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Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Naruto
Titolo Fanfic: NATSUMI'S MEMORY
Genere: Sentimentale, Azione
Rating: Per Tutte le età
Avviso: Spoiler
Autore: natsumi-uchiha galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 03/09/2007 18:05:32 (ultimo inserimento: 07/09/07)

ecco dei frammenti di memoria di Natsumi, la protagonista del mio fumetto pubblicato nelle fan art sxo vi piaccia e buona lettura!!! ^_^
 
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(1)
- Capitolo 1° -

Ero appena diventata chunin. Avevo 7 anni. Troppo pochi per l’avanzamento di grado. O almeno così pensavano i miei superiori. Non me l’avevano mai detto chiaramente perché avevano paura di me. Glielo si leggeva negli occhi ogni volta che mi guardavano. Fui affidata a un gruppo di chunin già formato. Terrore. L’unica parola che potesse descrivere la loro espressione quella mattina quando arrivai. Il loro maestro invece non mi degnò neanche di uno sguardo. Come se fossi un’ombra. O per meglio dire, come se non fossi affatto. La nostra missione era semplice. Così pensai. Dovevamo portare cibo e acqua ai ninja che stavano combattendo al fronte per difendersi dal paese della terra. La terza guerra mondiale dei ninja. Fu chiamata così in seguito. Partimmo. Accadde tutto così in fretta che ancora oggi stento a capire come si svolsero i fatti. Un’imboscata...e poi più nulla. Quando mi svegliai ero legata. Davanti ai miei occhi uno spettacolo raccapricciante. Due corpi giacevano a terra. Uno il maestro. L’altro uno dei miei compagni. Quello ancora in vita era davanti a me. Lo presero. Gli intimarono di parlare. Si rifiutò. Per lui cominciò l’inferno. Grida strazianti mi dilaniarono i timpani. Urla supplicanti mi rodevano il fegato. E poi gli occhi. Quegli occhi che fino a qualche istante prima mi guardavano con disprezzo ora erano supplicanti. Gridavano aiuto. Pietà. Aiuto. Ma io non potevo dargliene. Non volevo. Perché mai avrei dovuto. Ero sempre stata vista come qualcosa da evitare. Qualcosa a cui non bisognava attribuire la minima importanza. Un’ombra. Un fantasma. Figlia di un traditore. Sasori della sabbia rossa. Allo stesso tempo temuta. Evidentemente a causa delle abilità che aveva mio padre nell’arte del burattinaio. Niente mi legava a quel paese. E tanto meno a quel ragazzo. Mentre la mia mente cercava di giustificarsi davanti a quello scempio successe. Sangue. Il suo odore acre mi impregnò le narici fino ad arrivare allo stomaco. Sentii un groppo in gola. Le lacrime cominciarono a salirmi agli occhi. Li chiusi. Un ninja non deve mai mostrare le proprie emozioni. Mi tornò in mente quello sguardo. Un ninja non deve mai mostrare le proprie emozioni. Tutto quel sangue. Un ninja non deve mai mostrare le proprie emozioni. Potevo fare qualcosa e non l’ho fatto. Un ninja non deve mai mostrare le proprie emozioni. Ha supplicato il mio aiuto e gliel’ho negato. Un ninja non deve mai mostrare le proprie emozioni. Un ninja...aprii gli occhi. Appena in tempo per vedere una fiammella di chakra. Flebile. Debole. Che si spegne. Io. Riuscivo a vedere. Prima ancora che si avvicinassero gli uccisi tutti. Senza pietà. Senza rimorsi. A sangue freddo. Ora meritavo veramente lo sguardo rivoltomi quella mattina. Vidi il mio riflesso in una pozza di sangue. I miei occhi. Ne ero certa. Erano diversi. Non più azzurro cielo che tanto stonavano con il resto della mia figura. Ora erano uniformi. Armoniosi. Dello stesso colore della mia anima in quel momento. Dello stesso colore di quella sostanza vischiosa sul pavimento. Il colore del clan Uchiha. Il colore dello Sharingan.
 
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