LAILA
- Capitolo 1° -
Arabo è il nome che porto, e Notte è il suo significato: mi chiamo Laila.
La mia è una strana storia.
Fui venduta dai miei genitori ad un mercante di schiavi quando avevo appena 10 anni. La mia era una famiglia povera, aveva bisogno di soldi, non poteva certo badare ad una bambina, così commisero quell'ignobile atto.
Mi ritrovai a dover fare da sguattera nel castello di un signorotto.
Comunque non ci rimasi a lungo.
Vittima di uno sfrenato orgoglio che non potevo in alcun modo dimostrare, quando questo esplodeva manifestandosi in tutta la sua grandezza, invariabilmente venivo punita e poi cacciata dal castello di turno. Girai un'infinità di castelli finchè, in Dicembre, una settimana prima del compimento del mio diciottesimo anno di vita, arrivai in un castello molto particolare. Il signore del luogo, un Conte, usciva solo ed esclusivamente di notte, quindi noi servi avevamo il dovere, di giorno, di mantenere il maniero e l'enorme parco che lo circondava, in condizioni dignitosamente rispettabili.
E fu in questo ambiente che iniziai a lavorare.
La prima settimana passò liscia, senza eventi degni di nota.
La notte del mio compleanno, però, ebbi un malore, così decisi di scendere nel parco a respirar aria fresca.
Qui mi si presentò davanti agli occhi una scena molto particolare.
Il signore del castello, che io vidi per la prima volta in quella occasione, stava ritto, immobile e silenzioso, con il volto proteso verso la luna piena, quasi a voler raccogliere dentro di se quello splendore.
Incantata da quella visione, mossi dei passi in direzione del mio padrone quando, non accorgendomi che una pietra del vialetto era sconnessa, caddi a terra. A causa del rumore che provocai, l'uomo si girò verso di me, e il suo glaciale sguardo mi trapassò da parte a parte, quasi a volermi scrutare nell'anima. Senza proferir verbo, venne verso di me, mi alzò e mi baciò.
In alcun modo riuscivo a staccarmi da quel contatto, tale era l'attrazione che il conte esercitava su di me.
Dopo mi condusse nelle sue stanze, dove mi fece sua più e più volte, prendendomi con un misto di dolcezza, passione e violenza.
Ad un certo punto parlò, per la prima volta:
"Mi piaci, sei quello che cercavo, rimarrai con me, per sempre."
Mi morse e mi succhiò il sangue, fino a lasciarmene solo poche gocce in corpo.
Poi si morse un polso, e mi fece suggere il suo sangue.
D'un tratto mi sentii piena di forze, diversa, LIBERA.
Laila la mortale non esisteva più.
Al suo posto si erse maestosa e fiera Laila la VAMPIRA.
Quel che sono ora.
OWARI
Come ho detto nella descrizione, questa è la storia del personaggio che ho inventato per il gioco Vampiri ^^
Dato che mi piace ho deciso di pubblicarla! ^^
Spero piaccia ache a voi, commentate please! ^^
Fox
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