- Capitolo 1° -
Con te, per sempre…
Saori camminava con passi lenti nel primo mattino di quella giornata primaverile per il parco della sua villa.
I suoi cavalieri erano tornati nei loro luoghi di addestramento per prendersi un periodo di riposo dopo l’ultima battaglia contro il Dio Apollo.
Solo uno di loro era rimasto alla villa.
Un Seiya stranamente mattiniero stava osservando la fanciulla in quella passeggiata solitaria. Grato di poter ancora una volta posare il suo sguardo sulla sua leggiadra figura. E la guardava come se quella fosse l’ultima volta, come se l’attimo successivo la ragazza sarebbe scomparsa.
In fondo quella volta c’era andato vicino.
Si era svegliato dopo averla sognata. Negli ultimi giorni gli capitava spesso. Un incubo ricorrente: lei che giaceva pallida e priva di vita e lui che non era in grado di fare nulla per salvarla.
Ha avuto davvero paura di perderla. Da quando lei, docile, aveva seguito suo fratello Abel a quando aveva sentito il suo cosmo spegnersi.
E lui, disperato, per la prima volta nella sua vita non aveva saputo cosa fare. Si era sentito inutile, perso, incapace di reagire. E aveva capito quanto lei fosse fondamentale per lui.
Non si era preoccupato per le sorti del mondo, poteva anche andare incontro alla distruzione, ma lui…lui si era ritrovato solo, senza colei che illuminava la sua vita.
E per questo era corso in Grecia, incurante della propria esistenza, dimentico di se stesso e dei suoi doveri, per vederla un’ultima volta, ma di fronte agli ostacoli si era bloccato.
Mentre lei camminava solitaria nella Valle della Morte, i suoi pensieri erano stati quelli di desistere, di smettere di lottare perché quella era l’unica possibilità di rivederla e di stare con lei per sempre.
La morte non gli aveva mai fatto paura: era il destino di qualsiasi cavaliere e lui era pronto ad affrontare quel passaggio solo per lei.
Aveva gettato la spugna prima ancora di tentare perché credeva di poterla ritrovare solo nel nulla.
E Saga, ancora una volta, con il suo esempio, gli aveva fatto capire che poteva ancora avere fiducia. Non solo in se stesso, ma anche nei suoi amici, che lui aveva abbandonato e che si erano comportati meglio di lui.
Gli aveva fatto sperare di poter rivedere il suo sorriso, di specchiarsi nei suoi occhi, di sentire di nuovo la sua voce come era sempre stato.
E gli aveva dato il coraggio di non abbandonarla ricordandogli la cosa più importante: Saori si fidava di lui.
In tutte le battaglie che avevano affrontato lui aveva sentito il suo cosmo che lo chiamava, dicendogli che a lui affidava la sua vita.
E un altro pensiero apparve prepotentemente alla sua mente: non si era ancora scusato.
Non aveva ancora chiesto a quella ragazza il perdono per non averla potuta aiutare, per non averla capita. Perché l’unica cosa a cui pensava era il suo abbandono, perché era concentrato solo su stesso e non aveva compreso la grandezza del cuore della sua dea. Un atteggiamento egoista perché aveva pensato solo al fatto che per lei lui non contasse più nulla. Si era lasciato sopraffare dallo sconforto dimenticandosi di essere il cavaliere della speranza.
E ripensava a tutte le lacrime versate. E non solo le sue, ma anche quelle che Saori non aveva potuto versare di fronte ad Apollo anche se sapeva che aveva fatto del male ai suoi amici, che il suo comportamento li avrebbe feriti.
E lui si era arreso di fronte a quegli occhi freddi che lo avevano osservato impassibile, che non erano più quelli dolci della donna che conosceva e che non gli avrebbero chiesto più niente e aveva sentito di aver perso la sua ragione di vita.
Si era sentito all’improvviso incompleto, senza più nessuna certezza e aveva aspettato la fine dimenticandosi di come Saori avesse sempre creduto in lui.
Il suo sorriso alla fine della battaglia era stato la ricompensa per tutto il suo dolore. E allora aveva fatto un nuovo giuramento. Non l’avrebbe mai più lasciata sola.
Il ragazzo l’ha seguita perso nei suoi pensieri e ora Saori con un dolce sorriso sul volto è di fronte a lui. Lei sa che Seiya la osserva con aria colpevole da un po’ di giorni e sa che ora è giunto il momento di parlare. Dal loro ritorno dalla Grecia hanno fatto finta che non sia successo nulla. In fondo lei non ha dubbi sulla lealtà dei suoi saint. Sa che sono uomini e come tutti gli esseri umani anche loro hanno delle debolezze, ma sa bene cosa cela il cuore di quel ragazzo, la colpa di cui Seiya si accusa e che non dovrebbe esserci. Ed è lei che rompe il silenzio che è nato tra loro.
-Buongiorno.-
-Perdonami.- le risponde Seiya dopo qualche secondo con le uniche parole che può dirle in quel mattino.
Saori rimane in silenzio, lo guarda negli occhi e scruta i suoi pensieri e le sue paure.
Lei sa che deve riconoscere il suo errore. Perché credeva di poter fare tutto da sola, di essere abbastanza forte e invece ha messo a repentaglio ancora una volta la vita dei suoi cavalieri più fedeli.
-Dovrei essere io a chiederti scusa. Ho fallito.-
-Tu hai fatto quello che ritenevi giusto.-
-Ma vi ho messo in pericolo per l’ennesima volta.-
-E’ il nostro dovere.- Ma non è solo il dovere a legarlo a lei. – E io l’ho dimenticato come ho dimenticato me stesso…-
Saori sorride e appoggia la sua mano su quella di Seiya non permettendogli di terminare la frase.
Una sensazione di pace lo invade. Un balsamo per le sue ferite. Sa che Atena lo ha perdonato e che si fida ancora di lui. E che forse non c’è solo questo.
-Con te per sempre, Saori.-
E’ una promessa a cui non mancherà da quel momento in poi. E forse un giorno alla fine di tutte le battaglie potranno essere solo due semplici ragazzi.
I personaggi appartengono a Masami Kurumada.
Alla prossima, Kiana
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