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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Libri e Film (da libri)
Dalla Serie: Harry Potter
Titolo Fanfic: LACRIME DI AZKABAN
Genere: Sentimentale, Romantico, Drammatico, Poesia
Rating: Per Tutte le età
Avviso: One Shot, OOC
Autore: kuda76 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 23/07/2007 16:20:54

Per i lettori di Ice Eyes...se non l'avete fatto, leggete prima quella, mi racc!! le riflessioni di Sirius e Lizzie durante il periodo più buio...
 
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LACRIME DI AZKABAN
- Capitolo 1° -

Lacrime di Azkaban

Ciaooooo belli miei!! Come andiamo?! Che fate di bello? Io…mi faccio due palle. È un paio di settimane, ormai, che sono segregata in casa di campagna…fortuna che adesso anche qui mi è arrivato l’XP di Windows, non ce la facevo più con quello scassatissimo 98…
Bene, bene, partiamo subito in quarta!!
Dunque, dunque, due giorni fa ho visto il quinto film di Harry Potter…allora, posto che era bello come al solito, e che gli effetti speciali erano fatti benissimo (soprattutto quelli della battaglia finale contro Voldemort) ma c’è da sottolineare che secondo me, hanno tagliato un sacco di cose importanti, e il film è stato condotto come se i suoi autori avessero fretta di finire…
Vabbè, cmq sono stata tutto il film ad aspettare la scena del Pensatoio, per poi scoprire che non era condotta come nel libro, e che durava sì e no cinque secondi netti e che non si vedeva quasi niente…
Comunque sia, come avrete capito, per me il punto forte del film è stata la scena al Ministero, anche se pure quella è durata pochissimo…
…………SIRIUS È MORTO!!!!!!
E vabbè, questo si sapeva…ma come è morto?!? Allora, la parte del duello con Bellatrix l’hanno COMPLETAMENTE tagliata (e non mi dite che non l’avevano girata, perché ho visto i video su Internet e gli special su Sky) e l’hanno disposta in un modo che faceva pena!! Lui era voltato dall’altra parte e poi oltretutto Bellatrix ha urlato ‘Avada Kedavra’, cosa che non specificava nel libro…vabbè, comunque Sirius è lo stesso passato in maniera piuttosto surreale attraverso l’arco (che non era assolutamente impostato come nel libro), perciò le versioni dei fan che girano su Internet, secondo le quali Sirius NON sarebbe morto, proprio a causa di tutto il discorso che ruota intorno a quel benedetto arco, potrebbero essere confermate anche secondo il film…
Ma cavolo…com’è morto male!!! Era anche voltato dall’altra parte!!!
Comunque, era tutto il film che aspettavo quel momento, ma…ho pianto. Signore e signori, lo giuro su mia madre, ho pianto. E neanche poco. Quando si sono riaccese le luci in sala, mi sono dovuta asciugare il Nilo, lungo le guance, non qualche goccia…
In questi giorni, non ce l’ho neanche fatta a rivedere il terzo film, mi faceva troppo male ripensare al quinto e a quel momento in cui è morto…e fra tre giorni torno anche a rivederlo!! Ma ci pensate?!? Devo essere proprio masochista…
Nel frattempo, sto proseguendo con il mio cofanetto di Ice Eyes, e mi è appena venuta un’idea…
Anche se ce lo possiamo immaginare piuttosto bene, la sottoscritta non ha ancora descritto con precisione ciò che ha provato Sirius venendo rinchiuso dietro le sbarre di Azkaban…non sarebbe il caso di rimediare?

Dall’autrice di Ice Eyes, La mia vita a Hogwarts e Papaveri e cioccolato…

PS: Il racconto è scritto in prima persona. Naturalmente, parla Sirius

Lacrime di Azkaban

Piove.
La pioggia continua a scendere, inesorabile, lenta, crudele.
Le gocce sfiorano le mura di questo inferno che qualcuno, all’alba dei tempi, chiamò Azkaban.
Come lacrime di angeli, che cercano di abbattere questo confine invalicabile, per liberare noi condannati all’oblio.
Ma quelle gocce di sale saranno sprecate per sempre…non ci sarà mai niente che potrà riaprire le porte di questo limbo.
Tendo le orecchie e ascolto.
Mi capita di rado di farlo, ma ogni tanto mi succede.
Alle mie orecchie stanche arrivano le urla degli altri prigionieri di questa folle tortura…i nuovi arrivati invocano Dio. Invocano il padre, la madre, tutto quello che hanno, in loro soccorso.
I più anziani ormai ci hanno fatto l’abitudine. Non gridano più nemmeno nel sonno.
Al limite, parlano. Alcune volte ininterrottamente.
Di sé…della loro vita, delle loro colpe…di coloro che hanno amato, se mai hanno amato qualcuno.
Di coloro che hanno aiutato, se mai hanno aiutato qualcuno…
Una mano si introduce fra le sbarre della mia cella, e magicamente le allarga, per un solo istante, infilando al loro interno il vassoio della mia magra cena.
Un boccale dall’odore rivoltante, una magrissima zuppa e un pezzo di pane annerito.
Mi giro dall’altra parte, accovacciandomi sull’orlo del mio pagliericcio, e cerco di chiudere gli occhi, aggrottando le sopracciglia. Li riapro dopo pochi minuti, spazientito, e mi metto a sedere; è inutile, tutto il baccano che stanno facendo quegli idioti non mi permetterà di dormire neanche per due minuti, stanotte.
Alzo debolmente gli occhi rossi e lo vedo di nuovo.
Un Dissennatore.
Impassibile nella sua figura, striscia lentamente lungo lo stretto corridoio che separa le celle che stanno sul lato opposto rispetto al mio…tutta l’aria intorno a noi si gela, e improvvisamente non riesco a smettere di pensare a quel momento, a quella sera…oppure a quel giorno maledetto, nella capitale…
La mia mano si insinua nella tasca della tunica stracciata che indosso ormai da qualche tempo…chissà che cosa ne hanno mai fatto dei miei vestiti. Saranno stati bruciati, probabilmente. O forse li hanno rispediti a Prescott Street.
Riesco ad estrarre solo due cose.
Mi hanno sequestrato tutto quello che avevo quando sono entrato qua dentro, ma sono riuscito a conservare due cose.
Le guardo risplendere. Sono ferme, nel palmo della mia mano, come due petali di rosa nel freddo del deserto.
La prima è un anello.
All’origine era d’oro, anche se adesso l’acqua di mare e la polvere l’hanno scolorito. Ma la scritta che c’è stata incisa, è ancora visibilissima…

Sirius e Lizzie-15 Giugno 1979

La seconda è una fotografia. Sono due ragazzi, che si abbracciano sotto la prima neve di Hogwarts.
Lui non è male…ha i capelli neri e gli occhi azzurri.
Ma la ragazza è bellissima. I suoi capelli color dell’oro le ricadono sulle spalle in una pioggia di meraviglia, e i suoi occhi azzurri mi scrutano dolcemente, facendo riaffiorare in me il ricordo del cielo dell’estate color fiordaliso.
Mi accorgo che sto piangendo. Lungo le mie guance continua a scorrere acqua salata, crudele come quella che continua a infragersi inesorabile contro le mura della mia cella, facendosi beffe di me.
Sento il cuore che aumenta i suoi battiti, e che comincia a galoppare e il dolore riaffiora, familiare, come un coltello che penetra lentamente nel mio cuore…
Volto lentamente la foto e osservo quella calligrafia così delicata e minuta che ho amato così tanto…e che non ho mai smesso di amare.

24 Dicembre 1976
Sperando che questa piccola parte di passato
Possa rimanere per sempre impressa
Nella tua memoria
E che tu possa non stancarti mai di me…
Perché stai certo…io di te non mi stancherò mai.
Ti amo…ed è per sempre.
Lizzie

Avvicino la foto al mio viso e la cospargo di baci, stringendo i denti per non lasciarmi sfuggire alcun singhiozzo, anche se non riesco a fermare le lacrime…
“Patetico”
Alzo lo sguardo di scatto, dirigendolo sulla cella di fronte alla mia.
Ospita una donna. Una ragazza della mia età. Ha i capelli neri, lunghi e lisci che le ricadono sulla schiena, gli occhi neri e vuoti come la morte.
Mi sta guardando con aria sprezzante, mentre è impegnata a leccarsi il Marchio Nero in maniera rivoltante.
Stringo i pugni e la mia mano scatta nella tasca sinistra, in automatica ricerca della bacchetta…come mi è successo innumerevoli volte, rimango deluso nella mia ricerca. Devo ancora abituarmi all’idea di non poterne più possedere una.
Mia cugina Bellatrix continua a guardarmi con ironia
“Ti manca, non è vero?”
Cercando di trattenere la collera, la fisso con gli occhi ridotti a fessura
“Non osare pronunciare nemmeno una parola su Lizzie, Bellatrix”
Mia cugina prende a ridere sommessamente, guardandosi le unghie lunghissime con aria di superiorità
“Sai, mi ricordo ancora quando sei scappato di casa. Mi hai veramente sorpresa. Non pensavo che saresti arrivato a tanto, per lei. A scuola le sbavavi dietro come un caimano, certo, ma non pensavo che saresti arrivato a un simile livello. Ero convinta che di fronte a una minaccia come quella di perdere la tua eredità, avresti mollato. E invece…te la sei proprio sposata”
“Ti ho detto di non pronunciare una sola parola su di lei!!”
“Sì, ma io non ti ho detto che l’avrei fatto. Comunque, tu sei proprio strano. Alla fine ti sei ritrovato con un pugno di mosche. È un peccato per te che il Ministero sia gestito da dei deficienti. Così tu saresti ancora a pomiciare con la tua biondina e io non dovrei sopportare la tua presenza…oltretutto, noi Mangiamorte non saremmo stati insultati. Andiamo…tu uno di noi? Tu il braccio destro dell’Oscuro Signore?”
Bellatrix sputa in terra
“Tu non saresti neppure degno di baciare i piedi all’Oscuro Signore!”
“E allora perché non ci pensi tu?!” sbotto, guardandola in modo fiammeggiante “Perché non parli tu con quell’idiota di Crouch e non chiarisci una volta per tutte che io non sono uno di voi e che non ho mai avuto niente a che fare con Voldemort?!?”
“Perché” mi risponde Bellatrix col suo solito ghigno “Questa è la giusta punizione per i traditori del loro sangue. E poi andiamo…anche se tornassi a casa, a che ti servirebbe? La Valler non ti crederà mai…tu hai ucciso i Potter, ricordi? E hai anche ucciso Minus…e…”
Mia cugina mi fissa con uno sguardo ironico
“Da quanto ne so, hai anche fatto fuori quei tre Babbanastri…suo padre e i suoi fratelli, se non vado errata. Mi sbaglio, forse?”
Non posso farne a meno. Mi prendo il viso fra le mani e mi lascio scappare un sospiro disperato
“No, non mi sbaglio” riprende Bellatrix, soddisfatta “Sei proprio innamorato, eh?”
Alzo di nuovo gli occhi e la fisso con tutto l’odio di cui sono capace. No, questo è troppo
“Almeno io potrò dire di essermi sentito veramente bene. Tu, invece…mi fai quasi pena, Bellatrix. Hai gettato la tua vita nel cesso e hai permesso ad altri di prendere le decisioni per te. Non sei mai stata né libera, né padrona di te stessa. Prima hai detto retta ai tuoi genitori idioti…e poi ti sei venduta a Voldemort. Ho sempre pensato che fossi un’idiota, ma adesso ne ho davvero la certezza. Ormai è troppo tardi. Non conoscerai mai più l’amicizia…o l’amore. E forse…quasi mi dispiace per te”
Bellatrix scoppia a ridere, e mi guarda con i suoi occhi da pazza
“Sei proprio un illuso…o forse, solo uno sciocco. Che cosa ti ha portato essere in grado di amare? Che cosa ti ha portato avere dei veri amici? Ti ha portato qui, ecco dove ti ha portato! Il tuo amichetto Minus ti ha tradito, e ha distrutto tutto quello che avevi…devo ammettere che per quanto sia stato un codardo, è stato anche scaltro. In quattro e quattr’otto ti ha spedito quaggiù, ed è anche diventato un eroe. Un eroe morto, certo, ma un eroe. Il suo sogno segreto. Sono sicura che non tornerà dall’Oscuro Signore. Non sarà mai benvoluto per la sua uscita di scena. Il mio Padrone non lo perdonerà facilmente…dovrà strisciare in ginocchio, subire la vendetta del Signore Oscuro per essere perdonato…anche se non si può negare che sia stato d’aiuto, questo è vero…le sue informazioni su Goldrick’s Hollow si sono rivelate…sfiziose…”
“Sta’ zitta…” sussurro, gli occhi chiusi e i pugni serrati, ancora a sedere sul mio letto
“Oppure quelle che ci hanno permesso di effettuare una piccola sosta a Prescott Street, mentre il Signore Oscuro andava a far visita ai Potter…credo che sia stato Lucius a occuparsi di quella piccola faccenda”
Scorgo Bellatrix che mi fissa ancora, sogghignando
“Ha degli occhi bellissimi, tua moglie, lo sai?”
Mi alzo di scatto e mi avvento contro le sbarre della mia cella, battendovi contro il pugno destro
“STA’ ZITTA!!” ripeto, urlando con quanto fiato ho in gola
Bellatrix ride nuovamente e si volta dall’altra parte
“Lo sai, ha persino fatto il tuo nome prima che Lucius le donasse il Marchio…io, al suo posto, non mi sarei lamentata così tanto. Dovrebbe sentirsi onorata di portare il Marchio Nero…lei, una piccola sudicia Mezzosangue che non sarà mai degna neanche di strisciare ai piedi dell’Oscuro Signore…oh, Padrone…un giorno ci saranno di nuovo tempi di gloria…per noi…”
In pochi secondi, Bellatrix comincia a delirare, e non fa che parlare di Voldemort, e di quanto lei sia stata la sua serva più fedele…
Mi volto anch’io dalla parte opposta, e appoggio la schiena alle sbarre, prendendomi di nuovo il viso fra le mani.
Sento che le lacrime continuano a scendere, e che il cuore non ha smesso di correre…
Dopo quello che ha detto Bellatrix, è inevitabile che il mio pensiero, come ha fatto quasi in ogni momento, da quando sono qui, non voli verso Lizzie…
La mia Lizzie…
Mi ricordo ogni singola cosa di lei…i suoi capelli. Erano lunghi fin sotto le spalle, ma li portava sciolti così di rado. Quei capelli biondi che sapevano di vaniglia e di fiori di campo. Color dell’oro…come l’oro del nostro tramonto.
La sua pelle bianca…il suo sorriso, così dolce, sincero e pronto a donarmi conforto in qualsiasi ora della mia vita…quel corpo così sottile e perfetto che così tante volte ho abbracciato, baciato, stretto a me come se fosse stata la prima e ultima volta…
Quegli occhi…che sono rimasti così impressi, dentro di me.
La prima cosa che vidi di lei, quel giorno lontano…il primo Settembre 1971…
Sembrava così timida, e così delicata…ma presto imparai a scoprire la sua forza, la sua disinvoltura, il suo coraggio, il suo cuore così grande…la sua determinazione e quel suo indomabile desiderio di continuare a combattere…
Lungo le mie guance le mie lacrime non si fermano…e come potrebbero? Non è passato un solo momento, da quando sono entrato qua dentro, in cui non abbia pensato a lei.
A lei.
Mi alzo in piedi e scaglio un pugno contro la parete, gemendo per la rabbia e per il dolore che provo…
Mi guardo lentamente il dorso della mano, e mi accorgo che le mie vecchie ferite hanno ripreso a sanguinare…mi strappo parte della manica destra e mi fascio la ferita, stringendo i denti…
Non posso ancora credere a quello che ho fatto.
Non posso ancora credere che tutto sia successo per colpa mia.
Forse Bellatrix ha ragione, in fondo mi merito questa punizione…me la merito più di chiunque altro al mondo.
Forse me la merito persino più di Peter…Peter…come hai potuto farlo? Come hai potuto, Peter? Lily…che è sempre stata così gentile e così buona con te.
Lei…che in te ha sempre visto un ragazzo pieno di qualità che solo lei riusciva a scorgere…ti ha detto parole che quasi nessun altro ti ha mai rivolto, in tutta la tua miserabile esistenza…
James…che consideravi il tuo eroe…il tuo modello…il tuo punto di riferimento.
A scuola gli stavi appiccicato continuamente, e molte volte mi hai quasi seccato per questo…
La tua frase preferita era sempre ‘Vorrei essere come te, James’
E poi…Lizzie.
Come hai potuto, come hai osato fare questo a Lizzie?! Un’altra, fra le pochissime persone, che ti ha sempre apprezzato per quello che eri, quella persona che ti faceva sorridere, che ti dava la forza, che era sempre pronta a tornare indietro per stringerti la mano, quando eri sull’orlo del precipizio…
La persona più buona e più dotata che tu abbia mai avuto la fortuna di conoscere.
Non ti sei fatto alcuno scrupolo, per salvarti la pellaccia, nel gettare ai quattro venti il luogo in cui si trovava, e il luogo in cui si nascondevano Lily e James?
Non ti sei fatto alcuno scrupolo nell’osservare Voldemort che si preparava a partire per Goldrick’s Hollow, e che nel frattempo dava ordini a Lucius Malfoy?
Non saprei dire chi odio di più…se odio te, se odio Voldemort, o Malfoy…forse odio proprio lui.
Cerco di consolarmi, in questa folle tortura, aggrappandomi ai ricordi dolci di una parziale vendetta, prima che i Dissennatori mi portino via anche questi.
Voldemort è scomparso; il mondo magico è in pace, almeno per il momento.
Tu, Peter, sei libero, ma sei un fuggitivo…chissà dove ti trovi adesso…nelle fogne, a scambiarti informazioni con i ratti, mentre tua madre si aggrappa all’Ordine di Merlino, Prima Classe che le ha donato quell’imbecille di Barty Crouch, in tua memoria…
E poi c’è lui.
Bastardo…maledetto…che tutte le mie maledizioni ti perseguitino per l’eternità, dannato Purosangue…mostro…
Il tormento più grande è proprio questo. Dannato bastardo, sei ancora in libertà. Anzi, te la sei cavata persino con poco. Certo, è bastato fare un salto alla Gringott e attingere alla camera blindata 578 perché al Ministero credessero istantaneamente che tu fossi solo una povera vittima di Lord Voldemort e della Maledizione Imperius…non credevo che Crouch potesse essere così venale. Anzi, pensavo che i soldi fossero l’ultima cosa di cui aveva bisogno…
E invece, ti ha lasciato in libertà…immagino sarai soddisfatto. Adesso potrai continuare a vivere nel tuo bel castello, con quella vipera di mia cugina e con tuo figlio…forse l’unico per cui posso provare un po’ di pietà è proprio lui.
Lo farai diventare identico a te, lo condannerai a un’esistenza di morte e di schiavitù, deciderai della sua vita come meglio ti sembra giusto…
Naturalmente, sarà un Mangiamorte. Oh, sì. E farai di tutto per inserirlo nella cerchia più stretta. Sempre che per l’epoca in cui tuo figlio avrà l’età appropriata, Voldemort sia di nuovo in circolazione.
Maledetto figlio di puttana…come hai osato…come ti sei permesso di avvicinarti a lei…la creatura che più amo sulla faccia della Terra, come ti sei permesso di avvicinarti a lei? Come hai osato infangare la sua esistenza in questo modo? Come hai osato infliggerle sulla pelle questo incubo che la perseguiterà fino alla morte?
Darei la mia vita per poter tornare indietro…per poter essere vicino a lei, in quel dannato momento, per proteggerla…le avevo promesso che mi sarei sempre preso cura di lei. Che non le sarebbe mai successo niente. E…che finché fossimo rimasti insieme, mai niente avrebbe potuto sconfiggerci…
Perché, Lizzie? Perché non ti ho detto la verità? Perché ti ho lasciato sola e non mi sono fidato di te? Come ho potuto pensare di non poter riporre la mia fiducia in nessuno, neppure in te, che eri la mia unica ragione di vita? Come ho potuto pensare che potessi essere tu…la spia che eravamo così intenti a cercare? Proprio tu, che hai sempre odiato e disprezzato le Arti Oscure…esattamente come James. Tu, che non mi hai mai chiuso fuori dalla tua vita da un giorno all’altro, tu, che mi sei stata accanto quando nessun altro c’era, tu, che hai sempre stretto la mia mano e mi hai ripetuto continuamente ‘Ce la faremo’…tu, che mi hai amato come nessun altro è mai stato in grado di fare.
Tu…che mi hai detto ‘Ti amo’…senza mentire.
Tu…che mi hai ripetuto continuamente ‘Voglio stare sempre con te’ guardandomi negli occhi, con la luce della verità impressa nello sguardo…
Come si fa a smettere di amare una persona? Io ci ho provato. Ho pensato che fosse il modo migliore per smettere di soffrire. Quando mi sono reso conto che non ti avrei avuta mai più, e che il mio angelo se ne stava andando per abbandonarmi all’inferno, ho pensato che l’unica cosa utile da fare fosse quella di scordarsi tutto. Dimenticare. Cancellare.
Ma poi mi sono reso conto che non è possibile…non potrà mai essere possibile.
Non posso chiedere a me stesso di dimenticarti, Lizzie.
Sarebbe come chiedere a una foglia di dimenticare di essere parte di un albero…
Azkaban è il luogo ideale per descrivere quello che succede dentro di me quando tu non ci sei.
Il vuoto…la disperazione…sto lentamente perdendo la voglia di vivere.
Direbbero tutti quanti che è normale, nesssun prigioniero di Azkaban continua a mangiare per molto tempo, dopo essere entrato. I Dissennatori non sono ottimi compagni.
Ma non è questo, nel mio caso…se tu fossi qui con me, potrei persino sopportare questi demoni infernali.
Il solo fatto che tu fossi a conoscenza che non ho ucciso Lily e James (almeno, non come tu credi) mi donerebbe nuova aria e potrei nuovamente respirare…
Ma non succederà, questo lo so anche da solo. Ho smesso da tempo di illudermi. Il tempo delle favole è finito…e ora inizia la realtà.
James…probabilmente tu sapresti che cosa fare. Sei sempre stato molto più esperto di me, in moltissime cose.
Un sorriso tenta timidamente di riaffiorare alle mie labbra, al ricordo dei pomeriggi in cui entravo come una furia nel dormitorio maschile dei Grifondoro, dopo l’ennesimo litigio con Lizzie…se ci ripenso adesso, un sospiro amareggiato mi sfugge dalle labbra. Erano motivi così sciocchi…se avessi saputo che i giorni da passare con lei erano così limitati e scorrevano veloci come acqua in fiume, non avrei sprecato un solo istante…e invece…
Mi ricordo distintamente ogni particolare.
L’unica cosa che poteva calmarmi, in quei momenti, e farmi ragionare in maniera lucida, era James.
Erano i suoi scherzi, la sua risata, le sue parole, i suoi consigli.
Quasi non riuscivo a crederci, quando mi ha detto che si sarebbe sposato.
Non mi pareva proprio il tipo…eppure, in men che non si dica, James il cazzaro si è trasformato in un marito, un Auror e un affettuoso padre di famiglia.
Chissà dov’è Harry in questo momento…Hagrid aveva detto che Silente voleva che andasse a vivere con i suoi zii Babbani…perché poi…Lily e James avevano detto che sarebbe dovuto venire a vivere con me e Lizzie…
Sorrido di nuovo…scommetto che Vella ha fatto fuoco e fiamme perché Harry potesse crescere insieme a lei…
Il giornale della settimana scorsa diceva che ha ricevuto un incarico come insegnante di Elfologia, a Hogwarts…beh, se non altro le visite di Crouch servono a qualcosa.
Appoggio la schiena alla parete e sospiro, chiudendo gli occhi
James…Lily…Remus…Lizzie.
Mi mancate così tanto…darei qualsiasi cosa per rivedervi di nuovo. Per poter sentire ancora una volta le vostre voci, per poter vedere ancora una volta i vostri sorrisi, per poter sentire ancora una volta il calore dei vostri abbracci e delle vostre parole…
Il caldo del camino di casa Potter…le dolci risate e i giochi di Harry…i brindisi, in nome di Albus Silente e dell’Ordine della Fenice…le labbra di Lizzie premute contro le mie, sotto il vischio e sotto la pioggia…la sensazione di essere a casa.
Darei qualsiasi cosa per sentirmi di nuovo così…
Darei qualsiasi cosa per farti sapere la verità, amore mio…vorrei che potessi capire…vorrei che potessi imparare a perdonarmi…vorrei che potessi sentirmi…vorrei tanto che potessi vedermi…
Ti ho promesso così tante cose…ma…non ne ho mai mantenute altrettante…
Lucius Malfoy non ha mai smesso di farti del male…come in quel giorno maledetto...a Hogwarts…

Flashback:

Sirius continuò a correre, precipitandosi nella Sala d’Ingresso. Corse a perdifiato lungo le scale dei sotterranei, travolgendo un paio di studenti che venivano nella direzione opposta…non sapeva neppure perché, ma aveva un brutto presentimento…
Si scaraventò nell’ala sinistra del corridoio e non interruppe la sua corsa…improvvisamente, sentì gridare. Una voce troppo familiare per non riconoscerla al primo colpo…
Sirius non si fermò e prese ad avvicinarsi sempre di più a quella fatidica porta blindata…l’aula di Pozioni.
Comprendendo che non sarebbe mai riuscito a sfondarla, si trasformò.
L’enorme cane nero si avventò contro l’entrata, riuscendo a staccare la porta dai suoi cardini e ad entrare...gli occhi azzurri di Felpato rimasero inorriditi di fronte allo spettacolo che si trovò davanti.
Lizzie era distesa su uno dei tavoli di Pozioni…tutte le provette e gli strumenti per le lezioni, come bilance e ingredienti, erano sparsi sul pavimento, disseminato di pezzi di vetro…
La giovane Grifondoro aveva la camicetta stracciata, che lasciava scoperto il reggiseno bianco…
La gonna corta della divisa era calata fino alle ginocchia, così che anche gli slip della giovane erano visibili…
Sopra di lei…l’inevitabile figura.
Il mantello gettato per terra…la camicia aperta, e la cerniera dei pantaloni calata…i lunghi capelli biondi…
Le sue labbra erano situate sul collo di Lizzie, intente a succhiare e a mordere la pelle…
Le sue mani tenevano ferma Lizzie per i polsi, ma la ragazza cercava di divincolarsi ugualmente
Sirius la sentì di nuovo gridare…
“LASCIAMI, BASTARDO!! NO!!!! AIUTO!!!”
Fu un attimo…il grosso cane nero si slanciò sul biondo Serpeverde senza indugiare un momento di più…

Fine Flashback

Stringo di nuovo i pugni, conficcandomi le unghie nella carne e mi appoggio per l’ennesima volta contro le pareti fredde di Azkaban…
Non riesco più a trattenermi…sento il mio corpo che è scosso dai brividi di freddo…e dai singhiozzi.
Non mi importa. Non mi importa se qualcuno mi sentirà, non mi importa se Bellatrix comincerà a deridermi…ho solo bisogno di piangere, in questo momento.
Ho solo bisogno di te…vorrei solo che potessi essere di nuovo qui…vicino a me…vorrei solo che potessimo di nuovo stare insieme, come abbiamo sempre fatto…vorrei solo sentirti di nuovo dire che mi ami…di tutto il resto, non mi importa più niente.
Rivoglio solo la mia vita…uccidetemi, frustatemi, portatemi via ogni cosa, ma non Lizzie…chissà dove ti trovi in questo momento…



Ehm, ehm…piccola nota dell’Autrice, l’idea mi è venuta mentre scrivevo…adesso il punto di vista è alternato, anche se il racconto è sempre in prima persona…ci sono dei momenti in cui è Lizzie che parla…poi ditemi che ne pensate di questa idea, anche se forse è un po’ stupida e non tanto attinente a quello che Lizzie può provare in questo momento…anche se ho pensato che rendere un po’ ambigui i suoi sentimenti avrebbe reso il tutto più realistico…fatemi sapere!!!


Le urla del porto mi invadono le orecchie. Volgo lo sguardo alla mia sinistra, e i miei occhi scorgono un gruppo di uomini che sta tenendo fermi alcuni prigionieri.
Le loro caviglie e i loro polsi sono soggiogati da catene magiche…gridano, si disperano, si divincolano…sanno che stanno per entrare nell’inferno degli inferni.
Cerco di non guardare, e mi volto dall’altra parte…stanotte non è il momento ideale per muoversi in mare. Una colossale tempesta scuote le onde del Mare del Nord, i pescatori e i marinai armeggiano intorno alle barche per evitare che la marea se ne possa impossessare…
Mi stringo addosso il cappuccio nero del mantello che indosso, non voglio che qualcuno mi riconosca.
Fra le persone che si trovano qui, non mi sono fatta di certo una buona fama…non mi va di sentire insulti e ingiurie da parte dei Mangiamorte, benché ci sia abituata. Non sono proprio dell’umore giusto.
Non so neppure perché sto facendo tutto questo…me lo sto chiedendo da quando sono partita da Londra…forse è tutta una follia. Forse è solo un grosso errore…l’ennesimo, grosso errore.
Non importa, ormai non si contano neppure più quelli che ho fatto…
Sento una mano che mi preme sulla spalla.
Mi volto di scatto; è l’uomo gentile che mi ha scortato da Londra. Un funzionario del Ministero, per quanto ne so. Un certo Alan McKenzie…credo di averci persino lavorato insieme, un paio di volte. Ma non mi ricordo con esattezza.
“È pronta, signora Black?” mi chiede, sorridendo gentilmente
Annuisco, distogliendo lo sguardo e dirigendolo verso la barca che ci servirà per attraversare il mare…non mi sembra il massimo della solidità
“Non si preoccupi” mi rassicura il mago, notando il mio sguardo non molto fiducioso “È sicurissima, è protetta da un sacco di incantesimi, ed è stata collaudata con il peso di sessanta uomini. Le assicuro che non ci sono possibilità di andare a picco, signora Black”
Un brivido mi corre lungo la schiena quando sento di nuovo quel nome.
“Senta, se non le dispiace” gli dico piano, sempre senza fissarlo “Preferirei che ci dessimo del tu…mi chiami Lizzie, per favore”
“Ma certo” risponde comprensivo lui “Non ci sono problemi”
Annuisco di nuovo e mi volto verso il mare
“Partiamo fra dieci minuti” mi avvisa Alan, allontanandosi per mettersi d’accordo con l’uomo che ci dovrà scortare. È piuttosto avanti con gli anni, ha la barba bianca che gli arriva sotto il mento, è sdentato ed è cieco da un occhio. Oltretutto, zoppica.
Mi ricorda un po’ le figure di un libro di papà, che trovai quando ero bambina…era intitolato ‘La Divina Commedia’, e il punto che lessi parlava di un vecchio chiamato Caronte che traghettava le anime dannate lungo il fiume della morte…o qualcosa del genere.
È paradossale, ma il paragone è proprio azzeccato.
Osservo ancora le onde che si infrangono contro gli scogli del porto di Glasgow (ma sei sicura che Glasgow sia sul mare?? O.o nd Lizzie Ma che ne so io!! So solo che è in Scozia…nd Kuda Tsk, tsk, beeeeeella geografia, sì. sì… U.U nd Sirius Senti un po’, tu, l’unica cosa che ti interessa è che Lizzie venga ad Azkaban, poi del resto che ti frega? E comunque, per la cronaca, io a Geografia avevo dieci!!! Quindi non mi rompere…nd Kuda Allora era drogato il prof…-.- nd Sirius Ma no, ma che drogato, Kuda aveva altri metodi per rabbonirlo, non è vero, Kuda?? ^.^ nd Cecia&Lilly Eh, eh, modestamente…^////^ nd Kuda), l’unico punto da cui si può partire per raggiungere il luogo da cui pochissimi ritornano.
Aspettando che ‘Caronte’ sia pronto per la traversata, la mia mente vaga agli avvenimenti di qualche giorno…e di qualche mese prima…

Flashback:

Crouch fissò Lizzie con sguardo apprensivo. Appoggiò i gomiti al piano della scrivania, congiunse le dita delle mani e la guardò in modo serio da sopra le suddette
“Signorina Valler, sinceramente non credo che il progetto che mi ha appena proposto sia una buona idea”
Lizzie lo fissò in modo altrettanto pragmatico
“Mi creda, non sono piombata nel suo ufficio durante una giornata lavorativa per farle perdere tempo, solo perché qualche stupido grillo mi frullava per la testa…se sono arrivata qui, è perché ho riflettuto a lungo sulla mia decisione, e ho deciso che è la più indicata, in questo momento. Desidero effettuare una visita ad Azkaban”
Crouch non smise di fissarla
“Ma per farlo…mi serve la sua autorizzazione, firmata e controfirmata. Lei è il Capo delle Forze dell’Ordine Magiche e il principale giudice del Tribunale del Wizengamot…non le chiedo che un favore”
“Io sono certo che il favore più grande che potrei farle sarebbe respingere la sua richiesta” ribattè Crouch.
“No” lo interruppe Lizzie “Il favore più grande che avrebbe potuto farmi sarebbe stato quello di concedere un processo degno di questo nome a mio marito!”
Lo sguardo di Crouch si fece freddo
“Signorina, devo chiederle di essere realista. Un intero quartiere di Londra è stato testimone degli omicidi commessi da suo marito, e lei stessa può testimoniare che il suddetto non era altri che una spia infiltrata nell’Ordine della Fenice, oltre che il Custode Segreto di James William Potter e di Lily Jennifer Evans Potter, non è forse così? Lei stessa ha ammesso che suo marito ricopriva il suddetto ruolo. Se siamo giunti all’assassinio dei coniugi Potter, possiamo anche giungere alla conclusione che qualcuno ha informato Colui-che-non-deve-essere-nominato della posizione della coppia…e l’unico in grado di farlo, stando alle circostanze, era…”
“Ho capito” lo interruppe Lizzie seccata “Non sto insinuando che mio marito non sia colpevole. Sto solo dicendo che un essere umano ha pur sempre il diritto di difendersi, esattamente come tutti quei Mangiamorte che sono stati scagliati in pasto ai Dissennatori senza avere la possibilità di dire una parola…”
“Ora basta” la interruppe Crouch “Non siamo qui per parlare di processi. Mi risulta che la sua richiesta, almeno al momento, fosse un’altra”
Lizzie non distolse gli occhi dai suoi
“Esattamente. Non ha voluto concedere un processo a mio marito, Crouch, quantomeno, le sto offrendo la possibilità di sdebitarsi”
Crouch sospirò e non rispose, alzandosi dalla sedia e dandole le spalle
“Io sto solamente cercando di proteggerla. Mi creda, stare lontana da suo marito è la cosa migliore per lei, in questo momento”
“Mi permetta di essere altrettanto franca; decido io che cosa è giusto per me e che cosa non lo è. Mi ascolti, signor Crouch. Non sono venuta qui per farle pena o per recitare una parte. Le voglio solo raccontare quello che mi è successo. In pochi giorni ho perso la mia casa, il mio lavoro, i miei amici, mio figlio e mio marito…il professor Silente mi ha offerto l’opportunità di ricominciare da zero, ma io ho bisogno di fare chiarezza dentro di me. Ho bisogno di rivedere mio marito un’ultima volta. Mi creda, sono perfettamente consapevole delle accuse che mi sono state mosse…complicità con i Mangiamorte, omicidio, uso di Maledizioni Senza Perdono, e via dicendo…non sto mettendo in dubbio la possiblità che una mia eventuale visita ad Azkaban possa scatenare nuove accuse. Il mio avvocato e io saremo sempre pronti ad affrontarle”
Lizzie tirò fuori dalla borsa un fascio di documenti
“È sufficiente una firma”
Lizzie poggiò i documenti sulla scrivania e fissò di nuovo il mago
“La decisione a lei, signor Crouch”
Barty Crouch la fissò negli occhi per qualche minuto…
“Sei…sei proprio sicura di voler andare fino in fondo, Lizzie?” le chiese titubante, dopo qualche minuto
“Sì” rispose Lizzie decisa “Sono sicura”
L’uomo attirò a sé una piuma e una boccetta d’inchiostro, intinse la punta della penna all’interno della suddetta e firmò lentamente
“Grazie, Barty” gli disse, riponendo i documenti dentro la sua borsa…

Stazione di Hogsmeade, qualche giorno dopo…

Lizzie si assicurò che il suo bagaglio fosse ben saldato sulla reticella dello scompartimento che sceglieva sempre. Dopodiché, saltò nuovamente a terra per gli ultimi saluti.
Severus e il professor Silente la stavano aspettando.
Lizzie sorrise ad entrambi
“Bene. Sembra che ci siamo”
Silente allargò le braccia sorridendo, e Lizzie lo strinse a sé, chiudendo gli occhi e sorridendo a sua volta
“Abbi cura di te, Lizzie…e mi raccomando, torna presto. Hogwarts ha bisogno di te”
“La ringrazio, professore…per tutto”
Lizzie sciolse l’abbraccio e fissò Piton dolcemente.
Silente scrutò attentamente entrambi e poi sorrise in modo malizioso
“Vorrai perdonarmi, Lizzie, ma adesso devo proprio tornare a scuola. La professoressa Cooman mi ha chiesto di poter discutere di qualche piccolo dettaglio riguardo al suo stipendio…beh, a presto”
“A presto, professore”
Silente sorrise e si incamminò verso il sentiero che portava a Hogwarts.
Lizzie si volse di nuovo verso il suo amico.
Si infilò le mani nella giacca a vento e gli sorrise
“Te la caverai?” le chiese Piton dopo qualche minuto
Lizzie si strinse nelle spalle
“Come al solito” gli rispose dopo un po’ “E tu?”
Piton si strinse a sua volta nelle spalle
“Come al solito”
Passò qualche minuto di silenzio imbarazzante, mentre i passeggeri si affaccendavano intorno al binario, intenti nei preparativi per la partenza
“Sei…sei proprio sicura, Liz?” le chiese Severus alla fine
Lizzie annuì
“Sono convinta che sia la cosa giusta. Non ha importanza se non trarrò niente di concreto da questa gita ad Azkaban. Tutto quello che è successo…è successo sotto il mio naso, senza che io avessi la possibilità di reagire in tempo…è bene che io torni sui miei passi…almeno per un paio di giorni. Poi…poi si vedrà”
Piton distolse lo sguardo. Lizzie sorrise brevemente
“Ehi, guarda che non me ne sto mica andando via!! Andiamo, ho appena trovato un nuovo lavoro, e secondo te lo mollo così, su due piedi? No, non è da me”
Piton non la fissò ancora. Lizzie posò lentamente una mano sul suo viso, facendolo sobbalzare
“Sev…andrà tutto bene. Vedrai…”
Piton sorrise amaramente
“Dicesti la stessa cosa a Potter, non è vero?”
Lizzie aggrottò le sopracciglia
“E tu come fai a…?”
In quel momento, l’Espresso per Hogwarts emise un fischio e del vapore scarlatto; il treno era in partenza
“È meglio se vai” le disse Piton “E non dimenticarti che Hogwarts ti aspetta”
Lizzie gli sorrise e salì sul treno.
Piton la osservò mentre il treno prendeva velocità, imboccava una curva e…spariva.

Fine Flashback

Mi stringo di nuovo addosso il mantello per proteggermi dal vento e dagli spruzzi di salsedine che schizzano dagli scogli.
“Lizzie!”
Sento una voce che mi chiama e mi volto…per un attimo vagolo di nuovo al passato…

Flashback:

“Lizzie!”
Lizzie si voltò, radiosa. Corse incontro alla voce che l’aveva appena chiamata, saltandogli al collo
“Sirius!!”
Il ragazzo rise, e la strinse a sé, affondando il viso nei suoi capelli profumati.
Quando l’abbraccio fu sciolto, Sirius chiuse le labbra della giovane con le sue, per un tempo infinitamente lungo.
Quando il bacio finì, le riavviò i capelli, sorridendole dolcemente
“Sirius, sei tornato!” rise Lizzie, baciandolo di nuovo “Come hai fatto a superare la regina delle vipere?”
“Intendi mia madre o mia cugina?” rise il bel giovane
“Tutt’e due”
“Sono sgattaiolato fuori dalla finestra nel bel mezzo della notte…avevo parcheggiato la moto proprio lì sotto, e…ho pensato di farti una piccola sorpresa, così, tanto per movimentare un po’ le vacanze estive…beh…sorpresa!!”
Lizzie gli saltò di nuovo al collo, continuando a ridere e baciandolo sui capelli
“Non posso credere che tu sia qui, mi sei mancato così tanto…”
“Anche tu mi sei mancata, piccola” le rispose Sirius, stringendola a sé ancora di più…
Sirius prese il suo volto fra le mani e sorrise
“Allora, ho già preparato il programma per la giornata. Ti va una gita in Cornovaglia?”
Lizzie lo fissò
“In Cornovaglia?! Sirius, ma stai scherzando?! Sono secoli che voglio andarci!”
“Lo so” rise Sirius “Poi andiamo a mangiare qualcosa e poi…beh…stasera a Londra fanno i fuochi d’artificio!”
Lizzie lo baciò nuovamente, continuando a stringerlo
“Sirius, sei il ragazzo più straordinario, più meraviglioso, più fantastico sulla faccia della Terra!!”
“Lo so…” rise Sirius “Lizzie…”
“Sì?”
“…ti amo”
“…anch’io ti amo, Sirius”

Fine Flashback

Mi accorgo all’improvviso che il sale sulle mie guance non proviene solamente dal mare, ma anche dai miei occhi…mi asciugo velocemente le lacrime e raggiungo la voce di Alan, che mi ha chiamato pochi secondi fa.
Lui mi sorride e mi mostra la barca con un cenno
“Possiamo andare, adesso. Sei pronta?”
Annuisco e salgo a bordo. Sarà pure comoda e sicura come vogliono farmi credere, ma a mio giudizio non reggerebbe il peso di una persona, figurarsi di tre. Ma si sa, i misteri della magia sono infiniti. L’ho imparato fin da quando sono entrata in questo mondo…
Alan sale dopo di me e mi si siede accanto, sorridendo in segno di incoraggiamento. Rispondo debolmente al sorriso e mi volto dall’altra parte, volgendo lo sguardo sull’orizzonte annerito da oscure nubi.
Il vecchio picchietta lentamente con il remo di legno marcio contro la banchina del porto e finalmente…partiamo.
Non riesco ancora a credere di starlo davvero facendo. Sto andando ad Azkaban. A trovare mio marito. Che cosa gli dirò, poi? Che cosa mi dirà lui? Forse è già diventato pazzo…o forse lo era già quando è entrato. Non dimenticherò mai il modo folle in cui rideva di fronte a quel cratere di corpi morti…non posso credere che il responsabile della distruzione che mi ha colpita e che ha distrutto la mia vita, sia proprio lui. La persona che ritenevo più importante. Colui che mi ha dato tutto. O almeno…così credevo. L’uomo per cui avrei fatto e dato qualsiasi cosa.
Guardo lentamente la fede che porto al dito…non me la sono mai tolta. Non ho mai avuto questo coraggio. Osservo lentamente l’incisione sulla superficie d’oro dell’anello…

Sirius e Lizzie-15 Giugno 1979

Me lo ricordo bene quel giorno…era un sabato mattina. C’era il sole.
Io e Sirius volevamo un matrimonio molto semplice, con pochi intimi; risultato? Una folla di persone come non ne avevo mai viste, neppure al matrimonio di Lily e James c’era tanta gente…
Praticamente, tutto l’Ordine della Fenice più qualche parente di Sirius, come suo zio Alphard e sua cugina Andromeda, tutto il mio parentame in vita e naturalmente i compagni del liceo e gli insegnanti. Dimenticavo Hagrid…e il suo regalo di nozze. Pensa un po’, ci ha regalato un unicorno. Bellissimo pensiero, per carità, ma dove cavolo voleva che lo mettessi, un unicorno?
Mi scappa da ridere al pensiero della faccia che ha fatto Sirius quando se l’è visto davanti e quando quello gli ha leccato il viso…nel caso non se lo fosse lavato la mattina, certo. Previdente, come animale.
Mi accorgo che sulle labbra mi sta spuntando un sorriso…mi sto facendo travolgere dai ricordi. Non sono mai riuscita a determinare se è un bene o un male…
Infilo la mano nella tasca del mantello ed estraggo una fotografia. Me lo ricordo bene, è stata scattata la vigilia di Natale…da James. Siamo io e Sirius, sotto la neve di Hogwarts.
Conservo questa foto dal giorno in cui è stata scattata…non la tolgo mai dalla tasca degli abiti che indosso. È il mio portafortuna, il mio strumento di conforto, la mano a cui mi aggrappo quando ne ho bisogno…ma lo è ancora? Dopo tutto quello che è successo? Chiunque al posto mio l’avrebbe strappata, fatta in mille pezzi, gettata nel fuoco…ma io? No. Io la conservo. Così come conservo la fede. Forse davvero non smetterò mai di sperare…forse è questa la ragione per cui le conservo.
Forse continuo a sperare in un miracolo che lo riporterà da me…Sirius…mi manchi così tanto…
Sev me lo ha ripetuto in continuazione, mentre facevo le valigie…a che mi serve? A che mi serve tutto questo? Sono una dannata testarda, vederlo non mi servirà a niente, mi sentirò solamente peggio di prima, e allora sarà stato tutto inutile…sorrido amaramente. Buffo, sono le stesse parole di Sev…ha fatto di tutto per non farmi andare ad Azkaban. Continuava ad avanzare valide ragioni per non farmi partire. Probabilmente, ha sempre avuto ragione. Ma che cosa ci posso fare? Sono fatta così…
Una lacrima mi scivola lentamente lungo la guancia, quando ripenso di nuovo a Sirius…me lo immagino, a sedere per terra, nella sua lurida, minuscola cella, al freddo e al gelo, magari intento a mormorare frasi sconnesse e prive di senso, preso dalla pazzia…
Crouch mi ha detto che la sua cella è la numero 15 SL…ironia della sorte…
Sento di nuovo una mano che stringe la mia spalla e mi volto alla mia sinistra
Alan mi fissa attentamente
“Va tutto bene, Lizzie?”
Annuisco lentamente e gli sorrido.
Improvvisamente, il vecchio seduto di fronte a noi alza gli occhi iniettati di sangue e mi fissa, impressionato e stupito allo stesso tempo
“Lizzie? Lizzie Valler Black, per caso?”
Merda. Mi ha riconosciuto. Probabilmente, non ho il viso abbastanza coperto. Ma ormai, è inutile nascondersi dietro un dito, se nego la mia identità, sarà Alan a svelare chi sono, e io avrò solo fatto un’ulteriore caduta di stile.
“Sì” sospiro rassegnata “Sono io”
Il vecchio annuisce con l’aria di chi la sa lunga
“L’avevo riconosciuta fin dall’inizio, signora, ma volevo esserne totalmente certo. È un vero onore poterla scortare, per me. Metà delle celle di Azkaban sono piene grazie a lei”
Annuisco, cercando di darmi un’aria modesta
“La vedova Black…” continua a borbottare l’uomo “Quasi non ci credo…”
Lo fisso perplessa
“Vedova? Mio marito non è morto…”
“Non ancora” aggiunge il vecchio con aria lugubre “Ma se rimane ancora lì dentro” e accenna verso un punto imprecisato del mare in tempesta “Lo sarà fra non molto, si fidi di me”
Mi volto dall’altra parte e non gli rispondo. Mi manca la voce in gola.
Improvvisamente, lo sento. Freddo. Paura. Desiderio di non ritorno. Panico. Orrore…ricordi…la mia mente viene proiettata ancora una volta all’indietro, verso le mete più spiacevoli, verso le sue spiagge più rocciose…mi è familiare questa sensazione. È il freddo dei Dissennatori. L’ho sentito addosso così tante volte, durante le mie ispezioni di Auror ad Azkaban…ma stavolta…stavolta…ci sono nuovi ricordi, dentro di me, che stanno cominciando a riaffiorare…

Flashback:

Lizzie si sentì stringere per un braccio e scagliare contro un muro di un vicolo che confinava tra Prescott Street e Magnolia Crescent.
Fece per estrarre la bacchetta, ma un incantesimo non verbale di Disarmo gliela fece volare via dalle mani.
Lizzie tentò di alzare lo sguardo sul suo aggressore, ma in quel momento il suddetto, provvisto di un mantello nero che gli copriva il viso, dato il cappuccio, le tappò la bocca in maniera violenta e la gettò lunga distesa per terra.
Si affrettò a tapparle nuovamente la bocca, strappandole gran parte degli abiti superiori e scoprendo l’intero braccio sinistro.
In quel mentre, il Mangiamorte si tolse la maschera…gli occhi di Lizzie scorsero il viso che odiava più di ogni altro al mondo…Lucius Abraxas Malfoy.
Malfoy scoppiò a ridere in maniera oscena
“Ti pentirai del giorno in cui hai rifiutato l’offerta del Signore Oscuro, sporca Mezzosangue…ti aveva offerto la possibilità di diventare molto di più di quanto non ti saresti mai meritata…avresti potuto sottomere il mondo al suo fianco…avresti potuto cancellare la tua esistenza di sporca Babbanastra da quattro soldi per poter diventare la più grande serva dell’Oscuro Signore…ma tu hai preferito…quello sporco Babbanofilo con qualche rotella fuori posto…pagherai per ciò che gli hai risposto…”
Lizzie tentò di divincolarsi, fissando la bacchetta di Lucius che si avvicinava pericolosamente alla sua pelle…ma ormai era troppo tardi.
La punta della bacchetta nera come la pece di Lucius si posò sulla pelle candida e tenera della spalla di Lizzie…la ragazza si sentì come la stessero scuoiando viva.
Sentì un dolore insopportabile, ed ebbe la sensazione che la sua spalla stesse prendendo fuoco…
La giovane chiuse gli occhi lacrimanti per il dolore e per la consapevolezza…
*Fa’ che sia solo un incubo…ti prego…fa’ che sia solo un incubo…*
Improvvisamente, il dolore cominciò a farsi meno acuto…Lizzie aprì gli occhi e…lo vide. Eccolo lì, inesorabile, implacabile sulla sua spalla sinistra, grondante sangue, gli occhi del serpente che usciva dalla bocca del teschio accesi di una luce rossa…
Avvertì che Lucius Malfoy le stava togliendo la mano dalla bocca, ma non fece in tempo a respirare di nuovo come si doveva, perché il Serpeverde le tappò di nuovo la bocca con la sua.
Fu un bacio violento ed incredibilmente lungo…il Serpeverde premette la mano contro la nuca della bionda, ficcandole la lingua in gola.
Lizzie cercò di divincolarsi, ma sentì che era troppo debole…
Quando il Mangiamorte la lasciò, si accasciò a terra, sputando polvere, saliva e sangue…
Malfoy si passò una mano davanti alla bocca
“Consideralo un regalo d’addio, Valler. A proposito, mi auguro che tu abbia salutato i Potter come si deve, l’ultima volta…perché non credo che avrai molte altre occasioni…”

Fine Flashback

Scuoto la testa, mentre le lacrime mi rigano le guance…il flash che mi è passato in maniera nitida per la mente viene sostituito da un altro in maniera quasi meccanica…

Flashback:

Lizzie corse a perdifiato lungo le vie di Londra. Doveva arrivare in tempo, a tutti i costi…
Fu costretta a fermarsi, all’improvviso…una folla di persone le sbarrava la strada.
Tentò di farsi largo, a volte anche in maniera piuttosto brusca
“Sono un Auror!!” urlò alla fine, esasperata “Lasciatemi passare!!!”
Ma nella strada c’era troppo rumore perché qualcuno la potesse riconoscere o anche solo udire in maniera nitida…
Alla fine, riuscì a raggiungere le prime persone più vicine alla scena che si stava svolgendo nel centro della strada…
Inorridita, scorse Sirius e Peter che si urlavano addosso, a pochi metri di distanza l’uno dall’altro
“LILY E JAMES, SIRIUS!!! COME HAI POTUTO?!?!?”
“SIRIUS!!” gridò Lizzie, cercando disperatamente di raggiungerlo
Sirius estrasse la bacchetta…
“SIRIUS, NO!!!!”
In quel momento, la strada saltò in aria…

Fine Flashback

Stringo forte i pugni e le unghie mi affondano nella carne…stringo forte anche gli occhi, cercando di concentrarmi sui miei ricordi migliori, ma mi è impossibile…sembra quasi che siano stati cancellati dalla mia mente. È impossibile. Non ce la faccio…non ce la faccio…se non smetto di pensarci, io…io muoio…sto morendo…

Flashback:

“NO!!! LIZZIE TI PREGO, ASPETTA!!!!”
Lizzie continuò a correre, senza voltarsi indietro
*Non mi lascerò ammazzare, Sirius…resterò in piedi…vorrei solo che mi lasciassi in pace…*
“LIZZIE, TI PREGO, ASPETTA!!!! TI DEVO PARLARE!!!!! LIZZIE, TI SUPPLICO, ASPETTA!!!!! ASPETTA!!!!!!!!!!!!!!!!!!”
*Sarebbero queste…le ultime parole che mi dirà?*

Fine Flashback

“Siamo arrivati, Lizzie”
Ho un sussulto. La barca ha sfiorato la riva. Siamo giunti ad Azkaban. Cerco di alzarmi in piedi, ma le gambe mi tremano. Non ho paura. È colpa dei Dissennatori. Non è colpa della paura, è colpa del dolore. Il dolore di cui si stanno nutrendo questi esseri infernali.
Sento che la nebbia sta entrando nella mia testa…riesco a scendere dalla barca, ma non appena metto piede a terra, barcollo.
Alan mi sorregge
“Lizzie!! Che cos’hai?! Ti senti bene?!?”
Naturale che non mi sento bene, idiota, ti sembra che abbia un bell’aspetto? Sto quasi per vomitare…sento la voce di Alan in lontananza, che continua a chiamarmi…
Non serve a niente, ormai non lo sento più…
Sento che il mio corpo è pervaso da fremiti sempre più intensi…non ci riesco…cerco di lottare per non perdere i sensi, non devo dimenticare lo scopo per cui sono qui…Sirius…devo vedere Sirius…a costo di sentirmi ridere in faccia e di ascoltare solo parole di scherno da parte sua, devo vederlo…per l’ultima volta…il mio Marchio ha un guizzo sulla spalla e prende a bruciarmi…

Flashback:

“Crucio!!!”
Lizzie avvertì il dolore atroce che aveva preso a torturare le sue membra…si accasciò a terra, urlando con quanto fiato aveva in gola…riuscì a rialzare lo sguardo solo dopo qualche minuto…
Lucius Malfoy torreggiava sopra di lei, sogghignando
“Com’è sentirsi a terra, Auror Valler?” le sussurrò all’orecchio, abbassandosi e avvicinando il viso al suo…
La Maledizione Senza Perdono la colpì nuovamente…

Fine Flashback

Non vedo più niente…non sento più nulla…vedo solo tantissima nebbia…ma no…un momento…ci sono dei suoni che stanno arrivando a me…qualcuno sta gridando…e improvvisamente, lo sento. Sta torreggiando su di me…è un Dissennatore. Sono caduta in terra, probabilmente sono finita sdraiata, non lo so, non me ne rendo conto…sento il suo fiato putrido sul collo…chiudo lentamente gli occhi, anche se ho la bacchetta nella tasca del mantello e so che sarebbe un attimo afferrarla per difendermi. Non voglio difendermi. Ecco…forse quello che voglio, in fondo, è proprio questo…
Sento che nella mia mente sta cominciando lentamente a riaffiorare un volto che così tante volte è stato protagonista dei miei sogni e dei miei pensieri…delle mie più sfrenate fantasie…
Il volto di un giovane…un ragazzo sui vent’anni. Ha i capelli lunghi fino alle spalle, di un colore così intenso…un nero inchiostro, provvisto di sfumature bluastre…gli occhi…così intensi, azzurri…due nontiscordardime che mi fissano con quello sguardo così dolce...quello sguardo che mi ha accompagnata durante tutte le notti in cui quelle forti braccia mi hanno stretta e riscaldata…
Vedo che quel ragazzo sta lentamente dischiudendo quelle labbra morbide e dolci che così tante volte hanno catturato le mie…e mentre sento che dai miei occhi scende una piccola, goccia crudele, nelle orecchie mi rimbomba di nuovo quella voce…
“Ti amerò per sempre, Lizzie”


Alzo improvvisamente lo sguardo. I prigionieri si stanno facendo irrequieti. Quasi tutti i Dissennatori si stanno allontanando dalle loro postazioni. Strano…è vero, alcuni devono pattugliare i corridoi, ma non tutti insieme, e comunque gran parte di loro non può abbandonare la posizione che è stata loro assegnata. Ci sono alcuni prigionieri, come me, per esempio, che hanno Dissennatori di fronte alla propria cella giorno e notte. Quei guardiani non si possono allontanare mai. Ordini del Ministero. E allora perché tutto questo casino? Che sta succedendo, là fuori?
Bellatrix smette improvvisamente di darmi le spalle, si alza in piedi, come tutti gli altri si sporge fuori dalla sua cella per quanto le sbarre glielo concedano, e poi sogghigna. Con mia sorpresa, mi fissa attentamente
“Oh, beh, dovevo immaginare che prima o poi sarebbe successo”
La guardo attentamente
“Che cosa intendi dire?”
Bellatrix sogghigna
“Non lo capisci? Non riesci a immaginare perché i Dissennatori siano così in tumulto? C’è una visita, ecco che cosa succede”
Il mio cuore salta parecchi battiti
“Una visita?”
“Sembrerebbe di sì. Sta per entrare una persona sana, a quanto pare. Ma forse…in fondo…non riuscirà ad entrare”
Mia cugina si volta nuovamente.
Mi aggrappo disperatamente alle sbarre della mia cella, sporgendomi più che posso. Sono furioso…quanto vorrei poter uccidere quella smorfiosa, perfida, laida, dannata assassina!!!!
“Dacci un taglio!! Spiegami che sta succedendo!! Chi è il visitatore? Perché non riuscirà ad entrare?!”
“Io non prendo ordini da te, caro cugino” mi risponde lei, senza voltarsi “E comunque sia, secondo te io come diavolo faccio a sapere chi è l’idiota che sta venendo in visita? Ma…se ci tieni così tanto a sapere perché non metterà neanche un piede qui dentro, posso facilmente accontentarti…perché molti degli idioti del Ministero che vengono qui per ispezioni o cose del genere, non riescono a reggere la presenza dei Dissennatori neppure per mezzo minuto. Sono troppo deboli…smidollati. Probabilmente si tratta di uno di loro”
Do di nuovo le spalle a mia cugina, e mi lascio scivolare in terra, a sedere, la schiena rivolta contro la parete. E io che ho sperato…e io che mi sono illuso per un solo momento…
Le mie lacrime riprendono a scorrere…e io che ho pensato, per un solo, meraviglioso momento, che potessi essere tu. Lo so, sono stato un idiota a pensarlo…come ho potuto pensare che fossi venuta fin qui, solo per vedere me? Io…l’uomo che adesso probabilmente odi più di chiunque altro al mondo…quello che ti ha portato via tutto…almeno…adesso sarà questo quello che pensi.
Ho pensato, per un meraviglioso istante, che potessi avermi perdonato…ma sono stato uno sciocco.
Non c’è alcun perdono per me…perché non c’è alcuna speranza, ad Azkaban. Nessun sorriso. Nessun cielo…come quello che guardavamo insieme.
Qui ci sono solo…lacrime.


Apro gli occhi lentamente. È un ambiente bianco e molto luminoso. I miei occhi si riducono a fessure all’istante. Devo aver dormito un sacco, questa luce mi sta accecando, dannazione. Dopo qualche minuto, riesco a riaprire gli occhi completamente e mi guardo intorno.
È una bella stanza. C’è una finestra enorme, e il sole entra a fiotti dentro l’ambiente in cui mi trovo. Sembra proprio una splendida giornata estiva. Beh, siamo quasi a Maggio, in fondo, ma è strano…poco fa, ero assolutamente convinta che stesse piovendo. Un momento…ma dov’ero un attimo fa?
La mia mente si concentra sui ricordi…la partenza da Hogwarts…l’arrivo a Londra…l’incontro con Alan McGuire…e poi la nuova partenza per Glasgow…il porto…
Mi porto una mano alla fronte, e cerco di respirare attentamente. Sarei dovuta andare ad Azkaban…certo, ora mi ricordo, ho fatto i salti mortali perché Crouch mi firmasse quelle carte…ma allora che cosa è successo? Me lo ricordo, siamo arrivati sull’isola della prigione, ma…poi? Ho visto Sirius? Abbiamo parlato? Come sta? E se mi avesse detto qualcosa di importante? O cavolo, non posso credere di non ricordarmi niente!!!
Il mio sguardo vaga di nuovo per la stanza. Davanti alla finestra, c’è un bel vaso di fiori. Non ne avevo mai visti di così belli…sono soprattutto rose. Di tutti i colori. Ma sono soprattutto rosse.
Improvvisamente, mi accorgo che in mezzo ai fiori c’è un biglietto…riesco a raggiungere il vaso persino senza alzarmi, il mio letto è vicinissimo alla finestra.
Stacco il biglietto e riconosco subito una calligrafia molto familiare…

Riprenditi prestissimo…
Abbiamo tutti bisogno di te.
Un bacio,
Severus

Sorrido. Mi porto i fiori al viso e li annuso, chiudendo gli occhi. Non capisco proprio perché tutti abbiano paura di Sev, è un tipo così dolce (Lizzie, basta con il vino, e soprattutto, smettila di fumarti i negativi delle foto!!! nd Kuda Ma dai, piantala, Kuda! Proprio non vi capisco, dovreste provare tutti quanti ad essere più gentili con Sev!! nd Lizzie …………….pfft…pfft…pftt…AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHHAHAHAHAHAHAHAHAHAHHAAHHAHAHAHHAHAHAHAHAHAHAHA!!!!!!! UAZ!!! UAZ!!!! UAZ!!!!! CHE BATTUTA SPIRITOSA!!!!! AHAHAHAHAHAHAHAHAHHAAH!!!!!!!!!!!!!!!!!!! XDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDD nd Kuda&Sirius&James&Harry =.= ###### nd Lizzie&Sev)
Rimetto i fiori nel vaso e poso gli occhi sul resto della stanza. Non c’è un granello di polvere fuori posto. Praticamente, l’esatto contrario del mio studio. C’è un armadietto bianco, sulla parete opposta rispetto alla mia.
Improvvisamente, noto che sul comodino, appoggiato vicino ai fiori, c’è un giornale. Mi affretto a prenderlo in mano; è una copia della Gazzetta del Profeta.
Leggo la prima pagina con gli occhi sgranati, col cuore che accellera i suoi battiti sempre di più…

MINISTERO DELLA MAGIA SOTTO INCHIESTA
Aggressione da parte di Dissennatori ai danni
di un noto ex Auror
Il Ministero della Magia sta affrontando gravi problemi, e un’orda di gufi indignati, da quando ieri sera, nelle prime ore serali, precisamente intorno alle 21.48, un noto ex Auror è stato aggredito da un numero consistente di Dissennatori, mentre stava per avere luogo una sua visita al carcere di Azkaban.
L’attuale Capo delle Forze dell’Ordine Magiche, non principale giudice dell’Alta Corte dei Maghi, il tribunale del Wizengamot, non ha voluto rilasciare una dichiarazione vera e propria, ma ha solamente commentato dichiarando:
“Non capisco proprio come possa essere successo…anche se ho sempre saputo che quella visita non era una buona idea. E ora, se non vi dispiace, sgombrate il Ministero, state ostacolando il nostro lavoro!!”
Ma la cosa più agghiacciante in tutta questa triste storia, non è tanto l’aggressione, per quanto possa definirsi un avvenimento gravissimo e degno di grandi ripercussioni, bensì l’identità del suddetto Auror che ha dovuto subire l’aggressione.
Si tratta, infatti, di Lizzie Valler Black, un grande Auror dei nostri tempi, responsabile di innumerevoli catture dei seguaci di Colui-che-non-deve-essere-nominato, altresì detti, Mangiamorte. La giovane sembra essere stata aggredita non appena ha messo piede sull’isola della prigione, da non meno di quattro Dissennatori.
“Fortunatamente” ha dichiarato stamane Alan McGuire, direttore dell’Ufficio Regolazione e Controllo delle Creature Magiche “Il Ministro aveva già in precedenza preso precauzioni, nei riguardi di questa visita. Tutti noi al Ministero abbiamo a cuore le sorti di Lizzie Valler, una persona meravigliosa e straordinariamente competente, voglio dire, è stata davvero di grandissimo aiuto al Ministero, nella lotta contro il Signore Oscuro. Di recente, ha anche ricevuto delle accuse davvero indegne, per quanto ne so. Mi stupisco addirittura del fatto che il Wizengamot abbia accettato di sottoporsi a un processo totalmente privo di logica. Dire che Lizzie Valler faceva parte dei Mangiamorte sarebbe come annunciare che i goblin non sono mai stati attaccati al denaro.
Il Ministro mi ha persino concesso l’onore di scortare Mrs Black fino alla prigione di Azkaban. Devo ammettere che già quando eravamo a bordo della barca, mostrava i primi segni di malessere. In fondo, la presenza con i Dissennatori cominciava a farsi stretta…e poi, quando la barca si è fermata, è appena riuscita a scendere a terra quando un Dissennatore è piombato su di lei.
Fortunatamente, sono riuscito a intervenire subito, e il Ministero mi ha mandato immediatamente rinforzi”
Alla nostra domanda sulla ragione della visita alla prigione da parte di Lizzie Valler, McGuire si è rifiutato di rispondere
“Questi sono affari personali della signora!! Non mi permetterei mai di divulgare informazioni di questo tipo!!”
Siamo però riusciti a trovare le risposte che cercavamo grazie al signor Lucius Malfoy, attualmente Membro Onorario del Consiglio della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts e vice Direttore dell’Ufficio per il Diagolo Ragionevole con i Goblin
“Beh, mi sembra chiaro. Lizzie Valler si è recata ad Azkaban per parlare con il marito. E per quale altra ragione, altrimenti? Presumo che sia un bene indagare sulla ragione di questa visita. Sono certo che al Ministero se ne faranno un’opinione corretta”
Attualmente, la signora Black è ricoverata al San Mungo.
Il Guaritore responsabile del reparto Lesioni da Creature Magiche ha risposto alle nostre domande in maniera ottimista
“La signora Black ha subito un brutto colpo, sicuramente, ma dovrebbe essere di nuovo in forma smagliante nel giro di pochi giorni. È stato davvero un colpo di fortuna, non sono in molti quelli che si trovano sul punto di essere baciati da un Dissennatore e che poi sono in grado di raccontarlo, in seguito”
Come annunciato, la signora Black sarà di nuovo in piedi in poco tempo. Tutti noi le mandiamo auguri di pronta guarigione, e un grande in bocca al lupo, poiché a Settembre inizierà a ricoprire il ruolo di insegnante di Elfologia alla scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, attualmente sotto la Presidenza di Albus Silente.

Accartoccio il giornale e lo getto in un angolo.
Mi accascio di nuovo sdraiata sui cuscini, le lacrime che mi rigano le guance.
Dunque, non ce l’ho fatta…è stato tutto inutile. Tutta inutile, dannata, fatica sprecata. Ho fatto di tutto per arrivarci, ci ero quasi riuscita, e invece…per colpa di uno stupido Dissennatore…è andato tutto a monte.
Solo una cosa è sicura, adesso; non potrò più tornare laggiù. Ci scommetto il mio intero conto alla Gringott. Non me lo permetteranno. Crouch si dovrà sopportare stormi di gufi incazzati dopo quello che è successo, la stampa non aspetterà altro, ci sarà un’inchiesta di proporzioni storiche, di sicuro non mi firmerà di nuovo quei documenti. E quelli che ho, sicuramente non saranno più validi. Valgono solo per una volta e…beh, in teoria ho messo piede sul territorio di Azkaban, anche se solo per cinque secondi.
Sento il cuore che mi si stringe in una morsa crudele…non lo vedrò mai più. Ora sul serio, non lo vedrò mai più…e…non gli ho nemmeno detto addio come avrei voluto. Mi sono anche bruciata l’unica occasione che avevo di poterlo rivedere…prendo a pugni il cuscino, piangendo in silenzio.
Ma improvvisamente, sento che la porta si sta aprendo. Perfetto, non si può nemmeno piangere in pace!!
Mi costringo a mettermi a sedere e ad asciugarmi le lacrime.
Nella stanza entra un mago vestito di bianco. Sembra quasi che stia sparendo, nell’ambiente. Quasi non riesco a distinguere la sua figura, nella parete. Perché negli ospedali deve sempre essere tutto bianco?! Perché?!? Se non sapessi di essere al San Mungo, direi che mi trovo nel Paese di Oz.
Il Guaritore mi sorride, esaminando rapidamente i dati su una cartellina clinica. Dopo qualche minuto, rialza gli occhi su di me
“Buongiorno, signora Black. Sono lieto di poter osservare che è sveglia”
Annuisco lentamente. Non riesco ancora a pensare a qualcosa di sensato da dire. Non ci riesco
Il Guaritore si avvicina al mio letto e mi porge la mano, senza smettere di sorridere.
È calvo, ed è piuttosto avanti con l’età, ma i suoi occhi verdi potrebbero essere quelli di un ventenne
“Sono il Guaritore Steppert, il responsabile del reparto Lesioni da Creature Magiche. Immagino che voglia conoscere le sue attuali condizioni di salute”
Li odio, i Guaritori, quando attaccano con questi discorsi senza senso. Vuoi informarmi sulle mie attuali condizioni di salute?! Posso saperlo anche da sola se sto bene o male, grazie tante!!
“Ne sono già venuta a conoscenza”
Il Guaritore getta un’occhiata ai resti del giornale nell’angolo.
Ride sommessamente, e arrossisce un po’
“Sì, beh…capisco. Il signor Malfoy è stato un po’…indiscreto. Lei e il signore avete…qualche problema?”
Spalanco gli occhi. Non posso credere alla faccia tosta di questo qua. Lo sanno tutti, lo scandalo che è derivato da quelle dannate accuse che mi ha mosso quel bastardo e dal processo che ne è scaturito. Quella dannata storia è stata sulla bocca di tutti per tre mesi, e questo qui si permette anche di far finta di niente???!
“Sì” rispondo a denti stretti, voltandomi dall’altra parte “Abbiamo qualche piccolo problema”
“Ah, lo immaginavo”
Steppert dà un’altra occhiata alla cartella e mi sorride
“Beh, se ha avuto modo, come mi sembra di capire, di leggere Il Profeta, saprà anche che è questione di pochi giorni. Presto potrà tornare a casa, signora Black. A proposito, congratulazioni per la sua nomina. Sono certo che sarà un’ottima insegnante”
“Grazie” mormoro, bevendo lentamente un sorso d’acqua dal bicchiere che mi ha porto
“Mi ero quasi scordata di informarla che c’è una visita. L’orario sarebbe passato da un po’, a dire il vero, ma per stavolta, possiamo fare una piccola eccezione. Posso far entrare il suo visitatore?”
“Dipende dal visitatore” rispondo, un po’ fredda “Se si tratta di Lucius Malfoy, glielo dico subito, non se ne parla…”
“No, non è il signor Malfoy” mi interrompe lui, sorridendo “È il professor Piton. Posso farlo accomodare?”
Un sorriso mi compare sulle labbra
“Sì, certo” annuisco
Il Guaritore esce dalla stanza. Rimango sola per qualche minuto, ma l’attesa non è molto lunga. Poco dopo, vedo Sev che entra nella stanza.
Mi sorride, e chiude la porta.
Rimaniamo a guardarci così, per qualche secondo…poi, si avvicina al letto e mi abbraccia.
Lo ricambio, senza smettere di sorridere
“Ciao, Liz”
“Ciao, Sev”
Severus scioglie l’abbraccio e mi siede vicino, mentre io mi alzo a sedere sul letto
“Come ti senti?” mi chiede lui, carezzandomi il viso
“Non male” gli rispondo “Anzi, devo ammettere che mi sento benissimo. Ma devo aver dormito parecchio”
“Altrochè. Sono tre settimane che non apri gli occhi. Ti sei persa l’intero mese di Maggio. Infatti, oggi è il primo Giugno”
Volgo improvvisamente gli occhi verso il calendario, e mi accorgo che Sev ha ragione
“Cavolo! Così tanto?!”
“Sì” annuisce lui.
Rimaniamo in silenzio per qualche minuto, ma alla fine è Sev a parlare
“Silente è passato un sacco di volte, ma dormivi sempre. Oggi non è potuto venire, comunque. È impegnato con gli esami, a Hogwarts. Deve presiedere. Sai com’è, seccature da Preside”
Rido; ma poi mi viene un dubbio…
“Aspetta un secondo, ma allora anche tu dovresti essere a Hogwarts! Non dovresti essere presente alla prova scritta di Pozioni…?”
Il mio collega scuote il capo
“Quest’anno si comincia da Trasfigurazione. L’estrazione ha voluto così”
Annuisco lentamente e distolgo lo sguardo. Lo so che Sev sta solo prendendo tempo, è questione di poco prima che mi faccia quella stupida domanda…e prima che io dia la mia stupida risposta pronta…
“Allora” mi chiede seriamente, fissandomi negli occhi “Come ti senti?”
Ecco. Ci siamo.
Sospiro, e mi preparo, alzando gli occhi al cielo
“Te l’ho detto, Sev, è…”
“Lo sai quello che intendo” mi interrompe
Non gli rispondo subito. Non saprei proprio che cosa dire. Come faccio a spiegargli quello che sento dentro di me, se neppure io riesco a spiegarlo a me stessa?
“Sto bene” mento, gli occhi bassi
“Liz…”
“Non dire ‘te l’avevo detto’!!!” sbotto improvvisamente.
Lui mi fissa calmo
“Non ne avevo l’intenzione. Volevo solo dirti che mi dispiace. Sul serio”
Lo fisso, a metà fra lo stupore e l’ironia
“Non pensavo che ti avrei mai sentito dire che eri dispiaciuto per…beh…per lui”
“Infatti non sono dispiaciuto per Black” (un brivido mi percorre di nuovo la schiena quando sento quel dannato nome) “Ma per te”
Mi sfiora lentamente la mano; cerco di sorridergli
“Ti ho portato una cosa”
Estrae lentamente dalla tasca del mantello…una sciarpa. Rossa e oro, come i colori dei Magnifici Sette…la stessa sciarpa che mi ha regalato James, prima di morire.
La prendo lentamente: mi stanno tremando le mani
“Sono entrato nei tuoi alloggi, ieri sera…cercavo…beh…ho pensato che avrei trovato qualcosa che ti avrebbe fatto piacere avere e…beh…questa sembrava che facesse al caso mio”
Lo guardo negli occhi; non riesco a credere che dopo tutto quello che gli ha fatto James, riesca ad accettare che io gli voglio bene.
Lo abbraccio, e quando sono sulla spalla non posso trattenere le lacrime. Lui si sarà accorto che sto piangendo, ma non mi interessa. In questo momento, vorrei solo sprofondare. Ho perso James, ho perso Lily, ho perso la mia famiglia, ho perso Peter, ho perso Harry…e ho perso Sirius.
Sono in un posto in cui non c’è alcuna speranza, non c’è alcun sorriso…non c’è alcun cielo.
Qui ci sono solo…lacrime.

THE END

Nota dell’Autrice: Allora?!? Che cosa ne pensate?!? Lo so, magari non è proprio la fanfic che vi aspettavate, e neanche io pensavo che mi sarebbe venuta così, quando ho cominciato…non è proprio la fanfic che uno si aspetterebbe sulle riflessioni di Sirius mentre è ad Azkaban, ma che vi posso dire!! Introdurre il punto di vista di Lizzie, come idea, mi è venuta mentre scrivevo…che ne pensate? Forse ho un po’ esagerato? Fatemi sapere!! E che ne pensate del finale? Troppo sbrigativo? Confesso che non vedevo l’ora di finire per postarla…beh, niente male come one-shot, ho scritto ventuno pagine!! Magari Piton è un po’…ehm, OOC, ma non è la prima cover di Ice Eyes in cui lo è…volevo far capire che è proprio innamorato…secondo voi, ho esagerato anche qui?
Ringrazio tanto topsy-krett, l’ultima che ha commentato la mia Ice Eyes!! Beh, non dimenticatevi di commentare e…a prestoooooooooooooo!!!!!!!!!

 
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