IL PROVINO
- Capitolo 1° -
Sara, da poco, ha perso il padre in un incidente stradale e cerca interrottamente un’immagine paterna accanto a lei. Aveva trovato un ragazzo della sua età, ma, purtroppo, tra impegni ed altro non si vedevano mai e presero la decisione di lasciarsi.
Era una calda mattina di pieno luglio quando lei, Sara, una bella ventiduenne raggiante con quei due occhi castani sempre accesi da quel po’ di matita nera, andò a fare un provino per una sigla, come ballerina, a Napoli.
Entrò in quel grande studio televisivo, indossando la sua solita tutina nera con un paio di Adidas bianche.
Toccò a lei. La canzone incominciò a partire e lei, con i suoi passi veloci ma coordinati, colpì tutti.
La canzone le diceva “The show must go on” e lei, con tutta la grinta, che aveva assorbito dietro le quinte, guardava la giuria con aria di sfida. Più la canzone andava avanti e la sua adrenalina saliva sempre di più. Un uomo sui 40 anni, forse sposato, la guardava incantato e si lasciava trasportare da quella elasticità dei suoi movimenti e dalla sua grazia che aveva sul suo volto. Si vedeva che quello che stesse facendo lo faceva con passione. Finita la canzone, la giuria si alzò e la applaudì, ma tranne lui, quell’uomo dall’aria incantata con l’etichetta sulla camicia con scritto “Mario Esposito”. Sara lo guardò cercando spiegazioni, nei suoi occhi azzurri molto espressivi, del suo strano comportamento, ma purtroppo non riuscì a capire la sua risposta.
Finita l’esibizione dell’ultima concorrente, salirono sul palco le otto ragazze. Uno della giuria si alzò dalla sedia e disse:
“Siete state tutte bravissime, ma purtroppo solo 4 di voi balleranno nella sigla del nuovo programma di Maria De Filippi”
Le ragazze già avevano il tremolio alle gambe, ma solo Sara era decisa e sicura con quel 2 appuntato sul petto.
“Facciano un passo avanti la numero: 2, 4,6 e 8…congratulazione! Siete passate! Ringraziamo la partecipazione delle altre 4 ragazze eliminate”
Sara esultò, svolgendo una ruota di gioia e urlando:”Evviva! Sono Passata!”
Finita la sua piccola esaltazione, fissò quell’uomo dritto negli occhi spavaldamente, ma lui la sorprese facendole una smorfia.
Sara non capiva di quella assurda risposta. “Perché quella linguaccia?”-“Chissà…ma la cosa importante è che c’è l’ho fatta !”
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