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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Libri e Film (da libri)
Dalla Serie: Harry Potter
Titolo Fanfic: MEMORIE DI UNO SLYTHERIN
Genere: Romantico, Drammatico, Introspettivo
Rating: Per Tutte le età
Avviso: One Shot
Autore: polveredistelle galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 24/07/2007 01:23:13

Draco è morto. Hermione trova i suoi pensieri in un diario e i sentimenti si mescolano....
 
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CAPITOLO UNICO
- Capitolo 1° -

Memorie di uno Slytherin


L’amore ristora
Come il calore sotto la pioggia
(W.Shakespeare)


Ciao Mezzosangue,
il mio diario inizia così. Che idiota che sono eh? Non sono mai stato bravo a parole, quindi ho deciso di scrivere i miei pensieri.
Pensieri.
Sì, pensieri che forse non verranno mai letti.
Pensieri di un Serpeverde incapace di amare.
Pensieri segreti come le pagine di questo diario, sigillate con un incantesimo che neanche una strega brillante come te conosce.
Non sai quante volte avrei voluto dirti “mi dispiace” o “scusa”, quante volte avrei desiderato dirti che volevo stare con te per sempre e quante altre avrei voluto dirti solo due parole, due semplici parole.
Ti amo.
Che frase semplice da dire,ma non per uno come me. Mi conosci bene e sai quanto sono orgoglioso e testardo, forse un bastardo di prima categoria.
Spero che tu, un giorno, mi perdonerai; comunque la frase che avresti voluto sentirmi dire a voce te la dico ora:
ti amo, ti amo, ti amo.
Ti amo, mia piccola mezzosangue.
Non so nemmeno quando tutto questo sia cominciato. Forse quel giorno di primavera durante la gita ad Hogsmeade, forse quella sera al ballo al quarto anno(eri bellissima) o quel pomeriggio al lago.
No, forse più semplicemente è iniziato da subito.
Al binario 9 e ¾ , la mattina del nostro primo anno.
Io un Serpeverde, tu una Grifondoro.
Destinati ad odiarci anche solo per l’appartenenza a Case diverse; un odio reciproco già dall’inizio, coltivato nel tempo dai pregiudizi, dagli inganni, dalle liti.
Non scorreva buon sangue fra le nostre casate. Eppure eravamo così simili.
Volevo conoscerti, ma mi era stato insegnato che non dovevo rivolgere la parola a nessuno che non fosse di sangue “nobile”, in poche parole tu eri di sangue sporco.
Se solo avessi potuto ribellarmi allora a tutte queste sciocchezze.
Incontrai i tuoi occhi…i tuoi occhi color miele mi avevano subito attratto. Eri di una bellezza fuori dal comune e tu neanche te ne accorgevi. Mi dispiace per tutte quelle volte che ti ho presa in giro e disprezzata, la mia era solo paura.
Paura di farmi riconoscere veramente per quello che ero, paura di deludere la mia famiglia, gli amici, il sangue…mio padre.
Sarai felice di sapere che ora odio mio padre con tutto me stesso. Lo odio per avermi inculcato stronzate, lo odio per tutte le volte che mi sgridava, lo odio per tutte le volte che mi frustava o che mi faceva accasciare a terra urlante per i Crucio.
Sento ancora il sapore ferreo del sangue in bocca e le urla di mia madre Narcissa che tentava di dissuaderlo dal farmi del male.
Lo odio ancora di più però, per il male che lui a fatto a lei.
L’ha uccisa davanti ai miei occhi….il suo ghigno perfido, la sua risata, i suoi occhi accesi dal disprezzo verso colei che aveva osato tentare di fermarlo, non li dimenticherò mai. Mai.
Sento ancora le urla di mia madre nelle orecchie che sovrastano il silenzio che regnava nella nostra casa tetra e buia. Vedo le sue lacrime bagnarle le guance e il suo sguardo impaurito e sottomesso.
La pagherà per il male che ha fatto. La pagherà cara, soffrirà in eterno fra le fiamme dell’inferno.
Grazie, grazie per non avermi lasciato solo quando avevo bisogno di qualcuno.
Tu c’eri sempre e comunque: c’eri per i miei scatti d’ira, per le mie risate, per i miei pianti silenziosi nel cuore della notte, sopraffatta da incubi.
C’eri quando ti ho chiesto di andartene, c’eri quando ti ho chiesto di lasciarmi andare, c’eri quando ti urlavo dietro la mia frustrazione, e tu, che facevi?
Mi abbracciavi, lasciavi che mi sfogassi, lasciavi che ti coprissi di insulti per poi tornare a riabbracciarmi.
Sei un angelo.
Sei il mio angelo.
Ricordo ancora il nostro primo bacio, al lago. Era il tramonto, non potevamo essere ancora fuori a quell’ora, c’era il coprifuoco alle 18 ed erano le 18.30, ma a noi non importava; dopo aver abbandonato i vestiti sulla riva del lago, ci siamo tuffati in acqua e abbiamo nuotato per un po’, fino a che io decisi di avvicinarmi a te. Volevo sfiorare quelle labbra rosse, anche solo con la punta delle dita, mi sarebbe bastato; ma come per magia, tu, ti avvicinasti di più a me, mi mettesti le braccia intorno al collo e ci unimmo in un bacio mozzafiato che mi fece trattenere il respiro per dieci minuti buoni. Quando mi risvegliai da quel sogno bellissimo tu eri già scappata, eri uscita dall’acqua dicendomi che dovevi andare o Harry si sarebbe preoccupato non vedendoti tornare.
Maledetto Potter.
Lui sì che era fortunato.
Poi una sera successe….infiammati dall’amore che ormai provavamo l’uno per l’altra, successe.
Bellissimo. Fu bellissimo. Ti donavi a me ed io non riuscivo a lasciarti andare, sentivo i tuoi gemiti e le tue unghie graffiarmi dolcemente la pelle della schiena. Ti muovevi sotto di me e mi facevi impazzire; quella sera arrivammo all’estasi per due volte e poi affaticati e privi di ogni energia ci addormentammo l’uno accanto all’altra.
Abbracciati.
Un giorno ti chiesi il perché avevi scelto uno come me e tu molto semplicemente rispondesti così: “E’ una mia scelta, a volte l’amore è imprevedibile e non puoi immaginare che cosa ha in serbo per te, ma io sono felice così. Con te. Non desidero altro”. Non ti dico quello che successe dopo, perché già lo sai.
Sognavo di trovare la ragazza perfetta e il mio sogno si è realizzato.
Una volta una persona molto saggia mi ha detto che l’amore è in ogni cosa, si può trovare in un profumo di un momento, in un sogno, nell’aria, nella terra, nell’acqua…
La verità è che anche un sogno ovattato può diventare reale se solo lo si vuole con tutti se stessi.
Vorrei essere libero di amare chi e come voglio…vorrei essere libero di amare te.
Un’altra volta tu mi dissi che quando la realtà pesa, bisogna rifugiarsi nel sogno, lasciare vagare la fantasia, lasciare vagare la mente. Faccio la prova: chiudo gli occhi, dove mi trovo?
In un quartiere lussuoso di Parigi, in un bordello….no, scherzo.
Ok, ho chiuso gli occhi. Vago senza limiti di spazio né di tempo, vago nella luce e nel buio, in una realtà che non ha consistenza. Vago attraverso la mia vita, il mio spirito…la mia anima. La fermata decisa è il mio cuore; vago fino ad esso, per conoscere, per capire. Mi lascio condurre dai sensi, mi libro in un cielo senza fine o consistenza, vado verso la luce. Pace, silenzio. Solitudine e visibilio sono i miei sentimenti. Mi allontano sempre di più dalla mia meta, ma sento che ne sto per raggiungere una più grande, più significativa…raggiungo la luce e riapro gli occhi. Vuoi sapere dove mi trovo?
Lì, di fronte ad un bellissimo angelo dagli occhi color miele e dai capelli ribelli, dallo spirito coraggioso e orgoglioso, dal cuore nobile e puro, dall’animo generoso e sincero.
Il mio sogno mi porta sempre lì, in quella stanza… dove sogno e realtà si fondono, dove movimenti e respiri sono lenti, dove il battito accelera, dove i profumi si confondono e i sensi si accendono, dove, ogni volta che ci penso, mi sento al sicuro, dove non rischio di perdermi e non mi devo nascondere.
Il posto è lì, tra realtà e fantasia, tra sogno e risveglio, tra inferno e paradiso, tra verità ed immaginazione; è lì che mi trovo. Da te.

Forse questa è l’ultima volta che ci vediamo, l’ultima che scrivo su queste pagine. Ho deciso di andare a combattere contro mio padre, contro Lord Voldemort.
Stavolta però sarò dalla vostra parte, combatto con voi, al vostro fianco. Accanto ai Grifondoro.
Accanto a Potter.
Ricorda sempre che ti amo, che ti ho amata e che ti amerò. Per sempre.


Londra

- Mamma, perché piangi?-
Un bambino di circa un anno rivolse il suo sguardo alla madre, una ragazza di circa vent’anni con capelli ribelli e occhi color del miele.
- Ricordi- disse la madre
- Brutti?-
- No piccolo, ricordi bellissimi, ma anche gli adulti piangono a volte-
- E’ per papà?-
Silenzio.
- Mamma?-
Silenzio.

- Ehi mamma?-
- Sì tesoro, è per tuo padre-
- Chi, papà Ron?-
- No tesoro, il tuo vero papà, il papà che non hai fatto in tempo a conoscere, ma so che ti avrebbe voluto bene ugualmente-
- E tu pensi che questo papà ci guardi, dal paradiso?-
Lacrime silenziose scesero lungo le guance di Hermione Jane Granger.
- Sì, credo che ci veda da lassù e sono sicura che sia orgoglioso del bambino che sei- disse prendendolo in braccio e stringendoselo addosso.
Era così dannatamente uguale a lui. Stessi occhi tempesta, stesso colore di capelli, stesso sorriso, anche se la parlantina l’aveva presa dalla madre.
- Ora ti porto a dormire tesoro, è tardi-
- Ma mamma, non mi racconti qualcosa di papà?-
- Ancora?-
- Sì ti prego, ti prego, ti prego-
- E va bene…-
E così ricominciò a raccontare la storia del loro amore. Da capo.
In quel mentre la mente di Hermione vagava e rifletteva e sempre un solo pensiero gli frullava in testa:
“Ti amo Draco Malfoy. Ti amerò sempre”.
Intanto, persa nei ricordi rimembrava quello che gli disse la sera del non-ritorno, era la risposta ai pensieri del diario di Draco (l’incantesimo per aprirlo l’aveva lasciato scritto in piccolo sulla copertina).
“ Ogni volta che ti vedevo pensavo… wow, che essere angelico! E credimi, io ho quasi sempre ragione.
La prima volta che ti ho conosciuto ero partita dal presupposto che fossi come tutti gli altri: pieno di te ed arrogante senza limiti, ma conoscendoti meglio ho capito che avevo sbagliato i miei calcoli(anche se pieno di te lo eri comunque un pochino). Ricapitolando: mi hai detto che per te sono un angelo, quando anche tu per me sei la medesima cosa. Mi sentivo perduta prima di conoscerti. Hai portato dentro di me una ventata di aria frasca e frizzante, il tuo stuzzicarmi e stimolarmi a fare meglio mi faceva saltare i nervi. Poi, come per magia, un giorno vidi uno sguardo diverso in quegli occhi di tempesta: il tuo sguardo duro, mi fece capire che non dovevo arrendermi, dovevo continuare a lottare.
E guarda ora, sei orgoglioso di me? Di tuo figlio?
Mi hai aiutato a ritrovare la speranza e con i tuoi timidi sorrisi, con la tua voglia di vivere e “spaccare il mondo” mi hai fatto ritrovare la fiducia in me stessa, quella che avevo perso.
Se mi chiedessero quindi, un giorno, il perché di questo cambiamento io senza ripensamenti direi: “E’ tutto merito del mio angelo custode”.
Resterai sempre il mio punto fermo, il mio sostegno nei momenti no della vita.
Ora ti ritrovo dappertutto: dentro ad un profumo, in un sogno, nelle stelle che guardo la notte, nel sole del mattino.
Ogni giorno che mi sveglio e ogni notte che mi addormento, la tua dolce voce mi culla come una melodia.
Sei entrato nella mia vita, senza che io me ne accorgessi ed ora non riesco più a cacciarti.
Non voglio cacciarti.
Grazie a te ho anche rivalutato l’amore.

Le lacrime che ho versato, i sorrisi nascosti, le risate a crepapelle, gli sconforti, le gioie, che ho passato con te nell’ultimo periodo, prima che tu scomparissi per sempre, mi hanno fatto capire che non potrò mai desiderare altro nella vita.

Il mio sguardo, insieme alla mia mente vaga….vaga…si libra in alto, raggiunge la luce, ed entra in quella stanza, dove tutto si confonde…ma mi sento al sicuro, perché è lì che mi trovo.
Da te.

Ogni volta che il vento soffia, sussurra il tuo nome, ma io non sono triste perché so che sei con me.
Sempre. Dappertutto.
Vivrò la mia vita al meglio, per me. Per nostro figlio.
Quando verrà il momento spero di rincontrarti, quello sarà un giorno speciale.
La fine delle battaglie tra le casate, perché dal cielo pioveranno lacrime d’oro e d’argento,
lacrime di miele e di tempesta,
lacrime di speranza.
Polvere di stelle.


 
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VOTO: (1 voto, 1 commento)
 
COMMENTI:
Trovato 1 commento
aiko-aizawa - Voto: 31/05/08 17:34
Bella bella davvero è davvero Fantastica!!!!!!! Unica!!!! è bellissima
D'accordo con il commento: 0, e Tu? / No   |   Segnala abuso Rispondi

 
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