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Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Naruto
Titolo Fanfic: KARURA
Genere: Romantico, Azione
Rating: Per Tutte le età
Avviso: What if? (E se...)
Autore: --sakurina89-- galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 06/09/2007 12:13:54 (ultimo inserimento: 25/10/07)

...la vita della madre di gaara..........
 
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* LA MADRE DI GAARA*
- Capitolo 1° -

*capitolo 1*

Ero stata sconfitta. Mi accasciai a terra in segno di resa. Strinsi i pugni. Iniziai a tremare. Capii subito che non avevo più il controllo del mio corpo ma che solo la mia mente era ancora lucida. I miei occhi fissavano il vuoto. Ero vinta più dalla paura che dal dolore anche se sentivo e ora vedevo il sangue caldo che mi colava dal braccio e dalla gamba destra. Distolsi lo sguardo dalle mie ferite per accertarmi di come stavano i miei compagni. Erano tutti accasciati a terra. Alcuni feriti gravemente..altri...non so se ce l'avrebbero fatta.Pensai e riflettei: "Cazzo ora sono da sola contro tutti loro! Sono in troppi! Con le ferite che ho riportato non ce la farò mai a sconfiggerli! Ragiona...ragiona...che fare?"
Imposi al mio corpo di reagire. Riuscii a risvegliarmi da quel senso di angoscia che mi aveva dominato fino a qualche minuto fa. Portai e strinsi la mia mano sinistra sul mio braccio sanguinante e intanto iniziai a mordicchiarmi il labbro inferiore. Alzai gli occhi. Li guardai. Loro guardavano me.
Urlai: <Credete che ci arrenderemo cosi facilmente???????.............Il nostro Kazegake ci difenderà....Lui difenderà Suna e tutti i suoi abitanti!!!!!!!>
Mi deridevano. Sogghignavano. La vergogna e l'umiliazione subite mi pervasero l'animo. L'odio si sostituì alla paura. Ma ancora prima di reagire e di attaccarli il dolore mi sopraffece. Le ferite erano troppo profonde e svenni in un sonno profondo.

Delle urla mi risvegliarono. Non riuscivo a vedere. Capii che le mie braccia erano state legate. Il dolore si fece subito sentire. La vista ritornò a poco a poco. Ero stata legata in un angolo della casa. Della mia casa. "Come sono finita qui?". Vidi dei corpi accasciati a terra. Vedevo delle macchie rossastre. Poi sentii l'odore. Era sangue. Non riuscivo a vedere oltre. O meglio i miei occhi non volevano sapere che cosa era successo....alla mia famiglia...al mio villaggio. Ma li aprii a forza. Dovevo sapere. Era mio compito. Cosi li aprii.
Vidi mio padre a terra. Il suo corpo tremava. Lo vidi accasciarsi...piano piano...a terra e prima di esalare la sua anima mi rivolse un ultimo sguardo. Uno sguardo....che avevo già visto nei suoi occhi...tempo fa.....quando fui rinnegata.......quando gli rivelai di.....essere incinta.....uno sguardo non di affetto o di amore..... ma....di puro disprezzo.

Perchè.....dentro di me....stava nascendo...il predestinato a contenere dentro di se il demone tasso della sabbia.

 
Continua nel capitolo:


 
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