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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Videogiochi
Dalla Serie: Final Fantasy
CrossOver: FF7-FF8
Titolo Fanfic: LICEO FUJIMI
Genere: Sentimentale, Commedia
Rating: Per Tutte le età
Avviso: CrossOver, OOC, AU
Autore: hinata-hyuuga galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 19/08/2007 16:22:07 (ultimo inserimento: 16/09/07)

Una scuola un pò particolare.Volete farci un salto?
 
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IL PRIMO GIORNO DI SCUOLA
- Capitolo 1° -

Il primo giorno di liceo è un evento che si ricorda per tutta la vita, come il primo bacio o la prima volta che si riesce ad avere un appuntamento con il ragazzo per cui si ha una cotta spaventosa. In poche parole ti rimane impresso in mente come fuoco ardente.
Per Tifa Lockheart la mattina era cominciata già dalle 7:00, non aveva nemmeno aspettato che la sveglia la destasse dal sonno che la ragazza era già in piedi da una mezz'ora prima. Aveva accuratamente preparato la divisa la sera precedente, stirata e senza una piega, su una sedia, e aveva deposto le scarpe vicino a questa. Si era fiondata in bagno per farsi una bella doccia rinfrescante, per uscirne con un bell'accappatoio celeste e i capelli bagnati accuratamente avvolti da un asciugamano. Qualche minuto dopo si era già asciugata i lunghi capelli castani e aveva indossato la divisa; un bel completo, composto da una gonna appena sopra il ginocchio nera a pieghe, una camicia bianca e un golfino color panna. Si specchiò ed aggiustò il fiocco che annodava il colletto della camicia. Si stava bene, guardò compiaciuta la sua immagine riflessa e scese in cucina, dove trovò la madre, una bella signora sui quaranta anni con lunghi capelli castani e occhi neri brillanti, e il padre, un uomo di bell'aspetto con i capelli neri e gli occhi del tipico colore che aveva anche la figlia: castani con riflessi rubino.
" Buongiorno mamma, buongiorno papà "-salutò schioccando un bacio sulle guance dei rispettivi genitori e prendendo posto al tavolo della cucina. La madre le si avvicinò con un piatto di frittelle fumanti e cosparse di sciroppo d'acero che le depose davanti.
" Mamma ma Vinc? "-chiese inforcando un pezzo di frittella in bocca.
" Non so, dovrebbe scendere a momenti"-rispose la donna ai fornelli.
" Buongiorno a tutti, anche a te peste"-disse un ragazzo che comparve sulla soglia della stanza. Si diresse verso la sorella e le scompigliò i capelli tenuti nella solita coda bassa. Era un bel ragazzo, alto più o meno un metro e ottanta, fisico asciutto e non troppo muscoloso, capelli lunghi neri e lisci che gli ricadevano davanti al viso e due occhi rossi come il tramonto. Frequentava il terzo anno di liceo, lo stesso in cui Tifa avrebbe messo piedi di lì a un ora circa.
" Non toccarmi i capelli, chiaro?"-odiava che le si toccassero i capelli, e specialmente mentre mangiava.
" Come siamo suscettibili oggi Tiffy-chan, sei stata morsa da una tarantola o hai le tue cose? "-ammiccò con un sorriso beffardo verso la sorella che in quel momento lo guardava truce.
I due signori Lockheart erano ben consapevoli che i loro figli si volevano bene, anche se il più delle volte litigavano, quindi non si intromettevano mai nei loro discorsi. Poi il signor Lockheart sosteneva che i ragazzi dovevano confrontarsi e di conseguenza lasciava loro la libertà di parlare, anche in un certo modo che noi definiremmo "di impatto".
" Vinc?"-chiamò lei con voce cinguettante e sbattendo le palpebre, assumendo un'aria angelica.
" Si?"-fece lui di rimando allo stesso modo altrettanto mieloso.
" Crepa!"-sintetica, concisa e il tutto contornato da uno sguardo che non ammetteva repliche.
Il fratello comprese l'antifona e si dedicò al suo the e fette biscottate.
I due erano molti diversi per certi aspetti. Tifa era energica, reattiva, permalosa e il più delle volte dimenticava che era una ragazza comportandosi da maschiaccio. Ma sapeva anche essere dolce e comprensiva. Era una ragazza molto intelligente e di questo erano testimoni gli eccellenti voti che prendeva, e con una profonda attitudine anche nei confronti dello sport (praticava karate da quando aveva l'età di sei anni). Vincent invece era il suo opposto: posato, elegante, molto fine e dispensatore di perle di saggezza. Assomigliava alla sorella per quanto concerneva l'intelletto e lo sport, anche se questo era passivo rispetto alle arti marziali (praticava tiro con l'arco nel club del suo liceo). I signori Lockhaert erano molto contenti e soddisfatti di avere due figli così in gamba, per questo li avevano mandati ad uno dei licei più prestigiosi di Tokyo: il liceo Fujimi, in quanto potevano permetterselo: il padre dei ragazzi era uno stimato medico e la madre aveva un pub nel centro di Tokyo, uno dei posti più "in", frequentati spesso da gente famosa e illustre.
" Suvvia ragazzi sbrigatevi, non vorrete ritardare il primo giorno spero..."-il signor Lockheart smise di leggere il suo giornale- il Tokyo news- e si accinse a bere il suo caffè, rigorosamente nero e senza zucchero.
" Ma Tamada? "-chiese Tifa alzandosi dalla sedia e prendendo lo zaino nella sedia accanto. Tamada era l'autista della famiglia, quel giorno era di servizio soltanto lui, in quanto la signora Hayase-la governante- aveva il giorno libero.
" E' già fuori che vi aspetta. E poi..."- si interruppe guardando la figlia- " non devi passare a prendere Cloud?". La ragazza guardò l'ora sull'orologio da polso e convenne che era tempo di andare.
" Su spicciati Vincent, ficcati quella fetta biscottata in bocca e andiamo!"- disse rivolgendosi al fratello che era ancora comodamente seduto sulla sedia a fare colazione.
" Come sei grezza, ricordati che sei una ragazza "- asserì bevendo l'ultimo sorso di the e pulendosi le labbra con il tovagliolo con fare aristocratico. Tifa sbuffò e gli rivolse un'occhiataccia.
" Va bene, va bene mi muovo. Non dobbiamo fare aspettare il tuo ragazzo"-Vincent si alzò e prese la sua cartella. Entrambi i ragazzi salutarono i due genitori e si avviarono verso l'automobile, posta davanti al cancello con un signor Tamada, un uomo di mezza età, grassottello e con pochi capelli in testa ma con un sorriso stampato sin dalla nascita in faccia, fermo ad aspettarli.
" Buongiorno ragazzi "-esordì giovale, come suo solito, aprendo la portiera della macchina in modo da far salire i due giovani.
" Buongiorno Tamada-sama "- dissero in coro con un sorriso ed entrando nella vettura. L'autista richiuse lo sportello e salì al posto di guida, si allacciò la cintura, assicurandosi che i due ragazzi lo facessero a loro volta e accese il motore diretto a casa Strife.


Intanto a casa Strife...

Una musica metal assordante proveniva dalla stanza di un ragazzo biondo che si destreggiava simbolicamente a strimpellare una chitarra invisibile. Cloud Strife, diciassette anni, occhi azzurri e una profonda devozione verso la musica metal e dintorni, era ancora nel bel mezzo di un concerto virtuale, quando alla porta bussavano da cinque minuti buoni, ignorando che fosse tardi, anzi tardissimo.
" Cloud! Cloud!"-chiamò ripetutamente una voce maschile sull'orlo di una crisi di nervi. Seifer Almasy, cugino del biondo, aveva perso la pazienza ed era entrato in stanza. Ai suoi occhi si presentò una scena raccapricciante per ogni essere di sesso maschile: il cugino era in mutande, ancora, e saltava di qua e di là sulle note di "Hearts on fire" degli Hammerfall. Vagamente disgustato si avvicinò allo stereo e lo spense.
" Hearts on fire, hearts ma che..."-si interruppe nella sua cantilena quando scorse il volto del cugino leggermente irritato e a braccia incrociate, colpevole di aver interrotto così tanto talento canoro.
" Ma ti rendi conto di che ore sono baka?"-gli urlò contro Seifer e puntando l'indice all'orologio a muro sulla parete. Cloud seguì la traiettoria del dito e...
" Cazzo ma è tardissimo! Potevi chiamarmi prima dannazione!"-sbottò contro il cugino, che aveva una vena pulsante sulla tempia e un'aria minacciosa, mentre di corsa si apprestava a infilarsi la divisa.
" Non sono la tua balia idiota, e comunque è da circa dieci minuti che busso alla porta!"-l'Almasy gli schioccò uno scappellotto sulla tempia.
" Ahia!"-contrariato da quel gesto si massaggiò la parte appena colpita e dopo varie peripezie nell'infilarsi i pantaloni della divisa, vi riuscì con un unico e disastroso risultato: la divisa era tutta spiegazzata.
" Niente lamentele, muoviti invece, che tra poco arrivano Tifa e Vincent a prenderci!"-dicendo ciò si diresse verso le scale, seguito da un Cloud alquanto irritato. Seifer viveva nella casa di Cloud in quanto i suoi genitori erano sempre in giro per il mondo a scattare foto-erano due famosi fotografi molto eccentrici-e avevano lasciato il figlio alla sorella della madre di Seifer(madre di Cloud), che si era offerta molto volentieri nel tenere con sé il nipote. La verità è che la signora Strife non era a conoscenza dei passati di strada del nipote che hai suoi occhi manteneva una condotta impeccabile. Seppur fosse una specie di bullo a scuola, manteneva una media abbastanza buona che gli permetteva di non essere soggetto a ramanzine dai professori, anche perché diciamolo, le sue vittime non andavano mai a reclamare giustizia dai docenti. Il motivo? Beh, si sarebbero trovate la testa nello sciacquone nel bagno maschile. Il campanello della porta suonò e la governante andò al citofono...
" Si?"-chiese.
" Salve, Cloud può scendere?"-domandò una voce femminile.
" Arrivano subito "-e fece cenno con il capo ai due giovani che nel frattempo avevano indossato le scarpe all'ingresso.
Tifa era perplessa-" sbaglio o ha detto arrivano?". La risposta si presentò davanti ai suoi occhi, quando vide il suo ragazzo accompagnato dal cugino Seifer. Sorpresa salutò Cloud con un bacio a fior di labbra e diede la mano a Seifer. Da quanto non lo vedeva? Dal giorno in cui le vacanze erano subentrate ad occhio e croce. Salirono in macchina e si avviarono verso il liceo.


Il liceo Fujimi si presentò agli occhi allibiti di Tifa, che scesa dall'auto, fissava l'imponente struttura: un edificio enorme a due piani di un bel colore giallo paglierino, recentemente ristrutturato, e con un ampio giardino. I quattro ragazzi si addentrarono in mezzo alla folla di nuove matricole e veterani, tutti con un obiettivo: raggiungere la sala che ospitava la cerimonia d'apertura. Fu molto facile arrivare a destinazione, dato che Vincent, Seifer e Cloud erano già studenti del liceo. Tifa si guardò intorno: il palco era allestito con un'asta per il microfono e alcune sedie leggermente dietro a quest'ultima, e la platea era colma di gente che chiacchierava incessantemente.
La ragazza non si accorse che una giovane stava correndo in sua direzione...
" Tiffy-chan!"-chiamò agitando la mano e raggiungendola.
" Yuffie! Stavo per l'appunto scrutando l'ambiente alla tua ricerca"-disse abbracciando l'amica ritrovata. Yuffie Kisaragi, matricola del primo anno, bassina ma slanciata, occhi color nocciola e un simpatico caschetto, era figlia di noto nobile giapponese. Purtroppo rimasta orfana di madre; tuttavia la ragazza non mostrava mai un aria afflitta, anzi era il ritratto della giovialità, anche se a volte esagerava...
Dal palco emerse una figura maschile che si stava cimentando con l'asta del microfono per adeguarla alla sua altezza.
" Ah è Leonhart! Leonhart sei stupendo!"-urlarono in coro alcune studentesse del secondo anno nei riguardi di quello che era il presidente del comitato studentesco. Tifa osservò il ragazzo in questione: alto, slanciato, capelli castani sfrangiati davanti al viso e occhi azzurri. Notò che era molto carino, ma urlarglielo contro era di pessimo gusto secondo lei. Finalmente quello aggiustò l'asta del microfono-" Vi pregherei di sedere"- disse non curandosi di alcune studentesse che gli scattavano delle foto.
Il gruppetto si separò: Vincent salutando la sorella e Yuffie si diresse con gli alunni del terzo anno nella parte destra della sala. Cloud e Seifer, alunni del secondo anno si accomodarono al centro, mentre Tifa e Yuffie presero posto a sinistra della sala. La folla di studenti si separò composta, ognuno diretto alla proprie classi di appartenenza.
Il presidente Leonhart si schiarì la voce e cominciò il suo discorso di benvenuto-" Innanzitutto un caloroso benvenuto ai nuovi studenti,e un bentornato ai vecchi...".
Il discorso continuò imperterrito per dieci minuti, illustrando regole e comportamenti da seguire per mantenere una buona condotta, quando parte della folla cominciò a ridere.
Squall si girò istintivamente dalla parte dei suoi collaboratori scolastici, seduti proprio dietro di lui e vide sconsolato il solito Zell Dincht che faceva il buffone, sorridendo come un ebete e agitando una mano in segno di vittoria, mentre con l'altra sventolava una bandierina con scritto "Go Leonhart". Squall cambiò la sua espressione in una veramente contrariata e si diresse a grandi passi verso quello che, incredibile era il vice presidente del consiglio studentesco, e gli strappò di mano la bandierina.
" Zell piantala!"-disse mettendo le mani sui fianchi e guardando malamente il suo amico-compagno.
" Come sei acido, Quistis ti ha mollato?"-diede un colpetto alla ragazza bionda seduta vicino a lui. Una ragazza dagli occhi blu e i capelli tirati in una coda di cavallo, con parte dei fili dorati che le ricadevano da entrambe le parti del volto arrossì e si alzò parandosi davanti al povero Dincht che ora era accerchiato.
Tifa guardava scioccata la scena, ma in una scuola poteva succedere qualcosa del genere? Venne destata dalle risate di Yuffie che si teneva la pancia.
" Ma è troppo forte, ahia ahia mi fa male la pancia"-le troppe risate l'avevano costretta a smettere per un nanosecondo dato che riprese subito a ridere, quando il povero Zell si divincolò dalla stretta di Squall e cominciò a scappare per il palco. La sua corsa venne fermata dallo stesso presidente degli studenti che lo prese per la collottola della divisa e lo rimise a sedere.
" Vogliate scusare questo piccolo teatrino"-disse di nuovo dal microfono riprendendo a parlare. Altri minuti di discorso e si passò la parola ad un ragazzo dai lunghi capelli argentati, gli occhi verde mare e gli occhiali da vista quadrati sul naso.
" Sephiroth sei bellissimo!"-altro coro da stadio sempre dalle stesse ragazze di prima.
Tifa osservò che il ragazzo aveva un portamento solenne che gli dava l'aria da bello e impossibile, non badando nemmeno lui alle lusinghe lanciategli si presentò-" Buongiorno a tutti. Io sono Sephiroth Hojo, presidente del club di kendo". A quanto pare si era passato alla presentazione dei vari club scolastici, Tifa aspettava quello di karate e Yuffie quello di tiro con l'arco, di cui era presidente Vincent. Ovviamente la ragazza provava una forte ammirazione sia per la nobile disciplina del tiro con l'arco ma anche un profondo interesse per il suo presidente. Yuffie aveva sempre guardato Vincent da lontano, l'aveva conosciuto ai tempi in cui andava alle medie con Tifa ed era stata ospitata da quest'ultima a casa sua per un pomeriggio tra ragazze. E lì aveva incontrato l'affascinante Vinc, e si era presa una cotta non da poco. Tifa sapeva dell'interesse dell'amica per il fratello e l'aveva sempre incoraggiata a parlarci, ma lei( Yuffie) si ritraeva, convinta che il ragazzo non fosse alla sua portata.
I club si susseguirono, ed erano molti e tutti interessanti. Finalmente si arrivò al club di tiro con l'arco. Vincent salì sul palco, tra le ovazioni del solito gruppetto di ragazze, provocando la rabbia di Yuffie che le aveva definite delle oche giulive. Anche lui spiegò l'articolarsi degli allenamenti e i giorni in cui si sarebbero svolti. Infine toccò al club di karate, il cui presidente era niente poco di meno che: Zell Dincht. Tifa stava seriamente pensando di cambiare club, in fondo lei praticava le arti marziali anche fuori dalla scuola e non voleva stare sotto le dipendenze di quello spostato.
La cerimonia finalmente si concluse con l'assegnazione delle classi alle matricole, gli studenti del secondo e del terzo anno già si trovavano in classe.
Con grande gioia Tifa era capitata in classe con l'amica Yuffie, le due si abbracciarono e si diressero verso la loro nuova aula: classe prima, sezione terza. Il primo giorno non fecero nulla, in quanto i professori illustravano il loro programma a grandi linee e si presentavano parlando con gli studenti del più e del meno.
Finalmente giunse la fine delle lezioni e tutti ritornarono a casa. Tifa era entusiasta della nuova scuola. Certo non aveva studenti convenzionali ma era proprio questo il bello. Si addormentò con un sorriso beato, dopo aver parlato con Cloud per un'ora al telefono, speranzosa che il giorno seguente arrivasse subito.







 
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