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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Fullmetal Alchemist
Titolo Fanfic: QUANDO UN GIORNO SAPRÒ LA VERITÀ.
Genere: Commedia
Rating: Per Tutte le età
Avviso: One Shot
Autore: 28 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 19/07/2007 19:12:00

Mich, una ragazza destinata a grandi cose.
 
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- Capitolo 1° -

Eh si, ho sedici anni, e sto per salire su un treno che mi porterà nella città che odio più di tutte al mondo: Central City. Oh! Ancora non mi sono presentata io sono Mich Eyre, ma i miei parenti, mi chiamano Miki, e poi…. Quali parenti? Dopo la strage di Ishibar non mi è rimasto altro che mia zia che tra parentesi mi chiama Michelle(il mio vero nome) . E poi chiamarla zia non è molto adeguato, potrei soprannominarla addestratrice di uomini, visto che ormai le cicatrici della sua stramaledettissima bacchetta non mi si contano più sulle braccia. Sono nata in una villa di Dublith, con mia zia. Mia madre, donna di Ishibar, mi assomigliava molto, diceva lei ( mia zia) , ma diceva anche che non c’èra da vantarsi. Io credo invece che lei fosse sempre stata gelosa di mia madre(sua sorella), perché lei (mia madre) ha sempre avuto una predisposizione per l’alchimia impressionante, invece mia zia Mrgaret, non è stata mai presa in considerazione più di tanto. Si era molto brava nello studio, ma mia madre non si batteva. È da lei che ho appreso le prime conoscenze alchemiche, ed è sempre da lei che ne ho ereditate alcune. Mia madre aveva i capelli neri, come la notte, la pelle scura e ovviamente gli occhi rossi . Poi c’èra mio padre, uno schifoso, meschino, balordo e bastardo alchimista di stato. Però gli devo una cosa, la mia pelle dura, non mi faccio male tanto facilmente. Come avete potuto capire dalle parole che ho detto poco fa, odio gli alchimisti di stato, perché furono motivo della morte di mia madre. La uccisero nella strage di ishibar. Per questo a Dublith mi chiamano Wolf alchemist, alias Alchimista Lupo. Perché quando vedo un alchimista divento una belva, un lupo, pensate, solo a Dublith ne ho fatti fuori ( per modo di dire) almeno una dozzina. Continuando a parlare della morte di mia madre, non ricordo molto bene i particolari, ricordo soltanto I militari. Adesso comincerete a pensare che il mio odio verso di loro sia inutile, visto che non ho le prove che siamo stati loro a ucciderla, ma ricordo chiaramente che mi disse prima di morire. “ Non fidarti degli alchimisti, mai. Vivi secondo le tue regole.” La prima cosa che ho pensato fu: Devo diventare un anarchico? Poi capii che quello che voleva dirmi era soltanto: Non fidarti mai degli altri, soprattutto degli alchimisti. Così da quando ho cominciato a vivere con la zia, ho cominciato a vivere secondo le mie regole. Avevo libero arbitrio su tutto, su di me e soprattutto sulla MIA e sottolineo MIA casa a Dublith. Che poi quell’infame della zia ha trovato il testamento prima di me e lo ha, deliberatamente, “fatto fuori” per così dire, è un'altra storia. Comunque ce ne deve essere un’altra copia da qualche parte, aspetta soltanto che la trovi!!! E poi vedremo chi userà la bacchetta!!!
Oh! Scusate, mi stavo facendo trascinare dalla rabbia! Capita spesso con me.
Comunque, il mio odio verso gli alchimisti si placò un pochino, e ripeto UN POCHINO, quando conobbi due alchimisti di stato e un alchimista, molto simpatico, l’unico che mi fosse simpatico. In pratica conobbi, i fratelli Elric: Edward e Alphonse, e Roy Mustang, una specie di idiota che si crede chi sa chi. Ma comunque molto carino. Anzi mooolto carino. Ma, tralasciando questi particolari, il mio incontro con loro avvenne quando avevo solo 14 anni, anzi quindici, insomma un anno fa! Ero a Central City con l’addestratrice di uomini(la zia) perché non si fidava a lasciarmi andare da sola a trovare mia madre. Così dopo essere andate a prendere i fiori, ci stavamo dirigendo verso il cimitero, quando incontrammo Roy Mustang. Io capì subito che era un alchimista, dalla sua divisa blu, e con lui una donna (tenente Hawkeye) e due ragazzi, uno alchimista di stato e un altro un ragazzo semplice(quello simpatico). Mia zia conosceva Mustang, da quando mio padre mori, mentre io non li avevo mai visti prima. Lei si fermò a parlare con lui, e soltanto dopo svariati calci agli stinchi, gomitate e urla, mia zia riuscì a farmi uscire a stento un buongiorno dalla bocca. Comincio a raccontare di me, che ero la figlia del “ povero cognato caduto in guerra” e altre balle del tipo che il “povero padre” mi mancava molto e che mia madre mi trattava male. C’èra da aspettarselo che i 3 alchimisti ci cascassero con tutte le scarpe. Continuò per un bel po’ con un tono disperato e drammatico alla stesso tempo. Finche io stufa, di queste idiozie dissi – non dire balle – mia zia rimase esterrefatta come del resto i 4 che la stavano ascoltando – mio padre non sapeva fare altro che bere dalla mattina alla sera, sfido chiunque a provarmi una volta che sia venuto qui a Central City – rimasi un attimo in silenzio per dare modo agli altri di pensare, e dalla faccia che i 3 alchimisti fecero, capì subito che nessuno se lo ricordava. – come previsto, avevo ragione io – mia zia, ancora stupefatta dal mio comportamento non sapeva come ribattere le mie parole. Così, io stanca del silenzio che incombeva su di noi, decisi di continuare a comminare verso il cimitero. Aggiunsi soltanto – Ah, zietta! Ho trovato la seconda copia del testamento, quindi appena ritorniamo a dublith, vedi di cominciare a preparare le valige – non so perché lo dissi, ma vedere quella paura dipinta sulla faccia della zia, fece apparire, sulla mia bocca un ghigno. Un meraviglioso ghigno che ancora non dimentico. Continuai a camminare imperterrita per la mia strada fino a che Mia zia non mi raggiunse con dietro tutta la comitiva , che credo , si fosse interessata a me. Insomma, ricevetti quello che avevo aspettato. Uno schiaffo, in faccia, è ovvio, che mi provocò una leggera contusione alla mandibola, credo, sta di fatto che fece male. Mia zia cominciò ad urlare – Non azzardarti a dire più quelle cose!!!! – io impassibile, come sempre, dissi – ho detto soltanto la verità – mia zia era furiosa, tanto furiosa che gettò dei soldi per terra e se ne andò urlandomi contro – torna a dublith da sola!!!!- In poco tempo ritornò la pace. Io intanto stavo mettendo i fiori alla tomba di mia madre. Poi Mustang se ne uscì così – Mi chiedo, come hai fatto a sopportarla per tutti questi anni?- Di lì mi scappò una risata. E risposi – non è così tutti i giorni, e anche peggio.- Edward poi se ne uscì dicendomi – io già l’avrei ammazzata. – io ribattei – ci ho provato una o due volte, ma non è servito a niente. – I 4 alchimisti scoppiarono in una fragorosa risata. – non ho detto niente di divertente! – dissi io con tono severo – lo sappiamo, ma il tono con cui lo hai detto!! – disse Alphonse. - comunque, che cos’èra quella storia del testamento? –riprese Mustang ritornando abbastanza serio. – una balla. – dissi io in tono grave. – quando tornerò a Dublith, mia zia mi estorcerà informazioni su quella copia e quando capirà che le ho detto una balla, al massimo mi ucciderà, dicendo che mi sono suicidata per il dolore della morte di mio padre.- dissi io quasi diventando drammatica. – comunque, credo che ritornerò a Dublith soltanto per prendere un paio di cose.- dissi come se il destino mi fosse favorevole, almeno sta volta. – Dove vorresti andare?- Disse Riza. Io semplicemente risposi – Lontano da casa mia.- Quella risposta mi bastava. – perché noi vieni a vivere qui a Central City?- disse edward- avrò anche una villa, ma i soldi mi mancano per venire a vivere qui- Dissi io in tono quasi sarcastico. – Edward intendeva a vivere con me.- Disse Mustang con tanta leggerezza. Io rimasi un po’ stupefatta, e così per togliermi il pensiero dalla testa trasmutai una parte dei fiori in farfalle. - lo sai che è una grande responsabilità far crescere una ragazza come me?- Dissi io quasi come a sfidarlo- Correrò il rischio – rispose lui con una leggerezza che dava quasi fastidio. Io, ormai avevo ceduto, per me andava bene, basta che mi toglievo quella vecchia megera da torno. Però ci fu un blocco dentro di me, che continuava a ripetere che nessuno merita di morire solo. Così dissi – verrò tra un anno, quando la zia sarà morta e avrò ritrovato il testamento.- lui mi rispose – quando avrai deciso il momento ,chiamami, e io verrò a prenderti. -
Non sapevo il perché di quella decisione di Mustang, sembrava, Però, che mi conoscesse.
Ed eccomi qua, nel raccontare la mia storia ho passato l’intero viaggio. sto ritornando a Central city, con la mia valigia, e con la mia voglia di rivederli. Ancora mi è sconosciuto il motivo per cui Roy abbia deciso di prendermi con lui, ma un giorno quando saprò la verità, capirò forse, il significato di questa curiosa scelta.

 
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