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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Libri e Film (da libri)
Dalla Serie: Harry Potter
Titolo Fanfic: CATCH THE MOON
Genere: Romantico
Rating: Per Tutte le età
Autore: hermy4ever galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 03/09/2007 19:16:42

Lui, l'unico che è riuscito a capirla. Lei, l'unica che è riuscita a volergli bene davvero. Per capire che anche loro sono parte del mondo...
 
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TRY MY GLASSES
- Capitolo 1° -

Cap. 1: Try My Glasses


Ufficio Misteri. Tutti correvano, e lui certo non faceva eccezione. La loro vita sarebbe dipesa da quella notte.

Potevano vivere, o morire, tutto dipendeva da ciò che sarebbe successo. E anche dalla loro velocità nel correre.

Ma era inutile. Lui era sempre il solito. Forse perché il pavimento era un po’ scivoloso, forse per la paura. Semplicemente il suo piede era scivolato. E lui era caduto.

Era impossibile rialzarsi. Era la paura, forse, a tenerlo quasi inchiodato a quel pavimento nero. Ogni movimento che faceva lo riportava a terra. E i Mangiamorte si stavano avvicinando, oh, si… poteva sentire il rumore dei loro passi diventare sempre più forte dietro di lui….

Teneva gli occhi chiusi, cercando di sforzarsi per alzarsi… o aspettando la morte….

No. Non voleva tornare tra le mani di quella donna, quella Mangiamorte… no, non gliel’avrebbe permesso… anche se la sua lotta stava diventando vana….

Sentì dei passi provenire da davanti a lui. Forse era un’allucinazione… gli altri erano passati avanti, nessuno si era accorto del fatto che lui fosse caduto….

Aprì gli occhi, e vide una mano tesa davanti a lui. Apparteneva ad una ragazza.

- Su, Neville, prendi la mia mano! – disse la ragazza.

Neville non se lo fece ripetere due volte. Grazie all’aiuto della ragazza si rialzò, e insieme corsero avanti.

- Su, raggiungiamo gli altri! – gridò la ragazza. La sua voce era piuttosto preoccupata, ma aveva sempre un che di sognante che a tutti faceva pensare che non sapesse nemmeno dove si trovasse. Ma cosa ci si poteva fare? Del resto, era Luna Lovegood….


*


Qualche mese dopo, stazione di King’s Cross, binario 9 e 3/4. Neville Paciock era fermo accanto ai binari. Erano quasi le undici, a momenti sarebbe dovuto arrivare il treno. Il suo sguardo fissava il punto da cui sarebbe dovuto sbucare il treno qualche minuto dopo.

Improvvisamente, fu urtato su un fianco da qualcosa.

O meglio, da qualcuno.

- Scusa, Neville – disse una ragazza dai capelli biondi e gli occhi molto sporgenti – Stavo guardando le nuvole… sai, hanno delle forme così belle che non ho potuto fare a meno di guardarle… e non ho visto dove stavo andando….

- Ciao, Luna – disse Neville, sorridendo nel vederla – passate buone vacanze?

- Si… anche se, beh… dopo tutto ciò che è successo… l’atmosfera era un po’ tesa… e poi… non c’era mai il sole….

- Strano, a metà luglio, in effetti….

- Vabbè – disse Luna – a scuola saremo al sicuro - . Il suo tono di voce era sempre il solito. Nonostante tutte le avventure che avevano vissuto, non era cambiata di una virgola. Indossava ancora la sua collana di tappi di Burrobirra.

Solo gli orecchini aveva cambiato: invece dei soliti ravanelli, indossava dei grossi pendagli a forma di margherita, bianchi e gialli. Erano riproduzioni tanto fedeli da sembrare vere margherite.

- Ti piacciono i miei orecchini nuovi? – domandò la ragazza, vedendo gli occhi di Neville fissi sulle sue orecchie.

- Oh, si… sono molto… carini – rispose il ragazzo, un po’ esitante. Luna ricambiò esibendo un fulgido sorriso.

Il treno arrivò, e i due salirono. Senza nemmeno rendersene conto, si sedettero nello stesso scompartimento.

Non appena arrivarono, Luna tirò fuori dalla valigia un giornale e un paio di occhiali coloratissimi ed enormi.

- Che cosa sono? – domandò Neville, indicando gli occhiali.

- Si chiamano Spettrocoli. Servono per vedere se ci sono Gorgosprizzi nell’aria – rispose Luna, come se stesse dicendo verità sacrosante.

Si bloccò un attimo, poi continuò: - Se non mi credi, provali!

Porse gli occhialoni al ragazzo, poi, vedendo che esitava a metterseli, li riprese e glieli mise lei.

Neville si guardò intorno. Tutto il mondo aveva cambiato colore. I capelli di Luna, da biondi, erano diventati lilla, e i sedili rossi del treno ora erano bianchi. Neville si tolse gli occhiali. Tutto tornò ad essere del solito colore.

Luna alzò gli occhi dal giornale che stava leggendo, e chiese: - Allora? Visto qualcosa?

- Nessun Gorgosprizzo – rispose Neville, chiedendosi cosa mai fosse un Gorgosprizzo. Poi aggiunse, un po’ a malincuore perché non voleva ammetterlo: - Però… simpatici….

Luna sorrise di nuovo.

- Meno male, niente Gorgosprizzi – disse lei.

- Ma scusa… cosa sono i Gorgosprizzi? – domandò Neville.

Luna gli si avvicinò, come se dovesse dirgli un segreto, poi mormorò: - Sono degli esseri che si trovano nell’aria… se ti prendono, non capisci più niente….

La ragazza poi si ritrasse, e tornò seduta al suo posto.

Poco dopo arrivò Harry.

- Ciao Neville, ciao Luna… qui è libero? – domandò il ragazzo.

- Si, certo – rispose Luna.

Harry si sedette accanto a loro, e cominciarono a parlare del più e del meno: della loro avventura di luglio, delle loro vacanze e di cosa si aspettavano che accadesse durante quell’anno.

Furono interrotti da una ragazzina del terzo anno, che reggeva in mano due pergamene. Le porse a Neville e Harry, poi scappò via, troppo timida per proferire parola.

- Certo che ce n’è di gente strana in giro – disse Luna, alludendo alla ragazza che se n’era appena andata.

Neville e Harry furono tentati di risponderle, ma pensarono giusto in tempo che non sarebbe stata una cosa molto carina.

I due ragazzi aprirono le pergamene.

Erano due inviti a recarsi nello scompartimento di un certo professor Lumacorno.

- Chi è Lumacorno? – domandò Neville.

- Il nuovo professore di Difesa Contro le Arti Oscure, l’ho conosciuto quest’estate – rispose Harry.

- Dai, andiamo – fece Neville, alzandosi.

I due salutarono Luna, poi uscirono dallo scompartimento.

E Luna si ritrovò sola. Sola, come sempre, del resto. Perché era sempre così? Perché, in fondo, nessuno la capiva? Perché tutti la volevano così, uguale e noiosa come le altre? Perché nessuno la accettava così com’era? Perché il mondo la spingeva a fingere di essere qualcosa che non era?

Ad un tratto entrarono nello scompartimento Ron e Hermione.

- Ciao Luna – disse Hermione – Possiamo sederci?

- Si, certo, sedetevi pure.

Per un paio di minuti cadde il silenzio.

Poi Ron ruppe il silenzio. – Passate buone vacanze, Luna?

- Oh, si… ero con mio padre….

- E immagino siate andati a caccia di Ricciocorni Schiattosi, vero? – la interruppe Ron, senza nemmeno pensarci.

Hermione lo guardò torva.

Luna invece rispose con un – No – secco, riprese in mano il giornale e continuò a leggere.

- Ehm… hai visto Harry? – disse Hermione, per recuperare la conversazione.

- Si – rispose Luna – Ma ora è andato nello scompartimento di un tale Lumacorno, assieme a Neville. Perché?

- No, è che dovevamo dirgli una cosa….

- Beh, puoi sempre andare a dirgliela.

- Va bene. Ron, tu resti con Luna?

- Va bene… - disse Ron, tentando di non sembrare troppo dispiaciuto.

Hermione uscì dallo scompartimento, e Luna e Ron furono soli.

- Guarda che se non vuoi stare con me puoi anche andartene – disse Luna.

- No, figurati – rispose Ron.

- Non sembri molto contento. Scommetto che avresti preferito andare con Hermione.

- Guarda che sto bene anche con te, Luna.

- Non sembrerebbe – disse la ragazza, tornando al suo giornale.

Dopo qualche minuto Hermione ritornò nello scompartimento.

- Com’è andata? Gliel’hai detto? – domandò Ron.

- Certo… anche se ho paura che faccia cose stupide – rispose la ragazza.

- Che genere di cose stupide? – domandò Luna.

- Niente, Luna, niente – le rispose Hermione.

- Ah, ok.

Il resto del viaggio proseguì silenzioso. Ron e Hermione parlottavano tra di loro; Luna invece se ne stava in silenzio, il volto nascosto dal giornale. Se loro non volevano parlare con lei, perché lei avrebbe dovuto rivolgere loro la parola?

Il treno si fermò, e tutti scesero. Luna si guardò intorno. Vide che Neville camminava qualche metro dietro di loro. Ma Harry non era con lui. Chissà dov’era finito.

Arrivarono al castello, ed entrarono nella Sala Grande. Luna si sedette al tavolo di Corvonero, la sua Casa. Davanti a lei c’era una ragazza. Per essere precisi, Padma Patil.

- Ciao Luna – disse la ragazza.

Luna la guardò. Era la prima volta che Padma Patil la salutava di sua spontanea volontà.

- Ciao Padma – rispose Luna, poi aggiunse: - Ti piacciono i miei orecchini?

Padma fissò i lobi delle sue orecchie, poi commentò: - Ehm… si, si, sono carini… sono… molto grandi… - . Il suo tono di voce era un po’ sprezzante, come se pensasse tutto il contrario di quello che stava dicendo.

Luna non le rispose, e attese che i piatti si riempissero.

Dopo cena, Silente fece il suo solito discorso, e presentò il nuovo insegnante, il Lumacorno di cui aveva sentito parlare da Harry e Neville. Luna notò subito che era un po’ grasso e calvo, ma nel complesso aveva un’aria simpatica. La cosa che però stupì più di tutto gli studenti fu il fatto che Lumacorno non era venuto per insegnare Difesa Contro le Arti Oscure… bensì Pozioni. Ciò naturalmente significava che ad insegnare Difesa Contro le Arti Oscure sarebbe stato Piton, il che non era una prospettiva rosea….

Senza pensare troppo agli insegnanti, Luna salì in dormitorio.

Altre tre ragazze dividevano la stanza con lei. Si chiamavano Eileen Heatherfield, Rose Sheffield e Susan Lair. Erano le sue compagne di stanza da ben cinque anni, ed erano ciò di più vicino a delle amiche che potesse avere. Anche se non riuscivano a capirla, erano comunque delle persone con cui poteva parlare. Ma quella sera erano come pietrificate. Mostravano uno strano sorriso, ed erano piuttosto restie a parlare non solo con Luna, ma anche tra di loro.

Poi, a un certo punto, Eileen ruppe il silenzio.

- Luna?

- Si? – rispose la ragazza.

- Noi… noi volevamo… ringraziarti.

Luna si tolse la collana di tappi, e la ripose sul comodino. Poi rispose: - Per cosa?

- Perché… beh… per tutto ciò che hai fatto l’anno scorso! – esclamò Rose.

- Ma io… non ho fatto niente!

- I cinquanta punti… - ribattè Susan.

- Ma non abbiamo vinto….

- Ma non siamo nemmeno arrivati ultimi! E poi, sei stata coraggiosa… - le disse Eileen.

Luna sgranò gli occhi, già naturalmente enormi.

- Voi siete pazze… - disse, poi si buttò sotto le coperte. Non era abituata ai complimenti.

Il giorno dopo si svegliò, poi come sempre si preparò la borsa. Non si curò molto del suo aspetto fisico: si diede una sciacquata, poi raccolse i capelli in una crocchia, tenendoli fermi infilzandoli con la bacchetta. Come ultima cosa, indossò la sua collana di tappi di Burrobirra. Poi scese.

Si diresse verso la Sala Grande per la colazione. Prese in mano un toast, poi ci spalmò sopra uno strato piuttosto spesso di burro, poi uno di marmellata di mirtilli, uno di marmellata di lampone e uno di marmellata di albicocca. Tutti la guardavano sempre storto quando si preparava la colazione, ma lei diceva sempre che era buonissimo.

Finì di mangiare, poi fece per uscire dalla Sala Grande.

Ma non riuscì a fare nemmeno un passo fuori, che un ragazzo in corsa la travolse.

- Oh, scusami tanto, Luna!

- Fa niente, Neville… passa una buona giornata!

- Grazie, anche tu!

Sia Luna che Neville fecero per andare ciascuno per la propria strada, ma Neville si bloccò.

- Luna?

La ragazza si voltò.

- Grazie – disse il ragazzo.

Luna arrossì. Era il secondo ringraziamento in due giorni. – Di niente. Ma per cosa?

- Per… per quello che hai fatto a luglio, nell’Ufficio Misteri. Mi hai salvato.

- Cos’altro avrei potuto fare?

- Oh, avresti potuto continuare a correre con gli altri… e lasciarmi perdere. Hai rischiato un bel po’, ad aiutarmi.

- Oh, lascia perdere. Abbiamo avuto fortuna… e ora siamo qui – disse Luna, poi se ne andò.

Neville si sedette al tavolo di Grifondoro, decisamente più leggero di prima. Stranamente, la calma voce sognante di Luna aveva il potere di tranquillizzarlo. Mangiò, poi si diresse verso l’aula di Incantesimi.


 
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