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Categoria: Persone famose e TV
Dalla Serie: Tokio Hotel
Titolo Fanfic: ONE WAY OR ANOTHER
Genere: Sentimentale, Romantico, Comico, Drammatico
Rating: Per Tutte le età
Avviso: What if? (E se...)
Autore: seirychan galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 05/08/2007 18:34:46 (ultimo inserimento: 25/11/07)

Bill e Tom non sono famosi. Si sono separati all\\\'età di 13 anni e ora stanno per ricongiungersi. Sì, sono ancora io^^
 
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I BRUTTI RICORDI TORNANO SEMPRE
- Capitolo 1° -

I tokio hotel non mi appartengono, riferimenti a fatti o persone è puramente casuale. In questa storia i tokio hotel
neanche esistono, Bill e Tom Kaulitz non sono gl'idoli di migliaia di giovani in tutta Europa, ma solo dei
diciassettenni in cerca del proprio io. Non scrivo sta sottospecie di storia a scopo di lucro anche perché è così irreale
che non so neanche come ho fatto a scriverla! Ci sono degli elementi twincest quindi, chi pensa che sia immorale, che
faccia schifo o che chi la scrive sia completamente uscita di testa e dovrebbe essere rinchiusa in un centro di
malattie mentali( e su quest'ultimo punto sono d'accordo con voi)... eviti accuratamente di leggere anche solo il
titolo^^ a tutti gli altri, prodi e coraggiosi ... buona lettura. Ci vediamo a fondo pagina!^_^

ONE WAY OR ANOTHER
5 anni prima: Bill e Tom a 13 anni. La separazione.
- Tom, cosa credi di fare?- mi giro lentamente e mi ritrovo Bill davanti.
- Sto facendo le valigie non vedi!- gli rispondo con tono scocciato. Non sono
arrabbiato con lui e non mi da fastidio che stia qui, ma se mi comporto così,
sarà più facile per lui quando me ne andrò.
- Ho visto che stai facendo le valigie è il perché che non mi è del tutto chiaro-
mi dice seccato dal tono che ho usato prima. Ancora altri due minuti e sarà
lui stesso a buttarmi fuori a calci.
- Perché mi sono stufato di restare qui. Tutti mi giudicano, la vita non
potrebbe andare più da schifo e io ho bisogno di cambiare aria- probabilmente
così lo ferirò ancora di più che dicendogli la verità, ma Simone è stata chiara
su questo punto. Sì, non riesco più a chiamarla mamma perché da quando ha
iniziato QUEL discorso io non sono più riuscito a vederla come la madre che
mi aveva partorito, cresciuto e amato.
- E... dove vorresti andare?- mi chiede sull'orlo delle lacrime.
Mi dispiace Bill.
Non sai quanto vorrei abbracciarti e dirti tutto. Dirti che ... che in realtà
non sono io quello che se ne vuole andare, ma che mi vogliono mandare via.
- Da papà, l'ho già chiamato, ha detto che posso stare da lui- anche questa è
un'altra pugnalata al cuore per il mio gemello. In realtà è stata la mamma
a chiamarlo. Io lo odio profondamente e non avrei mai voluto andare da lui,
in Italia, mai da solo. Ma mi vogliono tenere lontano da mio fratello e io non
posso fare altro.
- Ma tu odi papà!- mi urla dietro.
Quanta sofferenza dovergli mentire.
Quanta sofferenza dover fare come se non me ne importasse niente.
- Le cose cambiano fratellino. Ho deciso che è il momento di perdonare e poi è
l'unico posto dove posso andare!- gli rispondo calmo, ma sempre con freddezza.
Dio, potrebbero darmi il premio per miglio attore!
- Allora vengo con te- si dirige verso il suo armadio e inizia ad ammucchiare
i vestiti sul letto.
Ecco l'ultima prova Tom. Dopo ciò non potrai più tornare indietro.
- No- secco, deciso, impassibile.
Lo vedo girarsi verso di me, sguardo incredulo, pieno di terrore. Posso leggere la
paura che anch'io, il suo gemello, lo possa abbandonare. Mi stringe il cuore.
Anche per me è dura andarmene, ma non posso oppormi.
Dovrò separarmi da una parte di me. Che lo voglia oppure no.
- Co-cosa hai detto?-
Una lacrima, un'altra e pian piano inizia un pianto silenzioso, accertato
solo dal trucco che scivola lungo le guance.
Mi dispiace Bill.
- Ho detto che non puoi venire. Te l'ho detto Bill ho bisogno di cambiare aria.
Tu fai parte del mondo da cui mi voglio staccare-
Anche i miei occhi diventano lucidi, ma lui non se ne accorge intento com'è
a darmi addosso.
- COSA VORREBBE DIRE?? MI STAI ABBANDONANDO FORSE?! MI VUOI
LASCIARE SOLO? PERCHÈ TOM, PERCHÉ!...-
Bravo Bill sfogati,odiami così sarà più facile lasciarmi andare.
- SAI COSA TI DICO!? VATTENE! VATTENE VIA! NON ME NE FREGA PIÙ
NIENTE! VATTENE E NON FARTI MAI Più VEDERE!-
E io me ne vado Bill.
Me ne vado via con il cuore squartato.
Me ne vado privato dell'anima.
Me ne vado privato di te.
Guardo Simone e il mio sguardo la trafigge e la odia profondamente.
Addio Bill, ma sappi che io ti...

Today: Bill e Tom 17 anni
Quella cazzo di sveglia non smette di suonare e l'incubo che ho appena fatto
mi perseguiterà per il resto della giornata.
- Andreas cazzo, spegni quella sveglia!- gli dico spintonandolo fino al bordo
del letto perché si alzi.
- Buon giorno anche a te piccolo- mi bacia dolcemente dandomi poi un
pizzicotto, ma si alza lo stesso - Oggi siamo un po' intoccabili eh!-
- Ho fatto di nuovo QUEL sogno, quindi... si, oggi mi potrei incazzare per
una delle tue solite stronzate. Vedi di stare attento!-
Lui è l'unico a cui ho detto dei sogni su Tom.
Non lo sa nessun'altro. D'altronde stiamo insieme da quasi un anno, è logico
che gli abbia detto perché mi capita spesso di essere scazzato.
A pensarci bene ultimamente sono poche le notti che dormo tranquillo.
Perché Tom?!
Perché anche a distanza di cinque lunghi anni mi fai ancora star male?
Basta Bill, in questi giorni non puoi permetterti di mandare tutto a
puttane solo perché sei scazzato. Fra due giorni tua madre si risposa.
Allegria!
Ma ogni volta che ci penso, mi viene in mente mio fratello e risprofondo nel
baratro dell'odio e della sofferenza.
- Ci vediamo fra due ore piccolo-
Andreas mi riporta alla realtà, mi saluta e silenziosamente torna a casa
sua.
Da una anno va avanti così.
La mia relazione con Andreas è segreta.
Carsi, la nostra migliore amica, ne è a conoscenza, ma ha promesso di non
dirlo a nessuno.
Mia madre ne morirebbe.
Però c'è qualcosa che mi manca.
Qualcosa che Andreas non mi può dare.
Ho paura di scoprire cosa sia.

- No, lui non metterà piede alla mia cerimonia- stava dicendo Simone al
telefono - Non mi interessa se adesso è cambiato. No, non lo voglio vedere-
Il suo futuro sposo la guardava perplesso e lei gli fece cenno che andava tutto
bene.
- No, allora non hai capito. Dopo tutto quello che ha fatto vuoi che lo lasci
venire al mio matrimonio? LUI non è uscito per un mese! Si è rinchiuso in
camera e non è uscito neanche per andare a scuola!- aspettò la risposta
dall'altra parte dell'apparecchio e quando l'uomo fini di parlare i suoi occhi
erano diventati lucidi
- Ma io... Ok. Va bene. Ma non si dovrà avvicinare a Lui- e chiuse la
telefonata.
- Cos'è successo cara- Le chiese l'uomo davanti a lei.
- Mio figlio Tom verrà al nostro matrimonio...-

Dire che per me fu una coltellata in pieno petto è dire poco.
Stavo scendendo le scale quando mi è giunto dal salotto la voce della
mamma.
- Mio figlio Tom verrà al nostro matrimonio-
Non mi ero sentito così da cinque anni ormai.
Corsi su per le scale evitando che la mamma sapesse che avevo sentito.
Sarebbe stato più difficile capire perché ero depresso.
Chiusi la porta della NOSTRA stanza e mi buttai sul SUO letto. Era rimasto
in camera. Non avevo permesso a nessuno di portarlo via e come scusa avevo
detto a mia madre che lo tenevo come monito. Per continuare ad odiarlo.
Era servito anche per evitare che invadesse la mia privacy.
In realtà lo tenevo lì perché non riuscivo a lasciare andare Tom.
Perché quel letto mi ricordava quando, durante un temporale, mio fratello
mi faceva dormire con lui. Che bel tepore.
Rimasi rinchiuso in camera per tutto il giorno. Non feci entrare neanche
Andreas che scacciai in malo modo.
Come mi dovrò comportare quando ti rivedrò?
Dovrò fingere di odiarti come ho fatto per questi cinque anni o potrò piangere
sulla tua spalla come facevo da piccolo?

CONTINUA...
 
Continua nel capitolo:


 
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VOTO: (0 voti, 1 commento)
 
COMMENTI:
Trovato 1 commento
cherry-blossom 10/05/08 15:59
Questa storia è davvero bellissima!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Bravissima, i sentimenti sono descritti molto bene!!
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