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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Originali (inventate)
Titolo Fanfic: BLACK ANGEL
Genere: Sentimentale, Drammatico, Dark
Rating: Per Tutte le età
Avviso: What if? (E se...)
Autore: darkaeris galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 12/08/2007 16:20:10 (ultimo inserimento: 14/08/07)

Una Ragazza Sola può riscoprire se stessa, dopo aver passato un periodo in cui Lentamente si stava Uccidendo senza neanche Saperlo
 
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LULLABY
- Capitolo 1° -

Ecco qui, una ficcy ficcy che ho ideato visto che quella corta del diario di un’autrice è piaciuta ne faccio un'altra tristeXDDD

Lullaby


Sono qui nella mia Stanza e fisso il soffitto, mi sento così stanca.
Non riesco a capire a cosa sia dovuta questa mia Stanchezza, eppure ho dormito come al solito, ho mangiato a sufficienza e oggi non ho fatto eccessivi sforzi, eppure…eppure sono stanca.

Un sospiro emetto, e mi porto a sedere carezzando con la mancina le lenzuola fresche, è estate, fuori fa davvero caldo ma nella mia stanza si sta davvero bene. Non capisco il perché di questa sensazione, non capisco il perché di questa opprimente forza esterna che quasi mi schiaccia.
Un nodo alla gola, sento il corpo soffocarmi, deglutisco ma questa sensazione non m’abbandona, è come se mi stessero stritolando il cuore. Non capisco cosa sia.
Può darsi che mi stia ammalando, chissà, influenza o cose così, eppure questa sensazione non si avvicina ai soliti malesseri fisici, non lo so, non mi sembra solo fisico, ma sarà un impressione.

Mi porto in piedi e avanzo verso la cucina superando il corridoietto, in casa non c’è nessuno, meglio così almeno non sento litigare quegli idioti dei miei genitori. Sempre a litigare sempre, mi chiedo perché non divorzino. Ma litigano per le minime stronzate, non e posso davvero più, ma dopotutto che ci devo fare io? Sono semplicemente la ragazzina di casa che sta in silenzio nella sua camera, mentre il fratello se può tranquillamente uscire per i fatti suoi.
Scuoto il capo, quasi a voler scacciare quei pensieri dalla testa, m’avvicino al frigorifero e lo apro, esaminandone l’interno con minuziosa cura, concentrando i miei pensieri li. Sbuffo appena prendendo il latte nel cartone, mezzo litro più che sufficiente. Chiudo il frigo e mi siedo aprendo il latte e prendo a berlo, grandi sorsi, solo un paio di respiri e lo finisco, poggio malamente il cartone del latte sul tavolo, una smorfia, Dio ora ho il vomito, come al solito.
Non riesco nemmeno a bere il latte in questo periodo, ho iniziato con il rigurgitare il cibo ed ora anche i liquidi, che palle, si decisamente mi sto ammalando. Mi alzo di scatto e mi precipito al Lavabo dei piatti, rigurgito tutto il latte senza far rumore, senza versi, una delle cose che mi piace di me e che Vomito silenziosamente, insomma, sono discreta. Ho un sapore acidognolo in bocca e la sensazione di Nausea non vuole abbandonarmi, butto il cartone del latte ora mai vuoto nel pattume, quasi schifata.

Non ho voglia di accendere il computer, non ho voglia di sentire nessuno, guardo la mia Play2 e scrollo le spalle, non ho voglia nemmeno di giocarci, uscire magari, però quando c’era ombra, il sole mi fa star male, ne sono allergica, che sfigata che sono, pure allergica al sole. E con chi esco?
Uhm…bhe con nessuno, non ho nessuno con cui uscire quindi mi farò un giro per conto mio, almeno così mi compro le sigarette.

Mi siedo sul divano e fisso lo schermo nero della televisione, posso vedere la mia piccola sagoma riflessa, una smorfia, mi da fastidio vedermi riflessa, non posso sopportare di vedermi, non mi piace, ma ho sempre odiato anche farmi filmare e fotografare, penso sia normale, non so perché ma è così, mha.
Ecco che il battito cardiaco accelera, il respiro mi si fa ansante, un attacco d’ansia, è il terzo in due ore, ma che palle! Chiudo gli occhi, una smorfia sul viso, devo calmarmi perché se no rigurgito di nuovo, alzo un poco il capo poggiandomi completamente allo schienale della poltrona, ecco così va meglio, mi sto calmando.
Mi guardo attorno, osservo il taglierino che uso per i lavori di Fumettistica, schiocca la lingua sul palato e mi siedo, prendo il taglierino, osservo la perfetta ed affilata lama, lucida e ben tenuta, ci tengo io alle mie cose, sono perfettina. Lascio che la lama carezzi appena la mia pelle chiara, forse d’un colorito troppo pallido, mi fa l’aria di essere malaticcia. Affondo lentamente la lama sino a che la carne non viene separata a forza, chiudo gli occhi, mi fa male si, eppure è un dolore ricercato, fa male si eppure vedere uscire del sangue mi rilassa, non sento più quell’angoscia e quel senso di soffocamento, sorrido, ora sto un pochetto meglio. E’ come una valvola di sfogo, con l’uscire del sangue è come se uscisse un poco di pressione….

Miraccomando i commenti di questo primo capitolo!!!!!!!!!!

 
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