ONE-SHOT
- Capitolo 1° -
I tokio hotel non mi appartengono. non scrivo questa storia a scopo di lucro. Tutto ciò è frutto della mia mente malata...
CRY’S CITY
Per favore non toccatemi.
Lasciatemi naufragare nella città di lacrime che mi sono creato,
quelle stesse lacrime che non ho mai versato,
ma che scendo fredde da ogni parola che scrivo.
Per favore non salvetemi.
Lasciatemi annegare nel male che io stesso ho creato.
Perché salvare chi non PUÒ essere salvato?
Finirei per trascinarvi con me nel mondo della disperazione
e credetemi: è più atroce dell’inferno.
Sono in bilico nella strada della vita
e ormai ho perso il ricordo di quando ho valicato il confine.
Non so più dove andare, figuriamoci da dove vengo.
La strada dietro di me si è chiusa in una coltre di nebbia.
Sono in bilico sulla linea tra pazzia e sanità
e nessuno è accanto a me a stringermi la mano.
Sono in bilico nel vuoto della mente.
Non c’è più spazio per i ricordi.
Non c’è più spazio per le certezze in questo mondo che di certezza ha solo la morte più atroce…
Non piangete per me
Perché dovunque mi trovi adesso nulla sarà più straziante che vivere ancora.
Mi dispiace Tom.
Ti avevo promesso che saremmo stati insieme per sempre,
ma non potevo trascinarti nel mio mondo.
Ma tu sapevi cosa provavo vero?
Tu hai sempre saputo chi ero anche meglio di me.
Non ti crucciare ora.
So che avresti voluto che venissi a piangere sulla tua spalla e confidarti tutto
per evitare che dovessi portare tutto sulle mie fragili spalle…
Mi dispiace Tom.
Tu sì che sai vivere la vita.
Ti prego fallo anche per me.
Perché se vengo a sapere che ti sei demoralizzato…
Giuro che sarò uno dei tuoi peggiori incubi.
Sai che terrei fede alla promessa anche se non ho voluto che tu tenessi fede alla tua.
Ma non farmi questo dispetto solo per il bisogno di sentirmi accanto a te.
Mi dispiace…
Ma…
Per favore…
Non alimentate la città delle lacrime
che ho tentato di chiudere con questo mio gesto.
Imparate dal mio errore…
E fateLA cantare per me.
Bill Kaulitz
4 persone erano intorno ad una tomba:
Bill Kauliz
1989-2008
Intorno a loro i familiari, gli amici e… le fan.
- Te la senti piccola?-
La ragazza si girò verso Tom ancora in lacrime.
- Mi ha preparato a questo momento no?-
Gli altri tre membri dei Tokio Hotel, cercando di nascondere le lacrime, la guardarono.
Quasi un anno prima avevano conosciuto quella strana ragazza
dagli occhi azzurri come il cielo e i capelli corti neri come la notte con i riflessi blu,
l’abbigliamento completamente fuori dal normale e totalmente suo.
Bill le aveva insegnato tutto.
Nila aveva ragione.
LUI l’aveva preparata solo per quel momento.
Tom lo sapeva, l’aveva sempre saputo
per questo l’aveva aiutato.
Bill non ce la faceva più,
ma non voleva che i Tokio Hotel andassero a puttane,
così l’aveva istruita perché prendesse il suo posto.
L’aveva fatta accettare da tutto il gruppo
Sapendo che l’avrebbero aiutata a superare il momento
E perché…
Lei li aiutasse a superere il dolore
Un canto si levò in aria.
Nila, Tom Gustav e Georg.
E mentre cantano tutti insieme,
coprendo le urla di dolore e i pianti ininterrotti,
piovve.
Perché anche il cielo,
quel cielo che il cantate amava tanto osservare,
piange la perdita di un suo prezioso figlio.
- Saremo sempre con te Bill. Ovunque ti trovi-
Questa è per te.
Ringrazio i tokio hotel perchè esistono e ci danno la possibilità di sognare^^
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kISSU
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