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Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Yu-Gi-Oh! Duel Monster GX (Yu-Gi-Oh! GX)
Titolo Fanfic: HAPPY BIRTHDAY BABY
Genere: Romantico
Rating: Per Tutte le età
Avviso: One Shot
Autore: gnoma85 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 30/08/2007 08:35:09

Metsuna è triste in quanto il ragazzo che ama pare essersi dimenticato del suo compleanno. Ma i cowboy riservano sempre delle grosse sorprese
 
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HAPPY BIRTHDAY BABY
- Capitolo 1° -

- “ Sono esausta! Forse avrei dovuto fare un po’ di riscaldamento, prima di cominciare l’allenamento vero e proprio. Non mi sento più le gambe ed i piedi, inoltre come se non bastasse quel “mandriano” di Jim si è dimenticato del mio compleanno! “



Si lasciò cadere sul grande e morbido letto che l’Accademia del Duellante le aveva “gentilmente” messo a disposizione, in quanto studentessa e duellante ospite. Affondò la testa nel cuscino assaporando per un momento il delicato sentore di lavanda di cui la federa era impregnata.

Da quando era arrivata all’Accademia del Duellante, non aveva avuto un solo attimo di tempo per dedicarsi ai suoi allenamenti di danza. Quella sera aveva deciso di riprenderli, ma avrebbe pagato a caro prezzo la sua negligenza. Si era completamente dimenticata degli esercizi di riscaldamento ed ora ogni più piccolo centimetro del suo corpo, gridava di dolore.

Come se non bastasse quel giorno era il suo compleanno, tutti nella scuola le avevano fatto gli auguri e ricoperta di regali. Fiori bellissimi, biglietti di auguri alcuni dei quali molto buffi, un carillon arrivato direttamente alla Francia da parte di suo fratello e infine una sveglia creata da Setsuna raffigurante un teatro con tanto di ballerine e orchestra in movimento.

L’unica persona però che sembrava essersi dimenticata della sua festa era proprio Jim, che era sparito nel nulla. Dove poteva essersi cacciato?! Non poteva negare di essere in pensiero, o forse più semplicemente gli mancava il suo cowboy.

Mise una mano sotto il cuscino e tirò fuori un acchiappasogni in miniatura, uno dei tanti regali che Jim le aveva fatto durante i suoi viaggi. Il loro rapporto era sempre stato qualche cosa di “indefinito” sotto molti punti di vista, non poteva certo negare che l’attrazione tra loro era molto forte.

Ora però sentiva il bisogno di dare un nome alle sensazione sconvolgenti che provava, ogni qual volta Jim le parlava, la baciava sulla bocca, la abbracciava o le accarezzava i capelli. Anche il solo stargli vicino gli causava seri problemi di autocontrollo, quando non c’era sentiva come un vuoto incolmabile dentro e attorno a se.

L’amore era a suo avviso qualche cosa che non durava mai in eterno, sua madre era morta nel dare alla luce Setsuna e suo padre era sprofondato in un dolore da cui era uscito grazie al sostegno dei suoi figli. Per questo motivo non aveva mai preso troppo sul serio la sua relazione con Jim, convincendo se stessa che si trattava soltanto di un “flirt”. Adesso però cominciava a capire quanto crudele fosse stato quel “gioco” soprattutto nei riguardi di Jim, che nonostante tutto l’aveva aspettata sino ad ora ignorando palesemente le altre ragazze.



- “ Ti aspetterò tutta la vita se è necessario Metsuna. So che detto da me può sembrare strano, ma credo che io e te siamo fatti per stare insieme. Puoi anche non credermi ma io sono innamorato di te, e lo sarò sempre. “



L’eco di quelle parole gettò ulteriore scompiglio nel suo cuore, nonostante il bagno rilassante e la camicia da notte profumata all’essenza di giglio che indossava. Quella che Jim le aveva fatto due anni prima era stata una vera e propria dichiarazione d’amore, e lei come una stupida gli aveva riso in faccia…invece di corrergli tra le braccia, baciarlo e dirgli quanto a sua volta lo amasse.

Raccolse i lunghi capelli rosa in un morbido chignon, fissando per alcuni istanti la propria immagine riflessa nello specchio davanti a se. Se Jim aveva finito per dimenticarsi del suo compleanno era per colpa sua, probabilmente era così che doveva andare finire!

Un piccolo colpo seguito da un altro ancora proveniente dalla finestra, interruppe il corso dei suoi pensieri spaventandola. Senza perdere altro tempi si alzò dal tavolo da toeletta, raggiunse la finestra e la aprì nonostante il tremore che scuoteva il suo corpo.

Rimase letteralmente senza parole nel vedere Jim appollaiato tra le foglie di un grande albero che si ergeva a poca distanza dalla sua finestra. Sulla schiena teneva un enorme marsupio che utilizzava per trasportare Karem, il suo coccodrillo femmina.



- Jim?!



- Happy birthday my baby!



- Allora te ne sei ricordato. Oh Jim…



- Non avrei dovuto?



- Mi spieghi cosa ci fai in cima a quell’albero? Non mi stavi per caso spiando vero…



- E’ semplice bambola, per augurarti buon compleanno e…per darti il mio regalo.



Trattenendo a stento una risata aprì maggiormente la finestra per permettere a Jim di entrare nella stanza con un agile balzo. Lo osservò mentre liberava Karem dalla prigionia del marsupio, quest’ultima raggiunse il caminetto e vi si appisolò riscaldata dalle fiamme.

Distolse immediatamente lo sguardo rivolgendo tutta la propria attenzione su Jim, che a sua volta la osservava come ipnotizzato. Senza perdere altro tempo lo abbracciò, infischiandosene altamente del galateo e di qualsiasi altra regola di comportamento.

Godette a pieno di quel contatto, nascondendo il viso nell’incavo della sua spalla incapace di guardare il ragazzo che amava. Ormai non aveva più senso negare, lei si era innamorata perdutamente di Jim e quel gioco crudele che lei stessa aveva cominciato, stavo finalmente per volgere al termine.



- Mi sei mancato molto. Si può sapere dove eri finito?!



- Ero andato a prendere il tuo regalo baby.



- Sei scomparso per tutto il giorno!



- Non sarai per caso gelosa Metsuna.



- SI CHE LO SONO INVECE! PERCHE’ MI SONO INNAMORATA DI TE, FORSE LO SONO SEMPRE STATA MA ERO TROPPO CRETINA PER RENDERMENE CONTO!



Si rese conto immediatamente di aver pensato o per meglio dire “gridato” i suoi pensieri ad alta voce, istintivamente si tappò la bocca con le mani guardando Jim sconvolta e paonazza in viso. Quest’ultimo però non sembrava affatto turbato a sconvolto per ciò che era appena successo, al contrario le si avvicinò sorridendo in un modo a dir poco dolcissimo che ebbe il potere di scioglierla alla pari di un gelato lasciato al sole.

Con delicatezza le tolse le mani dalla bocca, le sollevò il mento con due dita e successivamente avvicinò le proprie labbra alle sue baciandola. Una scossa attraversò con velocità inaudita il suo corpo, procurandole una serie indefinita di brividi lungo tutta la schiena.

Chiuse gli occhi abbandonandosi senza remore a quel bacio così diverso, per niente simile a quelli che l’avevano preceduti…selvaggi e intensi a tal punto da farle girare la testa. Dolcezza e delicatezza erano le uniche due cose racchiuse in esso, unito al profumo di gigli che emanava la sua camicia da notte ed a quello di Jim a cui non sapeva dare nome.

A malapena si rese conto che il bacio era terminato, socchiuse gli occhi rimanendo immobile tra le braccia del ragazzo che amava, osservandolo a lungo nell’occhio sinistro quello cioè non coperto dalle bende.



- Anche io ti amo Metsuna.


- Scusa per tutto il male che ti ho fatto Jim. Quando mi avevi detto di esserti innamorato di me, io ti ho riso in faccia. Non merito il tuo amore.



- Tu lo meriti eccome bellezza! Reputerai quello che sto per dirti banale e senza senso, però io non riesco ad immaginare la mia vita senza di te capisci?! Sei l’unica donna in grado di tenermi testa in tutto, di contraddirmi sempre e di chiamarmi “rozzo mandriano”…tu non puoi neanche lontanamente immaginare, quanto questo mi faccia impazzire.



- Sei pazzo! Non puoi ancora amarmi dopo tutto il male che ti ho fatto, è assurdo.



- Tu non mi hai fatto alcun male Metsuna, sapevo che avevi bisogno di tempo per vincere le tue paure...mi sono limitato ad aspettarti. Ora però apri il mio regalo, se non vuoi che faccia arrossire quel bel sederino che ti ritrovi.



- JIM!



Ignorando deliberatamente la risata allegra e spumeggiante di Jim, raccolse la scatola rotonda che quest’ultimo aveva portato e che conteneva il suo regalo. Tolse il grande nastro giallo limone che la chiudeva, sollevò il coperchio e rimase letteralmente a corto di parole e fiato.

Sul fondo della scatola c’era niente meno che un cappello da cowboy perfettamente identico a quella di Jim, fatta eccezione per il colore. Il suo infatti era interamente bianco, ricoperto per intero da pagliette e perline colorate; era in assoluto il regalo più bello che potesse ricevere.

Stava per indossarlo quando Jim lo fece al posto suo levandoglielo dalle mani e calcandoglielo dolcemente sulla testa. Al colmo della felicità gli buttò le braccia al collo abbracciandolo e baciandolo dolcemente ed intensamente; era irrimediabilmente pazza di lui!



- Adesso sei esattamente come me baby: una perfetta mandriana, con un sederino da schianto!



- E’ davvero bellissimo Jim, come facevi a sapere che lo desideravo bianco?



- Ormai conosco tutto di te.



- Ti amo Jim. Domani voglio comprare dei vestiti da abbinare al cappello, in perfetto stile country ovvio.



- YAHOOOOOOOOO! Però ti consiglio di non esagerare, altrimenti potrei non rispondere più di me e delle mie azioni. Vuoi che abusi di te e di questo bel corpicino che nascondi ogni giorno sotto i vestiti? Non ti conviene sai?!



- Correrò il rischio. Jim piantala con queste frasi volgari, mi metti in imbarazzo lo sai!



- Ti amo Mestuna.



- Anche io.



Sorridendo permise a Jim di prenderla in braccio, distenderla piano sul letto e infine baciarla con tutta l’intensità e l’amore di cui era capace. Forse era vero che l’amore non durava in eterno, ma finché il suo cuore avrebbe continuato a battere permettendole di vivere…avrebbe vissuto solo ed esclusivamente per amare Jim. Per sempre.
 
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