LA VITA IN CITTÀ.
- Capitolo 1° -
Apollo: Questa è la mia seconda fanfic, e spero che vada come la prima che ho scritto o anche meglio. Il genere però è un po’ diverso rispetto alla precedente. Leggete e scrivetemi !!!
PS anche se dall’ inizio sembra, la storia è diversa rispetto quella originale di Dragon Ball, quindi aspettatevi molte sorprese ! ^___^
Da dove si può incominciare per raccontare una storia ?
Forse dalla descrizione dell’ ambiente circostante dove si trova il nostro protagonista ?
Potrebbe essere un’ idea, quindi perché non utilizzarla ?
Se per caso voi lettori vi trovaste in questo luogo, notereste subito che siete chiusi da montagne che si intrecciano e si snodano come serpenti; campi di grano, orzo, granturco e verdure colorano un paesaggio che altrimenti sarebbe solo dipinto dal verde degli alberi. Se foste abbastanza in alto vedreste solo qualche casupola qua e là ed un contadino che, con una mano sulla zappa e l’ altra che stringe un fazzoletto, si asciuga il sudore della fronte.
L’ estate era appena finita e l’ aria si stava facendo già più fredda.
Ma il freddo non sembrava preoccupare la figura umana che procedeva a gran velocità, alta nel cielo.
Se uno di quei contadini avesse alzato lo sguardo avrebbe riconosciuto in quella sagoma un ragazzo in apparenza dal fisico gracile e dai capelli neri.
Indossava una camicia bianca, un panciotto nero e un paio di pantaloni marroni; il giovane teneva con la mano sinistra una borsa a tracolla che altrimenti sarebbe volata via.
La sua espressione era dubbiosa e perplessa, se non addirittura agitata.
Era il suo primo giorno di scuola.
Fino a quel giorno aveva sempre studiato a casa con l’ ausilio di sua madre ma ormai era giunto il momento che anche lui frequentasse un liceo.
Era molto ansioso, non aveva mai conosciuto l’ ambiente della scuola.
Forse lì avrebbe saputo colmare il vuoto che sentiva da troppo tempo nel suo cuore.
Aveva 16 anni e in pratica non aveva ancora vissuto la sua vita da adolescente.
Non aveva amici della sua stessa età, ne aveva fatto quelle cose che si facevano fra ragazzi.
Le uniche cose che aveva erano lo studio e la lotta.
Egli si sentiva libero, ma allo stesso tempo molto triste.
Proprio mentre pensava a queste cose giunse in prossimità della città.
Rallentò e scese silenziosamente a terra.
Era giunto a Satan City.
Al contrario di quello che si potrebbe pensare, il giovane non era arrabbiato con Mr. Satan per essersi preso il merito e la gloria di aver sconfitto Cell, anzi, in tutto ciò trovava qualcosa di beffardo e ironico.
In fondo era meglio così, lui non era alla ricerca di fama e successo, quello che voleva era vivere pienamente la sua vita, ma proprio ciò era quello che lo faceva star male.
L’ incapacità di non riuscire ad essere come tutti i suoi coetanei.
Ma il ragazzo non potè soffermarsi più di tanto sui suoi conflitti interni, doveva andare a lezione.
“Cavolo, sono in ritardo !” disse guardando un orologio vicino.
Scrutò intorno e, assicuratosi che non vi era nessuno nei paraggi, corse a velocità sfrenata verso il liceo.
Nel frattempo una delle banche della città era appena stata svaligiata.
Proprio mentre i rapinatori stavano uscendo con il bottino passò di lì il nostro protagonista il quale si nascose dietro un edificio, si tolse la borsa e si trasformò in super saiyan per non farsi riconoscere.
“Proprio ora doveva succedere ? Sono già in ritardo…” disse il saiyan con aria scocciata.
Silenziosamente spiccò un salto per raggiungere l’ entrata della banca, diede un calcio in volo al primo criminale e immediatamente dopo un colpo con la mano a taglio sul collo del secondo.
Il terzo fece in tempo a scaricargli una raffica di proiettili col suo mitra.
Fu inutile.
Il giovane guerriero li fermò tutti con una mano.
Dopo averli fatti cadere a terra fece uno scatto fulmineo e diede un calcio dritto in faccia allo scassinatore.
I due che stavano aspettando i complici in auto e che avevano assistito alla scena impietriti dalla paura cercarono di scappare.
Anche questo fu inutile.
Il ragazzo appena se ne accorse, allungò un braccio con mano aperta, fece un piccolo urlo e l’ onda d’ urto che provocò bastò per decappottare il veicolo.
Tutto ciò accadde in meno di un minuto.
Subito dopo arrivarono i poliziotti, increduli nel vedere ciò che si parava davanti ai loro occhi.
Intanto il nostro valoroso se l’ era già data a gambe, quando dietro di lui apparve una figura femminile.
“Ehi tu !”
Gli venne un colpo per lo spavento
“Sai chi è stato ?”
“Eh ? Boh… non ho visto niente…”
E se ne andò frettolosamente via, troncando la conversazione.
Un vecchio si avvicinò alla ragazza e descrisse ciò che era successo.
“… aveva una forza e una velocità straordinarie !”
“Ancora il guerriero dorato ?”
“Aveva anche lui il distintivo dell‘Orange Star High School”
“Uno studente della mia scuola ? Non lo conosco uno coi capelli dorati…”
Giunta a scuola la ragazza riflettè molto sull’ evento con i suoi amici.
“Ehi, non sarai tu il guerriero dorato, vero Shapner ?”
“Mi dispiace ma non ho tempo di fare una cosa assurda come quella”
Una ragazza dai capelli biondi domandò all’ amica
“Ehi Videl, non sarà più forte di tuo padre ?”
Un quarto ragazzo con gli occhiali rispose:
“Impossibile ! Mr. Satan è il campione del mondo, a sconfitto persino Cell. Nessuno può essere più forte di lui !“
Il gruppo si azzittì quando entrò il professore, che annunciò un nuovo compagno.
|
|
