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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Nana
Titolo Fanfic: LAYLA DOESN'T EXIST
Genere: Romantico, Introspettivo
Rating: Per Tutte le età
Avviso: Spoiler, One Shot
Autore: erikuccia galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 20/07/2007 16:50:08

"E a quel punto a loro cosa resta? A te cosa resta? Un misero pugno di ricordi e di false illusioni."
 
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CAPITOLO UNICO
- Capitolo 1° -

***


Una stanza d’albergo.
Da qualche parte a Tokyo.













Cosa posso fare da sola con me stessa?

Quando non c’è mai nessuno che aspetta per stare al mio fianco?

Cosa posso fare davanti a questo specchio che ora riflette solo me?
La stanza deserta riecheggia di vecchie risate che l’hanno riempita, e mi sembra ancora di poter carpire ultimi spezzoni di vecchie conversazioni che dopo tanto tempo mi avevano fatto sentire viva, importante.
Rivedo l’ombra di baci rubati e di giochi sotto le lenzuola. A volte mi sembra di sentire ancora il profumo di quei primi yen che gli donai, per spingerlo tra le mie braccia avide.
Ma ora, quello che sento più nitidamente, è il profumo della sua pelle.
Di quella pelle che ho assaporato, gustato, toccato. Fino a diventarne dipendente.
Era qui per me, per consolarmi…Per raccogliere e asciugare le mie lacrime, con i suoi baci. Quei baci che a volte sapevano così tanto di tabacco. Ed ora non posso accendere una sigaretta senza cadere nella nostalgia di quello che c’è stato.

E’ desolante.

Ed ora che tutto questo mi è stato tolto…
Tolto…
No, che dico…
Sono stata io a dire che era meglio non continuare, perché la nostra relazione avrebbe potuto mettere nei guai la mia band.

So che si è trattato di una scelta.
Una scelta tra Shin e i Trapnest.
E ho optato per la seconda.
Ma…pensavo che Shin potesse capirmi.
Dopo le ore che abbiamo passato a raccontarci di noi, a mostrarci le nostre relative ferite, in quegli incontri rubati al tempo e nascosti al mondo, pensavo che avesse capito.
Senza la mia voce, il mio canto, la mia band…io non esisto.
Pensavo che essendo anche lui un musicista e insieme il mio amante potesse capire che se lo allontanavano non era perché mi ero stancata di lui, come ci si può stancare di un giocattolo vecchio già adoprato e consumato.
Se lo allontanavo era solo per non allontanarmi da me stessa.

Lui non ha compreso.
Non mi ha compreso.
Perché nessuno può comprendermi.
Nessuno può comprendere Layla, perché al mondo Layla non esiste.
C’è solo Reira…La bella cantante dei trapnest…
Una giapponese alta e con lunghi capelli biondi…
C’è solo Reira, e nessuno si cura di Layla.
Di questa ragazza per metà americana, il cui padre si innamorò quasi per caso di una vecchia canzone di Eric Clapton.
«Layla, darling won't you ease my worried mind.»

C’è un vuoto al mio fianco, ed io lo sento.
Lo sento intorno a me, dentro di me, sotto i miei piedi…
E’ come se degli artigli avessero scavato nel mio basso ventre e mi avessero tolto tutto, fino a risalire al battito del mio cuore.
Il cuore che apparteneva a lui, che avevo donato a lui.
E che lui, avido, aveva finto di prendere, di curare, di amare.
Più di sé stesso, più di qualsiasi altra cosa.
Più di chiunque altro.

Ed ora mi trovo di nuovo sola.

Incrocio le dita sul petto, e sento un lieve pulsare.
Pum-pum-pum.
Continui a muoverti, cuore mio?
Continui a sperare davvero che le cose per te e per me possano essere diverse?
Possano essere felici?

Siamo ancora così stupidi da essere così ottimisti?

Come puoi crederci ancora, cuore mio?
Perché impazzisci se solo richiamo la sua immagine?
Pensi ancora che lui possa tornare sui suoi passi?
Che possa finalmente comprenderci?
Me e te, spezzati e abbandonati.

Eppure lui è stato chiaro.
Smetterla di chiamarlo.
Smetterla di cercarlo.

In parafrasi, smetterla di amarlo.

Come se fosse così maledettamente facile farlo.
Come se bastasse spingere un qualsiasi interruttore per spegnere quello che provo.
Come posso?
Gli ho dato me stessa.
Non lo incolpo per questo, perché so che lui non ha mai chiesto niente, né tantomeno ha avanzato delle pretese. Io gli ho dato la mia anima perché volevo farlo, perché volevo che fosse solo lui l’eletto che potesse averla e custodirla.
Per questo gli ho dato tutto.
Lacrime e sorrisi.
Segreti e ricordi.
Vergogne e momenti di gloria.
Tutto quello che la vita mi aveva regalato io l’ho inoltrato a lui.
Il peso della mia anima ora grava sulle sue spalle.
Il mio passato, il mio presente e il mio futuro.
Tutto in mano di Shin.
Ed ora come posso semplicemente scegliere di non amarlo più?

Reira, Reira, Reira, come sei potuta cadere così in basso? Come hai potuto darti ad un ragazzino di quindici anni che per vivere inganna le donne? Fa credere loro di amarle, di non poter vivere senza, finchè non ha ottenuto quello che vuole. E a quel punto a loro cosa resta? A te cosa resta? Un misero pugno di ricordi e di false illusioni. Cose che in realtà non sono mai esistite, perché tu eri la sola che le vedevi e, ancor più importante, tu eri la sola che ci credevi. Lo sai, è così che è andata.

Non è vero.
No, non lo è.
NON E’ VERO!

Shin non è così…
E non è stato lui a lasciarmi, sono stata io ad abbandonare lui.
Che diritto ho ora di stare male?
Che diritto ho di rincorrerlo con le mie telefonate?
Con i sentimenti che dico di provare, ma che in realtà gli ho portato via?
Chi dice che sono io, ora, quella che soffre di più?

E’ solo che…
Solo che…

«Solo che sai che lui è più forte di te, che lui si rialzerà molto più in fretta di quanto possa fare tu. E chi lo sa, magari adesso al suo fianco c’è una donna, una nuova, una vera donna che non avrà paura di amarlo e che non si tirerà indietro. Una che non è una vigliacca come te.»

Ahi…
La testa mi fa così male…
L’afferro e la stringo, come se in questo modo potessi far uscire tutti i pensieri negativi che mi perseguitano.
Ma non cambia, perché l’immagine del volto di Shin, i suoi piercing, quei folli capelli blu che hanno subito catturato la mia attenzione, non sbiadisce e non accenna a muoversi dal posto privilegiato in cui io lo avevo quasi relegato.
Ma sono stata io ad allontanarmi da lui.
E poi è cominciato il buio, e la fuga.
Ho corso fino a perdere il fiato, incontro alle mie speranze che si sono spezzate contro il muro della realtà.

Io e Shin non possiamo stare insieme.
Lo ha detto anche Takumi.
Metterei a rischio la band e la mia immagine.
L’immagine di Reira e non quella di Layla.
Perché Layla non esiste.

Non esiste.

Non esisteva.

Non esisteva finchè non ho incontrato un gigolo costoso.

Con uno strano accendino che tante volte ho stretto, nelle lunghe notti della tournèe, quando non potevo abbracciarlo, baciarlo, vederlo…viverlo.

Ed ora non ho piu nulla.

Mi mancano i suoi occhi tristi ma maturi.
Occhi che mi sapevano leggere dentro e che sapevano vedere il dolore nascosto.

Il dolore di Layla che Reira sempre cercava di nascondere.

Mi sono nascosta, e ho nascosto me stessa.

Perché io non sono Reira.
Io sono Layla.

E la cosa più assurda è che…lo so… Shin si è innamorato di Layla, a prescindere da Reira

Chissà se qualche volta pensa ancora a me.
Chissà se anche lui si sfiora il contorno delle labbra cercando di ritrovare un sapore perduto.
Chissà se rivive i nostri ricordi insieme.

Quei ricordi che adesso mi fanno così male,giungendo così all’improvviso, senza neanche degnarsi di chiedere il permesso. Arrivano, mi travolgono, ed io aspetto che sbiadiscano, senza sapere mai quanto tempo ci vorrà perché questo avvenga.

E così sto male.
Sempre male.

Perché lui non è qui vicino a me.
E con molta probabilità non lo sarà mai più.

E lo specchio davanti a me è vuoto.
Ed è sincero.
Perché Layla non esiste più.
Shin se l’è portata via.

io non esisto più, senza di lui…











FINE

 
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