che era uscito dalle labbra di Shinichi, seguito dal ghigno crudele che aveva deturpato il bel volto del compagno gli aveva messo paura.
La canna della pistola che si era poggiata sulla sua schiena aveva eliminato ogni dubbio.


Shinichi era arrivato all'ospedale con circa un ora di ritardo su quanto aveva detto ad Hakuba per telefono.
Anche se erano le tre di notte il traffico di Tokyo era intenso come nell'ora di punta in quel tratto di strada.
Ora correva veloce tra i corridoi dell'ospedale.
Non capì l'aria sorpresa dipinta sul volto di Saguru quando i loro sguardi si incrociarono.
Non capì perchè Aoko si alzò di scatto precipitandosi nella camera di Kaito venendo bloccata dall'infermiera.
Lo sparò che seguì le urla isteriche della ragazza li pietrificò tutti.

Sangue.
Fissò la macchia di sangue che si estendeva sul torace del finto Shinichi macchiando il pavimento immacolato dell'ospedale.
le sue mani ne erano sporche, il suo pigiama ne era sporco.
Non sapeva cosa fosse esattamente successo.
Un minuto prima aveva l'arma puntata addosso e un minuto dopo...
Guardò senza vederlo realmente, il vero Shinichi entrare nella stanza seguito da Hakuba e Nakamori Kebu.
Fissò l'uomo che, steso a terra, emetteva bassi rantolii con gli occhi vacui e il sangue che usciva copioso dalla ferita.
Poi perse i sensi

Quel giorno si sarebbe dovuto celebrare il funerale del giovane Kid.
Si sa, dopo la morte ci vogliono parecchi giorni perchè il corpo venga preparato e riposto nella bara per essere sotterrato.
Kaito attendeva.
Chiuso in quella stanza che pareva una prigione attendeva che qualcuno entrasse da quella porta.
Solo la sera prima lui e Shinichi avevano messo a nudo quello che provavano, avevano fatto l'amore fino all'alba...
Si scostò dal davanzale quando udì la porta aprirsi e rimase a fissare i due uomini che entrarono nella stanza.
Uno alto,con i capelli biondi
Uno basso e tozzo.
Sorrise.
Non avrebbe potuto fare niente altro, loro si trovavano di fronte alla porta, i vetri erano troppo spessi per rompersi se avesse tentanto di gettarsi giù per scappare.
Semplicemente sorrise e allargò le braccia.



Tutti riuniti attorno alla sua tomba piangevano e si ramaricavano per ciò che non gli avevano detto.
Tutti riuniti attorno alla sua tomba piangevano e pensavano a cosa lui avrebbe voluto dire a loro.
Una sola rosa rossa, poggiata sulla bara dimostrava l'affetto dei presenti verso di lui.
Kaito Kuroba era morto.
La leggenda di Kaitou Kid era sparita con lui.
 
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