OCCHI NERI
- Capitolo 1° -
I tuoi occhi sono scuri, scintillanti…
Mi guardi come se il tuo dovesse essere un addio…
Lo sai?
No, no…
Non puoi saperlo, l’ho nascosto bene…
Dormi, ti prego.
E ricordami così, come un sogno sbiadito nell’oscurità della notte.
Sarò la tua visione.
Nessuno sa di noi, anche tu dimenticherai.
Lo so.
Nessuno…
Ecco, ora anche i miei occhi sono lucidi.
Ma tu non dormi.
Sei sveglia.
Ti ha tradita il sospiro…
Io non piango, neanche davanti a te.
Ma sento le tue lacrime farsi strada…
Scendono dai tuoi occhi scuri, così castani, così perfetti…
Così dolci.
Piangi per me?
Non credo.
E mi scappa un sorriso.
Domani me ne andrò…
E tu non lo sai…
Avrei voluto dirtelo, tante volte…
Ma poi mi perdevo nei tuoi alti occhi…
Forse soffrirai.
Ma tu, tu avrai ancora i tuoi amici.
Ai primi raggi del sole.
Ora.
Non voglio aprire gli occhi.
Aprire gli occhi e vederti.
Per l’ultima volta.
Hai provato invano a nasconderlo.
Sono intelligente, sai?
E tu eri come un libro aperto per me.
Dopo quel giorno è cambiato tutto.
È cambiato tutto nella mia vita, almeno.
Credevo di aver fatto qualcosa anche per te.
Speravo.
Ma sono una piccola Grifondoro ingenua, vero?
Ormai lo sappiamo entrambi.
È la prima cosa che mi dicesti.
Il giorno più strano della mia vita.
E questo è il più brutto.
O meglio, lo deve ancora diventare.
Non voglio aprire gli occhi.
Aprire gli occhi e vederti.
Come un angelo.
Forse non lo sai, ma è questo che sei per me.
Un angelo.
Il gufo vorrebbe entrare.
Fosse per me, resterebbe fuori.
Ma devo andare, ora lo so.
Ho fatto la mia scelta.
Già da tempo, ormai.
Lo ammetto, sei quasi riuscita a farmene pentire!
Quanto potere hai avuto, piccola Grifondoro ingenua…
Mi dispiace…
Non farlo, non far entrare quel gufo!
È la lettera di tuo padre, lo so.
E tu andrai da lui.
Lo hai scelto da troppo tempo.
Ma puoi scegliere ancora, sai?
Ma tu non vuoi.
Almeno, so…
Non è la via più semplice quella che hai scelto.
Non lo è.
Te lo riconosco.
Sei un Grifondoro mancato.
Sei bellissima.
In un’altra situazione, lo sai, forse saremmo potuti stare bene.
Magari…
Sì, magari anche a Grifondoro!
È la lettera che aspettavo.
Che temevo.
Ora non posso più esitare.
Hai ancora gli occhi chiusi.
Paura?
Non averne, non mi succederà nulla…
In fondo, è solo come uno di quegli stupidi cosi che voi Babbani chiamate tatuaggio.
Solo più macabro.
Forse, …
Hermione, sono quattro giorni che ti amo.
Apro gli occhi.
Sei proprio davanti a me.
Angelico.
Non ti vedo il viso, il sole mi abbaglia.
Ma vedo i tuoi occhi.
Per la prima volta, caldi.
Ti prego non andare via.
Non lasciarmi ferita.
Ma se è questo che vuoi, allora va bene.
Questa sarà l’ultima immagine che avrò di te.
Ma non ti dimenticherò.
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