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Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Naruto
Titolo Fanfic: IL CAMPANELLO DELLA VOLPE
Genere: Sentimentale, Romantico
Rating: Per Tutte le età
Avviso: Shounen Ai
Autore: siram galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 23/08/2007 15:36:10 (ultimo inserimento: 11/09/07)

Ed ecco a voi la fan fiction di cui avevo parlato nelle comiche precedenti. Se siete curiosi di sapere di cosa parla dovete solo leggerla.
 
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IL CUCCIOLO
- Capitolo 1° -

IL CAMPANELLO DELLA VOLPE

CAPITOLO 1
Il cucciolo

“La foresta del fuoco. Una foresta incantata, che ha il compito di dividere le persone dagli spiriti maligni. Dentro la foresta, infatti, vivono gli spiriti buoni che proteggono le persone dagli spiriti cattivi. Gli spiriti, buoni o cattivi, hanno sembianze di uomini con attributi animali e normalmente sono invisibili agli occhi degli uomini ma, se vogliono, posso farsi vedere. In più, hanno un potere inimmaginabile e, alcuni, hanno un potere così grande che sono considerati invincibili. Questi spiriti vengono chiamati: Spiriti Maggiori. Abbreviato: S.M. Però, questo grande potere, può costare caro. Infatti, questi esseri non devono mai usare la loro potenza massima perché, se lo facessero, dopo aver preso completamente sembianze animali e aver sferrato il loro colpo più potente, verrebbero prosciugati di tutta la loro energia e scomparirebbero. Senza possibilità di ritorno.”
???:- Kakashi insomma! Mi vieni ad aiutare si o no?-
K:- Uh???-
Hatake Kakashi, un uomo sui 25 anni, con i capelli grigi e il volto quasi interamente coperto, aveva spostato il suo sguardo, cioè il suo unico occhio scoperto, dal libro che aveva in mano alla persona che aveva parlato. Umino Iruka, anche lui sui 25 anni, con i capelli marroni legati in una coda e con una cicatrice sul naso, stava fulminando Kakashi con lo sguardo.
K:- Scusami Iruka-kun. Quando leggo questi libri che parlano di leggende di spiriti non mi rendo più conto di ciò che succede intorno a me. E’ uno dei pochi generi che mi piacciono.-
I:- Si, lo so che, oltre agli hentai, questi sono gli unici libri che ti piacciono. Però, adesso sei al lavoro. E i libri li devi vendere, non leggere. Dovresti darmi una mano invece di stare tutto il tempo dietro al bancone a leggere la merce. Questo negozio lo gestiamo insieme, o sbaglio?-
K:- Certo! Non a caso il negozio si chiama HatakeandUminoLibrary.-
I:- E, allora dammi una mano a portare dentro questi scatoloni e a sistemare i libri sugli scaffali invece di perdere tempo con quelle sciocchezze.-
K:- Quali sciocchezze? Questo libro non parla di spiriti qualsiasi ma di quelli che abitano la foresta del fuoco, quella che circonda Konoha, il nostro villaggio.-
I:- Kakashi andiamo. Io ho smesso di credere agli spiriti della foresta quando avevo 13 anni.-
K:- Solo perché tu non li hai visti. Ma io si!-
I:- Kakashi ti prego, non ricominciare con quella storia.-
K:- Ma è vero! Perché non mi crede nessuno?-
I:- Perché gli unici esseri che popolano le foreste sono piante e animali! Come questo qui.-
Nel dire l’ultima frase, Iruka si era girato e aveva afferrato qualcosa per poi mostrarla a Kakashi. Questo qualcosa altro non era che un cucciolo di volpe.
K:- E questo da dove sbuca?-
I:- L’ho trovato davanti al portone del villaggio quando sono andato ad aspettare il camion che ci doveva consegnare il nuovo carico. Non è dolcissimo?-
Kakashi guardò attentamente il cucciolo. Aveva il pelo di colore rosso-arancio, due grandi occhi azzurro cielo, una corta e folta coda e, attorno al collo, aveva legati con un nastro rosso due campanellini dorati.
K:- “Uhm… Questi campanelli… Sono uguali a quelli che aveva”-
I:- Kakashi, non mi hai risposto.-
K:- Eh? A si. Hai ragione, è molto carino.-
I:- Devono averlo abbandonato. Questo è già il terzo animale abbandonato che trovo. Ma come si fa ad essere così crudeli.-
K:- Non tutti sono sensibili come te.-
I:- (diventando rosso) Ma dai, smettila.-
K:- No sul serio. Comunque, cosa pensi di farne?-
I:- Che domande. Lo metterò nella cesta insieme a Kiba e Gaara nella speranza che qualcuno lo prenda con sé dandogli una nuova casa.-
Detto questo si avvicino al bancone. Affianco a questo c’era una grossa cesta. Dentro, si trovavano due cuccioli. Uno era un cagnolino col pelo marrone, gli occhi castano - d’orato e aveva due segni rossi sul muso. Il secondo era un tasso con il pelo giallo-sabbia con strisce nere, due piccoli occhi azzurri, una scritta rossa sulla fronte e delle grosse zanne. Entrambi avevano una medaglietta con su scritto il nome.
I:- (posando il volpacchiotto nella cesta) Vedrai che riuscirò a trovarti un nuovo padrone. Nel fra tempo, mi prenderò io cura di te, Naruto.-
K:- Naruto?-
I:- E’ il suo nome.-
K:- Come fai a saperlo?-
I:- E’ scritto sui campanelli-
K:- “Naruto, eh? Uhm… Questo nome mi sembra familiare. Ma dove”-
I:- Kakashi?-
K:- Eh? A scusa. Oggi ho la testa fra le nuvole.-
I:- Allora falla scendere. Dobbiamo finire di sistemare i libri e tra poco dobbiamo aprire.-
K:- Agli ordini!-
Così, dopo qualche minuto, il negozio di riviste e libri vari più conosciuto di Konoha aprì.
Iruka andò sul retro lasciando Kakashi alla cassa e raccomandandogli di non mettersi a leggere libri hentai o di qualsiasi altro genere mentre lavorava. Pochi secondi dopo, Kakashi stava leggendo un libro intitolato “Il paradiso della pomiciata”. Ma aveva appena finito il primo capitolo, che sentì il campanello appeso alla porta, suonare. Alzò lo sguardo e vide un ragazzo con dei lunghi capelli neri, gli occhi violacei quasi bianchi e la pelle chiara. Kakashi lo riconobbe subito. Faceva parte di uno dei due clan più importanti del villaggio, a cui era obbligo portare rispetto.
K:- Buongiorno Neji-san.-
Ne:- (senza neanche guardarlo) Giorno.-
Kakashi sospirò. Quello non era certo un tipo cordiale. Scrollo le spalle e riprese a leggere. Tanto era un cliente abituale, sapeva dove si trova ciò che voleva. Infatti, Neji andò dritto verso gli scaffali dove si trovavano le riviste di arti marziali. Frugò per un po’ ma, non trovando ciò che voleva, si girò avviandosi verso la porta. Mentre camminava, si fermò davanti alla cesta. Guardò prima Kiba che stava mordicchiando un osso di gomma. Lo avrebbe preso volentieri ma sapeva che non poteva farlo. Questo perché villa Hyuuga era piena di cani da guardia e suo zio, un certo Hiashi, si lamentava perché diceva che spendeva troppo per mantenerli e aveva detto che non voleva altri cani. Poi guardò Gaara che stava dormendo ma distolse subito lo sguardo. Non aveva avuto una bella esperienza con quel cucciolo. Diciamo solo che quando aveva provato a toccarlo… Era dovuto correre all’ospedale a farsi fasciare il braccio sanguinante. Poi notò il nuovo arrivato che se ne stava in disparte. Lo prese tra la mani per guardarlo meglio e subito fu colpito dai sui grandi occhioni e dall’aurea pucciosa che lo circondava.
Ne:- “CHE CARINOOOO!!!!!!!! E’ DESTINO CHE IO DEBBA AVERLO!!!!!!!!!!!!!!Prima però devo chiedere a Hiashi-sama se posso tenerlo. Conoscendolo, se non gli chiedo il permesso quello è capace di farmi frustare.”-
Così, Neji rimise il cucciolo nella cesta e iniziò a frugare nelle tasche alla ricerca del suo cellulare ultimo modello, senza trovarlo.
Ne:- “DESTINO BASTARDO!!!!!!!!!! Figurati se oggi che mi serviva il cellulare non lo dimenticavo a casa. Adesso dovrò tornare alla villa, chiedere il permesso e dopo che lo avrò avuto,PERCHE E’ DESTINO CHE IO DEBBA AVERE QUEL CUCCIOLO, tornare qui a prenderlo. E TUTTO QUESTO SOLO PERCHE APPARTENGO ALLA CASATA CADETTA.”-
Dopo aver pensato tutto questo, uscì dal negozio e cominciò a correre come un forsennato lanciando imprecazioni contro il destino e, per poco, non investì un ragazzino, più o meno della sua età, che stava per entrare nel negozio. Questo ragazzo aveva i capelli neri, gli occhi dello stesso colore, la pelle chiara quasi bianca e dietro alla maglietta c’era disegnato un ventaglio, simbolo del suo clan. Questo guardò Neji come si guarderebbe un pazzo per poi scrollarsi le spalle ed entrare nel negozio.
Quando suonò il campanello a Kakashi, che stava ancora leggendo il suo libro e non si era accorto della sceneggiata di Neji, non gli servì guardarlo per sapere chi era. Questo non solo perché quel ragazzino faceva parte dell’altro clan più importante del villaggio ed era anche un cliente abituale, ma anche perché lo conosceva da quando era nato.
K:- (alzando lo sguardo dal libro e sorridendogli) Buongiorno Sasuke-kun. Come va?-
S:- Buongiorno Kakashi-san. Tutto bene, grazie.-
K:- Sai che la tua rivista arriverà tra qualche giorno, no? Come mai sei venuto qui?-
S:- Si, lo so. Facevo quattro passi e ho pensato di passare a vedere come stava.-
K:- Molto gentile da parte tua. Come sta Itachi-kun?-
S:- Bene. Proprio ieri mi ha telefonato dicendo che tra qualche settimana sarebbe venuto qui.-
K:- A davvero? Bene, e quanto si trattiene stavolta?-
S:- Non l’ha detto ma tanto già lo so. Verrà, mangerà, prenderà dei vestiti puliti, lascerà qui quelli sporchi, dormirà e la mattina dopo partirà di nuovo.-
K:- Tutto programmato, eh?-
S:- Come sempre.-
K:- Ti annoi molto in quella grande villa tutto solo, eh?-
S:- Un po’.-
A Kakashi però, non sfuggi lo sguardo triste che aveva, anche se era durato pochi secondi. Poi guardò la cesta. Si girò verso Sasuke, ma prima che potesse dire qualcosa il moro disse un .- No.-
K:- Ma… Non ho detto niente.-
S:- Ho già capito. La ringrazio Kakashi-san ma, come le ho già detto una volta, non ho intenzione di prendere un cucciolo.-
K:- Perché no? Ti farebbe compagnia e avresti qualcuno con cui passare il tempo.-
S:- Tanto per cominciare, dovrei chiedere il permesso a Itachi e questo non è possibile visto che non si trova al villaggio.-
K:- Cellulare?-
S:- Lo sa meglio di me che è sempre occupato.-
K:- Vero.-
S:- E poi, i cani non mi piacciono.-
K:- Non c’è solo Kiba. Potresti prendere Gaara.-
S:- Devo ricordarle che quando ho cercato di accarezzarlo mi ha quasi azzannato la mano.-
K:- A già. In effetti Gaara ha questo piccolo problema di mordere tutto quello che gli si avvicina.-
S:- Mi chiedo come faccia un tasso così piccolo ad avere delle zanne così grandi.-
K:- Perché non provi con una volpe?-
S:- Una volpe?-
Sasuke si girò verso la cesta sorpreso, accorgendosi solo allora di due occhi color cielo che lo fissavano. Incuriosito, si avvicino alla cesta piegandosi per guardarlo meglio e anche lui, come Neji, rimase folgorato da quegli occhioni azzurri e da quel aurea pucciosa.
S:- “E’ davvero carino.” Sapete come si chiama?-
K:- Naruto. Lo ha trovato Iruka-kun oggi. Sai credo che tu gli piaccia.-
S:- Cosa glielo fa credere?-
K:- E da quando sei entrato che scodinzola.-
Ed in effetti era vero. In più, quando Sasuke lo prese tra le mani avvicinandolo alla faccia, il volpacchiotto cominciò a leccarlo.
K:- Avevo ragione. Lo vuoi, eh?-
S:- “Quanto è tenero.” Non saprei.-
K:- Non mentirmi. Ti conosco troppo bene. Chi ti cambiava i pannolini quando Itachi-kun non c’era?-
S:- (diventando rosso) KAKASHI-SAN, LA PREGO, E’ IMBARAZZANTE!!!!!!!!!!!!!!!!! E poi, come la mettiamo con Itachi?-
K:- Tranquillo. Se dice qualcosa, ci parlo io. In fondo, ero io che-
S:- (tornando rosso) KAKASHI-SAN, INSOMMA!!!!!!!!!!!!!!!!!!-
K:- Scusa.-
I:- Cos’è tutto questo chiasso?-
K:- Oh, Iruka-kun. Senti, pensavo di affidare Naruto a Sasuke-kun. Per te va bene?-
I:- Certo, anzi. Trovo che sia un’idea stupenda. Ma-
K:- Perfetto, allora Naruto è tut… Ma cosa?-
I:- (guardandolo storto) STAVI LEGGENDO SUL LAVORO?-
K:- (nascondendo “Il paradiso della pomiciata” dietro la schiena) Ma no, che dici. Piuttosto come stavo dicendo, Naruto è tutto tuo Sasuke-kun.-
S:- Grazie Kakashi-san. Iruka-san è sicuro che per lei va bene?-
I:- Si, certo. (si volta verso Kakashi) IN QUANTO A TE-
Iruka gli andò vicino e gli strappò il libro dalle mani.
I:- QUESTO LO TERRO IO FINCHE TU NON AVRAI CAPITO COME SI LAVORA.-
K:- NOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!!! NON POSSO VIVERE SENZA QUEL LIBRO!!!!!!!!!!!!-
Sasuke decise che non voleva continuare a sentire quella discussione. Prese in braccio Naruto e uscì dal negozio. Fece qualche passo è schivo, per un pelo, una specie di missile, alias Neji, che puntava verso il negozio per poi entrarvi. All’interno, quei due stavano ancora discutendo.
Ne:- (tutto sudato e con il fiatone) Scu(Anf)ate(Pant)?-
I:- SMETTILA DI FRIGNARE NON SEI PIU UN BAMBINO! Oh… Buongiorno Neji-san. Ma come mai è così affaticato? Sembra che abbia fatto una corsa folle.-
Ne:- (asciugandosi la fronte) Ma no, è una sua impressione. Piuttosto, ero tornato qui perché ho deciso di prendere con me quel volpacchiotto.-
I:- Ehm… E’ molto bello da parte vostra, ma…-
Ne:- Ma?-
K:- Mi dispiace Neji-san, ma lo abbiamo già dato a Sasuke-kun.-
A Neji gli ci volle qualche minuto per far entrare quella frase nella sua testa e comprenderne il significato. Così, mentre abbatteva uno dei muri del negozio a suon di testate, maledicendo il destino, Sasuke portava a casa il suo nuovo animaletto.


E finalmente, ecco a voi la ff di cui vi avevo parlato. Spero che vi piaccia. Non vi anticipo niente sul prossimo capitolo, vi dico solo che sarà un pò più corto di questo. Grazie a tutti per l'attenzione.
 
Continua nel capitolo:


 
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