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Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: DragonBall GT
Titolo Fanfic: DARK
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: vegetta galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 01/03/2003 11:17:46

non vi dico niente,avete solo da leggere se vi piacciono le cose tristi!^^ attendo commenti nel fermo-posta naturalmente!
 
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- Capitolo 1° -




Le immagini si offuscavano sempre di più.

L’ambiente stava completamente sfumando,svanendo nel nulla come risucchiato da un vortice di fredda nebbia
che si stava espandendo in tutta la stanza.

L e parole pronunciate cominciavano a perdere significato,
e i suoni si erano abbassati fino a non essere più percepibili...

“A n,mi ent i ?Ah aaaan?A haa n ...”


Poi il buio.



Il buio,l’oscurità e un’insieme di sofferenze stavano voltando nello spazio.
Quel posto,quella senzazione...
Si é già stati e allo stesso tempo mai.
Lì il tempo non passa ,le cose proseguono all’infinito,senza meta o direzione.

Dov’era finita?
Era forse morta?
morte........

La fine di tutto e l’inizio del nulla.Sì,forse era proprio lì.
Ma perchè,questo non lo riusciva a ricordare.Non poteva aver buttato così gli anni migliori della sua vita.Aveva ancora tante cose da fare,tante cose da scoprire.
Adesso quelle cose non avrebbe mai potuto vederle.
Sarebbero rimaste un mistero,come il buio che continuava insistivamente ad apparire vuoto e freddo.
Era una senzazione strana,divertente e insieme terrorrizzante.
Provò a muoversi,ma non ci riuscì.Il suo corpo era bloccato.
Non lo vedeva nemmeno,non lo sentiva.

Non esisteva più!

Il vuoto,che ormai sembrava conoscere,l’aveva privata per sempre della vita.
Ma perchè riusciva a pensare?
Forse le restava ancora del tempo,per riflettere sugli errori che aveva compiuto in passato prima di essre eliminata e portare il suo spirito nell’altro mondo.
Ma lei non voleva andare là.Non ancora.
E allora perchè era lì?

L’urlo della disperazione stava arrivando.
Un urlo agghiacciante e maligno,che ti prende e ti consuma piano piano,ti fa soffrire fino all’esaurimento,e continua,continua...
Quando sarà poi sazia della tua anima,allora ti lascerà vagare nell’ignoto.
Si sentiva questo dentro di sè.
Sentiva il peso del male addosso.
Magari era finita all’inferno.
Probabilmente era proprio quello il suo posto.Non si era meritata l’oltrevita serena e pacifica che soleva capitare a tutti gli altri innocenti.
Sono colpevole.
Sono colpevole di un delitto che non ricordo neanche di aver compiuto.E che cosa ricordo?
Niente!
I ricordi felici e non passati sulla Terra erano persi.
Eppure rimaneva ancora un segnale,di ciò che era successo prima di arrivare lì...

Macchè.
Non contava più nulla.Ormai niente valeva più qualcosa quando ti trovi all’inferno.
Così come per lei,la sua vita aveva perso significato e ora vagava
in pena,mentre la disperazione l’esauriva delle sue ultime forze.
Ed ancora quel buio.
Cosa poteva aver mai fatto di male per dover subire tanto dolore?

Basta!Non ce la faceva più,voleva tornare a casa....a casa sua.
Anche se molte volte le era sembrata una prigione,era sempre il luogo dove era nata.

Allora....riusciva ancora a ricordare?
Non stava svanendo,aveva ancora una possibilità?
Ma l’oscurità non accennava a lasciarla libera,la prendeva,la bloccava,le urlava contro,la uccideva.
Tirava colpi alla testa,alle gambe,allo stomaco.
O almeno credeva di essere colpita,se esisteva ancora il suo corpo.
E adesso il gelo,che avvolgeva e stringeva come una madre col suo bambino.
E ancora dolore....

Dolore...




“Si sta riprendendo!”.
Una fosca luce accecava gli occhi.
L’aria fresca battuta sul viso dava una sensazione di benessere,le calde coperte la facevano sentire protetta e toccata.E una dolce melodia affollava il vuoto nella sua mente.

Finalmente aprì gli occhi.
Erano tutti lì:la mamma,il papà,lo zio ;c’erano anche i loro amici di famiglia,gli unici forse.
Ma non era ancora cosciente per capire cosa stava succedendo.
Sentiva la mano morbida di sua madre che l’accarezzava affettuosamente sul suo braccio,che tempo fa era piccolo e robusto.Ora sembrava un insulso bastone bianco.
“Mmh...m-mmh-mamma io...”.
La donna la fermò poggiandole le dita sulle labbra.
“E’ tutto a posto tesoro,hai soltanto perso i sensi e sei svenuta.”le sorrise tristemente.
Era svenuta?
Com’era possibile e soprattutto per quale motivo avrebbe dovuto perdere i sensi?
Si guardò intorno,cercando disperatamente di capire cos’era successo.
Passò una ad una le persone presenti in quella stanza,sperando col tutto il cuore che abbiano potuto dirle qualcosa.
Ad un tratto il suo sguardò si fermò.
Vicino alla porta stavano due giovani ragazzi che,tenendosi per mano,la guardavano con compassione.
Penetrò col suo sguardo nei loro occhi azzurri.
I capelli della biondina,legati in due codini,luccicavano sotto la luce del sole.
“Finalmente ti sei svegliata piccola!”.

Quella voce...la conosceva benissimo.
L’aveva sentita tante di quelle volte che l’avrebbe riconosciuta tra mille.
Era la voce dell’uomo che aveva sempre amato!
Si era persa nella profondità dei suoi occhi e nella calma dei suoi gesti.Ma non le appartenevano.
L’aveva perso per sempre e ora ricordava.
Quando lo sentì pronunciare quelle parole,che aveva pregato di non sentirle mai e poi mai,il suo giovane cuore si ruppe e la sua vita era caduta in silenzio.
“Noi ci sposiamo.”


Quella frase aveva segnato la fine della sua esistenza.
Li guardò per l’ultima volta,poi chiuse gli occhi.
Sentì passi che si allontanavano e che la isolavano di nuovo .
Ad un tratto ritornò l’oscurità,ma oramai quel mondo ignoto non le faceva più paura.
Non voleva più restare.Se ne sarebbe andata,lontano da tutti.


Passarono alcune ore,o forse giorni.Non lo seppe mai quanto tempo passò.
Le forze l’abbandonarono e capì,che stavolta non sarebbero ritornate.
Mai più!




 
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