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Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Naruto
Titolo Fanfic: JINCHUURIKI'S WAR (LA GUERRA DEL JINCHUURIKI)
Genere: Sentimentale, Azione, Avventura
Rating: Per Tutte le età
Avviso: OOC
Autore: sooner galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 31/07/2007 19:44:01 (ultimo inserimento: 04/11/07)

La morte dello Tsuchikage porta Konoha sull'orlo di una guerra e il prezzo da pagare per evitarla è troppo alto... che cosa accadrà?
 
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LA PARATA
- Capitolo 1° -

JINCHUURIKI’S WAR

Capitolo 1°
La Parata

Faccio una premessa: non ho ancora letto il manga di Naruto Shippuuden per cui non so come procede la storia (se Gaara si salva o che fine fa Sasuke) per cui questa fanfic potrebbe non rispettare quello che succede nel manga. Per il resto spero vi piaccia e, se avete voglia, commentate.

Il sole entrava con forza dalla finestra, penetrando le tende, irradiando la stanza, facendo rifulgere la cera sul pavimento. Seduto al centro della camera, un uomo, si godeva i raggi di quel sole primaverile immergendosi completamente nella radiosità mattutina. A dispetto della calma apparente l’uomo era molto agitato e nella sua mente vorticavano, sempre più veloci e inarrestabili, pensieri di ogni sorta: “sarò mai all’altezza del mio compito” oppure “cosa penseranno -gli altri- di me”. Questi filamenti di pensiero vennero bruscamente interrotti da una voce che lo chiamava; Togashi si girò in direzione della voce “Tsuchikage – sama, Tsuchikage – sama” la voce della guardia aveva un tono strano, quasi servile, un tono a cui non era per niente abituato “non sono ancora Tsuchikage, per cui chiamami solamente Togashi” rispose, senza lasciar trapelare nulla della sua preoccupazione “certo, mi perdoni, Togashi – sama” si scusò l’uomo inginocchiandosi e prostrandosi a terra ( a Togashi quel gesto parve esagerato ma non interruppe la guardia), dopodiché l’uomo proseguì “sono venuto per dirle che la parata sta per cominciare e gli altri Kage hanno già fatto il loro ingresso per cui…” non ebbe il tempo di finire “farò la mia apparizione in pubblico tra qualche istante, tu precedimi e annunciami” concluse il futuro Tsuchikage “è un onore per me, Togashi – sama” ribatté la guardia facendo, ora, solamente una rapida genuflessione…

* * *
Shishimoto Togashi era un giovane ninja del Villaggio della Roccia; fin da piccolo aveva dimostrato grandi capacità e talento da vendere e, col tempo, queste qualità, gli avevano fruttato la nomina a Tsuchikage. Quello era il gran giorno in cui sarebbe diventato ufficialmente il ninja più potente del suo villaggio. La parata a cui stavano per presenziare lui e gli altri quattro Kage, però, non era stata indetta per quest’evento, o meglio non solo per quello; quello era il giorno dello Shunbun no hi ovvero della festa per l’equinozio di primavera. La sua nomina sarebbe arrivata solamente alla fine della parata, seguita da un grande banchetto e, infine, chi avesse resistito fino a sera avrebbe potuto riunirsi per contemplare la Luna (com’era usanza al termine dello Shunbun no hi).

* * *
… “sta per fare il proprio ingresso il futuro Tsuchikage, Shishimoto Togashi!!!” strillò la guardia con particolare enfasi; l’ingresso di Togashi fu seguito da numerosi applausi e commenti di approvazione, dall’alto dei suoi 190 cm poté godersi soddisfatto l’ovazione del pubblico e dietro la barba ben curata gli si disegnò un sorriso di compiacimento. Quell’espressione scomparve presto cedendo il posto a una serietà austera mista a riverenza: era arrivato al cospetto dei Kage. Li guardò uno alla volta e il suo sguardo si soffermò sul Kazekage, gli avevano detto che era giovane ma lui si immaginava un ragazzo della sua stessa età, sui venticinque anni, il giovane che aveva di fronte ne dimostrava al massimo quindici. Sul volto di quel ragazzino, però, vi era una espressione di tale serietà e concentrazione che lo faceva sembrare estremamente valido e saggio; “si è proprio lui” pensò Togashi “Gaara del Deserto”. Ossequiò i quattro Kage con le dovute riverenze e loro fecero lo stesso, dopodiché la parata ebbe inizio.

Il corteo era particolarmente ordinato, i Kage davanti, procedevano con portamento regale, scortati da dieci samurai ben addestrati, dietro, gli alabardieri, vestiti di tutto punto con le lunge armi che sembravano seguire i passi decisi e controllati dei loro portatori e, infine, le genti del luogo che seguivano rumorosamente il cammino della coda. La meta era un colle a due miglia di distanza, l’arrivo era previsto entro mezz’ora. Verso la metà del tragitto, fino ad allora trascorso in religioso silenzio, Togashi decise di intraprendere una conversazione, quindi si rivolse all’Hokage, perché era la più vicina e, forse, anche perché la trovava carina “beh, sembra che questa parata sia un successone… lei che ne dice?” azzardò Togashi per avviare il discorso “questo anche grazie alla sua nomina, non le pare? Secondo me la maggior parte delle persone sono venute solo per vederla diventare Tsuchikage” disse lei di rimando “oh, io penso piuttosto che siano venuti a vedere i cinque Kage riuniti come non succedeva da quasi un secolo: i nostri cinque paesi hanno finalmente raggiunto una pace stabile, è questa la vera attrazione” concluse Togashi con aria navigata “già, vero; e lei che ne pensa Kazekage?” disse Tsunade ( Togashi ricordò che si dovesse chiamare così) “dico che questa parata è un vero spreco, senza considerare che ci espone tutti e cinque a grossi rischi” esordì Gaara con nervosismo, era visibile che qualcosa lo preoccupasse “perché dice così, in fondo siamo o non siamo i ninja più potenti dei nostri villaggi? E poi a me piace questa parata” gli rispose Togashi, un po’ stupito dalla risposta “hmpf” si limitò a concludere Gaara facendo un strana espressione “o non si preoccupi; sono sicuro che il Kazekage dice cosi solamente perché la parata lo annoia, in fondo è sempre stato così, pensi che quando…” Togashi non la ascoltava più, d’un tratto fu preso da uno strano formicolio che, partendo dai piedi, gli si era diffuso per tutto il corpo crescendo via via di intensità e impedendogli di muoversi; il formicolio si trasformo in un dolore acuto che gli attanagliava le membra, sentì che gli mancava l’aria e non riusciva a respirare, tentò di chiedere aiuto ma non ci riuscì: era in preda ad una agonia atroce. Dopo pochi secondi dall’inizio di quel martirio il collo di Togashi fece un innaturale e involontario movimento facendogli distogliere lo sguardo dalle figure davanti a lui che cercavano inutilmente di aiutarlo, ancora qualche istante, poi gli occhi rotearono all’indietro e la vita abbandonò per sempre quel corpo mortale: non ci sarebbe stata nessuna nomina, nessun banchetto, niente. Lo Tsuchikage era morto.

 
Continua nel capitolo:


 
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VOTO: (1 voto, 2 commenti)
 
COMMENTI:
Trovati 2 commenti
Rif.Capitolo: 1
sooner
08/06/08 19:25
Grazie davvero!
Scusa se non ti ho risposto subito, il fatto è che non guardo questa fanfic da mesi ormai^_^

Comunque mi fa piacere che ancora ci sia gente che legge la mia prima fic!

Grazie ancora, ciao!
D'accordo con il commento: 0, e Tu? / No   |   Segnala abuso Rispondi

Rif.Capitolo: 1
sohi - Voto:
11/05/08 07:19
splendida. ottima idea!!!!!
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