- Capitolo 1° -
Il muro
Sono fra una folla con molta fretta, si ammassano tutti attorno a me, e vanno tutti contro il mio senso. O forse dovrei dire che sono io ad andare contro il senso degli altri. Non so neanche cosa ci faccio qui, mentre cerco di farmi strada inutilmente. Avanzo un passo alla volta, insinuandomi fra persone che non hanno la minima idea che io esista. Allora cosa faccio? Mi fermo? Non sono una che si ferma così facilmente. Ma, in fondo che senso ha continuare così? Continuare ad avanzare sempre più faticosamente, fino ad arrivare a un muro di venti metri, nero, eretto di fronte a me. Non l’avevo nemmeno notato prima, ma adesso c’è, più vero che mai. All’improvviso sono sola. Sola davanti alle mie paure, quelle che riescono a fermarmi se solo mi guardano da lontano. Adesso sono qui, una ammassata sull’altra. Un mattone, una paura, o ancora peggio, un’incertezza. “Sono così tante?” mi chiedo guardando il nero muro che imponente di fronte a me mi ordina di fermarmi.
“Fermarmi per fare cosa?” mi chiedo “per stare qui a fissarti?, per dartela vinta?”. Odio dovermi fermare di fronte a qualcuno, o peggio, di fronte a me stessa e alle mie paure. Sono una persona che mette l’orgoglio prima di tutto. E guardo la parete che si staglia minacciosa, mentre sento una mano sulla spalla. Mi giro, e vedo un ragazzo, che gentilmente mi chiede –ti aiuto se vuoi-
L’errore più grande che ho fatto è stato dirgli –sì, grazie-
Così mi ritrovo con mattoni in più che si aggiungono alla struttura, così mi ritrovo ancora sola. Altre tre persone sono dietro di me...mi giro e vedo le mie tre migliori amiche. Mi chiedono la stessa cosa del ragazzo di prima, ma stavolta non rifarò lo stesso errore, ringrazio, ma anche loro hanno il proprio muro.
Inizio a scalare,
scalare le mie paure,
scalare le mie incertezze,
scalare me stessa, alla fine.
Perché noi siamo le nostre paure,
e senza di quelle non potremmo vivere.
Chissà se arriverò in cima, e mentre una mano scivola, sento qualcuno che me la prende e me la appoggia in una feritoia un po’ più stabile. Sono loro, accanto a me, non sono sempre vicine, ci sono solo nel momento del bisogno, ma so che mi aiuteranno, come io aiuto loro. Le tre persone per le quali ho iniziato a lottare, e continuerò a lottare solo per loro.
Come v sembra? È 1 po’ triste, o almeno io la vedo moooolto triste. Fatemi sapere.
Baci ^dark-sakura^ ^___-
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