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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Libri e Film (da libri)
Dalla Serie: Harry Potter
Titolo Fanfic: .:CONTRO LA VITA:.
Genere: Sentimentale, Romantico, Drammatico
Rating: Per Tutte le età
Avviso: Spoiler, Lemon, Slash
Autore: eley-chan galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 25/07/2007 19:45:02

Infondo... basta avere il coraggio di muovere il primo passo... ( HxD )
 
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.:.:. CON GLI OCCHI .:.:.
- Capitolo 1° -

I.A. ( Importante Avviso ): In questa storia si svolge nel 7° libro della saga. Io cercherò d’essere più vaga possibile e metterò molte cose che sono frutto della mia fantasia. Quindi non temete, il finale che si trova qui non ha nulla a che vedere con quello originale ( magari ). Quando ho letto la trama dell’ ultimo libro al pezzo che evacuavano la scuola mi è venuta l’ ispirazione per una FanFic, però doveva essere one-shot, tuttavia me la sono rigirata così tante volte che alla fine è diventata una FanFic shonen-ai ( forse con tanto di lemon yaoi ) vera e propria. In tutto sono 5 capitoli e questo è il primo, perciò buona lettura ^^o.

Serie: Harry Potter
Titolo: Contro la Vita
Titolo Cap: Con gli occhi…
Atto: I
Genere: Spoiler, Malinconico, Romantico, Yaoi
Coppia: DracoxHarry e altre
Autrice: Eley-chan / Xla ( stessa persona è_é )


*-* Contro la Vita *-*
x Con gli occhi… x
^ I atto ^



- Tutto comincia alla fine ma… se cominciasse quando l’altro tutto è ancora in atto? -


Appena tornò al castello, Harry avvisò tutti i direttori delle case , quelli rimasti dell’arrivo imminente di Lord Voldemort, mobilitandosi a riferire ciò agli studenti.
Riunirono tutti nella Sala Grande e appena ottenuto il silenzio la Mc.Granitt parlò

- Cari studenti, non vi racconterò fandonie ne vi alleggerirò la pillola, vi dirò tutto senza mezzi termini in modo che voi possiate capire a pieno la situazione: Lord Voldemort… -

Al sentir pronunciare quel nome, molti ragazzi sussultarono, ma la professoressa preferì non badarci. Al tavolo dei Serpeverde, un ragazzo biondi ascoltava senza troppo interesse, mentre Harry stava ben lontano dalla sala, e da tutti. Così riprese il discorso.

- Come tutti sapete è tornato e mi duole dirlo ma… si sta dirigendo qui ad Hogwars e non credo che sia una visita di cortesia, tutt’ altro! –

Una battuta del genere avrebbe sollevato qualche risolino ma non in quel momento. Lo strega era severa come non lo era mai stata prima d’ora mentre pronunciava quelle parole e gli allievi erano rimasti rimasti impalliditi a quella notizia. Il cervello loro era in totale black-out e quello d’altri ordinava alle gambe di alzarsi e correre via, fuggire, mentre il corpo non rispondeva. L’insegnate, notando e temendo la reazione di totale caos fisico e non parlò con voce autoritaria che tuttavia tremava un poco.

- Per questo ho avvertito le vostre famiglie che vi vengano a prendere, per portarvi per portarvi a casa. Ora, per favore: desidero che i Prefetti e i Capi Scuola accompagnino gli altri nelle rispettive case e vi chiedo, anche se può sembrare difficile, di mantenere la calma. Entro questa sera, evacuerete la scuola quindi andate a prepararvi e poi, una volta finito, riscenderete accompagnati, così come siete saliti ovvero guidati e specialmente uniti, in questa sala. È tutto –

Nessuno si muoveva. Paralizzati dalla paura ma rincuorati in parte dalla notizia che le rispettive famiglie stavo venendo a prenderli e che tra non molto sarebbero stati al sicuro a casa. Tuttavia, la situazione rimaneva ferma e silenziosa, solo dopo un po’ uno studente si alzò e parlò ad alta voce hai componenti della sua casa.

- Grifondoro seguitemi, rimanete uniti! –

Tutti si girarono verso la fonte della voce. Colin Cannon diventato prefetto a inizio anno, si era alzato dopo aver fatto un piccolo respiro. Dirigendosi verso la porta non aveva sentito nessuno che lo seguiva e abbassò gli occhi per alzarli subito dopo a causa delle urla di una ragazza che aveva sbattuto le mani sul tavolo e si era alzata di scatto a testa alta

- Non avete sentito? Muovete il deretano verso i corridoi i nei dormitori, oppure aspettate aspettate che vengano a uccidervi?! –

Quelle parole avevano scosso l’intera sala, così tutti incominciarono a mettersi in fila e a cominciare a uscire. Anche la giovane raggiunse il prefetto della sua casa.

- Complimenti per il coraggio e… grazie, Demetrica –

L’ammonì Colin mentre percorrevano i corridoi, per risposta ebbe un aperto sorriso stampata sul volto cadaverico, talmente era bianco, volto della ragazza incorniciato da dei lunghi capelli nero corvino e rifiniti da due mielate che aveva al posto degli occhi

- Quello coraggioso sei tu, io ho solo cercato di mettere del buon senso in quelle teste vuote –

Da dietro di loro arrivavano singhiozzi e voci disperate dei ragazzi e ragazze figli di Godric.

Arrivando hai dormitori, prepararono i bagagli con una certa fretta e angoscia per poi riscendere nella Sala Grande, intenti ad abbracciarsi e baciarsi. Alcuni genitori erano già venuti a prendere i loro figli ma la sala era ancora piena e in molti angoli di essa i fidanzatini si dicevano parole di conforto stando stretti in un caldo abbraccio protettivo, altri si dichiaravano alla persona amata perché… la paura e il terrore giocano brutti scherzi e non ti fanno ragionare, quindi agisci d’impulso, ascoltando il tuo cuore. Mentre gli studenti più anziani consolavano quelli del primo e del secondo anno che piangevano disperati, chiedendo e supplicando di poter tornare a casa loro.

Intanto, nella Stanza delle Necessità, Harry Potter aveva fatto apparire una piccola stanza con poche cose: un divano, un tavolino e un caminetto. Sedeva per terra dinnanzi a quest’ultimo guardando le fiamme che si rispecchiavano e danzavano nei suoi smeraldi nascosti in parte dagli occhiali. Sapeva che il momento sarebbe giunto, doveva giungere e aveva deciso che non gl’importava di morire o meno; basta che il mondo magico e non fosse salvo!.
Sul corpo aveva qualche bruciatura. Era appena tornato dalla Camera dei Segreti, dove aveva assieme hai suoi due amici di sempre: eliminato uno delle parti dell’anima del Lord e salvato quel babbeo di Goyle e il Principe delle Serpi come si faceva chiamare, Draco Malfoy.

- Malfoy… -

Sussurrò, lo aveva sempre odiato sin dal primo giorno di scuola eppure… Si chiedeva ancora perché avesse rifiutato la sua mano e l’offerta di un’amicizia che non è stata mai accettata, così come quella mano. Poi si pose la domanda del perché doveva per forza farsi chiamare “ principe delle serpi “ oppure se glielo avevano affibbiato per il suo comportamento o per qualcosa che aveva fatto. Dopotutto, a lui lo avevano additato con vari appellativi. Sin dalla nascita era conosciuto come “ Il-Bambino-Sopravvissuto “ e doveva ammettere che si era un poco affezionato a quel nomignolo, alcune volte scherzava con Ron e Mione che lo avevano ribattezzato “ Il-Non-Più-Bambino-Che-Sopravvisse-Sempre “ e al pensiero le sue labbra si piegarono all’ insù, al quarto anno durante il Torneo Tre Maghi “ Imbroglione “, non molto lusinghiero ma nulla in confronto di ciò che ha dovuto subire durante il quinto anno, dove i suoi nomignoli cambiarono ben due volte: prima una bella variazione tra “ Pazzo “ e “ Bisognoso d’ Attenzioni “ per poi piombare a un titolo che portava anche in quel periodo “ Il Prescelto “, a causa della profezia. Sentì un fastidio al petto, come se qualcuno gli avesse preso in mano il cuore e ci giocava infischiandosene del suo dolore, ma cercò d’ignorarlo e tornò al suo monologo mentale. Gli sarebbe piaciuto sapere chi era colui che gli aveva affibbiato tutti quei soprannomi, doveva avere scarsa fantasia e molto tempo libero, tuttavia, tutti i nomi ( o quasi ) stavano a dire solo una cosa, che lui è volente o nolente: Il Salvatore del Mondo Magico e Non. Il destino del mondo gravava sulle sue giovani spalle da poco più di diciassette anni.
La mente gli tornò a ciò che gli aveva detto Silente in uno dei loro incontri “ tu puoi sopportare tutto questo dolore ma continuare a vivere, è questa, Harry, la tua vera forza “ ma tutto quel dolore che accumulava? Che fine faceva. Molti pochi se lo chiedevano, perché a loro, egoisti e vigliacchi, bastava che lui gli parasse le palle ad ogni occasione di pericolo e allora veniva acclamato e osannato come un Dio e tutti gli stavano attorno dichiarandosi amici suoi, eppure… gli faceva male pensare che tutte quelle attenzioni e tutti quel sorrisi fossero falsi, non tutti certo, ma la maggior parte di essi credeva più al Ministero che a lui o a Silente. Altrimenti al quinto anno non si sarebbero comportati in maniera tale da farlo sentire uno schifo. In seguito volò a quando combattè, sempre quello stesso anno, nei sotterranei del Ministero della Magia. E tutto gli passò davanti come un fulmine….
Le profezie che cascano dagli scaffali alti… la corsa contro il tempo, contro i Mangiamorte che almeno per una volta non volevano la sua vita ma… solo… una piccola sfera celeste e bianca che racchiudeva il destino delle due entità più famose del mondo magico, a parte Silente, ovvio. La battaglia contro i seguaci del Lord, la rottura della profezia, la morte del padrino e quando Voldemrt lo ha posseduto, entrandogli nel corpo fino nel profondo e…
Una fitta più forte delle altre lo costrinse e raggomitolarsi con le gambe, fino ad allora rimaste incrociate fra di loro, strette al petto e abbracciate dalle sue bronzee braccia. Nascose la testa nel poco spazio tra le ginocchia e il suo addome e stette in quella posizione, tremando come un bombo spaventato. No! Lui non poteva e soprattutto, non doveva provare paura, altrimenti la battaglia sarebbe già persa in partenza. La paura fa agire in due modi: reagisci cercando di fare del tuo meglio oppure ti paralizza sul posto, anche se il tuo cervello ti ordina di correre tu non puoi fare nulla, ma in entrambi i casi…rende folli. Incapaci di pensare in maniera lucida e coerente. Però…
Non sapeva cosa gli faceva più male…. Se la morte di Sirius o l’essere posseduto da colui che ha sempre cercato di ucciderlo…. Poi gli tornò in mente le ultime parole che l’animagus gli disse

“ Ottimo colpo Jeams “

Jeams… Non Harry, ma Jeams. Come se Harry Potter non esistesse e il suo posto, per Black ci fosse Jeams Potter, l’asso in tutto.
Ma ciò non vuol dire che Sirius non sapesse chi aveva affianco, o no?
Harry stesso si convinse di aver sentito male ma quella convinzione crollava sempre quando nella sua testa rimbombavano le parole della signora Weasley

“ Non è Jeams, Sirius. Per quanto ci somigli non è Jeams, ma Harry “

E il dolore aumentava, nella consapevolezza che per Sirius lui non era nient’ altri che la figura del suo migliore amico riflessa in uno specchio che si trovava solo nella mentre del suo padrino.

Si decise a non pensare a non pensare a quel piccolo nonché immenso particolare. E tornò alla tavoletta dei soprannomi, gliene mancava uno, o forze di più?! : “ Patronus Potter “, dettogli solo una volta ma… non importa cosa ti si dica, l’importante è “ chi “ te lo dice, e questo vale per tutti gli altri nomignoli che gli sarebbero tornati alla mente di li a poco. Ricordvava perfettamente la scena, al quinto anno, al Ministro della Magia per l’udienza, appena l’ascensore aprì le sue scure porte si ritrovò davanti una delle ultime persone che non dovevano mettere piede in un posto come quello: Lucius Malfoy alias noto Mangiamorte da sempre al servizio del Grande Oscuro, cosa nota e conosciuta solo a Harry e chi credeva in lui, a quel tempo. Malfoy Senior aveva sempre avuto uno strano atteggiamento nei suoi confronti sin dal primo incontro. Si comportava… come dire… non sapeva spiegarsi neanche lui come si comportava nei suoi riguardi, già… il punto sta proprio in “ come “ di comporta! Temeva di non trovare una risposta e ancora di più era sollevato dal fatto che non lo verrà mai a sapere.
Poi c’era un’altra persona, che al contrario di lui continuava a sfotterlo; Draco Malfoy. Ovviamente la mente brillante del famoso principe era troppo occupata per variare i suoi nomi ma… torvava comunque, in quel poco tempo disponibile che aveva, di architettare qualcosa per sminuirlo e farsi beffe di lui. I nomignoli che sembrava gli piacessero e lo divertivano maggiormente, erano “ Sfregiato “ a causa della sua famosa cicatrice a forma di si saetta sulla fronte destra e “ Potty “ una storpiatura del suo, anche altrettanto famoso, cognome, però ogni volta non suonava coem una beffa; tutt’ altro. Quando Malfoy lo chiamava “ Potty “ sentiva nella sua voce una sorta di…
….
Nulla da fare, tale padre; tale figlio. E questo valeva sia per entrambi, doveva essere una prerogativa dei Malfoy quella di non far mai trasparire nulla dalla faccia e dalla voce e comportarsi sempre con un atteggiamento di superiorità verso tutto e tutti. Ornato da una bella maschera di freddezza e arroganza mista a sfacciataggine.

Eppure…. Quel “ Potty “ suonava tanto di... amichevole. Come quell’ amicizia che non hanno potuto costruire per via dei loro cognomi, sembrava quasi che Malfoy Junior gli stesse dando un’altra opportunità.

Si bloccò!

Malfoy che da una seconda opportunità? Ma dove sta scritto e soprattutto: quando è mai successo?! Da quando in qua il Furetto si…
Alla parola Furetto non resse più e scoppiò in una fragorosa quanto sana risata che echeggiò per la piccola stanza. Allentò la presa alle sue game e tornò alla comoda posizione di prima, continuando a ridere di quando il falso Moody aveva trasformato il biondo in un bianco furetto, da allora lui lo aveva sempre chiamato “ Furetto “ e la cosa sembrava non infastidire poi tanto la piccola serpe.
Dopotutto… dare dei nomignoli a qualcuno vuol dire: farsi beffe di lui oppure… oppure…

Smise di ridere e sul suo volto comparve una espressione muta e piena di sentimento.

Dei passi lo destarono, così si affrettò a prendere il Mantello dell’Invisibilità e la Mappa del Malandrino. Si avvolse col mantello e rimase in mobile per un poco, sentì la porta della stanza aprirsi, si girò di scatto e il suo cuore parse dei battiti.

Sulla soglia c’era un biondo ragazzo dal volto pallido e gli occhi tempesta che scrutava la piccola stanza. Qualcosa parve risvegliarsi in lui quando lo sguardo si posò vicino al camino, verso le alte fiamme, verso il tappeto… verso Harry.
Ritrovandosi quei occhi argentei su di se, il moro trattenne il respiro. Si era totalmente dimenticato che non lo poteva vedere grazie al mantello, eppure… lo “ vedeva “. Sapeva che Malfoy lo poteva vedere con quegli occhi poteva vedere tutto.

I loro occhi s’incrociarono e…

Cristallo nel Smeraldo, ad Harry tremarono in maniera pericolosa le gambe, tanto che crollò per terra come ad essere senza forze.

Smeraldo nel Cristallo, Draco ebbe un vistoso formicolio lungo la spina dorsale e la presa sulla maniglia che ancora stringeva aumento, chiudendo quel pezzo di ottone in un saldo pugno e sul suo viso ci fu una piccola smorfia indefinibile, lo stesso biondo non sapeva come identificarla, ma una cosa era certa, non era dolore o schifo, oh no. Non questa volta.

Entrambi inermi l’uno dinnanzi all’altro.

Una vocina da dietro la porta destò Draco dallo stato di trans in cui era caduto.

- Che c’è? Qualcosa non va?! –
- No, no… nulla –

Disse con voce quasi pensosa il biondo senza neanche voltarsi verso Pansy Parkinson che si trovava dietro di lui.

- Ehi, ma mi vuoi guardare quando mi parli? –

Draco sembrò pensarci su, ancora con lo sguardo fisso su quel qualcosa che non era visibile a che non gli poteva staccare gli occhi di dosso. Poi si girò, con un’enorme sforzo, di scatto verso la Parkinson che non aspettava altro di avere le sue totali attenzioni. Parlò con voce tra l’iornico e il seccato

- Ci ho ripensato, si: c’è qualcosa che non va e, indovina un po’ … se tu! Non mi giro a guardarti perché mi dai il voltastomaco –
- Che stai dicendo Dracuccy? –

Disse la ragazza con voce offesa e l’aria confusa

- Proprio di questo – continuò il biondo un po’ schifato – Non ma va più, mi è passata la voglia! –
- Per… stasera…? –

Continuò, stavolta po’ preoccupata la serpeverde e Draco sfoderò uno dei foderò migliori ghigni

- No, per sempre! E ora sciò –

La stava liquidando, cacciando e… scaricando, ma perché???
Corse via piangendo. E le lacrime s’intensificarono quando sentì le parole del biondo

- Ah, e di hai tuoi che il nostro fidanzamento è annullato! –

Dopo quella frase Draco tornò ad osservare il punto dove stava Harry, ancora per terra, sospirando chiuse la porta e se ne andò. Anche se la tentazione di rimanere lì era forte.
Incominciò ad incamminarsi verso i corridoi senza una meta precisa.

Nella Stanza delle Necessità, il moro era sconvolto e ancora impossibilitato nel muoversi, o quanto meno camminare. Si appoggiò a una delle colonne di mattoni del camino con la schiena e si riportò le gambe al petto e le braccia intorno ad esse, appoggiandosi al muretto anche con la testa.

In uno dei tanto corridoi Draco si era anch’egli appoggiato al muro e e aveva il viso verso l’altro e si abbracciava con le proprie braccia nascondendo quanto più possibile la sua testa tra le spalle.

Poche semplici parole affiorarono delicate dalle loro labbra

- Cosa è successo? –

Intanto, nei corridoi si poteva ancora sentire il rumore delle lacrime che segnavano tante cose.


*v* Fine *v*
^ I atto ^

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Angolo Autrice: spero che vi sia piaciuta, questa è la mia prima FF su HP, per non parlare poi del tipo! Aspetto tanti commenti ( di qualunque tipo ^^ ) e risponderò alle vostre eventuali domande, tranne che sulla Vera storia di HP! Aspetterò un poco e poi posterò il secondo capitolo che ho già pronto… più o meno ^^’’’!

Ziao&Kizz

Eley-chan Mizu / Xla Namj ^*^



 
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VOTO: (2 voti, 2 commenti)
 
COMMENTI:
Trovati 2 commenti
paffy333 - Voto: 26/11/09 15:34
bellissima qst ff!!!!complimenti è scritta molto bene!!!!!quando la continui???
D'accordo con il commento: 0, e Tu? / No   |   Segnala abuso Rispondi

kiara91 - Voto: 16/11/09 22:28
bella, ma se la continui non far morire ne harry ne draco,pleaseee!!! certo puoi fare ke la loro storia non avra vita facile,ma non farli MORIRE!!
D'accordo con il commento: 0, e Tu? / No   |   Segnala abuso Rispondi

 
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