FIND MYSELF
- Capitolo 1° -
Weiss kreuz ...
la nostra vita è al servizio della vendetta, e per quel che prossimo cerchiamo di evitare che il
male si espanda ..
ma pur sempre umana è la nostra natura ....
e come essa bruceremo nel mezzo del tempo ..
passeremo come una foglia che poi svanisce nel nulla, e come il suo passaggio così effimero
verremo dimenticati ...
questa è la nostra condanna.
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(((--=Find myself=--)))
la pioggia bagnava le loro vesti, una fredda aria colpiva i loro volti facendoli rabbrividire.
Ecco il loro bersaglio, era davanti hai loro occhi, come una foglia tremava e contava i minuti che
mancavano alla sua morte. Riuscivano a percepire la sua paura, attraversava le sue vene e nella
sua espressione risaltava la sua presenza. Non potevano esitare, anche questa volta dovevano
togliere una piaga dal mondo, non importa se essa era una presenza umana, doveva essere soppressa,
come ella aveva fatto con molti innocenti, segnandosi così con le proprie mani la sua morte.
due frecce trapassarono il torace del condannato. la katana gli squarciò gli arti, e
così, venne messa fine alle sue agonie.
...puoi silenzio, si percepiva solo il rumore del sangue che sgorgava dal suo corpo...
-...abbiamo fatto la cosa giusta ..vero?-
-certo Omi...-
Yoji appoggiò la mano sulla sua spalla per infondergli forza. sapeva che non era giusto
coinvolgerlo sempre in situazioni tanto pericolose, ma era pur sempre un membro dei Weiss, ed era
essenziale la sua presenza....
Rientrarono a casa con i vestiti che gocciolavano di acqua mischiata a sangue, I loro volti
erano inespressivi, mentre si godevano quei pochi attimi di pace e di "nulla". Sapevano che quella
pioggia non poteva cancellare quello che avevano appena fatto, la lista di vittime
aumentava ogni giorno e molte volte ancora si sarebbero macchiati di altro sangue.
Omi lasciò cadere le proprie armi per terra e corse senza fiato le scale che lo dividevano dalla
sua stanza. Si lascio accasciare per terra e singhiozzando cercò di annegare i suoi pensieri
fra le lacrime.
-p.. perché tu.. Youko??!!...i..io ..no.. io non volevo!!!-
singhiozzava strozzando quella frase in gola.
-...perché mi hai ingannato???!!-
la stanza vuota attorno a lui non dava risposta..
-dobbiamo fare qualcosa Aya ?..tu che ne dici?-
-solo il tempo gli farà schiarire le idee....-
-dannazione!! ma come fai ad essere così freddo???!!-
-non è il momento di scaldarsi Ken...Aya ha perfettamente ragione, se ci pensi..dopo tutto
quello che è successo sarebbe solo un'umiliazione per lui essere compatito, soprattutto da noi-
-..tsk....-
si allontanarono ognuno nella propria stanza.
la pioggia incessante e ripetitiva risuonava nell'abitazione.
Il rumore della pioggia, senza significato ma così rilassante, in quel momento in esso però
vi si percepiva solo urla strazianti, che insieme all'acqua sbattevano per terra la
loro angoscia.....
Ken si affacciò alla finestra...
"la pioggia….sembrano quasi lacrime…e se fossero per noi? Umani erranti in cerca di verità..o è solo un tentativo divino per coprire il
male che c'è nella vita?...in ogni angolo egoismo nasce e muore..in ogni luogo la vita
si spegne o nasce.. siamo burattini del fato, o siamo noi a scegliere la nostra vita?..."
richiuse la finestra e diede un pugno al muro irritato dai suoi stessi pensieri
-..dannazione!..-
la luce filtrò dalle fessure della finestra, e grazie ad essa la stanza si illuminò debolmente.
Omi era rannicchiato in un angolo per terra, con il volto adagiato fra le braccia,
ancora solcato da fresche lacrime. aveva passato tutta la notte a piangere e poi esausto si era
lascito cullare dallo scorrere della pioggia.
Lentamente aprì gli occhi stropicciandoli leggermente, la sua vista era un po' sfocata e
gli occhi erano ancora impastati dal sonno, quando l'immagine di Youko..la sua ultima
vittima gli apparve dinanzi con il corpo disteso nel sangue senza vita.
Come una condanna non poteva evitare di ricordare,l'aveva conosciuta tre settimane fa.
"Ero in biblioteca a leggere un libro, tante volte in questi giorni avevo sognato di farlo.
In esso c'erano parole che mi toccavano il cuore con la loro fantasia, così magico e dolce era
bel mondo parallelo che si creava tra quella scrittura su carta che finalmente leggendo
trovavo un sorta di pace temporanea, avevo
ritagliato un po' di tempo dal lavoro per rifugiarmi su questa piccola casa del libro....
quel giorno una voce squillante richiamò la mia attenzione, distruggendo così i miei pensieri...
-Bene, allora l'avevi preso tu il mio libro preferito!, ecco perché non lo trovavo
tra gli scaffali-
mi voltai di scatto, una ragazza con i lineamenti delicati, e un triste sorriso mi coprì la
visuale, era stata lei a pronunciare quelle parole? ne ebbi la certezza quando mi si avvicinò
di più per vedere a che pagina ero arrivato a leggere
-ummm, sei ancora all'inizio-
ribatte con fare deluso, forse voleva commentarlo visto che si apprestò subito ad
accomodarsi accanto a me....con occhi curiosi.. mi scrutava
-si, il titolo mi ha attratto, ed eccomi qui a leggerlo-
fu quella la prima volta che la incontrai, e subito si istaurò una forte amicizia tra noi,
lei riusciva a vedere le parti più nascoste e oscure del mio cuore. E a trarvi solo
lati positivi, o più semplicemente....da quel poco che mostravo, dopo tanto tempo qualcuno mi faceva
sorridere il cuore."
<tock tock>
-Omi posso entrare?-
Ken non ricevette risposta e quindi varcò la soglia senza permesso, si diresse verso le finestre,
e scostando le tende sopra di esse adagiate, fece entrare in tutta la stanza la luce. Omi mugolò infastidito
e coprendosi gli occhi ancora sommersi dal pianto si riparò da quel bagliore.
-come va?-
tacque ancora o forse la sua risposta fu preceduta dalle lacrime che scivolarono di nuovo per le guance.
-Omi...-
lo sguardo di Ken si riempì di tristezza
"..come posso fare a farti stare meglio?..."
strinse i polsi, e guardando anch’egli per terra non disse una parola. Era davvero preoccupato
ma non sapeva come comportarsi...
Ripensò al passato, a ogni volta che lui stava male ed accanto aveva avuto solo i Weiss.
Omi cercava sempre di incoraggiarlo con le sue parole o col suo sorriso.... e anche se sembra
impossibile e con essi che lui si sentiva meglio...
spostò ancora lo sguardo sul ragazzino dai capelli dorati. gli si avvicinò lentamente e
piegandosi davanti in ginocchio iniziò ad accarezzarglieli.
finalmente egli alzò lo sguardo quasi incredulo per quel gesto così affettuoso, i suoi occhi
smisero di piangere per incrociare quelli di Ken,lui rispondeva a quello sguardo ingenuo
con occhi dolci, come un padre fa col suo piccolo.
-su ...fatti forza..e ricorda che noi ti staremo sempre vicini..-
gli sorrise teneramente dopo aver pronunciato quelle parole...Omi annuì con la testa, e riabbassando lo sguardo ricominciando a piangere strozzando i singhiozzi che invece di terminare divennero sempre + frequenti e incontrollati.
-sfogati pure...ne hai bisogno...-
le foglie, mute come i loro pensieri, cadevano attratti da una forza d’attrazione chiamata “forza di gravità”, un’energia più forte di loro ora li manovrava. La loro vita piano, piano veniva scritta da loro stessi nel libro del mondo. Anche se quella scrittura si fosse sbiadita quei pochi attimi sarebbero rimasti per sempre unici, perché vissuti da persone incomparabili e senza precedenti. Le esperienze che danno anche un solo abbraccio rimangono nel cuore, più esso è sentito e caldo, più solcherà l’io interiore di una persona. Modificandogli, anche per un limitato periodo di tempo e il percorso del destino delle loro anime.
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