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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Naruto
Titolo Fanfic: NEKO
Genere: Sentimentale, Romantico
Rating: Per Tutte le età
Avviso: One Shot, Shounen Ai
Autore: yuma89 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 09/08/2007 17:16:15

Naruto aveva sempre pensato che Sasuke fosse come un gatto.
 
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- Capitolo 1° -

<<maledizione>> disse tra i denti Naruto.
La giornata si era rivelata un vero disastro. Le informazioni sui spostamenti di Sasuke.
Naruto si morse un labbro, non erano neanche sicuri che fosse ancora vivo.
Dalle ultime informazioni che gli erano giunte aveva lottato con Itachi, ma non sapevano nulla di cosa fosse accaduto dopo.
Aumentò il passo, guardando irritato il cielo.
Come se non bastasse aveva incominciato a piovere.
Odiava la pioggia.
La odiava da quel giorno.
Il giorno in cui Sasuke lo aveva battuto e se ne era andato pioveva.
Strinse i pugni, eppure prima la amava.
Da piccolo usciva sempre a giocare, poiché quando pioveva gli altri non uscivano e lui poteva giocare senza essere chiamato mostro.
In una giornata di pioggia aveva capito di essere innamorato.
Non di Sakura, lei sarebbe stata per sempre un’amica, una sorella maggiore.
Amava Sasuke, l’algido compagno di squadra.
Aveva capito che il sentimento di rivalità, la voglia di dimostrare di essere sempre il migliore, veniva dal desiderio di essere osservato, considerato.
In una giornata di pioggia aveva scoperto come fosse essere amato.
Sorrise al ricordo.
Lui e Sasuke si stavano allenando, quando era scoppiato un temporale.
Aveva invitato il moro a casa sua, la più vicina, per ripararsi.
Non si aspettava una risposta affermativa, ma l’altro lo aveva sorpreso accettando.
Avevano parlato, più che altro lui parlava l’altro annuiva.
Ma si era sentito bene, in pace, tranquillo.
Poi improvvisamente, mentre il cielo era attraversato da un lampo, Sasuke si era sporto verso di lui, facendo congiungere le loro labbra.
Dopo quel bacio ne sono susseguiti diversi.

<<miao>>
Naruto si fermò voltandosi verso il miagolio.
In una scatola di cartone c’era un piccolo gattino nero.
<<miao>>
Il gattino si lamentò ancora, per quanto tentasse non riusciva a trovare riparo dalla pioggia.
Naruto sorrise intenerito.
<<veni qui piccolo!>> esclamò, prendendo il gattino in braccio e mettendolo a riparo dentro la felpa.
<<ti porto a casa con me>> aggiunse.
Il gattino strofinò il muso contro il suo petto, finalmente al riparo.
Naruto ricominciò a correre verso casa, arrivandoci dopo poco.
<<siamo arrivati!>> annunciò felice, togliendo il gattino da dentro la felpa.
Appena il felino fu posato al suolo incominciò a scuotersi la pioggia.
Naruto si tolse velocemente i vestiti bagnati, restando in boxer, e si affrettò verso il bagno, uscendone poi con alcuni asciugamani.
Se ne portò uno sulla testa asciugando si i capelli e gli altri li usò per li gatto.
Lo asciugò delicatamente con uno poi, con un altro asciutto, lo prese in braccio, dirigendosi verso la camera da letto per prendere dei vestiti.
Una volta vestito tornò in cucina, sempre con il gatto tra le braccia.
<<mm…hai fame?>> chiese al gatto, dopo averlo posato sul tavolo.
Il gattino gli miagolo come risposta, strusciando il musetto contro la mano del biondino, che considerò il gesto come un’affermazione alla sua domanda.
Naruto sporse leggermente il labbro inferiore, pensieroso.
Di sicuro non poteva dargli del ramen, quello avrebbe potuto prepararlo per lui.
Del latte? Si chiese.
Si quello poteva andare, doveva solo assicurarsi che non fosse scaduto.
<<aspettami, torno subito con la pappa>>
Il gattino lo osservò allontanarsi e trafficare con alcune cose, prima di sistemarsi comodo sul tavolo, sollevando il muso a ogni strano rumore, tra cui quello di numerose pentole che cadevano sulla testa di Naruto.
Quando finalmente il ragazzo tornò, aveva in mano una ciotola di ramen e una tazza di latte.
Finita la cena prese nuovamente il gattino in braccio, dirigendosi verso il letto.
Si sdraiò e osservò attentamente la piccola palla di pelo nera che si stava raggomitolando sul suo stomaco.
Sorrise.
Gli ricordava lui.
Molte volte, dopo aver fatto l’amore, lo aveva osservato dormire, e Sasuke tendeva a raggomitolarsi, esattamente come un gatto.
Altre volte mentre si baciavano e toccavano gli aveva sentito fare un gemito molto simile a delle fusa.
Li adorava.
<< ho deciso ti chiamerò Sasu!>> esclamò felice, grattando Sasu dietro le orecchie, ottenendo che il gattino iniziasse a fare le fusa.
Si addormento con il sorriso sulle labbra.

<<Naruto!>>
Il biondo strizzò gli occhi infastidito.
<<Naruto-kun!>>
Naruto sbuffò, chiunque fosse a chiamarlo e a bussare alla porta, aveva deciso che non poteva continuare a dormire.
Lentamente, facendo attenzione a non svegliare Sasu che gli dormiva ancora comodamente sullo stomaco, si alzò per andare ad aprire la porta.
Trattenendo uno sbadiglio aprì la porta, mettendo fine ai fastidiosi rumori che venivano da fuori.
<< finalmente! Lo sai che è quasi mezzo giorno?>>
Fissò assonnato Sakura e Sai.
<<ma non avevano detto che per oggi non c’erano missioni?>> chiese.
<<si ma Kakashi ci ha mandato a chiederti se volevi venire a pranzo con noi>> spiegò la ragazza.
<<si volenti…>> si interruppe, abbassando la testa e sorridendo.
Sasu si stava strofinando contro la sua gamba.
<<che carino! Da quando hai un gatto?>> esclamò Sakura, abbassandosi per accarezzare il gattino.
<<da ieri. L’ho trovato sotto la pioggia e me lo sono portato a casa>> rispose Naruto.
Sai osservò dubbioso i due giocare con il gattino.
Le persone sono gentili con gli animali, si disse, lo aveva letto in un libro.
Si abbassò anche lui e avvicinò la mano a Sasu.
Il gatto di tutta risposta scoprì i denti, e appena la mano del ragazzo fu abbastanza vicina lo graffiò.
Naruto e Sakura scoppiarono a ridere.
<<bravo piccolino!>> esclamò la ragazza, che non aveva ancora digerito gli insulti del ragazzo.
Sai gli lanciò un’occhiataccia stringendosi al petto la mano ferita.
<<quanto sei intelligente piccolino! Credo che ti terrò!>> esclamò il biondo, prendendo Sasu in braccio e andando verso il frigo.
<<gli hai già trovato un nome?>> gli chiese Sakura, seguendolo.
Naruto arrossì.
Il nome glielo aveva dato, ma si vergognava a dirlo alla compagna.
<<emm…no ancora nessuno>> rispose.
<<che ne dici di Borromeo?>> chiese lei entusiasta.
Naruto inarcò un sopracciglio perplesso.
Il gatto la fissò con un sguardo che poteva benissimo essere interpretato come: ma che dice sta scema?
Sai ridacchiò, poi era lui ad essere incapace a trovare dei soprannomi.
Sakura lo fulminò con lo sguardo.
<<che c’è da ridere? È un nome stupendo>> chiese, preparando il pugno.
Naruto sbiancò.
<<certo, credo lo chiamerò così>> disse e Sai si affrettò ad annuire.
Sakura si rilassò e sorrise.
<<perfetto, ora vai a vestirti. Ci penso io a dare qualcosa a Borromeo>>
<<miao>>
Naruto sorrise al gattino.
<<tranquillo il tuo vero nome è Sasu>> sussurrò.

Erano passate settimane da quando Naruto aveva preso Sasu, o Borromeo per tutti gli altri, con se.
Non erano arrivate più notizie su Sasuke.
Si era sentito frustrato dal non poter neanche sapere se il moro fosse vivo o meno.
Però la presenza del gattino lo aveva aiutato.
Concentrarsi su altro lo aiutava a non pensare troppo a Sasuke.
E non pensare troppo a Sasuke lo aiutava a stare meglio.
Finalmente dopo tempo di inattività o di missioni inutili, Tsunade gli aveva assegnato una missione, non troppo pericolosa ma che li avrebbe impegnati fuori dal villaggio per un bel po’.
Dando ascolto al consiglio di Sakura aveva lasciato Sasu ad Ino.

<<Ino!>> urlò Naruto, entrando nella casa della ragazza bionda.
<<Naruto? Siete appena tornati dalla missione?>> chiese lei, andandogli incontro.
<<già. Dov’è Sa-Borromeo?>> chiese.
Ino lo guardò dispiaciuta.
<<mi dispiace. È andato via. Qualche giorno fa sono andata a chiamarlo per la pappa, ma non c’era più>> disse.
Naruto spalancò gli occhi.
Andato via?
Come lui.
Lo aveva detto che si somigliavano troppo.
<<Naruto?>>
<<non preoccuparti Ino, grazie lo stesso>> disse, voltandosi e andando via.
Alla fine era di nuovo solo.
Sasu era quanto di più simile a Sasuke avesse trovato.
Se non si fosse sentito triste avrebbe riso, infondo Sasuke si infastidiva sempre quando lo paragonava ad un gatto.
Corrugava le sopracciglia, lo guardava male e storceva il naso, e lui rideva a quel espressione.
A volte invece lo guardava pensieroso e poi facendo un sorrisetto malizioso incominciava a fargli le fusa.
Naruto sorrise tristemente.
Maledizione, gli mancava terribilmente.
Strinse i pugni, iniziando a correre.
<<Sasu!>> chiamò.
Non era sicuro, però, di chi stesse realmente chiamando.
Il gatto, si disse.
Anche se in cuor suo, sperava che fosse l’altro a rispondere.
<<Sasu! Dove sei?>> chiamò ancora.
L’avrebbe trovato.
<<mi cercavi dobe?>>
Naruto si immobilizzò.
Quella voce…
Quella voce era la sua.
Scosse la testa, era solo stanchezza.
Infondo era appena tornato da una missione.
Perfetto… ci mancava solo che sentissi le voci, pensò sconsolato.
<<mi cercavi dobe?>>
Di nuovo quella voce.
Stava impazzendo?
E se fosse tornato?
Ma il suo corpo non ne voleva sapere di voltarsi, per mettere fine, una volta per tutte, ai suoi dubbi.
<<potresti anche voltarti usurantonkachi>>
Lentamente, assecondando la voce, si voltò.
Sasuke lo guardava impassibile poco lontano.
<<perché sei qui?>> fu la prima cosa che gli venne in mente di chiedere.
<<non mi stavi cercando?>> chiese Sasuke.
Naruto fu tentato di rispondergli di no, che stava cercando il gatto.
Cosa che però avrebbe portato alla domanda sul perché il gatto si chiamasse Sasu.
<<sei vivo>> disse.
Sasuke fece un piccolo sorriso.
<<ho vinto io, l’ho ucciso>> disse soddisfatto.
<<sono contento per te>>
Sasuke sbuffò.
<<lo sai cosa significa questo dobe?>>
Naruto non rispose, si limitò a fissarlo, in attesa.
<<che torno>> disse.
Naruto spalancò gli occhi e sorrise.
Si, decisamente Sasuke Uchiha era come un gatto.
Quando gli faceva comodo se ne andava, poi come se niente fosse tornava.
Si lanciò tra le sue braccia baciandolo.
Per ora andava bene così, ma appena a casa lo avrebbe picchiato a sangue per tutto quello che gli aveva fatto passare.
O forse lo avrebbe semplicemente fatto andare in bianco…




Finita!! Spero sia piaciuta.
Il nome del gatto è venuto a mia cugina, io non ho fantasia per i nomi -_- sono riuscita a chiamare il gatto di mia nonna pisitta, che in sardo significa gatto.




 
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