TRA LE NUVOLE
- Capitolo 1° -
"Qual'è il segreto? l'apertura alare.. la struttura ossea..la composizione del piumaggio...la forza nello sbattere le ali..o magari è il modo di sfruttare il vento..ci sono tutte queste combinazioni di fattori..mille incognite..come diavolo fanno a volare?!"
Un giovane era accovacciato per terra,l'aria sognante verso il cielo, poggiando le spalle al muro di un edificio ampio dalle cui finestre si poteva notare un grande trambusto di persone che andavano e venivano, di oggetti accatastati in un angolo e subito spostati per far posto ad altra roba.Nell'aria mille odori si mescolavano per poi perdersi nell'estenuante puzza di pittura ad olio,mentre dai camini e dalle mille aperture e buchi delle tegole del tetto rivoli di fumi e vapori salivano al cielo.
Ciò che colpiva di più tuttavia era il rumore: dall'alba al tramonto il caseggiato era tutto un tintinnare, uno sferragliare, un battere, un urlare dei garzoni e degli operai,dei mastri e dei servi,senza un' armonia..era il caos!Eppure nessun rumore, nessuna voce, puzza o fumo copriva le urla, offuscava la figura, toglieva lo scettro di re del caos al mastro di quella bottega: il Verrocchio!
E nessun grido, rumore, puzza o profumo poteva sottrarre la mente di quel giovane alle sue fantasticherie e alle nuvole dei suoi sogni:volava! su ali più grandi di quelle di icaro e che certo non si sarebbero sciolte al sole!planava, si rialzava volteggiando..sempre più in alto..
"LEONARDO!!!"
Il ragazzo precipitò coi piedi per terra,ridestato dalla voce, o piuttostro dal cazzottone in testa che si accompagnava ad essa..
"Hai preparato i colori ad olio per Giovanni Sciancati?"la figura di Mastro Verrocchio si stagliava alta su di lui e lo metteva in ombra.
"N-no signore..Mastro Giovanni mi ha dato il giorno libero per..per festeggiare il mio diciassettesimo compleanno.."
Lo sguardo del Verrocchio si fece aspro ed una ruga piegò la bocca in un sorriso ironico:"Festeggiare!!E cosa dovresti festeggiare ragazzino?Sei solo più vicino alla morte di quanto non lo fossi ieri!! E poi come lo festeggi?!" afferrò il braccio del giovane e lo rimise in piedi con un sol gesto"SONNECCHIANDO!!"
"MA no maestro!!osservavo il volo degli uccelli..li studiavo.."il volto del maestro rimase perplesso,ma poi sbraitò:"Studiavi gli uccelli??UCCELLI!!Ci sono mille cose che devi imparare piùttosto che rimanere a fissare il cielo inebetito!!"il vecchio cominciò a strattonare il giovane e a ricondurlo nella bottega.
"Ma volare..è il mio sogno!"si lasciò sfuggire Leonardo.
Il vecchio si fermò,ormai furente:"L'uomo non ha bisogno di volare!!"sputacchiò"Nostro Signiore Iddio, nella sua infinita saggezza ci ha posti in terra!!Col cielo sopra di noi,il mare intorno a noi, e l'inferno sotto di noi!!Questa è la realtà immutabile del creato!Ci è concesso di navigare sulle acque per raggiungere altre terre!Ci è concesso scalare le vette per contemplare il cielo!Scavare la terra per seppllire i morti!Nulla più!".
Leonardo dimenticò le gerarchie cominciando ad urlare"Ma l'uomo non ha limite!!Egli può studiare!Comprendere!cREARE!ESSERE COME DIO!"
A quella bestemmia il Verrocchio afferrò un bastone e comincio a picchiarlo sulla schiena ringhiando:"Il limite è Dio!!Bisogna che noi facciamo la volontà di Dio!!Glorificarlo con le arti!!L'uomo c'è per fare questo!!Tu esisti solo per questo!!"cominciò a picchiarlo forte,mentre tutto il suo corpo tremava convulso pe lo sforzo"Fila dentro!Và ad aiutare Francesco alla fornace!!C'è una commissione importante!!".Leonardo fuggì in bottega.
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