PREFAZIONE
- Capitolo 1° -
ONLY YOU CAN SET ME FREE
Ancora una volta ci ritroviamo a scrivere una fic insieme io, SEIRY
e la mia inseparabile(purtroppo) amica ANIMOR. Cosa ne uscirà? Sicuramente una storia fuori dal comune, che vi farà sbudellare dalle risate, che vi farà piangere e venir voglia di trovarci e ucciderci. Per inciso, la storia è partita dalla mia mente malata^^ e se non si capisse, la prefazione l'ho scritta io.
Ora però la parola alla storia...
Prefazione:
- Darty cosa stai facendo?- chiedo in sull'orlo di una crisi isterica.
- Cosa credi che faccia cara sorellina? prenoto un volo per Marsiglia!- mi risponde senza staccare gli occhi dal monitor, intenta a discutere animatamente du msn con Shia che sta facendo una vacanza studio in America e tornerà fra qualche giorno.
- Come stai prenotando una vacanza a Marsiglia?! Darty dimmi che stai scherzando!- le chiedo ora in piena crisi isterica.
- Ma cosa stai sempre a preoccuparti! Mamma e papà sono in Messico con i loro amici fino all'inizio dell'anno scolastico. Anche noi abbiamo diritto a un po' di svago!- adesso, finalmente, mi guarda. L'istinto di ucciderla prendere il sopravvento. Peggio di quando inizia a parlarmi del Kappa!
-No, aspetta. ricordati che sono tua sorella! quando ti ricapita una gemella carina come me?- supplica.
- Sicuramente nell'altra vita mi premurerò di non avere una gemella!- le dico ancora intenta a colpire il ginocchio che le fa male. Tortura vuole? E la miglior tortura cinese avrà!
- Ahlera dai! Non fare così, anche Shia ha detto che viene!-
Mi blocco. Il peggior incubo che io abbia mai avuto si sta avverando. Andare in vacanza SOLO con Darty è un conto, siamo gemelle e anche se a volte ci ammazziamo a vicenda, tra noi c'è un legame profondo. Ma amdare in vacanza anche con Shia, la nostra sorella maggiore nonchè sosia di Paris Hilton (Uccidi Uccidi!) è il mio peggior incubo.
Non siamo mai state molto unite con lei, anche Darty non riesce a sopportarla, ma da brava ottimista, cerca sempre di riappacificarci. In realtà non ci sarebbe niente da riappacificare perchè non abbiamo mai litigato, semplicemete da quando noi gemelle abbiamo iniziato ad intedere e VOLERE e di conseguenza a creare scompiglio, Shia ha fatto di tutto per starci lontano. Dall'età di undici anni aveva iniziato ogni estate a frequentare college dall'altra parte del mondo. Così era cresciuta iper viziata e iper vanitosa.
- se viene lei io non vengo!- mi impunto e difficilmente cambio idea, ma questa volta, cosa insolita, Darty si impunta.
-No dai, devi venire anche tu! Altrimenti cosa fai, rimani un mese da sola a casa?- la guardo stupita, ma le faccio comunque capire che potrei benissimo farlo.
-Almeno non dovrò badare a voi due, siete peggio di due bambine di due anni, ricordati che sono io la più piccola!-
- Quanto la fai lunga, scommetto che appena ti dico cosa ci andiamo a fare sono sicura che cambierai idea- mi fa la solita faccia da "marachelle".
- Sentiamo- faccio la sostenuta, ma l'irrefrenabile voglia di sapere cosa sta macchinando e farne parte non mi rende facile l'impresa.
- Ho saputo, anche grazie all'aiuto di Shia- smorfia da parte di tutte e due- Che quest'estate a Marsiglia si terrà il servizio fotografico dei Tokio Hotel!- l'ultima frase quasi la urliamo insieme e ci mettiamo a saltare per tutta casa ridendo come delle pazza. Spero solo che i vicini non chiamino la pula!
- Ok, calma e sangue freddo. Quando dovremmo partire?- cerco di tenere a bada l'entusiasmo e intanto tiro fuori tutti i vestiti che abbiamo nell'armadio.
- Domani-
Mi giro lentamente. Spero di aver capito male.
- Come scusa?-
-Partiamo. Domani.-
Sbianco.
-Ahle? Ahle ti prego rispondimi! Lo so, è uno shock, ma è l'unico volo con ancora posti liberi che possiamo prendere!-
- MA SIAMO MATTI? partire domani? e a che ora se è possibile saperlo?!-
- Alle sei- si rincolla allo schermo del computer, non credo che siano le sei del pomeriggio, ma faccio quest'ultimo tentativo sperando di sbagliarmi.
-Alle sei del pomeriggio vero...?-
- No. Della mattina-
Le gambe non mi reggono più e mi affloscio a terra. Guardo l'ora: 21.46
Mi alzo e infretta recupero le valigie, mentre portiamo le ultime valigie all'entrata, l'urlo di Darty:
-DOVE SONO LE MIE SCARPE BIANCHE CON LE MACCHIE COLORATE!-
- Quali scarpe bianche con le macchie colorate?- la guado perplessa mentre lei è veramente sconvolta!
- Le Circa, dai, uno dei pochi paia di scarpe da skater che ho!-
- Scusa,ma non le ricordo- però mi metto a cercare nella nostra mega stanza che ci dividiamo.
Metà con le pareti riverniciate di nero e l'altra metà di viola. La metà viola è la mia. Chi entra nella nostra stanza si prende un colpo.
Nella mia metà c'è tutta roba da skater-punk e la mia fedelissima chitarra nera con i teschi protetta da un muro invisibile dal resto del caos. Poi vede la metà di Darty: mobili neri; copriletto rosso di raso; braccialetti borchiati dappertutto e oggetti strani (credo da sadomaso, non ho mai osato chiedere spiegazioni). E in mezzo a tutto quel caos simile al mio: la batteria, la sua preziosa batteria.
Cerchiamo e cerchiamo, ma niente.
Alle due riusciamo ad andare a letto, Darty che ancora piagnucola per le sue scarpe e che incolpa me per la loro scomparsa.
Il giorno dopo Zio Ivan, colui che abbiamo designato per accompagnarci all'aereoporto, si presenta sulla porta con le famose scarpe bianche con le macchie colorate.
Darty gli salta al collo
- Ziiio sei un mitooo! Ma dove le hai trovate?-
- Dietro il carretto-
Io scoppio a ridere. Che cavolo ci facevano li? Ah, forse le ha lasciate lì quando è venuto a trovarla Giorgio!
Dopo che Darty ha quasi violentato nostro zio per la felicità, riusciamo a partire.
In Germania intanto...
- Muoviti Bill!- Urla Tom un tantino scazzato.
Qualche minuto prima aveva ricevuto la telefonata da David che l'aereo per la Francia era in ritardo di venti minuti. Questo l'aveva calmato un po' perchè Bill lo stava facendo impazzire, ma erano comunque in ritardo e fuori gli altri componenti della band stavano aspettando da mezz'ora.
- Dov'è il mascara? Dov'è la lacca? Dov'è lo smalto? Dove sono le lunette?- queste e altre domande a cui il gemello non poteva rispondere gli venivano poste con fare assassino dal cantante. Ma che cavolo sono ste lunette poi! Si assillava il chitarrista che stava pensando seriamente di tramortire il fratello e portarlo via in un sacco.
Quando finalmente furono sull'aereo Tom fece la fatidica domanda al manager.
- Dove alloggeremo?-
Tutti trattennero il fiato, tranne Bill che ad ogni minimo sobbalzamento del mezzo lanciava urletti isterici.
- Questa volta ho voluto premiare il vostro impegno. Così la casa discografica ha affittato Chateau de Chenonceaux-
L'allegria dei ragazzi si bloccò a metà. Non sapevano un H di francese. Poteva anche essere una baracca!
- Chateau de che?- chiese Georg
-Chateau de Chenonceaux, è un castello.-
I ragazzi dapprima scioccati, scoppiarono in urlo di pura gioia. Avrebbero vissuto un'intero mese in un castello!
Continua...
E dopo aver letto la prefazione e le parole di Seiry, prendo io il controllo della pagina! La ff come ha detto Seiry, è partita dalla sua mente contorta, ma ho voluto aggregarmi. Speriamo di riuscire a creare qualcosa di divertente e non troppo stupida. Cercheremo di aggiornare in tutti i modi il più in fretta possibile ma il 13 io parto e a meno che non ci sia qualche miracolo divino, durante quella settimana (tra il 13 e il 20) non aggiorneremo. Ma dopo continueremo ad aggiornare imperterrite. Almeno io tenterò di fare qualche capitolo mentre Seiry sarà nella disperata ricerca della musa ispiratrice (alias Tom Kaulitz in pose sexy) per l'altra ff.
Ora vi lascio in pace.
I commenti sono molto graditi! ^__^
|
|
