torna al menù Fanfic
torna indietro

MANGA.IT FANFIC
Categoria: Persone famose e TV
Dalla Serie: Tokio Hotel
Titolo Fanfic: ...NEVER...
Genere: Drammatico
Rating: Per Tutte le età
Avviso: One Shot
Autore: dieunendlichkeit galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 06/09/2007 13:46:38

OneShot raccontata dal punto di vista di Bill Kaulitz (Storia già pubblicata su efp FF con un nik diverso),..spero vi piaccia,davvero...
 
Condividi su FacebookCondividi per Email
Salva nei Preferiti
   
UNICO
- Capitolo 1° -

Premetto che:
-I TokioHotel NON mi appartengono.
-Tutto ciò che segue è solamente il FRUTTO DELLA MIA IMMAGINAZIONE.
Buona lettura…e PLEASE COMMENTATE!!!
Grazie ^^!!!
Un bacio…
Die Unendlichkeit
(storia già pubblicata su EfpFanFic con il nik naysha13 e pubblicata anche su http://fanficstories.forumfree.net )





Cammino per la strada,sotto I soliti sguardi di rimprovero della gente.
Mollatemi!
Questo sono io!
Bill Kaulitz.
Punto.
Io faccio quello che voglio!
Nessuno si deve permettere di giudicarmi!
Si,ma tutti lo fanno.
L’hanno sempre fatto.
E sempre lo faranno.
Quante risse a scuola.
Io e Tom,coalizzati,con gli stessi pregiudizi.
Pochi ci conoscevano come eravamo.
Pochi ci conoscono come siamo.
Pochi ci conosceranno come saremo.
Già.
Tutto ciò lascia dell’amaro in bocca.
E una domanda in testa.
Perchè?
Che abbiamo di diverso?
Lo stile di vita?
Le idee?
È quindi?
Possibile non capiate?
Poichè la gente non sa apprezzare se stessa.
Poichè la gente preferisce sputare sentenze sugli altri.
Ma mai con il pensiero che esse feriscano.
Che esse facciano male.
Chissà perchè non si guardano allo specchio.
Chissà.
Sono vagamente affaticato dai pensieri brutti.
Ho bisogno di calmarmi.
Perchè non mi sono accorto di aver stretto forte i pugni.
Perchè comunque questa differenza mi fa male.
Ma la differenza non la voglio io.
La volete voi.
Mi fermo,quindi, ad ammirare il tramonto.
Un sacco di emozioni mi travolgono.
Non so quali.
Non so perché.
Ma mi travolgono.
E per qualche minuto resto in balia di esse.
I miei capelli lisci ricadono sulle spalle leggermente scompigliati dal vento.
Una donnetta scontra il mio corpo leggero.
-Oh,mi scusi,mi scusi tanto!- mormora.
Le sorrido.
-Va tutto bene…- le rispondo
Lei mi guarda bene.
Diciamo pure che mi squadra.
Storce il naso.
Sospiro.
E che palle…
-Ma io non so…- borbotta scuotendo la testa.
E gira sui tacchi.
Signora,perché anche lei,come la maggior parte della gente non ha espresso un commento negativo?
Perché si è limitata a scuotere la testa?
Perchè si è limitata a borbottare qualcosa di incomprensibile?
Perché non fa come gli altri che mi urlano in viso la loro rabbia?
Perché non fa come gli altri che mi urlano in viso il loro disprezzo?
Perché non fa come gli altri che mi urlano in viso il loro disprezzo PER ME?
Perché non fa come gli altri che mi urlano in viso ciò che pensano?
Perché?
Perché se ne è andata così?
Perchè non l’ha fatto?
Mi verrebbe quasi voglia di correrle dietro,scuoterla e farle tutte queste domande che ora si rincorrono nel mio cervello.
Mi dia un buon motivo,signora.
La prego…
Chiudo gli occhi truccati e per un attimo assaporo la brezza che mi accarezza.
Calmo.
Tranquillo.
Poi..
Un lampo mi attraversa la mente.
-Cazzo!Tom!- impreco.
So che mi sta aspettando.
Abbiamo un appuntamento con Georg e Gustav!
Dobbiamo rivedere alcune tracce del nuovo cd.
Do un’occhiata veloce e furtiva all’orologio.
Cazzo,è tardi!
Il sole ormai è tramontato.
Il cielo è pieno di nuvole.
Una goccia mi bagna il naso.
NOOOOO!!! Anche la pioggia noooooooo…
Inizio a correre sia per il ritardo che per la pioggierella.
Che però si è già trasformata in un acquazzone.
Tutte a me,eh?
Sono terribilmente sconfortato.
Decido di camminare normalmente.
Tanto , i pantaloni si sono già attaccati alla mia pelle.
Tanto, la maglia è già aderente al mio corpo.
Tanto,le scarpe iniziano già a scricchiolare per l’acqua di troppo.
Tanto,le punte dei capelli lasciano già cadere gocce.
Tanto, il mio trucco è già colato.
Tanto,Tom starà già aspettando.
Già al solito posto.
Già in quel monolocale che abbiamo affittato per le riunioni.
Già gli altri due saranno arrivati.
E io sono già,o forse ancora, qui a crogiolarmi nei pensieri.
Però!
Che sensazione stupenda.
Che sensazione favolosa.
Che sensazione superba.
Che sensazione bellissima.
Che sensazione meravigliosa.
Che sensazione paradisiaca.
Che sensazione magnifica.
Che sensazione celestiale.
Che sensazione suprema.
Che sensazione esser bagnati da queste piccole gocce fredde.
Mi viene voglia di urlarlo al mondo.
È molto bello.
Vorrei non finisse mai.
Vorrei restare li all’inifinito.
Vorrei,vorrei,vorrei.
Vorrei anche non avere la riunione.
Sogghigno.
E mi costringo ad allungare il passo ed ad andare al luogo dell’appuntamento.
Ci metto poco.
Cerco le chiavi nelle tasche.
Ogni componente della band ha ne ha un doppione.
Conoscendo Tom,che le perde un giorno si e l’altro pure,abbiamo deciso così.
Infilo la chiave nella toppa e la giro delicatamente.
Apro la porta.
Giusto lo stretto neccessario per passare e me la chiudo alle spalle.
Lasciando fuori il freddo.
I pregiudizi della gente.
Le cattiverie.
Il caldo mi avvolge.
L’odore di popcorn mi riempe le narici.
Questa è opera del mio caro fratellino.
Gemello.
Ma molto diverso da me.
Forse.
Osservo i divanetti di pelle.
-Tom?-
-Bill!!- ribatte di rimando dall’angolo arredato a cucinino.
-Scusa il ritardo…- mi avvicino e gli schiocco un bacio sulla guancia.
Come sempre.
Le abitudini.
È incredibile.
Cambiano molto,molto,molto poco.
-Tanto ci sono abiutato!- ride.
Gli sistemo fraterno un piccolo rasta biondo dietro l’orecchio.
-Gustav e Georg?-chiedo.
-Bo. Arriveranno...- si rigira verso il piccolo microonde.
Apre lo sportello e ne tira fuori un pacchetto gonfio.
Prende le forbici.
Rovescia il tutto in un contenitore.
Me lo porge.
-Pop corn?-
-No grazie- sorrido.
Lui se ne ficca in bocca uno o due.
Mi guarda.
Piego la testa di lato,interrogativo.
-Sei..bagnato!- esclama con un sorriso vago.
-Eh…Lo sai che piove, fratellone?- rispondo con una nota di sarcasmo.
-Ah si?- ride
-Ah-ah- annuisco – e sai anche che la pioggia tende a bagnare?- continuo con le mani sui fianchi.
-Eh,queste cose…sai alcune volte non ci arrivo!-
Ridiamo insieme.
Si allontana dai fornelli.
Si siede sul tavolo.
Il contenitore sulle gambe.
Io mi fermo a guardare fuori dalla finestra.
All’orizzonte dei lampi illuminano la sera.
EEEEEEEEEEEEEETTCCCCIIIIIIIIIIIIIIII!
Starnutisco.
Merdaaaaaaaaaaaaaaaa! Il raffreddore nooooooooooooooooo!
-Vuoi dei vestiti asciutti?- chiede.
-No..tanto non ne abbiamo- sorrido cercando uno scottex o un fazzoletto.
-E chi te lo dice?- sogghigna.
-Hai dei vestiti?- mi sorprendo.
-Lo sai che sono prevedibile!- sorride.
-ah!...-
Grande,Tom.
Ti adoro!
Anzi,una volta ti ho amato.
Ma tu sei…così… amorevole…
Così…dolce.
Così fratello per me.
Così mamma per me .
Così papà per me.
Così amico per me.
Così…
Gemello.
Inizia a cercarli.
Evidentemente non li trova.
-Ehy,lascia perdere,Tomi..- mormoro.
-Non rompere,sei fradicio!- ribatte lui.
-Ma me la cavo comunque…-
Li trova e me li porge.
-Zitto e indossali- sentenzia.
-Si,mamma- sorrido.
Mi sfilo la t-shirt che si attacca alla pelle.
-Ho sempre adorato il tuo tatuaggio…- sussurra Tom accucciandosi e passandogli un dito leggero sopra.
Socchiudo gli occhi al contatto con la sua mano calda sulla mia pelle gelata.
-Anche io…- ammetto orgoglioso.
E ci mancherebbe pure che non lo fossi!
Mi ha fatto un male cane quando me lo hanno disegnato sulla pelle!
-Mi piacerebbe tanto farne uno…-
-E perché non lo fai?-
-Ho paura…- confessa con un sorrisino.
- Ma come? Hai fatto un piercing sul labbro!- lo canzono leggermente.
Continua a guardare le mie stelle.
Gli scompiglio i capelli con una carezza.
Capelli stranamente senza cappellino sopra.
-Da quando in qua tu vibri?- gli chiedo,dopo,ridendo e sentendo una piccola vibrazione.
-Da quando ho il vibratore!- ride
-Eh bravo lui,eh! E non me lo dire !!!-
Sogghigna.
-Scemo,comunque è il cellulare!-
-Ma dai?!...-
Intanto lui risponde.
-Si?- si rivolge all’utente. –Ma dove siete? Nooo! Ma davvero? Wow!!! Certo!!! Scendiamo subito!-
Si esalta.
Chiude la comunicazione.
-I ragazzi,- dice – hanno preso la macchina nuova…-
-Veramente?-
-Già! Se scendiamo la vediamo. Stanno arrivando.-
Finisco di mettere i pantaloni asciutti e varco la porta insieme al mio grande e pauroso fratellone.
Scendiamo le scale correndo.
Emozionati per l’acquisto dei nostri amici.
Usciamo.
Che cretino che sono,penso.
Non abbiamo ombrello e fuori piove ancora.
Potevo anche rimanere bagnato.
Sorrido all’idea.
Guardo Tom che ride.
Sta pensando la stessa cosa.
-Eh,la mamma questa volta ha sbagliato!- lo prendo in giro.
-Succede!- scrolla le spalle. –Eccoli che arrivano!- indica l’angolo della strada.
Ma è un attimo.
Solo uno.
Ma è un attimo che determina.
Che decide.
Che rapisce.
Che è stronzo.
Che fa male al cuore.
L’asfalto è bagnato.
L’auto sportiva vi scivola sopra.
E finisce sotto un camion che in quel maledetto momento è li.
Che passa.
Che si stava facendo i cazzi suoi.
Ma evidentemente il destino è bastardo.
Un tonfo fortissimo ci fa realizzare l’accaduto.
Tom cerca la mia mano e me la stringe con forza.
In realtà è poca.
È quella che gli è rimasta.
Ha il terrore negli occhi.
Quasi sento le mie unghie nella sua carne.
Corriamo in mezzo alla strada.
L’autista del mezzo scende shoccato.
-Oh mio Dio,oh mio Dio- continua a ripetere.
Li cerchiamo fra il vapore.
Li cerchiamo fra il fumo.
Li cerchiamo fra i pezzi di lamiera.
Li cerchiamo fra del sangue.
Gridiamo i loro nomi.
L’altro credo abbia chiamato un’ambulanza.
Ma non lo so.
Non lo so.
Non lo so.
Non lo sappiamo.
Delle lacrime ci bagnano le guance.
Eccoli lì,finalmente li intravediamo.
Urliamo.
Preghiamo.
Supplichiamo.
Ma chi?
Chi ci ascolta?
Chi?
CHI??!
CHI!?
CHI, MALEDIZIONE?!!
Non potete portarci via I nostri amici.
Non così.
Vi scongiuro…
Le luci delle sirene dell’ambulanza squartano il buio.
Il loro suono ci riempe le orecchie.
E poi succede tutto in fretta.
Molto in fretta.
Troppo in fretta.
Dei dottori soccorrono i musicisti.
Tom mi abbraccia e affonda il suo viso nel mio petto.
Ha già capito.
Impaurito.
Io lo stringo a me.
Ho paura anche io,Tom.
Vorrei dirtelo ma non ci riesco.
Non riesco ad emettere suoni.
Ho la bocca asciutta.
Aiuto.
Stringo forte il mio gemello.
Quello che tante volte stringe me.
Quello con il quale ci giuriamo di esser sempre insieme.
Tom.
Il mio bellissimo,stupendo Tom.
Il mio adorato fratellone.
Però poi penso a Georg e a Gustav.
Un medico mi viene accanto,guardandomi con aria triste.
-è inutile disperarsi.- dice –Non c’è più nulla da fare.-
Ed è questo che mi spacca il cuore.
Scuoto la testa,pregando che non sia vero.
Tom urla un lungo no,che mi rimbomba nelle orecchie luogo dove giacerà per sempre.
Lo stringo ancora più forte.
Ma crollo anche io.
A terra sulle ginocchia.
Tutti e due.
I medici decidono di soccorrere anche noi,visibilmente shoccati.
Ci chiedono il nome,l’età, da dove veniamo,perché eravamo lì.
Solamente che io riesco solo a pensare a questi due amici.
I migliori.
20 e 19 anni.
Buttati via.
Portati via.
In un solo attimo.
Con cattiveria.
Con prepotenza.
Veniamo portati al pronto soccorso.
Il replay dello scontro è sempre nella mia mente.
Due infermiere ci sostengono fino ad arrivare in una stanza.
Completamente bianca.
È tutto bianco.
Due letti.
Due armadietti.
Due comodini.
Un bagno.
Due sedie.
-Per ora potete restare qui…- mi sussurra la mora.
Ci adagiano sulle candide lenzuola.
-è meglio che vi riposiate…- ci consiglia la bionda.
-Se avete bisogno- continua- non fate altro che chiamare.- e ci indica un pulsante al di sopra del letto.
Ci ritroviamo sotto le lenzuola.
Spengono la luce.
Chiudo gli occhi e penso a quando li ho conosciuti.
Ai tanti concerti.
Ai litigi.
Agli scherzi.
I ricordi mi invadono.
Trasalisco sentendo una mano sfiorarmi il fianco.
-Ti prego,posso dormire qui con te?- mi supplica Tom.
-Sicuro…- mormoro.
Appoggia la testa sul cuscino e io lo abbraccio forte.
Sento il suo respiro caldo sul mio viso.
Sento il suo corpo scosso da brividi e dal pianto.
-Non mi i lasciare…- sussurra.
-Certo che no,Tom…- rispondo dolce
-Non lo farai mai?- chiede
-…mai…-confermo stringendolo forte.
Non ti lascerò mai,Tom Kaulitz



…THE END…
 
  » Segnala questa fanfic se non rispetta il regolamento del sito
 


VOTO: (1 voto, 3 commenti)
 
COMMENTI:
Trovati 3 commenti
topi 24/06/09 13:23
oooh:( ho piantoooooo!!!!
complimenti, davvero bella!!
D'accordo con il commento: 0, e Tu? / No   |   Segnala abuso Rispondi

pikkolagio - Voto: 21/06/09 01:08
ohh Dio santissimo.. ho le lacrime agli occhiii! Bellissimoo e tanto triste! Complimenti
D'accordo con il commento: 0, e Tu? / No   |   Segnala abuso Rispondi

fluturina 20/09/08 20:22
oh..dite ke piangere fa bene?
D'accordo con il commento: 0, e Tu? / No   |   Segnala abuso Rispondi

 
SCRIVI IL TUO COMMENTO:

Utente:
Password:
Registrati -Password dimenticata?
Solo su questo capitolo Generale sulla Fanfic
Commento:
Il tuo voto: