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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: InuYasha
Titolo Fanfic: INUYASHA
Genere: Azione
Rating: Per Tutte le età
Autore: sempaineko galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 16/03/2003 21:44:01

il titolo non è molto originale,ma non sapevo che mettere.onegai,leggete e commentate
 
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HUYU
- Capitolo 1° -

QUESTA E' UN ANOTHER UNIVERSE(AU).LE AU,PER CHI NON LO SAPESSE,SONO DELLE FF SCRITTE CON I PERSONAGGI DI UN MANGA,MA CON LA STORIA COMPLETAMENTE DIVERSA(SPERO DI AVERLO SPIEGATO BENE ^_^;).


-“Kagome!Alzati!Farai tardi a scuola!”-
La voce della madre arrivò fievole alle orecchie di Kagome sdraiata nel suo letto,ancora mezz’addormentata .Sapeva benissimo che doveva alzarsi subito per non ritrovarsi poi con due secchi pieni d’acqua in mano,fuori dalla classe,ma non le andava proprio…Kagome Higurashi,studentessa di terza media,quel giorno compiva 15 anni .Ma nemmeno il giorno del suo compleanno poteva concedersi un lungo riposo senza andare a scuola?No,non poteva proprio .Quest’anno aveva gli esami e se voleva superarli doveva andare a scuola ogni giorno e non altare nessuna lezione,a meno che non stesse male .Sbuffando si alzò dal letto e andò in bagno .Si vestì in fretta,salutò la madre ed uscì di casa.Mentre si apprestava a scendere le scale del tempio in cui viveva,un antico tempio shintoista,vide Sota,suo fratello,sulla soglia della porta dell’hokora indeciso se entrare o no.
“Ma cosa sta facendo?”pensò Kagome.Il suo oziisan, un nonnino strampalato, le aveva sempre raccontato leggende con mostri,demoni e folletti,e le diceva anche che il pozzo era magico.Lei ovviamente sapeva che quelle cose non erano vere,ma non si avvicinava mai al pozzo,perché si poteva correre il rischio di caderci dentro.
-“Sota-chan!”-corse verso il fratellino-“Cosa stai facendo?Lo sai che è pericoloso giocare nell’hokora?”-
-“Oneesan,Buyo è entrato qui dentro”- disse Sota
-“Buyo?”-ripeté Kagome.Buyo era il loro grosso gatto bianco e marrone.-“Beh,se è qui vai a prenderlo ed esci fuori.Io devo andare a scuola”-La ragazza fece per correre via,ma il fratellino le si attaccò alla maglietta-“Io ho paura ad entrare nell’hokora da solo”-disse.Kagome sbuffò accarezzandogli la folta chioma nera,come la sua;lo guardò nei bei occhi color nocciola,anch’essi uguali ai suoi e gli disse –“Otooto,sei un ometto ormai.Non dovresti spaventarti cosi facilmente”-
-“Ti prego oneesan!Vai tu a prendere Buyo!”-
-“Va bene”-disse Kagome rassegnata,scendendo le scale di legno-“Buyo!”-chiamò.Niente…nessun rumore.Sembrava che li non ci fosse nessuno-“Sota,sei sicuro che Buyo sia qui?”-chiese Kagome al fratellino
-“Sicurissimo!”-
-“Beh,dev’essere uscito perche…AAAAHHH!”-Kagome lanciò un urlo pazzesco quando sentì qualcosa sfiorarle la gamba.Sota indietreggiò spaventato, urlando anche lui.
Kagome,che era caduta a terra, guardò l’ombra scura muoversi verso di lei.La paura stava avendo il sopravvento,avrebbe urlato ancora,ma…
-“Buyo!”-esclamò guardando il gatto che le si strusciava ancora contro la gamba facendo le fusa.La paura passò di colpo.
-“Kagome-chan!Non dovevi urlare a quel modo!Mi hai fatto prendere un colpo!”-disse Sota
-“Ehi!Ti ho trovato il gatto!Ti lamenti pure ora?!-ribatté Kagome lasciando correre Buyo da lui.
-“Arigato Kagome-chan!”-
-“Su,sbrigati o farai tardi anche tu a scuola”-
-“Si!”-
Kagome guardò il suo fratellino di 8 anni correre via.Poi sospirò e si guardò intorno.Nonostante la porta di legno fosse molto grande,nell’hokora non entrava molta luce ed era in penombra.Gettò un’occhiata verso il fondo del pozzo e rabbrividì.Era tutto buio e il fondo non si vedeva per niente,ma lei sapeva che non c’era acqua e che mancava da molti secoli ormai.Il pozzo prosciugato…Oziisan diceva che nel medioevo,le sacerdotesse e i sacerdoti,dopo che avevano ucciso un demone lo gettavano nel pozzo,e questi dopo pochi giorni spariva misteriosamente.Sicuramente polverizzato dalla forza magica del pozzo prosciugato.Il nonno lo chiamava anche IDO TABERU YASHA,ovvero pozzo divoratore di demoni.Kagome guardò l’orologio che aveva al polso e per poco non le venne un colpo.Le 8:30!!Era tardissimo!Aveva perso un sacco di tempo ad aiutare e Sota e ne aveva perso ancora di più a fantasticare sulle stramberie di oziisan!Afferrò la cartella che era a terra e corse verso scuola.

-“Kagome-chan!”-Yuka,una sua compagna di classe,le corse incontro.Anche lei era arrivata in ritardo.Fuori dalla scuola c’erano solo loro due,gli altri studenti erano già dentro,ognuno nella propria classe.
-“Yuka-chan!”- fece Kagome
-“Dai, siamo in un ritardo pazzesco!”-esclamò la sua amica
Corsero dentro la scuola e poi su per le scale,entrarono in classe con il fiatone.Troppo tardi.Il professore le mandò fuori dalla classe.
-“Almeno ci teniamo compagnia”-disse Yuka
Kagome si sedé per terra sconsolata.Non era laprima volta che arrivava in ritardo.

La campanella della prima ora suonò.Kagome entrò in classe e andò a sedersi al proprio banco,accanto a quello di Sango,la sua migliore amica.
-“Ciao Kagome-chan!^_^!Auguri!”-disse
-“Konniti-wa Sango-chan”-Kagome le sorrise.Sango era un’amica stupenda.Era dolcissima e sempre pronta ad ascoltare e consolare Kagome nei momenti difficili.Aveva lunghi e lisci capelli neri che teneva sempre legati in una coda di cavallo.
-“Oggi hai da fare?”-le chiese Kagome
-“No”-
-“Allora vieni a casa mia?”-
-“Si”-
-“Dovresti spiegarmi l’ultima cosa di matematica che abbiamo fatto.Non l’ho capita molto bene”-
-“Ok,allora porto i libri”-

La campanella suonò annunciando la fine delle lezioni.Kagome e Sango uscirono fuori.
-“Ci vediamo dopo.Vieni verso le 15:30”-disse Kagome salutando l’amica
-“Ciao!”-
Kagome corse a casa.
-“Mamma!Sono tornata!”-
Nessuna risposta…
-“Mamma?”-
Kagome aprì la porta della cucina.No,la mamma non era là
-“Haha?!”-la chiamò ancora salendo le scale.Non era neanche al piano di sopra.
“Ma dov’è?”pensò.Solo allora vide che sul tavolo della cucina c’era un biglietto su cui c’era scritto:
Kagome-chan, il nonno si è sentito male.L’ho dovuto portare all’ospedale.Non ti preoccupare, non penso sia qualcosa di grave.Aspetta che torni Sota da scuola e dopo venite.
Mamma
“Oziisan!”pensò preoccupata Kagome.Avrebbe voluto,correre all’ospedale per vedere come stava il nonno,ma se Sota tornava a casa e non vedeva nessuno si sarebbe spaventato.Cosi lo avrebbe aspettato dopo di che sarebbe corsa all’ospedale.
Alzò la cornetta del telefono e chiamò Sango
-“Pronto?”-rispose
-“Sango-chan,potresti venire un po’ più tardi oggi?Verso le 16:30?”-
-“Va bene.Perche?”-
-“Mio nonno si è sentito male,mamma l’ha portato all’ospedale,dopo vorrei andarlo a trovare”-
-“Ok.Mi dispiace,spero che non sia nulla di grave”-
-Anch’io.Ci vediamo dopo.Ciao”-
-“Ciao”-
Kagome riagganciò e sospirò.Si sedé sul divano.Avrebbe voluto piangere,ma se Sota tornava e la vedeva in lacrime avrebbe potuto pensare chissà che,così si trattenne.Si infilò il cappotto ed uscì di casa.Aveva deciso di andare incontro al fratellino.Qualcosa di piccolo e bianco le si posò sul naso.
“Mh?Ma…è un fiocco di neve!Sta nevicando!”pensò alzando lo sguardo al cielo.Leggeri fiocchi di neve stavano lentamente scendendo posandosi sul suolo…su alberi e piante…imbiancando tutto”Che meraviglia…” Ormai era inverno.
Si guardò intorno.Il giardino di casa sua era vasto.C’era la sua grande casa a due piani,l’hokora,il magazzino (anch’esso di legno come l’hokora e il tempio)e il piccolo tempio dove nel medioevo andavano a pregare gli antenati.Beh,non era proprio un giardino,visto che non c’era erba,ma solo mattoni che costituivano il pavimento.Il suo sguardo cadde sul magazzino da cui proveniva una strana luce…
“Ma…cosa…che succede?”
Fece per dirigersi verso la costruzione di legno ma la voce di Sota la bloccò.
-“Oneesan,che ci fai fuori?Hai visto,sta nevicando!”-
-“Otooto!”-esclamò Kagome.Se per un attimo la preoccupazione per il nonno era svanita,se ne ricordò guardando il fratellino-“Sota-chan,vieni”-
-“Dove?”-
-“Dobbiamo andare…all’ospedale”-
-“Cos’è successo?!”- chiese Sota allarmato
-“Il nonno si è sentito male.Ma stai tranquillo,non è nulla di grave “-rispose Kagome.
-“Andiamo!”-Sota l’afferrò per la manica della divisa scolastica e iniziò a correre.Kagome poté vedere il suo viso rigato dalle lacrime.Povero Sota,ci teneva molto al nonno e gli voleva un bene dell’anima,come lei,del resto,e in quel momento era preoccupato per la sorte del suo oziisan.Kagome lo fermò,si chinò e gli mise le mani sulle spalle
-“Otooto-chan,tranquillo,non è nulla di grave,sono sicura che oziisan tornerà presto a casa.Ok?”-gli disse
Sota tirò su con il naso e annuì.Kagome lo abbracciò –“Avanti,andiamo!”-
Corsero alla metro a prendere il treno e andarono all’ospedale.Chiesero al’infermiera che stava in sala d’aspetto dov’era la stanza del nonno e corsero da lui.La mamma era fuori dalla stanza seduta su una seduta su una sedia di plastica.
-“Haha!”-esclamò Sota correndo verso di lei
-“Mamma!Come sta il nonno?!”-chiese Kagome
-“Tranquilli,i medici dicono che si rimetterà presto.Non è nulla di grave”-disse la signora Higurashi.Sota tirò un sospirò di sollievo e si abbandonò sulla sedia accanto alla madre.Kagome si sarebbe messa a ridere dal conforto,ma si trattenne.Non era proprio il caso di ridere.
-“Kagome,adesso tu e Sota tornate a casa.Io verrò più tardi”-
-“Ma haha,io voglio vedere oziisan!”- disse Sota
-“No.Ora sta riposando,non si può.Potrai venirlo a trovare domani.”-disse la mamma.
Sota sbuffò,ma seguì ugualmente la sorella fuori dall’ospedale.Arrivati a casa trovarono Sango ad aspettarli
-“Sango-chan!Ma che ci fai qui?Sono le 16:00!”-esclamò Kagome
-“Oh!Sono venuta un po’ in anticipo”-disse Sango sorridendole
-“Sango-chan!”-esclamò Sota correndo verso la ragazza-“Ciao!”-era molto affezionato a Sango e lei era affezionata a lui.
-“Ciao Sota-chan!”-lo salutò la ragazza-“Kagome-chan,come sta tuo nonno?”-
-“Mamma dice che non è nulla di grave e che si rimetterà presto”-
-“Per fortuna!Allora,entriamo?Devo spiegarti matematica se non sbaglio”-
-“Già”- disse Kagome con una smorfia.non le piaceva molto matematica,per questo non andave tanto bene.Guardò il magazzino.Dentro c’era ancora quella strana luce-“Sango-chan,la vedi anche tu quella luce nel magazzino?”-
-“Eh?”-
Sango si girò verso il magazzino-“Si”-rispose-“La vedo anch’io”-
-“Che cosa sarà?”-
-“Non lo so.Andiamo a vedere”-
-“Va bene.Sota,entra in casa”-disse Kagome.Sota annuì ed entrò in casa.Sango e Kagome andarono verso il magazzino e si fermarono davanti alla porta chiusa.
-“Dai,aprila”-disse Sango
-“Non posso!Ho paura!”-disse Kagome
-“Ma che vuoi che ci sia?!”-Sango aprì la porta.Lei e Kagome gridarono.In mezzo alla stanza,sospesa nell’aria,c’era una maschera;Una di quelle dei teatri.Lungo la parte destra aveva una cicatrice.Era lei ad emanare la luce.
–“Ma che cos’è?!”-esclamò Sango indietreggiando spaventata
-“Non lo so!”-Kagome era spaventata almeno quanto lei.
-“Voglio il tuo corpo!”-la voce veniva dalla maschera che si scagliò verso Kagome.La ragazza strillò e si gettò a terra.Poi si rialzò,afferrò Sango e corse fuori.La maschera le inseguì.
-“Sango,presto,nell’hokora!”-esclamò Kagome.Lei e Sango si fiondarono nell’hokora chiudendo la portaKagome indietreggiò,si sbilanciò e cadde nel pozzo
-“AAAHHH!!”-gridò mentre precipitava verso il fondo.
-“Kagome!”-Sango si affacciò nel pozzo.Poteva sentire la maschera picchiare contro la porta di legno cercando di entrare
Kagome strinse gli occhi e si preparò a sentire il dolore della caduta.Strano,non accadde nulla.Il pozzo sembrava non avere fine.Provò una sensazione strana,piacevole.Era circondata da della luce blu…poi,dopo il buio.Tutto era diventato buio…E lei continuava a cadere in quel pozzo senza fine
CONTINUA
 
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