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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: InuYasha
Titolo Fanfic: TEACH ME TO LOVE
Genere: Sentimentale, Romantico, Drammatico
Rating: Per Tutte le età
Avviso: One Shot
Autore: mewkaggy galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 03/08/2007 15:39:52

Fic della coppia Inu/Kaggy...Kagome è tornata a casa per sempre perchè Inuyasha ha scelto Kikyo...Ma se ora Inu volesse mandarle una lettera d'amore?
 
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TEACH ME TO LOVE
- Capitolo 1° -

Ciao a tutti! Questa è una piccola one-shot che mi è venuta in mente in una di queste notti.
Si tratta sempre della coppia Inu-kaggy ma nella fic comparirà solo Inuyasha.
Naraku è stato sconfitto ed ora è arrivata la prova più difficile… la scelta di Inuyasha. Quale strada avrà mai scelto Inuyasha? E se avesse scelto di seguire Kikyo? Potrebbe mai aver capito dopo cosa desidera in realtà il suo cuore?
Ho preferito lasciare un finale aperto alla vostra immaginazione^___^
Un finale che fa capire che non sempre esiste il lieto fine che vorremmo noi…
Se mi lasciate un parere ne sarò molto contenta^_^, grazie ed un bacione tutti!^^


***

" L’amore nasce nei cuori, ma non sempre si ha il coraggio e la forza di accertarlo, nemmeno a se stessi. A volte è difficile, forse non ci rendiamo nemmeno conto di amare, ma quando si è lontani dalla persona amata, ci si rende conto di quanto forte sia questo sentimento.
E se Kagome se ne fosse andata per sempre tornando nel suo tempo perché Inuyasha gli avesse riferito di voler seguire Kikyo? E se Inuyasha ora avesse capito di non amare in realtà più Kikyo, ma lei, kagome? E se desiderasse mandargli una lettera d’amore? …”


TEACH ME TO LOVE


“ INSEGNAMI AD AMARE”



“ Ciao, Kagome. Lo so, pare strano che proprio io in questo momento stia scrivendo una lettera, a te. Penso non ci crederesti se non lo vedessi proprio con i tuoi stessi occhi questo scritto.
Non credo che le parole possano bastare, che siano in grado di giustificare tutto. Tutta la mia colpa, tutta la tua sofferenza, che sono sempre stato capace di darti. Perché le parole non sono sempre in grado di risanare ciò che solo il tempo può curare. Il tempo e la distanza.
Forse è uno sbaglio scriverti, l’ennesimo errore. Ma non posso, non sarebbe giusto almeno non provarci. Perché io te lo devo, questo mio scusa.
Ti chiedo perdono, con il cuore infranto, ed il rimorso nel petto.
E te lo chiedo ancora, ed ancora, ancora una volta, finché possa bastare. Te lo chiedo, di nuovo, con le lacrime agli occhi e lo sguardo basso.
Perché tu ora sei lontana da qui, non più in questo mondo. Ed io non ho fatto nulla per impedirlo, per impedire che te ne andassi. Anzi, sono stato proprio io a costringerti ad abbandonarmi.
Ed ora non ci sei più.
Forse per sempre, forse no. Forse arriverà il tempo in cui ci rivedremo, forse le vedrai queste parole sincere che scrivo per te, dal mio cuore, che soffre, di dolore per la tua lontananza.
Ed ancora ti chiedo scusa. E penso che probabilmente non ti giungerà mai questo mio scusa, o forse sì, con queste parole.
Pensiamo spesso che la vita sia così semplice, gestibile. E, invece, non è così, tutto passa senza un freno, il tempo, senza che lo si possa fermare, e gli eventi, senza che li si possano controllare. E i nostri errori ci scivolano tra le mani, senza che possiamo far niente per fermarli.
Ed ora lo vorrei, vorrei che fossi qui, di nuovo accanto a me.
Perché io quel “stai con me” non ho mai avuto il coraggio di chiedertelo, nemmeno quella volta, quando te ne sei andata. Anche se sempre avrei voluto sussurrartelo.
Hai fatto una scelta, ed io non ho fatto nulla per fermarti.
Questa la mia colpa.
La tua, di arrenderti alla fine. Di non lottare per il tuo amore. Di fuggire via… ma come posso biasimarti, ora?
Sono stato io a sbagliare. Perché tu hai scelto per non soffrire, perché io ho scelto di seguire lei.
Perché sapevi che l’avrei scelta a te. Ed in fondo è sempre stato questo ciò che ho fatto.
Questo l’altro mio peccato.
Però in realtà le cose sono diverse. Kikyo rappresenta il passato, un amore che c’è stato, ma che ormai non ci sarà più, dileguato nel passato, cancellato dalla foschia del tempo, che pian piano schiarisce tutto, portandolo via con sè. Di questo me ne sono reso conto.
Lei, cancellata dal tempo… ma soprattutto da te. Perché ora il mio cuore non è per lei, ma solo per te, mia dolce Kagome.
Ed ora ci provo, a sussurrarti che tengo a te. Come ho sempre fatto, lontano dalle tue orecchie però. Ed ora te lo chiedo, di stare con me.
È inutile nascondere i sentimenti, questo ho imparato.
Non serve nascondersi dietro l’indifferenza, questo che ho sempre fatto io.
E inutile credere in ciò che il nostro cuore non vuole prestare ascolto.
Ed ora ti ho persa. Forse per sempre.
Lontani fino alla fine dei nostri giorni, ed anche dopo.
Ti vorrei qui accanto a me. Ma, lo so che è difficile. Tu te ne sei andata. La tua scelta era di stare lontano da me. Perché ti ho ferita, perché ho sbagliato…
Darei qualunque cosa per avere un altro attimo accanto a te, perché, lo sai, il nostro attimo d’amore varrebbe più di un’intera vita.
Ed io ho sempre voluto chiederti: insegnami ad amare, io non ne sono capace, non dopo Kikyo, o forse nemmeno prima.
Perché i mezzodemone non possono amare, questa è sempre stata la mia convinzione, sono diversi, sono esclusi da tutto, anche dall’amore.
Ma ora ho capito quanto mi fossi sempre sbagliato.
E poi, mi sono reso conto di essere già in grado di amare. Senza che me ne rendessi conto, tu me lo avevi già insegnato… Sì, perché io amo te.
Ed ora te la sussurro un’ultima parola: un grazie. La sussurro al vento, cosicché la porti fino a te, lontano, dove sei ora. Affinché il tempo, che scorre, ti faccia giungere, il mio amore.
E poi forse si spingerà fino al tuo orecchio anche il mio ti amo.
Tu, che mi hai sempre accettato come sono, senza mai pretendere che cambiassi. Senza volermi né demone, né uomo, semplicemente io, il mezzodemone Inuyasha.
Ed ora ti saluto, con una stretta del cuore, con una lacrima che mi corre la guancia.
Il risentimento colma la mia anima, il senso di colpa alberga nel mio cuore.
Ho consumato la mia occasione, di vivere il tuo amore, così unico e speciale. Nella mia testardaggine non volevo credere di essere capace di amare.
Prima volevo che mi insegnassi ad amare, ora semplicemente ti chiedo di non dimenticarmi, solo così vivrà questo sentimento.
Ma forse tu non mi ami più, per questo non sei tornata. Forse mi hai già dimenticato. Ma non posso darti colpa.
Chissà se mi ami…
Forse questa è solo una mia stupida fervida fantasia. Però ti prego, conservami nei tuoi ricordi, solo così potrò sperare di continuare a sperare di averti accanto, anche se lontana.
Ed ora, ti prego insegnami a vivere, senza di te. Ora così impossibile ai miei occhi, da quando ho visto sparire la tua figura lontano dal mio sguardo.
Ma è giusto così, tu sei tornata a casa. Io ho avuto la mia scelta.
Addio.
Aishiteru, Kagome.”



Forse, hai pensato, sarà più facile così, provare a dirle ciò che provi.
Quel pezzo di carta, che stringi tra le mani, vale più di qualsiasi parola troveresti il coraggio di confessare. Questo ti ripeti.
Lo sai, però, che non è del tutto così. La verità è che tu non ne hai il coraggio di parlarle, di aprire il tuo cuore di fronte al suo viso.
Ed ora ti chiedi, se lo troverai la forza per questo, per darle la tua lettera.
Pensi a tutto ciò che è successo, a ciò che ti ha portato in quella esatta situazione.
Dopo la definitiva scomparsa di Naraku ti sei ritrovato la scelta di un bivio. Il tuo orgoglio ti ha portato verso ciò che ti legava ad una promessa, ma forse ora l’amore è a richiamare il tuo cuore. La certezza di aver sbagliato la tua strada.
Tra le mani stringi la lettera che hai scritto questa sera, per lei.
Ora sei lì, di fronte al pozzo, immerso nel silenzio di questa buia notte, senza la luna, nascosta alla vista dalle nubi. Guardi il buio nel piccolo cunicolo di legno, senza che il tuo sguardo riesca a raggiungerne il fondo, solo il nero scorgi.
Ed ancora ti domandi se stai davvero facendo la cosa giusta.
Farla soffrire e permettere che se ne vada, con quale coraggio ora torni da lei per chiederle di stare con te?
La ricordi lì, la sua figura, proprio davanti al pozzo di legno. È di fronte a te.
Ti guarda. E piange. Ed è tua la colpa. Ha saputo di Kikyo… e te. Del tuo desiderio di seguirla.
Soffre e piange. A causa tua, della tua perenne insicurezza sui tuoi sentimenti verso Kikyo e della tua decisione, apparentemente, finale.
Le lacrime le scendono dagli occhi castani, rigando le gote rosse.
Ti osserva meglio, come cercando di memorizzare nella mente ogni tuo lineamento, ogni piccolo dettaglio. Nei suoi leggi un’infinita tristezza, un’eterna rassegnazione.
Sussurra un addio… questa volta non tornerà da te. Mai più.
E tu la guardi sparire senza fare nulla, rimani lì immobile con una stretta al cuore.
Sei sicuro che se ora andassi da lei le cose non si ripeteranno? Saresti capace di non portarle altre lacrime?
Credi di no. In fondo non hai mai fatto altro, no?
E poi,… ne hai paura ora. Timore di farla soffrire, ancora, di nuovo. Come quella volta. Ti farebbe troppo male questo, farebbe male ad entrambi.
Ecco, ora hai deciso.
Non andrai da lei, sparirai dalla sua vita. Così lei crederà che tu non la ami, così non potrà più soffrire.
No, non le darai la lettera. Non la vedrai mai più.
Ti allontani un po’ dal pozzo meditando sul fine della tua decisione. E pensi che sia la cosa più giusta, per lei, Kagome.
Ti accorgi di tenere ancora stretta la lettera, la accartocci e la butti a terra.
E mentre te ne vai, sparendo nel buio della foresta, ti chiedi se il tuo comportamento sia dettato da coraggio o codardia. Non sai dare una risposta.
Tutto ciò che sai è che tu l’ami davvero e che ora stai soffrendo, consapevole che mai più la rivedrai, il suo dolce viso mai più lo scorgerai, visiterà solo i tuoi sogni e pensieri più profondi.

La luna si affaccia ora ad illuminare il bosco, teatro passioni ed amori, dove ci sono stati odio e amore, lacrime e risentimento, ma anche gioia… ed ora solo l’indecisione, ed il coraggio di abbandonare chi si ama, per paura di farle del male. O forse solo codardia, per mancanza di non averlo quel coraggio per dire ‘ti amo’.
Ed ora ancora alberga questa nuova tristezza mescolata ad un sentimento d’amore, così forte da portare una stretta al cuore a chi è in grado di sentirlo.
Il cielo è dipinto da una pennellata di inchiostro blu, la brezza spira soave tra le chiome degli alberi, portando con sé un suono armonioso.
Ed ora quella stessa brezza sospinge un piccolo pezzo di carta stropicciato, lo fa aleggiare fino ai piedi di un pozzo intagliato nel legno, il pozzo che tutti chiamano ‘mangia-ossa’.
Parole incise su quel foglio di carta, che forse con il tempo sbiadiranno nel loro inchiostro nero, che forse verranno anche scorte da qualcuno che per caso si ritroverà a raccoglierlo, oppure verranno cancellate per sempre dalla pioggia che ogni tanto arriva di primavera… e rimarranno immortalate solo nel tempo che passa e porta tutto via con sé.
Anche l’odio… ed anche l’amore.

Si scolorirà quella richiesta del cuore… ti prego, insegnami ad amare, e poi a vivere… senza di te.
 
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VOTO: (1 voto, 1 commento)
 
COMMENTI:
Trovato 1 commento
--gabriella-- - Voto: 27/10/08 08:52
è trp bella qst fic mi ha ftt davvero piangere...
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