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Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Yu-Gi-Oh! Duel Monster GX (Yu-Gi-Oh! GX)
Titolo Fanfic: IL SOLDATO E LA SPIA CAPITOLO SECONDO
Genere: Sentimentale, Avventura
Rating: Per Tutte le età
Avviso: Spoiler
Autore: gnoma85 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 24/07/2007 11:36:34 (ultimo inserimento: 26/07/07)

Sequel di " il soldato e la spia" una promessa fatta ad un'amica, rischia di incrinare un'amore come quello tra Amon e Setsuna. Come finirà?
 
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CAPITOLO 1
- Capitolo 1° -

- E’ tutta colpa mia, non avrei dovuto lasciarlo partire Setsuna! Io me lo sentivo che quello scienziato e il suo laboratorio non avrebbero portato a niente di buono. –disse Melody con gli occhi lucidi, stringendo la mano della sua migliore amica -



- Ora basta Melody! Tu non hai nessuna colpa, Bastion sapeva perfettamente quali erano i rischi e tu…se gli avessi proibito di partire, lo avresti reso infelice lo sai perfettamente. – rispose di rimando Setsuna, sorridendo comprensiva a quella che ormai considerava un po’ come una sorella-



- Tu credi a ciò che dice quel giornale? Che il laboratorio è andato distrutto e Bastion e il professore sono dispersi chissà dove?!



- Purtroppo le probabilità che il giornale dica la verità sono alte, però ti prometto che farò tutto il possibile per ritrovare Bastion.



- Davvero?! Oh grazie Setsuna io…sono così stanca, che cosa mi hai fatto bere prima?



- Un sonnifero molto leggero, sono giorni che non dormi e hai bisogno di risposare ora più che mai.



Rimase a guardare la sua migliore amica, poggiare dolcemente la testa sul cuscino per poi chiudere gli occhi ed abbandonarsi finalmente al sonno. Avrebbe voluto dirle che tutto andava per il meglio e Bastion molto presto sarebbe tornato da lei, purtroppo però non era mai stata capace di raccontare bugie alle persone a cui teneva.

Da quando al laboratorio del professore Zweinstein si era verificato quel terribile incidente, l’intera Accademia del Duellante era stata sommersa da una quantità immensa di sabbia come in un deserto. Il cielo azzurro era scomparso sostituito da cumuli di nuvole verdastre che oscuravano il cielo e diffondendo nell’aria un sentore di desolazione e soprattutto morte.

Si avvicinò alla sua migliore amica e le rimboccò le coperte facendo attenzione a non svegliarla, dopo di che uscì dall’infermeria lasciando quest’ultima in compagnia della dottoressa Emi. Doveva assolutamente ritrovare Bastion, lo aveva promesso a Melody un momento prima che si scivolasse in quel sonno forzato, anche se questo voleva dire andare contro gli ordini di Amon.



- < Non mi importa se andremo incontro all’ennesimo litigio per divergenze di opinioni. Ho promesso a Melody che sarei andata a cercare Bastion e lo farò. Amon dovrà uccidermi o narcotizzarmi per costringermi a rimanere qui. >



Mentre camminava lungo il corridoio che sapeva bene conduceva alla stanza del suo ragazzo nonché compagno di missione, si lasciò andare ad un sospiro. Nonostante Amon avesse accettato da un po’ il suo aiuto in veste di “complice” certe volte la faceva sentire una perfetta idiota o peggio ancora un’incapace.

Da quando l’ecosistema dell’isola era mutato, Amon le aveva ordinato in modo categorico di non uscire dalla scuola. L’aria tutt’ attorno avrebbe potuto essere contaminata da sostanze tossiche o peggio ancora mortali, a nulla erano valse le sue proteste.

Quando il suo ragazzo si impegnava diventava la persona più insopportabile e arrogante esistente sul pianeta terra, specialmente quando aveva opinioni differenti dalle sue riguardo lo svolgimento di alcune missioni. Ciò nonostante lo amava da impazzire, il bello del loro legame era proprio questo…una vita sempre attiva, piena di emozioni ma costellata anche di momenti d’amore e dolcezza.

Preparandosi mentalmente all’ennesimo litigio, aprì la porta senza neanche premurarsi di bussare ed un sorriso le incurvò le labbra alla vista di Amon chino su un computer camuffato da ventiquattro ore.

Le luci artificiali provenienti dallo schermo lanciavano bagliori sui suoi capelli colore del fuoco, e sui suoi occhiali le cui lenti avevano assunto una sfumatura verdiccia. Ogni volta che lo vedeva così dannatamente impegnato nel suo lavoro, pensava a quanto lo amava e che una vita senza di lui non avrebbe avuto significato. Cercando di fare il minimo rumore lo raggiunse alla scrivania e gli cinse dolcemente il collo con ambedue le braccia, poggiando la guancia contro quella di lui.



- Hai scoperto qualche cosa di interessante? – domandò in un sussurro posando un piccolo bacio sulle labbra del suo ragazzo -



- No. Il computer è come impazzito, non appena cerco di scoprire qualche cosa riguardo l’esplosione il sistema va in tilt. – replicò Amon con un sospiro, accarezzandole per un momento i capelli-



- Dovresti riposare Amon, sono due giorni e due notti che non chiudi occhio!



- Come sta la tua amica?



- E’ affranta, demoralizzata e soprattutto disperata. Si sente in colpa per aver lasciato partire Bastion, le ho somministrato un sedativo e ora sta dormendo. Le ho promesso che sarei andata a cercare il suo ragazzo…ed è quello che farò.



Avvertì chiaramente il corpo del suo compagno e “complice” irrigidirsi percettibilmente, non appena ebbe pronunciato quelle parole. Si allontanò quel tanto che bastava per poterlo guardare negli occhi senza paura; se c’era una cosa che faceva infuriare Amon era quando qualcuno osava trasgredire i suoi ordini.

Lo osservò mentre si alzava dalla sedia e gli si parava davanti in tutta la sua altezza, la mascella contratta e negli occhi un alone di ghiaccio allo stato puro. Lei dal canto suo non aveva alcun timore di affrontare una discussione, aveva dato la sua parola a Melody e sarebbe morta piuttosto che non mantenere una promessa.



- Tu non vai da nessuna parte Setsuna, non sappiamo cosa si celi la fuori e l’ultima cosa che voglio è vedere te che ti cacci in qualche guaio.



- Prenderò le dovute precauzioni Amon, ti ricordo che sono un soldato e che sono stata addestrata a fronteggiare di tutto anche il pericolo più grande.



- Mettere a rischio la propria vita per un capriccio, questo è il vero rischio!



- HO FATTO UNA PROMESSA A MELODY E INTENDO MANTENERLA SONO STATA ABBASTANZA CHIARA?! TU PUOI ANCHE RESTARE QUI, CHIUSO IN QUESTA BELLA CUPOLA DI VETRO A CROGIOLARTI NON HO CERTO BISOGNO DEL TUO AIUTO PER ANDARE IN MISSIONE.



- SE RIMANGO QUI DENTRO A CROGIOLARMI LO FACCIO ANCHE PER TE, DOVRESTI ESSERMI RICONOSCENTE SAI?! PER TE METTERTI IN MOSTRA AGLI OCCHI DELL’INTERA SCUOLA FACENDO L’EROINA CONTA MOLTO PIU’ CHE LA TUA VITA.



- BASTA!



Tutto avvenne così rapidamente che a malapena ebbe il tempo di capire cosa era successo: aveva perso il controllo e aveva dato uno schiaffo al ragazzo che amava. Ritrasse la mano a dir poco terrorizzata, mentre Amon la fissava sbalordito incapace di pronunciare una sola parola.

Avrebbe voluto dire qualche cosa, anche una semplice e pidocchiosa scusa ma…tutto ciò che riuscì a fare fu di arretrare di qualche passo.



- Io vado a cercare Bastion che la cosa ti piaccia oppure no.



- Setsuna aspetta!



- Forse è vero mi sono montata la testa, però se faccio tutto questo è per aiutare una persona a cui tengo.



- Possibile che tu non lo capisca? Se tu vai la fuori e ti capita qualche cosa io…



- Vado a preparare il deltaplano, tu resta pure qui se hai paura.



Senza perdere altro tempo uscì dalla stanza senza premurarsi neppure lontanamente di chiudere la porta. Amon aveva dato prova per l’ennesima volta di non avere alcuna fiducia in lei e nelle sue capacità. La riteneva una sorta di ragazzina viziata che si era montata la testa, per lui sentimenti come l’amicizia e l’amore non avevano alcun valore…avrebbe dovuto capirlo.

Abbassò lo sguardo fissando per un momento i proprio piedi, non ebbe la forza di versare alcuna lacrima in quanto il suo orgoglio di soldato prese il sopravento su tutto. I rischi erano alti, ma non le importava: : un soldato non si arrende mai di fronte ad un rischio, anche se una spia osa mettergli i bastoni tra le ruote.
 
Continua nel capitolo:


 
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