KATHLEEN
- Capitolo 1° -
Il sole estivo di Mosca filtrava dalla finestra del monastero gettandole
riflessi dorati sui lunghi e lisci capelli dello stesso colore del fuoco, facendoli apparire incredibilmente lucenti, la ragazza a cui apparteneva quella cascata di capelli rossi si alzò e si rispecchiò in una figura alta e slanciata, con i lineamenti del viso morbidi; sorrise alla sua immagine riflessa nello specchio anche se gli occhi azzurro- ghiaccio rivelavano in lei una tristezza profonda.
Sentì bussare alla porta e si voltò scostandosi una ciocca dalla maglietta che delineava le sue forme femminili.
- Chi è ?-
- Il signor Vorkov ti aspetta nel suo ufficio, Katlheen-
- Arrivo-
Katlheen chiuse la porta della sua camera e, tenendo stretto il bey nella mano affusolata, si incamminò per un lungo corridoio; per poi fermarsi davanti a un luogo che conosceva fin troppo bene .
Subito dopo essere entrata nell’ ufficio di Vorkov, questi le disse
- Benvenuta Kathleen, sai volevo presentarti una persona …
La ragazza si guardò intorno e vide che nell’ufficio c’era un uomo alto con i capelli lunghi e grigi.
- … Questo signore è Hito Hiwatari ed è il capo della Hito, e questa ragazza si chiama Kathleen Romanov ed è …
Vorkov venne interrotto da Hito
- E così sarebbe questa la nostra arma vincente ? mi prendi in giro forse ?-
E detto questo il nonno di Kei guardò Kathleen in modo sarcastico .
- … Sì lo è, ovviamente non gareggerà da sola, ma insieme a Yuri, Kei e Boris.
Terminò lui freddo; ma l’altro uomo cercò di ribattere ancora
- Oh non vorrai davvero farla unire alla squadra, vero Vorkov ?-
- Qualcosa contro le donne signore ?-
Sbottò la russa; se c’era una cosa che non sopportava era proprio essere messa da parte soltanto perché era una ragazza.
- Bè Vorkov pensaci bene, sai non vorrei che tu sia stato.. come dire.. che tu ti sia lasciato influenzare ecco-
Guardò con aria critica il bel corpo di lei e uscì ; Kathleen come risposta gli rivolse uno sguardo pieno di odio e disgusto
( Razza di bastardo) pensò; poi i suoi occhi di ghiaccio si posarono su Vorkov che le disse semplicemente
- Ti incontrerai con i tuoi compagni domani ora v- vai –
Chiaramente si stava trattenendo dal darle uno schiaffo; a quanto pare lei lo capì e tornò in fretta in camera sua.
Arrivata chiuse la porta e sospirò: pensava a domani, Kei e Yuri erano i suoi migliori amici, Boris le stava abbastanza simpatico ma il biondo cosa le avrebbe detto? in fondo lei avrebbe gareggiato al suo posto perché lo aveva battuto e cominciava a pensare che, forse, l’avrebbe picchiata; lei era molto agile e brava nelle arti marziali, ma contro un bestione così l’unica possibilità che aveva di vincere era quella di farsi spuntare le ali.
Emise un altro sospiro e si coricò, sforzandosi di pensare a un Serjei diplomatico poco dopo si addormentò.
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