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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Libri e Film (da libri)
Dalla Serie: Harry Potter
Titolo Fanfic: AMARE L'OSCURO SIGNORE
Genere: Romantico, Comico, Dark, Introspettivo
Rating: Per Tutte le età
Autore: chary galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 11/07/2007 20:40:16 (ultimo inserimento: 10/02/08)

Come ha fatto Konstantin Tepesh a diventare l'amante di Voldemort? Dopo cinquant'anni, cosa resta di un amore?
 
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CON MALCOM, LO GIURO, ERA UNA STORIA SERIA
- Capitolo 1° -

CAPITOLO PRIMO
CON MALCOM, LO GIURO, ERA UNA STORIA SERIA

Caro Erik,
A volte mi domando cosa DIAVOLO mi abbia spinto a diventare la donna che sono.
Io, Konstantin Tepesh, che quand’ero ragazza mi sono sentita raccontare le grandi imprese di mio padre e dei miei antenati prima di lui. Io, che ero la più piccola, la bambina coccolata da tutti, la prima Tepesh a frequentare Hogwarts.
Cinquant’anni fa ero una sedicenne arrapata preda di continui attacchi di depressione acuta. Ora, molti, molti,molti, attacchi di depressione dopo… ora sono una sessantaseienne arrapata che ha il corpo di una trentenne. Arrivati a trent’anni, i Tepesh smettono di invecchiare. Ed è ingiusto che nessuno mi abbia mai spiegato il perché! Oltretutto come posso trattare mio padre, ora che sembriamo coetanei?
Ma non è questo il peggio.
A sedici anni, ero fidanzata. Era una storia seria, davvero. E la cosa deprimente era che tutti lo sapevano. I miei insegnanti lo sapevano, tutti i miei compagni lo sapevano, MIO PADRE, dannazione, lo sapeva… tutti, insomma, sapevano che era una relazione seria. Beh, c’era qualcuno che non lo sapeva, in effetti… io.
Tua per sempre,
Konstantin

Reminiscences
Malcom Seward

(Konstantin)
Presi il libro di incantesimi e mi ordinai mentalmente di iniziare a studiare. Studiare, già all’epoca sapevo quanto fosse dannatamente stupido. Ma non ci pensavo, perché a sedici anni una ragazza è presa dalla vita ma la vita è imprendibile da una ragazza. Mi spiego. Una ragazza a sedici anni vive la vita intensamente, prendendo quello che riesce a prendere, e non si illude di poter decidere del proprio destino. Il destino l’ha sempre vinta. Ma a sedici anni è davvero troppo difficile competere con lui, visto che si sa che, tanto, non si hanno speranze di spuntarla.
- Ehilà, Cioccolata.- Malcom Seward era il mio fidanzato ufficiale, la mia “storia seria”, l’uomo della mia ipotetica vita futura. Ed era perfetto, ve lo giuro, perfetto, con gli occhi viola ed i capelli neri, con la “o” in tutte le materie.
- Ciao.- lo salutai a mia volta. Mi chiamava Cioccolata, perché lui adorava la cioccolata, ed io la detestavo, ero allergica alla cioccolata, ma il mio fidanzato viveva per essa, e non sapeva della mia repulsione per quella materia marrone che tutti amano e che in pochi odiano.
- Ancora su quel dannato libro?- sorrisi
- Ci tengo alla promozione.-
- Lo immagino.- si chinò su di me, per baciarmi, ve ne rendete conto? Un fidanzato che bacia una fidanzata! Ma non riuscivo a fermarmi. Lui mi baciava, io lo baciavo, lui mi toccava, io lo toccavo.
- … e hai cambiato il reggiseno!- quella mattina ero passata dalle fasce alle coppe. E vi rendete conto che se n’era accorto in meno di dieci secondi?
Senza dubbio.
Malcom Seward doveva essere l’uomo della mia vita.
Balle!!
Le sue labbra risucchiavano l’aria dalla mia bocca, lasciandomi vuota, ansimante, spasimante. Le mie labbra erano umide, il mio palato sapeva di… cioccolata. Dannazione, cioccolata.
- Hai mangiato altra cioccolata?- gli domandai, sorridendo
- La cioccolata è paradisiaca, ed io non sono in dieta.- contestò lui, con un mezzo sorriso.
Un altro bacio, un bacio che sa di cioccolata, un bacio umido, un bacio morbido.
Capita così. Si comincia coi baci, e poi il libro di Incantesimi viene gettato per terra da una studentessa noncurante, che finisce sul letto con la testa di un ragazzo fra le tette.
- Ti sta bene quella camicia.- sussurrai. E via la camicia
- Anche a te sta bene quella gonna.- e già la gonna.
Non potevo più resistere, perché ero quasi nuda, perché stavo fremendo, e poi perché a sedici anni ogni occasione per fare sesso è buona.
Ed io lo sapevo meglio di chiunque altro.

Quando finimmo, ero insoddisfatta, e per questo di cattivo umore.
Ma non potevo dirlo, non volevo dirlo, volevo continuare a sorridere ed a spazzolarmi i capelli, che erano annodati, come sempre, come spesso.
- Scommetto che la Gaiamens mi interroga domani.- annunciai. E questa non è una cosa che le ragazze dicono quando sono nude davanti allo specchio, con un bellissimo ragazzo sul letto che finge di volersi rivestire.
E, credetemi, quando questo sono le prorogative di un rapporto, è impossibile che vada a finire bene. Credetemi sulla parola, ragazzi.

(Malcom)
E’ bello avere una ragazza. Tutti dicono che è bello.
E a me era piaciuto, all’inizio, quando Konstantin era la mia prima e la mia unica fidanzata, la prima ragazza che abbia mai guardato dietro alla facciata di un Corvonero smistato nella casa sbagliata. Un serpeverde, dannazione! Io, che aveva un coniglio come animale di compagnia, che dormivo con un peluche raffigurante un pesce strabico, io che passavo le notti in bianco per studiare. E non per ambizione, ma per passione.
Passione.
E poi era arrivata lei. Bella, ma non troppo, coi capelli castani e gli occhi blu, con la pelle troppo bianca ed il naso troppo lungo, con le labbra troppo fredde ed i polsi troppo fragili. Ma era Konstantin, la mia Konstantin, la mia Cioccolata.
Uscii dal dormitorio delle ragazze dopo aver fatto sesso con la mia ragazza ed averla vista silenziosa e distaccata di fronte ad uno specchio.
Non capivo: non puoi gironzolare nuda di fronte ad un ragazzo arrapato senza amarlo, non puoi farci l’amore senza provare vergogna, se non vuoi avere un rapporto duraturo.
Eppure non puoi parlare della Gaiamens dopo aver fatto sesso, se è davvero amore.
Non ero poi così bravo a letto, quindi esclusi a priori la possibilità che lo facesse per pura libidine.
Tornai in biblioteca, per studiare, per stare da solo.
- Ehilà, sciocchino.- il mio miglior amico, Tom Riddle, mi apparve alle spalle, con questa frase sulle labbra e con quella sconcertante sicurezza nella voce.
- Ciao.-
- L’avete fatto di nuovo!- lo disse a voce alta, facendomi arrossire di fronte ai ragazzini del primo anno, poi scoppiò a ridere – e oggi di che parlava, la Tepesh? Parlava della barba di Silente, o di quanto sia noioso il programma di storia della magia oppure…-
-… … …- cercai di dire qualcosa.
- No, no, no! Seward, tieni chiusa quella bocca!- Tom rise, di nuovo. Imbarazzante ed oltremodo fastidioso. Ma era vero. Meglio tener chiusa la bocca.
Perché volete sapere la verità?
Perché la mia ragazza non mi amava ed il mio miglior amico non faceva altro che farmi apparire più sciocco e più imbranato di quanto già non fossi.

FINE CAPITOLO PRIMO

Allora? Oh mio Dio, che sto combinando? E' una storia un po' strana lo ammetto, ma vi prego, COMMENTATEMI!!!

 
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VOTO: (1 voto, 1 commento)
 
COMMENTI:
Trovato 1 commento
Rif.Capitolo: 26
tomas86 - Voto:
04/06/08 15:28
fanfic straordinaria lo letta tutta in un fiato adoro Connie ma sopratutto Voldie anche se un po sadico comunque aspettero in attesa del prosssimo cap
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